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Papa Francesco riceve Italpress per i 5 anni di Athletica Vaticana

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ROMA (ITALPRESS) – Il fondatore e direttore responsabile dell’agenzia di stampa Italpress Gaspare Borsellino, insieme al capo redattore sport Gianfranco Merenda, sono stati ricevuti da Papa Francesco in occasione dell’udienza privata presso la Sala Clementina in Vaticano per il quinto anniversario dell’Atlethica Vaticana.

Italpress, che ha da poco festeggiato il suo trentacinquesimo compleanno, da dieci anni pubblica settimanalmente il notiziario “Sport e Chiesa” in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura retto dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, e da 5 anni è media partner dell’Athletica Vaticana presieduta da Giampaolo Mattei.

-foto Vatican Media –

(ITALPRESS).

 

Papa Francesco “Sport mezzo per costruire società e favorire pace”

ROMA (ITALPRESS) – Il 2024 “è anno Olimpico e Paralimpico. Ripensando al valore della ‘tregua olimpicà, la mia speranza è che, nel momento storico particolarmente buio che stiamo vivendo, lo sport possa gettare ponti, abbattere barriere, favorire relazioni di pace”. Lo ha detto Papa Francesco, nel corso dell’udienza con l’Associazione Sportiva “Athletica Vaticana”, nel quinto anniversario dalla fondazione. “Lo sport è un mezzo per esprimere i propri talenti, ma anche per costruire la società. Lo sport, infatti, ci insegna il valore della fraternità. Non siamo isole: in campo, non importa la provenienza, la lingua o la cultura di una persona. Ciò che conta è l’impegno e l’obiettivo comune. Questa unione nello sport è una metafora potente per la nostra vita. Ci ricorda – ha aggiunto il Santo Padre – che, nonostante le nostre differenze, siamo tutti membri della stessa famiglia umana. Lo sport ha il potere di unire le persone, al di là dalle loro abilità fisiche, economiche o sociali. E’ uno strumento di inclusione che rompe le barriere e celebra la diversità”. Valori da sempre perseguiti e portati avanti da “Athletica Vaticana” che è “testimonianza cristiana nel grande mondo dello sport, che oggi rappresenta la più diffusa espressione culturale, a patto che si mantenga sempre quella amatorialità che custodisce lo sport. Con uno stile improntato alla semplicità, esattamente da cinque anni, Athletica Vaticana si impegna a promuovere la fraternità, l’inclusione e la solidarietà, testimoniando la fede cristiana tra le donne e gli uomini di sport, amatori e professionisti”, ha aggiunto Papa Francesco. Il gioco, ha infine ricordato il Pontefice, “è fatto di regole da rispettare. Vincere con umiltà e accettare la sconfitta con dignità sono valori che lo sport insegna e che devono essere vissuti nella vita di ogni giorno per costruire una società più giusta e fraterna. Come disse il Venerabile Pio XII rivolgendosi agli sportivi italiani ‘Lo sport è una scuola di lealtà, di coraggio, di sopportazione, di risolutezza, di fratellanza universale, tutte virtù naturali, ma che forniscono alle virtù soprannaturali un fondamento solidò. Lo sport – ha concluso Papa Francesco – ci mostra pure che possiamo affrontare con pazienza e determinazione i nostri limiti. Ogni atleta, attraverso la disciplina e l’impegno, ci insegna che con la fede e la perseveranza possiamo raggiungere traguardi che mai avremmo pensato possibili. Questo messaggio di speranza e coraggio è cruciale, specialmente per i giovani”.
– Foto Vatican Media –
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Athletica Vaticana, preghiera per la pace nell’ultima corsa 2023

ROMA (ITALPRESS) – Un’Ave Maria per la pace, ovunque nel mondo si combattono guerre, prima del “via” dell’ultima gara podistica del 2023, la “We Run Rome”, nel cuore della città eterna. Su iniziativa di Athletica Vaticana, simbolicamente proprio davanti alla sede della Fao, atlete e atleti – amatori e professionisti – si ritroveranno domenica 31 dicembre, alle 12.30, per un abbraccio che segnerà “la corsa” verso il 2024. Pregando perchè possa essere un anno di pace, anche attraverso l’esperienza sportiva, la più diffusa e popolare espressione culturale che, proprio attraverso fraternità, inclusione e solidarietà, può creare ponti di dialogo aperto. Un minuto insieme, nell’ultimo giorno dell’anno, per la “Preghiera del maratoneta” (tradotta in 37 lingue) e un’Ave Maria per la pace. Secondo le intenzioni di Papa Francesco. A far da “cornice” a questo momento di preghiera – un “Te Deum sportivo”, vissuto nello stile della semplicità – letteralmente in mezzo alla strada, in Largo Porta Capena, ci saranno le bandiere di tutti i Paesi che sventolano davanti alla sede della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite che promuove il diritto all’alimentazione per tutti. Con questa proposta, condivisa nello stile della fraternità con le donne e gli uomini di sport, Athletica Vaticana rilancia il suo servizio di testimonianza. Con l’impegno per uno sport per tutti – al “via” ci sarà Sara, 14 anni, con la sua carrozzina spinta da amiche e amici runners – e che abbia a cuore le persone povere e fragili coinvolte insieme con l’Elemosineria apostolica – Dicastero per il servizio della carità, la Fondazione Dispensario pediatrico Santa Marta, la Caritas di Roma, la Comunità di Sant’Egidio, con particolare riferimento alla struttura di accoglienza di Palazzo Migliori, e il Centro per le cure palliative pediatriche dell’ospedale “Bambino Gesù”. Questo stile di servizio – «altrimenti non avrebbe alcun senso l’Associazione sportiva della Santa Sede» dicono atlete e atleti vaticani – nel 2024 sarà condiviso nella quotidianità oltre che nei grandi appuntamenti come i Mondiali di ciclismo, gli Europei di atletica leggera, il Tour “Light of Faith” della squadra di cricket, i tornei di padel. Tutte esperienze per contribuire, anche attraverso lo sport, a costruire la pace.
– foto Athletica Vaticana –
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Pedalata Athletica Vaticana verso il centro cure palliative “Bambin Gesù”

ROMA (ITALPRESS) – Ogni guerra è ancora più disumana se vista da un ospedale pediatrico. Di più, da un luogo dove si curano i bambini anche quando è impossibile guarire. Con questa concreta visione di fraternità i ciclisti di Athletica Vaticana hanno pedalato per 35 chilometri, al ritmo del più lento, da piazza San Pietro a Passoscuro, nel comune di Fiumicino, dove l’ospedale “Bambino Gesù” ha aperto il 22 marzo 2022 il Centro per le cure palliative pediatriche. Al “traguardo” del Centro i ciclisti hanno trovato proprio i bambini ad accoglierli con applausi e abbracci e insieme hanno piantato un ulivo. E così la squadra della Santa Sede ha abbracciato la comunità più fragile dell'”ospedale del Papa”, proprio alla vigilia del suo 87esimo compleanno.
La “pedalata in fraternità” è partita alle ore 14 da piazza San Pietro. Prima del “via” il vescovo Paul Tighe, segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione, ha guidato un breve momento di preghiera proprio per i bambini. Tra i presenti anche Renato Di Rocco, vice presidente onorario dell’Unione ciclistica internazionale (Athletica Vaticana ne è membro ufficiale dal 2021), e Michele Salata, responsabile del Centro del “Bambino Gesù”, che poi accoglierà i ciclisti al loro arrivo a Passoscuro. La collaborazione di Athletica Vaticana a servizio del Centro per le cure palliative pediatriche è iniziata un anno fa, proprio con la pedalata da Piazza San Pietro a Passoscuro. Inoltre, il 28 maggio scorso, in occasione del Giro d’Italia e-bike, sei ciclisti vaticani hanno corso l’ultima tappa a Roma proprio per sostenere l’esperienza sportiva e solidale del “Giro d’Italia delle cure palliative pediatriche”, coinvolgendo la struttura del “Bambino Gesù”. “Il Centro – spiega Salata – non va inteso solo come un hospice dove si accompagna il bambino nel periodo terminale della sua vita, ma soprattutto come luogo di cura e sollievo per pazienti e famiglie e di transizione dagli episodi acuti della malattia verso una fase di cronicità che può essere gestita in sicurezza anche a casa, grazie a un’adeguata formazione dei genitori e al sostegno degli operatori sul territorio, delle Asl e del pediatra di famiglia. Dopo il periodo di assistenza nel Centro, infatti, circa il 90% dei pazienti è potuto tornare a casa con i propri familiari”.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
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Athletica Vaticana e Pedrini accolgono i poveri a Palazzo Migliori

ROMA (ITALPRESS) – Con l’inedita “Ave Maria” cantata dal rocker Omar Pedrini si è aperta la cena condivisa tra le 40 persone accolte a Palazzo Migliori e gli sportivi di Athletica Vaticana nella solennità mariana dell’Immacolata Concezione. E con la partecipazione del cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa e prefetto del Dicastero per il servizio della carità, che ha invitato a pregare per la pace in Ucraina, in Siria, in Terra Santa, in diverse parti dell’Africa. Per volere di Papa Francesco, a Palazzo Migliori (che si affaccia su Piazza San Pietro) da 4 anni sono accolte persone in povertà e fragilità su iniziativa dell’Elemosineria Apostolica/Dicastero per il servizio della carità, insieme con la Comunità di Sant’Egidio. Athletica Vaticana ha preparato e poi condiviso e animato la cena nel giorno della festa dell’Immacolata: un momento di fraternità “con” e non “per” le persone accolte a Palazzo Migliori. Con alcuni doni utili per combattere il freddo di questi giorni. Durante la cena Pedrini – già leader del gruppo rock Timoria – ha raccontato la sua storia, in semplicità, attraverso le canzoni: in particolare “Sole spento” su espressa richiesta di Erminia, una delle ospiti di Palazzo Migliori. “E’ anzitutto una accorata preghiera rivolta a una donna, madre di figli diversi, in questo momento di guerra che ci fa sentire forte il bisogno della pace” racconta il cantautore che ha intitolato proprio “Ave Maria” il pezzo. “Ho scritto la canzone dedicata a Maria – anche ricordando la mia mamma che ho perduto tanto tempo fa – per il battesimo di mio figlio e l’ho anche cantata in chiesa” confida Pedrini. Per questo “non è in vendita ma è a disposizione per sostenere iniziative solidali per le persone povere e sole”. Nella canzone Pedrini “racconta” tutta la fragilità di un uomo che dà del “tu” alla sofferenza per le sette operazioni al cuore che, fa presente, lo hanno “tenuto in sospeso tra la vita e la morte”. Particolarmente significativa la partecipazione dei rappresentanti del gruppo dei pacers della Maratona di Roma: con loro Athletica Vaticana condivide il servizio alla Mensa della Caritas Roma alla Stazione Termini.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
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Da Athletica Vaticana testimone alla sorella di Donato Sabia

ROMA (ITALPRESS) – Il cardinale Josè Tolentino de Mendonça, ministro dello sport della Santa Sede, ha incontrato oggi Athletica Vaticana. Insieme sono state delineate le linee della presenza di servizio della Santa Sede nella realtà sportiva vaticana e internazionale. “Lo sport è esperienza e scuola di umanità” ha affermato il cardinale parlando di etica, cultura dell’incontro, educazione, pace, fede e santità nella concretezza. “Nello sport ciascuno celebra l’incontro serio con la vita” ha rilanciato. Durante l’incontro Athletica Vaticana ha voluto ricordare Donato Sabia, morto per Covid l’8 aprile 2020, la cui sorella Anna è officiale del Dicastero per la dottrina della fede. A lei è stato consegnato il testimone, segno di Athletica Vaticana. Donato Sabia, sugli 800 metri, è stato campione europe indoor 1984 e per due volte consecutive finalista olimpico (1984 e 1988). Un gesto nel segno della comunità sportiva vaticana. “Athletica Vaticana come espressione ufficiale sportiva della Santa Sede deve assumere una dimensione profetica. Ognuno di voi è chiamato veramente a essere un profeta. A portare se stesso ma a portare qualcosa ‘in più’. E’ quello che la Santa Sede si aspetta da voi: che siate sportivi integrali ma con quel ‘in più’ che è l’essere allenati da Gesù Cristo” ha detto, in conclusione, il cardinale de Mendonça agli sportivi vaticani.
“Il testimone della staffetta con la scritta ‘simul currebant’, segno di Athletica Vaticana, è il simbolo della corsa più straordinaria che il cristianesimo ricordi: la corsa di Pietro e Giovanni verso il sepolcro per divenire testimoni della risurrezione. Voi siete testimoni di resurrezione. Perchè nella pratica sportiva vediamo gli uomini risuscitare dalla tristezza all’animo, dalla mancanza di fede alla speranza, dalla solitudine alla compagnia, a volte dalla malattia alla perseveranza, a credere. Voi toccate con mano cosa significa nella vita concreta di ogni giorno queste manifestazioni, questo seme di risurrezione. Voi siete testimoni che la morte non è l’ultima parola. La vostra corsa non è per allontanare la morte ma per superarla, per andare incontro alla vita, per toccare fino in fondo, per celebrare il mistero profondo della vita”.
– foto Athletica Vaticana –
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Il Papa riceve il Celtic “Mantenere l’amatorialità dello sport”

ROMA (ITALPRESS) – “Mantenere l’amatorialità”, quell’essere “amateur, dove lo sport è per lo sport” e non una macchina per fare soldi. E’ quello che Papa Francesco chiede ai giocatori del Celtic, salutati prima dell’udienza generale il giorno dopo la partita disputata dagli scozzesi all’Olimpico contro la Roma. “E’ molto cresciuta – constata il Santo Padre – l’impronta finanziaria del ‘grande sport’, fino a rischiare, a volte, di rendere il calcio interessante solo per motivi di interesse economico”. Il Papa ha infine invitato i calciatori a essere “buoni modelli, specialmente per i giovani. Gli alti livelli che siete chiamati a raggiungere non riguardano solo le vostre abilità sportive o i requisiti classici necessari per eccellere, ma si riferiscono anche alla vostra integrità personale”.
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Prima visita dell’Arcivescovo di Milano al Coni Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Giornata storica per il Comitato Regionale Lombardia del Coni: presso il Palazzo delle Federazioni di via Giovanni Battista Piranesi 46 è intervenuto per la prima volta l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. Ad accoglierlo il presidente del Coni Lombardia Marco Riva: “I giovani appassionati sono i costruttori del futuro – ha dichiarato -, per fare questo ci vuole gioia, dobbiamo essere noi i primi a dimostrarlo per costruire futuro e speranza, ci sono delle criticità, ma ci deve essere questa speranza nel futuro. Lo sport è cultura e movimento, mi piace sempre citare i valori olimpici ovvero l’eccellenza, l’amicizia e il rispetto. Andiamo verso i giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026, sono un’occasione unica per fare squadra e creare ponti, per ispirare le future generazioni. Lo sport è uno strumento eccezionale per portare pace. Chiudo sempre col motto olimpico, più veloci, più in alto e più forti, questa alleanza fra il mondo dello sport e Chiesa Ambrosiana è un passo per creare una società migliore”. Il discorso del monsignor Mario Delpini è stato articolato su tre punti e tre parole chiave, ovvero riconoscenza, alleanza e la promozione dello sport. “Ho accolto volentieri l’invito a una visita di cortesia alla sede Coni: mi consente di ricambiare la gentilezza con cui i dirigenti Coni sono presenti a incontri promossi dalla Diocesi, dal CSI per la condivisione di motivi di festa, di iniziative educative. Il mondo dello sport è un mondo così popolato, complesso, interessante – ha proseguito – La comunità cristiana ha sempre avuto simpatia per la pratica sportiva e ha investito molto nel rendere possibile quella pratica sportiva che è intrinseca alla proposta educativa, aggregativa e di integrazione”.
– foto Pia/Italpress –
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