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Sport e inclusività, dialogo De Mendonça-Mourinho

ROMA (ITALPRESS) – La visione inclusiva, solidale e fraterna di Papa Francesco per lo sport e per i giovani. Con Josè Mourinho, allenatore della As Roma, ne ha parlato il cardinale Josè Tolentino de Mendonça oggi pomeriggio, rilanciando lo stile dei dialoghi “Quando lo sport ti fa più nobile” avviati, lo scorso 15 marzo, con Filippo Tortu in Vaticano su iniziativa di Athletica Vaticana con il Dicastero per la Cultura e l’Educazione e il Dicastero per la comunicazione. “Dalla fine del mondo: 10 anni con Francesco” – con un particolare riferimento alla Giornata mondiale della Gioventù che si svolgerà a Lisbona dal 1 al 6 agosto – è stato il filo-conduttore del dialogo tra il cardinale de Mendonça e Mourinho. A moderarlo Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano. Proprio il giornale del Papa aveva promosso, un anno fa, il primo incontro tra il cardinale e l’allenatore, entrambi portoghesi. L’incontro, nell’aula magna della Pontificia Università Gregoriana, è stato reso possibile dall’Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede e dal Centro fede e cultura “Alberto Hurtado” dell’Ateneo.
– Foto Ufficio Stampa Athletica Vaticana –
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Athletica Vaticana vince 2^ edizione Genesis Cup

ROMA (ITALPRESS) – La rappresentativa dell’Athletica Vaticana si è aggiudicata la seconda edizione della Genesis Cup, competizione di Padel mixto, con doppi maschili e femminili, misti con giocatrici e giocatori con e senza disabilità nella stessa coppia. Sono oltre 20 gli atleti che hanno preso parte, ieri al Foro Italico a Roma, a questa importante competizione. Al secondo posto La ASD Ecopadel e al terzo l’ASD SportinsiemeRoma. La manifestazione è stata organizzata dalle ASD SportinsiemeRoma ed EcopadeL affiliate all’Unione Sportiva Acli Roma, con il patrocinio di Sport e Salute.
– Foto Ufficio Stampa US Acli Roma –
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Anche Athletica Vaticana alla “Genesis Cup” di padel mixto

ROMA (ITALPRESS) – Ci sarà anche Athletica Vaticana-Vatican Padel, membro della Federazione internazionale, sui campi del Parco del Foro Italico per la seconda edizione della “Genesis Cup”, in programma sabato dalle 9.30 alle 18. Si tratta di una competizione di padel mixto, con giocatrici e giocatori “con” e “senza” disabilità nella stessa coppia. E proprio nel padel mixto la squadra ufficiale vaticana ha ottenuto il quarto posto al primo evento europeo – un vero e proprio campionato continentale – svoltosi, due mesi fa, a Milano (dietro a Spagna, Francia e Ucraina e davanti all’Italia). La manifestazione è organizzata dalle associazioni “Sport insieme” e “Ecopadel” – affiliate all’Unione Sportiva romana delle Acli – con il patrocinio di Sport e Salute. L’ingresso nel suggestivo scenario sportivo del Foro Italico è libero e aperto a tutti. “Scendiamo in campo perchè crediamo nello sport come esperienza umana di inclusione vera e a servizio dello sviluppo integrale della persona – spiega Alessandra Turco, direttore di Athletica Vaticana-Vatican Padel – Il segreto del padel è essere un’esperienza sociale: è uno sport immediato da giocare, favorisce le relazioni interpersonali, trasversale, amatoriale, alla portata di tutti”. Il torneo di sabato testimonia che “il padel si sta rivelando anche un forte strumento di inclusione sociale: sono sempre più diffuse le lezioni e le partite dedicate agli atleti con disabilità, su sedia a rotelle (‘parapadel’). Si può giocare insieme, ‘con’ e ‘senzà disabilità, una opportunità straordinaria e non possibile per tutti gli sport”. “Per Athletica Vaticana – rilancia Turco – il padel è un’esperienza sportiva inclusiva e risponde pienamente agli insegnamenti di Papa Francesco perchè concretamente favorisce ‘lo sviluppo delle persone e la fratellanza socialè. Per questo, in linea con lo stile della Federazione internazionale, Athletica Vaticana propone un’esperienza di padel ‘apertà, non chiusa nelle mura vaticane”. “Domani sarà un momento di grande sport ma anche di integrazione nel segno dello stile che contraddistingue la nostra realtà”, fa presente Luca Serangeli, presidente dell’Unione sportiva delle Acli, mentre per il presidente di “Sport Insieme”, Luca Alessandrini, “accoglienza è la parola che ispira tutte le nostre attività”. “Far giocare atleti con e senza disabilità sullo stesso campo conferma che il padel è uno sport davvero per tutti e ciascuno può esprimere le proprie abilità e competere sul campo”, conclude Massimo Malizia, presidente di “Ecopadel”.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
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Allo Stadio dei Marmi Fratelli Tutti-Varietes Club de France

ROMA (ITALPRESS) – La squadra FRATELLI TUTTI – composta da 18 sacerdoti e seminaristi dei diversi Collegi Pontifici romani (c’è un solo italiano, la maggior parte sono africani) nello stile della Clericus Cup – giocherà una partita di calcio amichevole domani, alle 16.30, allo Stadio dei Marmi, con il Variètès Club de France che mette insieme 30 ex calciatori francesi venuti a Roma, in pellegrinaggio con le loro famiglie. Ad accompagnare il gruppo francese, oltre 150 persone, è monsignor Emmanuel Gobilliard, vescovo di Digne, che collabora attivamente con Athletica Vaticana in particolare nei progetti per le Olimpiadi di Parigi 2024 per le quali è incaricato da parte della Conferenza episcopale francese. Le due squadre – accolte stasera dall’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede – saranno ricevute domattina da Papa Francesco. In precedenza, parteciperanno alla Santa Messa nella Basilica di San Pietro.
Tra i numerosi protagonisti, Arsène Wenger, Vincent Candela, Christian Karembeu, Robert Pirès, Sidney Govou, Olivier Dacourt, Wilfrid Mbappè.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
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Cardinale Tolentino “I maratoneti cercano speranza e non si rassegnano”

ROMA (ITALPRESS) – “I maratoneti sono cercatori di speranza che scelgono di non rassegnarsi al possibile per la loro vita e sognano l’impossibile”. E’ la definizione dell’esperienza della Maratona suggerita dal cardinale Josè Tolentino de Mendonça, il ministro dello sport vaticano, nella la Messa del Maratoneta celebrata alla vigilia della Run Rome The Marathon in una affollatissima Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo su iniziativa di Athletica Vaticana. Al termine, la Preghiera del Maratoneta e la benedizione degli atleti – professionisti e amatori, accompagnati da allenatori, dirigenti e familiari -che hanno pregato anche perchè lo sport sia strumento e linguaggio di pace. “La Maratona è democratica, tutti possono partecipare insieme” ha detto il cardinale prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione che mercoledì scorso in Vaticano aveva dato vita a un dialogo con Filippo Tortu. “La Maratona è un’esperienza anche spirituale: non si corre soltanto con il corpo ma anche con il cuore: con storie, lacrime, desideri, tanta energia di trasformazione, voglia di cambiamento”.
“Perchè tante persone, anche non più giovani, scelgono di correre? Perchè hanno un desiderio nel cuore, non si rassegnano al “possibile” e sognano “l’impossibile” per la loro vita” ha affermato il cardinale. “I maratoneti sono cercatori di speranza. Cercano nuove strade e le condividono, accettano sfide e sacrifici: tutto questo è al centro della spiritualità”.
“Anche la crisi che arriva durante la Maratona, come anche nella nostra vita, è un momento fondamentale” ha rilanciato. Tanto che “quando arrivi al traguardo, con le tue debolezze ma portato avanti dal tuo cuore, conosci molte più cose importanti di te stesso, della tua anima. E’ un momento di costruzione di se stessi”.
Ed è proprio per queste ragioni, ha concluso ricordando la Coppa degli Ultimi proposta da Athletica Vaticana, che ” tutti vincono nella Maratona – è un sogno, una gioia, una bellezza, un pellegrinaggio – che ha che vedere con la dimensione profonda della vita. Anche chi arriva ultimo è un vero primo”.
– foto Athletica Vaticana –
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Tortu “Lo sport mi fa sentire me stesso, non è sacrificio”

ROMA (ITALPRESS) – Filippo Tortu è stato il protagonista del primo incontro dell’iniziativa “Quando lo sport ti fa più nobile”, organizzata da Athletica Vaticana. Un dialogo con il Cardinale Josè Tolentino de Mendonca, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, tenutosi presso la Sala Marconi di Palazzo Pio, per parlare di come lo sport sia anche cultura. Lo spunto da cui partire, ovviamente, non può che essere l’oro ottenuto nella staffetta 4×100. Un oro il cui merito, dal punto di vista di Tortu, ultimo frazionista, risale anche da una delusione cocente: “Dopo quanto accaduto nella mia gara (settimo posto nella propria semifinale dei 100 metri) ho capito che la cosa più importante era stato l’aver dato tutto me stesso, l’essere orgoglioso di aver dato tutto per essere lì in quel momento. E questo mi ha aiutato poi nella gara successiva ad andare ancora più veloce e per fortuna è andata bene”. L’atleta in quanto tale vive il dualismo di uno sport individuale che è però espressione del lavoro di molte persone (“Devi avere la responsabilità di capire che se vai male, non vai male solo tu, ma vanifichi anche il lavoro di altre persone”).
Tra queste, per Tortu c’è sicuramente il padre Salvino, che è anche il suo allenatore: “Avere il tecnico dentro casa è molto rischioso. Mi ha sempre messo davanti alla possibilità di sbagliare. Mi ha detto che se volevo praticare questo lavoro dovevo fare delle scelte: io ho scelto di seguire ‘la retta vià”. Uno stile di vita adeguato, infatti, non solo ha effetti positivi sulla prestazione, ma rientra nelle “sacre” regole della pratica sportiva. Regole che però Tortu non ama definire “sacrifici”: “Logicamente il sacrificio c’è, ma già prima di iniziare sai che è così, è la strada che hai scelto di percorrere. Se non sei disposto a sacrificare gran parte della tua vita vuol dire che non è questo il tuo lavoro. Non reputo veri sportivi quelli che al di fuori del campo o della pista hanno una vita sregolata: puoi essere il miglior corridore della storia, ma per me non sei uno sportivo. C’è una grossa differenza tra chi vive lo sport e chi lo pratica. Secondo me, se uno non vive lo sport seguendo le sue regole, non sarà mai la miglior versione di sè stesso”, ha concluso Tortu.
– foto LivePhotoSport –
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Maratona di Roma, Papa Francesco benedice la Coppa degli Ultimi

ROMA (ITALPRESS) – Una mattinata storica per la Acea Run Rome The Marathon che ha incontrato Papa Francesco in piazza San Pietro, udienza possibile grazie all’amicizia e impegno di Athletica Vaticana. “Buona maratona a tutti i partecipanti”, il saluto del Santo Padre, al quale è stata donata la t-shirt ufficiale della maratona personalizzata con ‘Papa Francescò. Il Pontefice ha benedetto simbolicamente la medaglia ufficiale e la Coppa degli Ultimi, che andrà all’ultimo podista che transiterà in Piazza Pio XII-Piazza San Pietro, come simbolo di perseveranza, tenacia e di eguaglianza con i vincitori primi classificati. Presente l’autore della coppa, Erwin Alfredo Bendfeldt, che vive nella casa d’accoglienza Centro Caritas di Roma. Una vita molto particolare la sua, fuggito dal Guatemala quando c’era la dittatura, gli hanno sparato alla testa. Credendolo morto fu gettato in una fossa comune dove lo ha trovato e salvato un prete arrivato lì per benedire i cadaveri. Ora vive a Roma assistito dalla Caritas e da qualche buon amico. All’incontro con il Papa hanno preso parte gli organizzatori della Maratona di Roma che stanno dando vita, con Athletica Vaticana, a una serie di iniziative solidali e inclusive “per rendere visibili gli invisibili”. Continuano anche gli incontri tra i maratoneti e le persone povere assistite dal Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta e accolte a Palazzo Migliori dall’Elemosineria apostolica con la Comunità di Sant’Egidio.
Per la Coppa degli Ultimi vi sarà un punto di riferimento e un traguardo simbolico in Piazza San Pietro, con la presenza della banda musicale della Gendarmeria Vaticana e dei poveri che distribuiranno il mensile “l’Osservatore Romano di Strada”.
Come da tradizione, inoltre, sabato alle 18, presso la Chiesa degli Artisti (Piazza del Popolo), vi sarà la Messa del Maratoneta. Presiede il cardinale Josè Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione e animerà la celebrazione il Coro della diocesi di Roma. Al termine della celebrazione la Preghiera del Maratoneta e la benedizione degli atleti. Con una particolare preghiera per la pace, anche attraverso l’esperienza sportiva.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
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Incontro in Vaticano fra maratoneti e poveri

ROMA (ITALPRESS) – Un’alleanza tra i maratoneti e le persone povere sancita dall’avere in comune la strada. In Vaticano – attraverso Athletica Vaticana – una rappresentanza di atleti, di organizzatori della Maratona di Roma che si corre domenica 19 e di dirigenti sportivi ha abbracciato la realtà inclusiva e solidale sostenuta da Papa Francesco: le famiglie povere assistite dal Dispensario pediatrico Santa Marta, la comunità di Palazzo Migliori affidata dall’Elemosineria Apostolica alla Sant’Egidio e la singolare redazione del mensile L’Osservatore Romano di Strada che vede protagonisti proprio gli “scartati”.
Prima nella sede del Dispensario Santa Marta – i “vicini di casa” del Papa – dove alle famiglie povere con bambini piccoli vengono offerte visite mediche gratuite, e poi a Palazzo Migliori (che si affaccia su Piazza San Pietro) per una cena insieme parlando di sport: l’alleanza tra maratoneti e poveri ha preso il via nel nome della Coppa degli Ultimi, l’iniziativa promossa dall’Associazione polisportiva della Santa Sede con L’Osservatore di Strada per premiare, simbolicamente, l’ultima persona in gara che domenica 19 passerà a Piazza San Pietro. Appassionate e appassionanti le testimonianze condivise, a partire dal tema “sport come luce, vita e riscatto”. Da suor Anna Luisa Rizzello a Carlo Santoro, responsabili del Dispensario e di Palazzo Migliori; dalla cantante e atleta Annalisa Minetti al leggendario Giorgio Calcaterra; dallo scrittore Roberto Di Sante alla giovanissima Sara Vargetto testimone sorridente di inclusione. Con la partecipazione del blogger Marco Raffaelli, dei presidenti di Podistica Solidarietà, Giuseppe Coccia, e di Amatori Villa Pamphili, Sandro Curzi, e della vivace comunità sportiva filippina. A coordinare gli interventi Cesare Monetti, dell’ufficio stampa della Maratona di Roma, presente con Roberto Castrucci, Lorenzo Benfenati, Federica Romano, Laura Verduchi e una rappresentanza dell’organizzazione della Maratona romana, in particolare dei volontari.
Fabrizio, ospite della Comunità di Sant’Egidio, ha letto la “lettera aperta” dei poveri ai maratoneti, pubblicata in prima pagina dall’Osservatore di Strada, e una famiglia peruviana con due bambini, assistita dal Dispensario Santa Marta, ha voluto riaffermare il diritto allo sport anche delle persone che vivono un’esperienza di fragilità.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
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