Fondazione Milan parteciperà con Scholas Occurrentes e Think Equal al progetto “Pelota de Trapo – Educate for life”, l’iniziativa che la Fondazione Pontificia svilupperà il prossimo anno con l’obiettivo di rilanciare l’impegno educativo con le nuove generazioni attraverso la scuola e lo sport. Nata su invito di Papa Francesco, l’iniziativa punta a veicolare i valori sociali ed emotivi dello sport ai giovani, in modo che acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per adottare stili di vita sostenibili e promuovere i diritti umani, l’uguaglianza di genere, una cultura di pace e l’apprezzamento della diversità culturale. All’inaugurazione del progetto, presentato dal Santo Padre, hanno preso parte anche il presidente rossonero Paolo Scaroni, l’ad Ivan Gazidis e il Cfo Zvonimir Boban. Appassionato di calcio, il Papa ha ricevuto in dono da Scaroni la maglia celebrativa del 120° anniversario della fondazione del club e il libro “Sempre Milan”, mentre il Pontefice ha contraccambiato donando alla delegazione rossonera la “Pelota de Trapo”, la palla di stracci, simbolo delle umili ma potenti virtù dello sport. “Incontrare il Santo Padre è stata un’emozione grandissima che ci ha toccato nel profondo e trasmesso una grande energia – ha raccontato Scaroni – Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito di Papa Francesco a pensare ad un progetto sul tema della ‘Pelota de Trapo’, la palla di stracci che rappresenta la forza e la gioia che questo strumento, seppur umile, può portare ai più bisognosi. Il calcio è senza dubbio il più formidabile strumento di comunicazione globale e di unione dei popoli. Siamo orgogliosi che Fondazione Milan possa contribuire a migliorare la vita di tante persone ed è proprio questa la nostra mission che ci vede impegnati in prima linea da sedici anni attraverso numerosi progetti in tutto il mondo”.
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MILAN AL FIANCO DELLA FONDAZIONE PONTIFICIA PER “PELOTA DE TRAPO”
DON GABBRICCI “MANCINI HA CREATO UN GRUPPO UNITO”
L’Italia di Roberto Mancini “è un gruppo straordinario, non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano, motivazionale, di coesione. Il mister è riuscito a fare un grandissimo lavoro. Poche volte ho visto un gruppo così unito e compatto. Vedo i ragazzi determinati, che stanno crescendo di partita in partita”. Don Massimiliano Gabbricci, padre spirituale degli azzurri, racconta all’Agenzia Italpress la ‘sua’ Nazionale. In occasione dell’ultimo ritiro a Coverciano, Bonucci e compagni hanno incontrato l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, che “ha celebrato la messa ma ha detto anche cose molto forti, richiamando l’ambiente del calcio professionistico alla responsabilità che ha nei confronti dei giovani. Tutti hanno preso le sue parole come uno stimolo giusto e importante a dare sempre una testimonianza buona, soprattutto ai ragazzi”. Ai giocatori della Nazionale “consiglio di essere sereni, tranquilli e allo stesso tempo convinti delle proprie possibilita’. Io sono sicuro che faremo un grandissimo Europeo”, ha detto ancora don Gabbricci, secondo il quale nei calciatori “la fede puo’ essere un aiuto importante e un valore straordinario. Avere una motivazione che puo’ essere legata a Dio o comunque ai valori importanti, che va oltre la realtà materiale, puo’ dare una grande spinta spirituale”. Don Gabbricci è anche cappellano della Fiorentina. “Una benedizione visti i risultati e gli infortuni? Ne abbiamo parlato anche con Commisso, è un momento in cui gira tutto storto. Bisogna avere pazienza, io cerco di stare vicino ai calciatori, vado a cena con loro, cerchiamo di stare tutti uniti in un momento particolare e difficile all’interno però di una realtà che è positiva: questa nuova proprietà ci sta mettendo tanto entusiasmo ed è una cosa importante, pero’ poi nel calcio e nello sport in generale bisogna ottenere i risultati altrimenti diventa tutto piu’ difficile”.
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CELEBRATA A FIRENZE LA MESSA DEL MARATONETA
A Firenze tantissimi runner hanno partecipato alla Messa del Maratoneta, celebrata nella Basilica di Santa Maria Novella. In “gemellaggio spirituale” con New York e Venezia (dove è stata appena celebrata) e anche con Roma (ci sarà il 28 marzo 2020), Boston e Vienna (entrambe il 18 aprile 2020) e Valencia (tra una settimana, il 30 novembre), sempre alla vigilia delle Maratone. A promuovere la Messa è stata la stessa Firenze Marathon – lo fanno da sette anni il patron Giancarlo Romiti e Matteo Del Perugia – insieme con Athletica Vaticana, la rappresentativa sportiva della Santa Sede. Atlete e atleti – non solo maratoneti – hanno vissuto insieme un momento di spiritualità, anche con familiari e amici.
A celebrare è stato monsignor Melchor Sanchez de Toca, presidente di Athletica Vaticana, e sotto-segretario del Pontificio Consiglio della cultura. Con lui monsignor Andrea Palmieri, sotto-segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, e il frate francescano padre Jacopo Pozzerle. Tutti sacerdoti maratoneti.
Nell’omelia monsignor Sanchez, citando il “sindaco santo” fiorentino Giorgio La Pira, ha suggerito di vivere la corsa come elevazione spirituale e materiale insieme per il Regno di Dio e non come esperienza narcistica e autocelebrativa. Al termine della Messa è stata impartita la benedizione degli sportivi ed è recitata anche la “Preghiera del maratoneta” (disponibile in 37 lingue tra cui arabo e cinese ma anche etiope e swahili). L’immaginetta con il testo della Preghiera è stata distribuita a tutti i partecipanti.
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A FIRENZE LA MESSA DEL MARATONETA
In gemellaggio con New York e Venezia (dove è stata appena celebrata) e anche con Roma e Valencia (dove ci sarà a fine mese), sabato 23 novembre alle ore 18, alla vigilia della Maratona di Firenze, sarà celebrata la Messa del Maratoneta nella Basilica di Santa Maria Novella. A promuoverla è la stessa Firenze Marathon insieme con Athletica Vaticana, la rappresentativa sportiva della Santa Sede. Atlete e atleti – non solo maratoneti – sono invitati a vivere insieme un momento di spiritualità, anche con familiari e amici. Al termine della Messa verrà impartita la benedizione degli sportivi e sarà recitata anche la “Preghiera del maratoneta” (tradotta in 37 lingue tra cui arabo e cinese ma anche etiope e swahili). A celebrare sarà monsignor Melchor Sanchez de Toca, presidente di Athletica Vaticana, con alcuni sacerdoti podisti.
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TECNICO ROMA AL PRANZO PER “GIORNATA MONDIALE POVERI”
La Roma ha partecipato al pranzo organizzato oggi, dalla Santa Sede, in occasione della terza “Giornata Mondiale dei Poveri”. Il club, rappresentato dal ceo, Guido Fienga, e dal tecnico, Paulo Fonseca, ha donato a Papa Francesco due maglie personalizzate con il logo dell’evento. Una di queste è stata autografata dal Santo Padre e sarà messa all’asta per sostenere iniziative di beneficenza.
“Roma Cares” è tra le organizzazioni che hanno contribuito alla terza “Giornata Mondiale dei Poveri”, che da domenica scorsa ha aperto le porte del Presidio Sanitario Solidale di piazza San Pietro ai più bisognosi.
“Oggi è stato un giorno molto speciale. Ho avuto il privilegio e l’onore di incontrare Papa Francesco. Ho voluto partecipare al pranzo organizzato in Vaticano con il supporto della Roma per più di mille persone meno fortunate di noi. Semplicemente indimenticabile”. Questo il tweet con cui il tecnico giallorosso, Paulo Fonseca, ha commentato la giornata benefica di oggi e il suo incontro con il Papa.
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SABATO A VENEZIA LA MESSA DEL MARATONETA
La chiesa di San Zulian, vicino alla Basilica di San Marco, ospiterà sabato, alle 17.30, la celebrazione della Messa del Maratoneta, promossa da Athletica Vaticana. Al termine della messa, verrà impartita la benedizione degli sportivi e sarà recitata la “Preghiera del Maratoneta” – citata anche nel messaggio del Patriarca Francesco Moraglia -, tradotta in 37 lingue fra cui arabo e cinese ma anche etiope e swaili. La messa di Venezia, alla vigilia della Venicemarathon, sarà anche l’apertura delle celebrazioni che precederanno poi le maratone di New York, Valencia, Firenze, Vienna e Roma. E proprio monsignor Melchor Sanchez de Toca Alameda, presidente di Athletica Vaticana, celebrerà la Messa del Maratoneta in occasione degli appuntamenti di Firenze (23 novembre, ore 18, Basilica di Santa Maria Novella) e Valencia (30 novembre, chiesa di San Nicolas).
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BOXE, DELEGAZIONI DI ITALIA E ARGENTINA DAL PAPA
Un’emozione unica per i tecnici e atleti elite delle nazionali olimpiche di Italia e Argentina che oggi, grazie a Scholas Occurrentes, hanno incontrato e salutato Papa Francesco in occasione dell’udienza generale di Piazza San Pietro. Una delegazione ricca con capofila il presidente della Fpi Vittorio Lai e il coordinatore Sport Italia Scholas Mario Del Verme. Insieme a loro l’ambasciatore del pugilato italiano nel mondo Nino Benvenuti, Roberto Cammarelle, Clemente Russo, Sumbu Kalambay ed Emiliano Marsili, l’head coach Giulio Coletta che con i due team hanno omaggiato il Santo Padre con i guantoni azzurri autografati e il gagliardetto etico del “Dual Match Italia vs Argentina”, il confronto internazionale che darà il via ufficiale al road to Tokyo 2020. “L’incontro con Papa Francesco è stato davvero emozionante e illuminante – commenta Lai – e siamo lieti di averlo condiviso con gli amici di Buenos Aires con cui avvieremo insieme a Scholas Occurrentes un progetto sportivo, valoriale e sociale importante che proietta atleti e tecnici verso il sogno olimpico. Il Dual Match Italia vs Argentina si inserisce nel percorso di selezione degli azzurri che potranno partecipare alle qualificazioni olimpiche e quindi rappresenta uno step fondamentale nella programmazione 2020″.
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LA NAZIONALE DI CALCIO IN UDIENZA DAL PAPA
Il giorno dopo la vittoria per 2-0 sulla Grecia e la conquista del pass per Euro2020, la Nazionale italiana è stata ricevuta stamane in udienza da Papa Francesco. La delegazione azzurra era guidata dal presidente federale Gabriele Gravina, con il ct Roberto Mancini, lo staff ed i calciatori. Nel corso dell’udienza, Gravina ha testimoniato l’impegno del calcio italiano nella dimensione sociale, ricordando tra le altre cose la visita degli Azzurri all’ospedale pediatrico Bambino Gesù e annunciando la donazione di un’apparecchiatura per la quantificazione precisa di Dna o cellule tumorali nel sangue. Dopo aver ringraziato il Pontefice “per l’attenzione che ci ha voluto riservare, nonostante una giornata così ricca di significati”, Gravina ha ricordato come “la Nazionale sia anche perpetua testimonianza di valori, una squadra in cui riconoscersi e in cui trovare ispirazione, prendendo spunto da un suo insegnamento, secondo il quale il bello di giocare al calcio è poterlo fare con gli altri, un mezzo per condividere un’amicizia”.
“La partecipazione e la gioia che ha generato in tutti noi la visita di giovedì scorso presso i reparti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù – ha proseguito Gravina – è un dono speciale che, seppur nella sofferenza della malattia, conserveremo nel cuore per tutta la vita. La testimonianza d’affetto che abbiamo ricevuto al Bambino Gesù aiuta a crescere e fa capire al nostro mondo quanto sia importante la dimensione del calcio che riesce a regalare un sorriso anche in momenti difficili”. Il presidente della Figc ha poi concluso “rinnovando la promessa di un impegno assiduo e costante affinché ogni bambino gioisca inseguendo un pallone”.
La Nazionale ha donato a Papa Francesco la maglia verde utilizzata ieri sera contro la Grecia e una riproduzione dei loghi della Figc dal 1898 ad oggi.
(ITALPRESS).






















