ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco ha ricevuto in udienza stamani i ciclisti di Athletica Vaticana che, nei giorni scorsi, hanno partecipato ai campionati del mondo di ciclismo a Glasgow. In particolare il Santo Padre ha firmato la bicicletta – donata da Pinarello – con la quale Rien Schuurhuis ha corso il Mondiale, domenica scorsa, andando anche in fuga, e che sarà messa all’asta per sostenere il servizio del Dispensario pediatrico vaticano “Santa Marta” in favore di 500 famiglie povere con bambini piccoli. Le modalità dell’asta solidale saranno rese note nei prossimi giorni da Athletica Vaticana. I ciclisti della “sua” squadra hanno raccontato a Francesco l’esperienza ai Mondiali, vissuta in comunione con la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona. A partire dalla gara “Gran fondo”, riservata agli amatori, nella quale Rino Alberto Bellapadrona e Marcus Bergmann hanno pedalato insieme con Masomah Ali Zada, ciclista afghana del Team Rifugiati formato dall’Unione ciclistica internazionale con atlete e atleti dell’Afghanistan, della Siria e dell’Iran. Inoltre al Papa hanno raccontato l’abbraccio con i campioni paralimpici e gli hanno consegnato una piccola immagine della Madre di Dio da parte dei poveri assistiti nel Centro vincenziano “Ozanam”, a Glasgow, incontrati proprio alla vigilia della gara.
– Foto Ufficio Stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).
Corridori Athletica Vaticana in udienza da Papa Francesco
Nipote Bartali “Athletica Vaticana onora la sua memoria”
ROMA (ITALPRESS) – La partecipazione della Athletica Vaticana ai Mondiali di Ciclismo di Glasgow 2023 rappresenta un’occasione per testimoniare i valori autentici e positivi che fanno parte della storia del ciclismo. Gioia Bartali, nipote del mitico Gino Bartali, racconta a Radio Vaticana-Vatican News il significato della partecipazione di Athletica Vaticana a questi campionati del mondo. “Il nonno, possiamo dire, è stato uno spirito ‘guerrierò – spiega la nipote del grande campione – Lui disse che il faticare in bicicletta era quello che più lo avvicinava alla preghiera. E’ indubbio che tutto ciò che ha fatto, soprattutto che non sia rimasto indifferente davanti alla sofferenza delle persone e si sia messo a disposizione per loro, per le proprie capacità e soprattutto per il bene, riflette indubbiamente quello che è il pensiero e il cuore dell’Athletica vaticana”. Bartali infatti non fu solo un famoso campione di ciclismo, che vincendo tre Giri d’Italia e due Tour de France si impose nell’immaginario sportivo italiano come pochi atleti prima erano riusciti a fare. Tra il settembre 1943 e il giugno 1944, mise in gioco la sua vita e la sua carriera durante l’occupazione nazista in Italia. Bartali contribuì al salvataggio di 800 ebrei, trasportando documenti falsi nel manubrio e nella sella della sua bicicletta e nascondendo personalmente una famiglia ebrea in uno scantinato di sua proprietà. Azioni che nel 2013 gli valsero il titolo di Giusto tra le Nazioni. “Ogni opera di bene fatta nel ciclismo ricorda Gino Bartali, questo è indubbio. Lui ne sarebbe sicuramente felice – prosegue la nipote Gioia soffermandosi sul messaggio trasmesso dai corridori di Athletica Vaticana – Credo che una gran parte della forza di questi ciclisti che indubbiamente non cercano la vittoria, come lui non l’ha cercata quando pedalava silenziosamente durante gli anni bui della guerra, sia una parte assolutamente coerente con la figura di nonno Gino”.
– Foto Ufficio Stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).
Corridori Athletica Vaticana scortano rifugiata Ali Zada
ROMA (ITALPRESS) – Hanno rallentato per accompagnare la ciclista rifugiata Masomah Ali Zada, fuggita dall’Afghanistan, fino al traguardo del Campionato del mondo della Gran Fondo. C’è tutta la visione sportiva di Papa Francesco nel gesto dei due ciclisti di Athletica Vaticana – Rino Alberto Bellapadrona e Marcus Bergmann – in corsa oggi nella prova riservata agli amatori nella rassegna iridata in Scozia. La ciclista afghana che ora vive a Parigi – ha partecipato anche alle Olimpiadi di Tokyo – è una dei cinque atleti del Team dei Rifugiati (3 afghani, un siriano e un iraniano) sostenuto dall’Unione ciclistica internazionale come segno di riscatto e speranza attraverso lo sport. Domani, sabato, i ciclisti vaticani incontreranno i poveri della comunità vincenziana Ozanam nello stile della fraternità. E domenica mattina Rien Schuurhuis correrà il campionato del mondo. Con il Team Rifugiati (afghani, siriani, iraniani).
– Foto Ufficio Stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).
Athletica Vaticana al via dei Mondiali di ciclismo a Glasgow
ROMA (ITALPRESS) – Athletica Vaticana parteciperà a Glasgow ai Mondiali di ciclismo, in programma dal 2 al 6 agosto, in comunione spirituale con Papa Francesco e i ragazzi che, nelle stesse ore, saranno a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù. E’ la seconda partecipazione della “squadra del Papa”, dopo l’esordio ai Mondiali 2022 in Australia. Giovedì 3 agosto due atleti vaticani (Rino Alberto Bellapadrona e Marcus Bergmann) saranno al “via” della Gran Fondo e domenica 6 Rien Schurrhuis correrà la prova elite con i più forti ciclisti del mondo: da Pogacar a Evenepoel, da Van Aert a Van der Poel. Nello stile di Athletica Vaticana, e in comunione con l’esperienza della Giornata Mondiale della gioventù, a Glasgow non si pedalerà “e basta”. Sabato, in particolare, i ciclisti vaticani abbracceranno la comunità vincenziana “Ozanam”, punto di riferimento per le persone che vivono in condizioni di fragilità e povertà. L’incontro è organizzato con l’arcidiocesi di Glasgow.
Inoltre la bicicletta bianco-gialla (donata da Pinarello) con la quale Rien Schurrhuis correrà il Mondiale sarà messa all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto al Dispensario pediatrico vaticano “Santa Marta”, che assiste 500 famiglie povere con bambini piccoli.
“Questo progetto concreto di inclusione attraverso lo sport testimonia che la squadra di ciclismo di Athletica Vaticana si è preparata molto bene per i Mondiali scozzesi – è la testimonianza di Schurrhuis – C’è la consapevolezza della responsabilità di rappresentare l’Associazione polisportiva vaticana per il secondo anno consecutivo ai Mondiali di ciclismo. Non andiamo a pedalare ‘e bastà. Ci alleniamo anche alla solidarietà. Con lo stile di Athletica Vaticana siamo andati in Australia e ora andremo a Glasgow per promuovere concretamente, e non solo a parole, valori importanti come la fraternità e l’inclusione attraverso il ciclismo. Lo sport è per tutti e tutti nello sport hanno la stessa dignità. Per questo è anche un modo per trovare strade di unità e di pace, riconoscendo la ricchezza delle nostre diversità con un linguaggio comune e a tutti comprensibile. Non mi sento mai solo quando pedalo in bici: siamo veramente una comunità e nessuno è da solo. Il ciclismo insegna questa esperienza di essere insieme, ‘gruppò che si sostiene e non lascia mai solo chi resta indietro. Daremo il meglio di noi stessi in bici, crescendo insieme come persone che fanno parte della comunità sportiva fraterna, inclusiva e solidale di Papa Francesco”.
– foto Ivan Sommonte/ufficio stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).
Celta Vigo dal Papa “Sport conservi mistica amatoriale”
ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco ha ricevuto in udienza la squadra spagnola del Real Club Celta di Vigo, che milita nella Liga spagnola. Da cento anni (furono fondati nell’agosto del 1923), Los Celestos scendono in campo con i colori dell’Immacolata, maglia celeste e calzoncini bianchi. E con uno stemma a forma di croce, universalmente conosciuta da secoli perchè simbolo per milioni di pellegrini che la hanno come compagna lungo il Cammino verso Santiago de Compostela. E dunque per la squadra galiziana del Celta di Vigo, che milita nella prima divisione spagnola, non poteva non esserci una visita nel cuore della cattolicità tra i momenti salienti del centenario. Davanti a Francesco in Sala Clementina dirigenti, giocatori e familiari hanno ascoltato il Pontefice intrecciare inizialmente una riflessione sul “profondo significato” della divisa societaria, i colori segno della “protezione della Vergine” e l’emblema della croce di san Giacomo che “si innalza come uno stendardo di vittoria nella battaglia della vita” – colori e simbolo lasciati alle spalle anche dai “tanti migranti che giunsero in Argentina”, ricorda il Papa. Che poi vira il discorso sui valori dello sport, che definisce “molto faticoso” e che pure “bisogna mantenere sempre, la dimensione di amateur”, un modo di recuperare “la storia poetica” dell’attività agonistica”. “Quando lo sport, in questo caso il vostro, perde questa dimensione amatoriale, non ha senso, si trasforma in una cosa commerciale e semplicemente asettica, senza passione. Conservate, per favore, questa mistica amatoriale, Non perdete mai la dimensione amatoriale”, è l’appello del Papa. Dunque, nello sport e nella vita conta, afferma Francesco, “donarsi con generosità”, senza “lesinare sforzi e sapendo sacrificarsi per l’altro quando è necessario” conferisce all’attività sportiva una dimensione alta e questo tal senso, sottolinea, “l’altro, più che un avversario degno di rispetto, è sempre un amico benaccolto Spirito di ospitalità fraterna. In precedenza, Francesco aveva ribadito alcuni valori del suo magistero sullo sport, il “vincere partendo dall’umiltà, lavorare in squadra senza affidarsi solo alle proprie forze, capendo che la vittoria è di tutti” giacchè, ha sottolineato, “quando nel mondo dello sport non si lavora in squadra, perdono tutti”. E il non restringere l’attività alla mera difesa dei propri colori, che fa perdere di vista altri aspetti della vita, come quello delle radici.
– Foto Image –
(ITALPRESS).
In Vaticano le ‘mini Olimpiadi’ per i bimbi del Dispensario Santa Marta
ROMA (ITALPRESS) – Una pedalata in bici, qualche corsa in amicizia, uno scambio con le racchette da padel. Infine una medaglia e il simbolico diploma di “atleta onorario” della “squadra del Papa”. Per i circa 150 bambini delle famiglie povere assistite dal Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta è stata una giornata all’insegna della fraternità, organizzata in modo da permettere di intessere relazioni di amicizia tra le 500 famiglie che quotidianamente varcano la soglia di questa struttura ultracentenaria nel cuore del Vaticano per ricevere cure ed assistenza.
Una fraternità che trova la sua espressione nello sport, ‘spaziò comune di condivisione e confronto, di inclusività e solidarietà. Proprio per questo Athletica Vaticana, l’associazione sportiva ufficiale della Santa Sede, ha pensato di organizzare delle “mini Olimpiadi” per i più piccoli, alcuni dei quali hanno imparato ad andare in bicicletta davanti all’Aula Paolo VI, in un percorso appositamente costruito e con l’aiuto di Valerio Agnoli, professionista, Ivan Basso e Vincenzo Nibali della squadra Vatican Cycling, e suor Marie-Theo e Tiziana, che hanno messo a disposizione la loro esperienza nella psicomotricità.
Il programma della giornata si è svolto nello stile sempre “sobrio” del Dispensario e ha visto pure, dopo un iniziale momento di accoglienza, la visita guidata ai Giardini Vaticani per respirare la bellezza: una passeggiata insieme, pensata “a misura” anche di chi sta ancora sui passeggini. Prima delle “mini Olimpiadi” si è svolto poi un momento di ristoro nell’atrio dell’Aula Paolo VI, con il pranzo servito dai giovani animatori.
“Per le famiglie questo momento di fraternità è un particolare incoraggiamento”, scrive su L’Osservatore Romano don Francesco Mazzitelli, capo ufficio dell’Elemosineria Apostolica, descrivendo l’appuntamento odierno. “Soprattutto per le mamme con bambini piccoli, a cui sin dalla sua fondazione, l’8 maggio 1922, sono destinate le attività e i servizi della struttura pediatrica. La data di fondazione e la particolare missione hanno reso la festa annuale della mamma la festa propria del Dispensario. Questa scelta testimonia e fa sentire a tutti, nei fatti, la maternità della Chiesa che aiuta ciascuno – piccolo e grande – a sentirsi figlio. Senza dubbio il senso più autentico della missione di carità e di inclusione portata avanti dal Dispensario è ricordare, in particolare ai bambini, che tutti siamo amati da Dio, nessuno escluso”.
– Foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).
Squadra cricket di Athletica Vaticana in Spagna
ROMA (ITALPRESS) – Dal 3 al 12 luglio sarà in Spagna la squadra The Vatican (St Peter’s) Cricket Club (dal 26 gennaio fa parte di Athletica Vaticana, l’associazione ufficiale della Santa Sede) per un’esperienza di “pellegrinaggio sportivo”, tra fraternità, spiritualità e solidarietà. Alicante, Murcia, Malaga e Granada saranno le quattro tappe (e quattro saranno anche le partite) del nono Light of Faith Tour del team di cricket che, come nelle precedenti edizioni in Gran Bretagna (giocando davanti alla regina Elisabetta nel 2018), Argentina, Kenya, Portogallo e Malta, alterna i match a incontri con le realtà sociali, culturali ed ecclesiali locali, coinvolgendo i più poveri e sostenendo il dialogo ecumenico e interreligioso anche attraverso lo sport. In Spagna non mancheranno iniziative con concreti progetti pastorali nelle parrocchie e nelle carceri e momenti di spiritualità, in coordinamento con le diocesi, anche per testimoniare e condividere gli autentici valori dello sport, soprattutto ai più piccoli e alle persone con disabilità (molto atteso l’abbraccio, ad Alicante, con la comunità della clinica Uner per la riabilitazione neurologica). Nelle diverse località la “squadra del Papa” sarà accolta dalle autorità civili e particolarmente significativo sarà l’incontro con l’arcivescovo di Granada, monsignor Josè Maria Gil Tamayo. A far parte della squadra vaticana sono circa trenta sacerdoti e seminaristi che, a Roma, studiano nelle Pontificie università e nei Pontifici collegi. Provengono in particolare da India e Sri Lanka. A capitanarli è padre Eamonn O’Higgins, irlandese, che spiega: “Siamo sacerdoti e non professionisti del cricket”. Ad allenare il team è l’australiano Dane Michael Kirby. A rendere possibile il Light of Faith Tour, che rilancia la visione del Papa per uno sport che sia fraterno e per tutti, ci sono anche le massime realtà internazionali, europee e spagnole del cricket che è il secondo sport più praticato al mondo.
– Foto Ufficio Stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).
“Via Panis” al via da Piazza San Pietro
ROMA (ITALPRESS) – E’ con l’Ave Maria per la pace, la preghiera per Papa Francesco e la benedizione del pane che domenica mattina 11 giugno, alle 9, sessanta runner partiranno da piazza San Pietro per dar vita alla “Via Panis”: il primo degli appuntamenti che vedranno insieme Athletica Vaticana e la Run Rome The Marathon perchè lo sport sia davvero un’esperienza fraterna, inclusiva, solidale. Con loro anche un gruppo di runner che hanno subito aderito nel più autentico spirito sportivo, proprio secondo la visione di Francesco: il Santo e il Papa. Appuntamento in piazza San Pietro alle 8.30 per gli atleti porteranno il pane – preparato appositamente dai frati francescani – e le copie dell’enciclica “Fratelli tutti” alle persone fragili che fanno riferimento alla mensa della Caritas di Roma a via Marsala e al Centro “Seicinque”, aperto in via Labiciana dalle suore adoratrici del Sangue di Cristo. Al dono del pane e dell’enciclica del Papa, le due comunità risponderanno offrendo un ristoro e un abbraccio ai podisti. Per essere davvero fratelli tutti, anche attraverso lo sport, proprio nel giorno della solennità del Corpo e Sangue di Cristo.
Oltretutto venerdì pomeriggio dieci atleti hanno svolto il servizio nella mensa della Caritas, secondo lo stile che Athletica Vaticana sta cercando di testimoniare, perchè lo sport sia dalla parte dei più deboli. Dieci chilometri davvero speciali, dunque, corsi per le strade di Roma senza assillo del cronometro perchè la “Via Panis” non è una gara. Con l’arrivo nuovamente in piazza San Pietro per essere presenti all’appuntamento di preghiera di mezzogiorno. In comunione con Papa Francesco ricoverato al policlinico “Gemelli”. La “Via Panis” è un allenamento – fisico e spirituale – di gruppo senza obiettivi agonistici – con spazio anche al fitwalking – organizzato insieme, in semplicità, dalla “squadra del Papa” e dai pacers che animano la Maratona di Roma. L’ultima edizione della Run Rome The Marathon, il 19 marzo, è stata caratterizzata da numerose e concrete iniziative solidali promosse con Athletica Vaticana. Lo ha ricordato Papa Francesco che, all’Angelus del giorno della Maratona, ha detto: “Mi congratulo perchè, su impulso di “Athletica Vaticana”, fate di questo importante evento sportivo un’occasione di solidarietà in favore dei più poveri”. Il Papa ha anche personalmente ricevuto e incoraggiato, il 15 marzo, gli organizzatori della manifestazione. Alla partenza della “Via Panis”, domenica mattina, ci saranno anche le persone che stanno dando vita a “L’Osservatore Romano di strada”. Il numero di marzo del mensile è stato dedicato proprio all’alleanza tra poveri e maratoneti che condividono l’esperienza della strada.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).






















