STAVANGER (NORVEGIA) (ITALPRESS) – Importante vittoria per l’Italia Under 21 che, nel match di Stavanger valido per la nona giornata del girone A delle qualificazioni agli Europei 2025, si sbarazza 3-0 della Norvegia. Un successo che, unito al pari casalingo dell’Irlanda contro la Lettonia, permette agli azzurrini di portarsi a un passo dalla qualificazione, considerando anche lo scontro diretto in casa in programma il 15 ottobre. I padroni di casa inizialmente sembrano avere un buon approccio alla partita, ma al 10′ Gnonto trova la giusta imbucata per Tommaso Baldanzi che, davanti al portiere, realizza la rete del vantaggio degli azzurrini. La reazione da parte della formazione scandinava non si fa attendere, tanto che in più occasioni si rende pericolosa con Jatta, il quale pecca di imprecisione. Al 18′ Gnonto si divora il raddoppio sprecando una grande occasione su splendido cross dalla sinistra di Ruggeri. Tre minuti più tardi Arnstad finisce a terra in area di rigore, ma per il direttore di gara non c’è nulla. Con il passare dei minuti i ragazzi di Carmine Nunziata gestiscono il vantaggio facendo girare la palla, ma rischiano sul calcio di punizione di Arnstad che sfiora la traversa.
Le due squadre, dunque, vanno a riposo sul parziale di 0-1. Nella ripresa sono sempre gli azzurrini a fare la partita, ma al 54′ la Norvegia va molto vicina al pareggio: un grande intervento di Desplanches nega la rete ad Arnstad. Al 67′ Pisilli, su suggerimento di Zanotti, colpisce un clamoroso palo. I tempi sembrano maturi per il raddoppio della squadra ospite, che al 72′ riesce a concretizzare ancora una volta con Tommaso Baldanzi: l’attaccante infila la sfera sotto la traversa con un potente mancino. Nel finale di gara il giocatore della Roma realizza la sua personale tripletta con un meraviglioso mancino sotto l’incrocio dei pali e fissa il punteggio sul definitivo 3-0. In virtù di questo successo l’Italia consolida il primo posto in classifica salendo a 21 punti, mentre la Norvegia resta ferma a quota 15. Nell’altra gara del girone la Lettonia blocca l’Irlanda sul punteggio di 2-2 a Cork: il vantaggio sugli irlandesi (che hanno una partita e che affronteranno gli azzurrini il 15 ottobre a Trieste), dunque, ora è di quattro punti.
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Tripletta Baldanzi, l’Under 21 vince 3-0 in Norvegia
Migliorano le condizioni di Schillaci, vigile e cosciente
PALERMO (ITALPRESS) – Notizie incoraggianti su Totò Schillaci. Le condizioni di salute dell’eroe di Italia ’90, ricoverato all’ospedale Civico di Palermo nel reparto di Pneumologia, secondo quanto comunicato dalla direzione sanitaria del complesso ospedaliero del capoluogo siciliano “sono in miglioramento. Stanotte si è registrata una aritmia atriale, ben tollerata dal paziente, per cui è stato iniziato un trattamento farmacologico che ha determinato la stabilizzazione della frequenza cardiaca. Le terapie farmacologiche sono valse ad ottenere un miglioramento del compenso respiratorio con riduzione del supporto di ossigeno”. Schillaci “è vigile, cosciente, con netto miglioramento dello stato ansioso, per cui riposa tranquillo”.
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Camera, comitato sicurezza vieta l’accesso a Maria Rosaria Boccia
ROMA (ITALPRESS) – Maria Rosaria Boccia non potrà più accedere nelle sedi della Camera “fino a diversa deliberazione degli organi competenti”. Lo ha stabilito il Comitato per la sicurezza di Montecitorio, presieduto da Sergio Costa, “alla luce della violazione della regola che vieta l’effettuazione e la diffusione di foto e video senza autorizzazione”.
“Sulla scorta di precedenti analoghi”, si legge in una nota, è stato deciso “di interdire l’accesso alle sedi della Camera dei deputati alla Signora Maria Rosaria Boccia, fino a diversa deliberazione degli organi competenti. Si precisa che, nel caso in oggetto, la violazione ha riguardato siti particolarmente sensibili, tra cui la Galleria dei Presidenti e il Transatlantico”.
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“Caso Sinner” resta aperto, Wada ancora in tempo per ricorso
ROMA (ITALPRESS) – Non trova pace, Jannik Sinner, almeno fuori dal campo. Sembrava avesse tempo fino alla mezzanotte di ieri la Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, per ricorrere contro la decisione del tribunale indipendente, dopo l’inchiesta avviata dall’Itia (International Tennis Integrity Agency), di “assolvere” Jannik Sinner dall’accusa di doping dopo le tracce (irrisorie) di Clostebol riscontrate nelle urine del 23enne fuoriclasse altoatesino in un controllo svolto a Indian Wells il 10 marzo e in un altro test effettuato la settimana successiva. Questo perchè era idealmente fissato a questa notte il termine dei 21 giorni per presentare ricorso al Tas di Losanna, scaduto il quale si poteva parlare di caso ufficialmente chiuso con un proscioglimento. Lo stesso azzurro, dopo il trionfo agli Us Open, aveva rimarcato il periodo difficile vissuto a causa di una vicenda subito chiarita e che ha portato al licenziamento dal suo staff del preparatore atletico Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi.
Invece, le acque attorno al numero 1 della classifica mondiale restano agitate, almeno da questo punto di vista. Questo perchè la Wada ha richiesto sul “caso” materiale aggiuntivo all’Itia. Materiale che è pervenuto all’Agenzia Mondiale Antidoping solo la settimana scorsa. Così la Wada ha in teoria altre due settimane per appellarsi al Tas di Losanna: i 21 giorni per presentare ricorso, secondo un comma dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping, partono infatti dalla data di ricezione di tutto il materiale e non dalla data della sentenza del tribunale indipendente.
“L’esame di questo caso da parte della Wada è in corso. Non è stata ancora presa alcuna decisione in merito”, ha risposto all’Italpress l’Agenzia Mondiale Antidoping. Nessuna notizia in merito, invece, dal Tas che, sempre all’Italpress, fa sapere di non aver ricevuto “un ricorso da parte della Wada in relazione a questa vicenda”. “Il Tas non può commentare il termine per presentare un ricorso e se questo sia scaduto o meno, poichè solo l’organismo che ha emesso la decisione può confermare la scadenza”, hanno precisato da Losanna.
Di certo, tutto è ancora da decidere, con la Wada che ha richiesto all’Itia ulteriori documenti in merito. Un nuovo countdown è iniziato per capire se il “caso Sinner” possa finire realmente al più presto nel dimenticatoio.
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Koopmeiners “A Bergamo anni fantastici, ma volevo la Juve”
TORINO (ITALPRESS) – “Questi primi giorni sono stati fantastici ed emozionanti, il rapporto con allenatore e squadra è positivo. Questo è molto bello. Questa sosta è ottima per inserirmi in questa squadra. Non vedo l’ora di cominciare”. C’è voluta quasi tutta l’estate, ma alla fine Teun Koopmeiners è diventato un nuovo centrocampista della Juventus. Il duttile olandese è arrivato in bianconero dall’Atalanta per per 51,3 milioni di euro più 6 di eventuali bonus. “Sono felice di essere qui, ero convinto che sarei arrivato – ha sottolineato Koopmeiners -, c’erano ottimi contatti tra il mio agente e il club. Sono concentrato ed eccitato in vista delle prossime partite. Se ho avuto paura di non arrivare più? Sì, c’è voluto tanto tempo. Il mondo del calcio è difficile e a volte bisogna aspettare. Ero convinto e fiducioso di venire alla Juve. Sono molto contento di essere qui”. L’ex bergamasco ha già esordito con la formazione di Thiago Motta lo scorso 1 settembre nella partita casalinga contro la Roma, subentrando a inizio del secondo tempo al posto di Juan Cabal. “Sugli obiettivi non mi sono posto un numero di gol e assist, il mio interesse è la squadra. Mi sento parte di una famiglia. Voglio integrarmi il più in fretta possibile. Da quando ero bambino ho sempre guardato le grandi squadre come la Juventus. Quando sono arrivato in Italia mi sono reso conto di quanto fosse eccezionale questo club. Quando è arrivata la Juventus non ho avuto nessun dubbio”. Con l’Atalanta qualche malinteso finale, ma Koopmeiners ci tiene a chiarire: “All’Atalanta ho vissuto anni fantastici, l’anno scorso abbiamo vinto un titolo, lì sono cresciuto come uomo e come calciatore. Sono stati tre anni eccezionali a Bergamo, ma nell’arco della carriera ci possono essere visioni diverse”. L’olandese classe 1998 ha scelto la maglia numero 8: “Ho sempre giocato con questo numero, ma a Bergamo non era disponibile. Sono felice di riaverlo. Ruolo? Mi piace molto giocare dietro gli attaccanti, ma posso svolgere anche ruoli diversi. Dipende”. Koopmeiners sembra essere calato benissimo nella realtà bianconera: “Idoli del passato? Direi Zidane, è stato fonte di ispirazione per tanti. Ma anche Pirlo, Marchisio che aveva anche il numero 8. Da qui sono passati tanti giocatori eccezionali”. Differenze tra Gasperini e Thiago Motta: “Anche lui ama allenamenti intensi e lavora molto sul pressing. E’ qualcosa che mi piace particolarmente. Il mister mi ha dato un caloroso benvenuto. Io sono in forma e nelle ultime due settimane mi sono allenato intensamente. Sono pronto a giocare dal primo minuto”.
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Da Canova a Magni, la Grande Brera in mostra al Palazzo Reale di Palermo
PALERMO (ITALPRESS) – L’arte è in grado di unire mondi apparentemente lontani. E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Reale di Palermo un accordo di collaborazione tra la Fondazione Federico II di Palermo e la Pinacoteca di Brera, museo autonomo di prima fascia del Ministero della Cultura.
La sinergia sull’asse Lombardia-Sicilia tra due istituzioni culturali di primo piano è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa da Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II e da Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi.
La collaborazione ha già dato vita a un risultato tangibile. E’ visitabile, infatti, la rassegna “La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La seduzione del classico in mostra” che vede esposte cinque opere di grande valore artistico, provenienti da Milano, luogo dal quale non si allontanano dal 1902, ben 122 anni fa.
E’ allestita negli Appartamenti Reali del Palazzo e si innesca sulle evidenti radici classiche dell’arte scultorea: due lavori del maestro Antonio Canova e tre di noti autori del Neoclassicismo lombardo, quali Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini. Gli appartamenti reali, ricchi di arredi e decori, esaltano perfettamente la purezza, il minimalismo e il bianco dei marmi e del gesso, creando una discontinuità stilistica e cromatica che funziona mirabilmente. Il progetto presenta molteplici valenze: quella di attrattore turistico-culturale per i visitatori, quella storico-artistica per il significato del concetto della seduzione del classico, intesa come tematica pregna di valenza nella nostra terra, ed infine quella sociale: per la prima volta, infatti, la Fondazione Federico II favorisce l’accessibilità e la fruizione del patrimonio culturale ai visitatori con disabilità visive: esposta una riproduzione in 3D in scala 1 a 1 della Vestale di Canova, fruibile al tatto da non vedenti e ipovedenti.
Il percorso culturale scelto esalta il classicismo, il realismo e l’emulazione della natura, sviluppando un viaggio introspettivo nella cultura neoclassica, che prendeva come spunto i fasti dell’arte del tempo.
“Inauguriamo oggi un evento di grande importanza. Un avvenimento che porta con sè un valore simbolico e formale nel segno dell’unità culturale della Nazione e della valorizzazione dell’arte italiana – dichiara il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi – La Pinacoteca di Brera e la Fondazione Federico II hanno raggiunto un accordo lungimirante che permetterà a tutti i siciliani di poter ammirare, a Palazzo Reale, opere di incommensurabile bellezza”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di essere riusciti a portare al Palazzo Reale di Palermo – afferma il Presidente della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno – alcune splendide opere del Museo di Brera, che si spostano da Milano dopo 122 anni. E’ il risultato tangibile di un accordo di collaborazione tra due Istituzioni culturali di primo piano, sia dal punto di vista espositivo permanente e temporaneo, sia dal punto di vista divulgativo. Sono certo che si tratta della prima tappa di una collaborazione fruttuosa a beneficio della collettività”.
“Si tratta di una prima iniziativa, che inaugura un sodalizio tra le due istituzioni culturali e le due città – afferma il Direttore Generale della Pinacoteca di Brera, Angelo Crespi – L’esposizione, essenziale quanto chiara nelle sue finalità culturali, è realizzata attraverso una selezione ristretta di opere, capace di esprimerne appieno l’indole e la storia. Esporre è un termine polisenso: significa spiegare, interpretare e narrare, in forma compiuta ed organica. Nelle sale espositive di Palazzo Reale le opere di Brera verranno narrate ed entreranno in dialogo con l’architettura e con i valori culturali e testimoniali di un luogo che promana bellezza e, assieme, il senso profondo del dialogo fra culture. Per Brera sarà un ritorno alle origini, al corpus di opere di scultura espunto dalle collezioni nel 1902. A Palermo, Brera vivrà un ritorno al senso originario delle sue collezioni, non a caso in un dialogo profondo con una “terra impareggiabile”.
Le cinque opere di Canova, Pandiani, Magni e Spertini pongono i visitatori dinanzi a cinque figure femminili, sospese fra mito e realtà per “ritrovare l’incanto delle origini”.
“Vestale” di Antonio Canova, del 1818, è un’opera che venne commissionata dal banchiere Milanese Luigi Uboldi. Essa rappresenta una giovane donna velata con un’espressione assorta, caratterizzata da raffinatissimi tratti somatici e da un’eleganza di forte impatto, evidente soprattutto nella maestria e leggiadrìa realizzative del velo.
“Maddalena penitente” è un’opera struggente, in grado di evidenziare il periodo di redenzione, dopo la conversione e l’incontro con Cristo. Si tratta di una scultura che racconta con estrema eleganza un momento drammatico, trattato da Canova con la capacità di fare emergere dalla stessa il concetto di pathos.
“Egle al fonte” di Giovanni Pandiani, famoso interprete del neoclassicismo lombardo, mostra la perfezione tecnica e la capacità di riprodurre in modo analitico i principi della scuola del “vero”, evidenziando con grande maestria elementi anatomici e posturali.
Giovanni Spertini ne “La scrittrice (la fidanzata italiana)” racconta un momento di rara intimità, una cura minuziosa per ogni elemento. Nell’opera tutto concorre a costituire un’ambiente borghese, dove ogni dettaglio viene curato, contribuendo a costituire una scena emotiva ed intima, incentrata su una perfetta ricostruzione della realtà, come la naturalezza scultorea di alcune ciocche di capelli.
“La leggitrice” di Pietro Magni è da inserire in quella fase artistica che sta transitando verso la tendenza, appena post neoclassica, orientata verso un canone realistico accademico. Il soggetto è una giovane ragazza, intenta a leggere, palesemente ritratta in un ambito domestico, come dimostrano i piedi nudi che escono dalla lunga veste.
La mostra mette in particolare evidenza gli elementi stilistici che caratterizzano i tratti classici della Magna Grecia e che risultano evidenti nei pregevoli lavori in mostra.
L’esposizione, però, si aggancia pure all’enorme e coevo patrimonio artistico siciliano, fortemente influenzato dalla cultura classica presente in numerosi siti della regione.
La mostra rappresenta una nuova “perla” che completa e arricchisce la considerevole offerta del Palazzo Reale di Palermo e si aggiunge alla Cappella Palatina, all’area archeologica delle Mura Puniche, ai Giardini Reali e alle grandi mostre di Sala Duca di Montalto.
La collocazione delle opere nello splendido contesto offerto dagli spazi espositivi del Palazzo Reale costituisce una straordinaria soluzione che esalta il valore artistico e culturale della mostra. Info su federicosecondo.org
– foto ufficio stampa Fondazione Federico II –
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Premiati gli Alfieri del Made in Italy a bordo della Msc World Europa
NAPOLI (ITALPRESS) – In occasione del premio “Alfieri del Made in Italy”, promosso dall’Italian Export Forum – IEF, si è svolto ieri a bordo della MSC World Europa, ancorata nel porto di Napoli, un incontro per fare il punto sulla situazione economica del Sud Italia, a pochi giorni dalla nomina di Giosy Romano come responsabile della ZES Unica. Un confronto tra politica e impresa, per individuare le risorse a disposizione delle Regioni del Mezzogiorno, e come queste possano costituire un importante mezzo di crescita economica. All’evento, moderato dal direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano, sono intervenuti Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, e Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania. A condurre è stata Veronica Maya.
Nel corso dell’evento sono stati assegnati i riconoscimenti di “Alfieri del Made in Italy”. Nato da un’idea del’IEF, il premio si terrà regolarmente ogni anno nel Mezzogiorno, valorizzando un territorio che coniuga innovazione e tradizione, e celebrando ufficialmente i talenti italiani che esportano l’eccellenza e la qualità dei nostri prodotti nel mondo.
“Il Made in Italy è riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo di valore ed alta qualità – commenta Lorenzo Zurino, imprenditore e presidente dell’IEF – Oggi l’export ha un valore di 670 miliardi, che potrebbe crescere ulteriormente fornendo agli imprenditori linee guida, esempi e strumenti idonei. Per questo, guardare agli ‘Alfieri del Made in Italy’ può essere di grande ispirazione per moltissime persone che oggi fanno impresa sul nostro territorio. Per la prima edizione abbiamo scelto figure di spicco nel mondo dell’esportazione, e nei prossimi appuntamenti analizzeremo anche i bilanci delle aziende italiane che operano sui mercati esteri. Negli ultimi anni abbiamo supportato oltre duemila aziende e il nostro obiettivo è sempre stato quello di far emergere il talento imprenditoriale italiano, rendendo più accessibili mercati che spesso sono difficili da penetrare per altre nazioni”.
A decretare i premiati è stata una giuria presieduta da Nicola Graziano, magistrato tributario, e composta da Carlo Fucci, procuratore di Isernia, Lucio Di Nosse, presidente della corte di giustizia tributaria di Caserta, e Livia De Gennaro, magistrato del tribunale di Napoli. Tra i premiati: Katia Da Ros, presidente di Irinox; Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo; Paolo Scudieri, presidente del Gruppo Adler; Matteo Marzotto, presidente di Minerva Hub; Vincenzo Manes, presidente della Società Filantropia Italiana – Intek Group; Danilo Iervolino, presidente della Salernitana Calcio e Forbes; Michele Briamonte, Ceo di Grande Stevens Studio Legale Associato; Gaspare Borsellino, direttore di Italpress; Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo; Anna Mareschi Danieli, vicepresidente di Acciaierie Danieli; Giordano Riello, presidente di NPlus – Riello International; Giosy Romano, coordinatore della ZES Unica del Mezzogiorno.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa-
Niente ricorso Wada, ufficialmente chiuso il ‘caso Sinner’
ROMA (ITALPRESS) – Aveva tempo fino alla mezzanotte di ieri la Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, per ricorrere contro la decisione dell’Itia (International Tennis Integrity Agency) di ‘assolverè Jannik Sinner dall’accusa di doping dopo le tracce (irrisorie) di Clostebol riscontrate nelle urine del 23enne fuoriclasse altoatesino in un controllo a Indian Wells. Il ricorso al Tas di Losanna, scaduto il termine dei 21 giorni, non è stato presentato e così il ‘caso Sinner’ può dirsi ufficialmente chiuso con un proscioglimento. Lo stesso azzurro, dopo il trionfo agli Us Open, aveva rimarcato il periodo difficile vissuto a causa di una vicenda subito chiarita e che ha portato al licenziamento dal suo staff del preparatore atletico Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi.
– Foto Ipa Agency –
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