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Papa “Il Libano è e deve restare un progetto di pace”

ROMA (ITALPRESS) – “Il Libano è, e deve restare, un progetto di pace. Non dimentichiamo quello che un Papa ha detto: “Il Libano è un messaggio, e questo messaggio è un progetto di pace”. La sua vocazione, del Libano, è di essere una terra dove comunità diverse convivono anteponendo il bene comune ai vantaggi particolari, dove religioni e confessioni differenti si incontrano in fraternità”. Lo ha detto Papa Francesco, secondo quanto riporta Vatican News, ricevendo in udienza in Vaticano i familiari delle vittime dell’esplosione nel porto di Beirut avvenuta 4 anni fa. “Noi sentiamo e pensiamo che il Libano è un Paese martoriato – aggiunge – Non siete soli e non vi lasceremo soli – conclude – ma rimarremo solidali con voi attraverso la preghiera e la carità concreta”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Tajani “Nessuna possibilità che cada il governo”

ROMA (ITALPRESS) – “Non c’è nessuna possibilità che il governo cada. Ognuno è libero di fare delle proposte, di avere delle idee nell’ambito di un dibattito. Non siamo un partito unico: rivendico il diritto di dire ciò che ritengo giusto per tutelare gli interessi del nostro Paese poi possono esserci idee differenti ma io non litigo con nessuno”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a “Non stop news” su Rtl 102.5. “Come Forza Italia non c’è alcuna ipotesi di problemi per il governo posti da Forza Italia. Noi siamo leali con gli alleati, abbiamo le nostre idee, nessuno può darci ordini e noi non dobbiamo dare ordini agli altri”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Naufragio Bayesian, indagato il comandante del superyacht

PALERMO (ITALPRESS) – Il comandante del veliero Bayesian è indagato per naufragio e omicidio plurimo colposi dalla Procura di Termini Imerese, guidata da Ambrogio Cartosio. James Cutfield, 51 anni, neozelandese, era al comando del superyacht affondato al largo di Porticello, nel Palermitano, nella notte tra domenica e lunedì scorsi. A bordo c’erano 22 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Sette le vittime, tra cui il magnate britannico Mike Lynch e l’Ad della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer. Non si sa ancora se oltre al comandante siano indagati altri membri dell’equipaggio, che sono ospitati nell’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia. L’iscrizione nel registro degli indagati è propedeutica al conferimento degli incarichi della Procura di Termini Imerese per le autopsie.
– foto Ipa, il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio –
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Zangrillo “Abbiamo introdotto un cambio di paradigma nel rapporto Pa-Imprese”

ROMA (ITALPRESS) – “Quella dei controlli sulle attività economiche è una riforma spesso sbandierata ma che mai nessuno ha realizzato. Il via libera definitivo al decreto, prima della pausa estiva, è arrivato dopo due passaggi in Consiglio dei ministri e dopo avere ottenuto il parere del Garante per la privacy, l’intesa della Conferenza unificata, il parere del Consiglio di Stato nonchè delle Commissioni competenti di Camera e Senato. Non abbiamo perso tempo. Siamo intervenuti per ridurre l’eccessiva burocrazia e liberare le Pmi da un sistema in cui rischiavano di subire 122 controlli all’anno da parte di 19 enti pubblici diversi. Una perdita di tempo e di risorse: il costo complessivo per le aziende italiane di questa attività è stato stimato in 57 miliardi di euro l’anno”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, dopo che a luglio è stato approvato il decreto che dà corpo alla delega per la semplificazione.
“Abbiamo introdotto un cambio di paradigma nel rapporto tra Pa e imprese: dalla logica sanzionatoria – sottolinea – si passa alla prevenzione degli illeciti ricercando un approccio collaborativo, di fiducia reciproca, tra le autorità preposte al controllo e le attività economiche, un approccio che vuole incentivare i comportamenti virtuosi in un’ottica di premialità”. “Il decreto – spiega – introduce il censimento dei controlli da parte delle singole amministrazioni, un’attività necessaria perchè costringe ogni ente controllante a un’analisi di senso e di efficacia per poi coordinarsi con le altre amministrazioni, il tutto sotto la regia del dipartimento della Funzione pubblica. A questo si aggiunge l’istituzione di un sistema di identificazione e gestione del rischio, secondo parametri specifici. Salvo ipotesi particolari, per le imprese in possesso del report di basso rischio i controlli ordinari verranno effettuati non più di una volta l’anno”.
“Le analisi effettuate per mettere a punto il decreto sui controlli – aggiunge il ministro Zangrillo – ci dicono che il tempo medio dedicato dalle Pmi all’interazione con la Pa può raggiungere le 550 ore l’anno, addirittura 1.200 ore per le medie imprese. Dovevamo intervenire e lo stiamo facendo attraverso il dialogo e il confronto con imprese e categorie”. “Parlare di riduzione dei controlli – aggiunge – sarebbe riduttivo, stiamo ragionando in termini qualitativi, non quantitativi. L’obiettivo è ottimizzare i controlli rendendoli più efficaci, per tutelare l’interesse pubblico senza intralciare il sistema imprese”. “Il report certificativo, inserito nel fascicolo informatico d’impresa che le amministrazioni devono consultare prima di avviare i controlli, servirà – prosegue Zangrillo – a ridurre drasticamente i tempi. Secondo il principio dell’once only non si potranno chiedere documenti e informazioni già disponibili alle pubbliche amministrazioni”. Fondamentale sarà il ruolo dei dipendenti della Pa, “stiamo lavorando su questo, dalle procedure di reclutamento alla formazione, al sistema premiante – puntualizza il Ministro -. Dobbiamo puntare su sistemi gestionali innovativi in cui le persone che lavorano e producono risultati possono crescere e fare carriera. Il merito è una leva irrinunciabile. Dobbiamo partire dalla misurazione e valutazione della performance, che da mero adempimento burocratico, qual è oggi, deve essere vissuto come uno step fondamentale a cui agganciare percorsi di carriera. I nostri dirigenti non devono essere solo eccellenti tecnici, ma leader che si preoccupano della crescita del capitale umano”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Tris del Napoli al Bologna, in gol Di Lorenzo-Kvara-Simeone

NAPOLI (ITALPRESS) – Sembra passata un’era geologica dal tonfo di Verona, arrivato con lo stesso risultato. Al “Maradona” gioca un altro Napoli. Quadrato, letale e capace di sfruttare ogni errore dell’avversario: nasce così il 3-0 sul Bologna, che vede tornare al gol Kvara, a segno assieme a Di Lorenzo e Simeone. Gli azzurri, sconvolti dopo il ko del Bentegodi, dimostrano di aver subito ritrovato quella cattiveria agonistica che è il marchio di fabbrica di Antonio Conte. L’impronta del match è chiara. Il Napoli pressa altissimo e asfissia il Bologna, per poi procedere a delle rapide verticalizzazioni. Nei primi minuti Raspadori sfiora due volte la rete, con Mazzocchi ad ispirarlo e mostrarsi più efficace di Olivera. Soffre il Bologna, coi suoi centrali in apnea e Italiano che s’infuria per la fase difensiva dei suoi. I felsinei perdono Erlic per infortunio (dentro Lucumì) e, paradossalmente, si scuotono. Meret salva su Castro, ma il finale di tempo è tutto del Napoli: Kvaratskhelia colpisce una traversa, out di poco il tiro di Politano. La rete degli azzurri è nell’aria e arriva dopo un sontuoso scambio rapido tra il georgiano e Di Lorenzo: l’esterno della Nazionale, ora braccetto destro, si inserisce in area e insacca l’1-0 alle spalle di Skorupski. Nella ripresa i ritmi si abbassano e, nonostante i cambi, il Bologna non riesce a sfondare: Karlsson e Odgaard non riescono a dare la svolta rispetto ai deludenti Orsolini e Ndoye, bocciati da Italiano. Il Napoli amministra, gestisce i ritmi della sfida e riparte: doppia occasione per un attivo Politano. L’inerzia del match è tutta per gli azzurri, che infatti vanno a raddoppiare al 75′, approfittando di un’altra clamorosa disattenzione del Bologna. Il centrocampo rossoblù non si cura dell’azione personale di Kvaratskhelia che s’invola, lascia sul posto Lucumì e insacca la rete del 2-0, approfittando di una deviazione di Beukema. Italiano si gioca tutti i cambi, ma non c’è storia. Il suo Bologna continua a mostrare evidenti lacune difensive e l’ingresso di David Neres nel finale scompagina definitivamente le carte. Il brasiliano è l’arma disequilibrante che manda completamente in tilt gli stanchi centrali rossoblù, fino a chiudere i giochi nel recupero: azione insistita e assist per la zampata del Cholito Simeone, che sigla il 3-0 al 94′.
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La Roma cede all’Olimpico, l’Empoli si impone 2-1

ROMA (ITALPRESS) – L’Empoli fa l’impresa e batte 2-1 la Roma all’Olimpico. A segno per i toscani Gyasi e Colombo (dal dischetto). Con Dybala in campo da titolare, dopo il no all’offerta dell’Al-Qadisiyya, la festa per la Joya viene rovinata da un buon Empoli, dai tre legni colpiti dai giallorossi e dal possibile rigore non concesso nel finale dall’arbitro per fallo sul neo entrato Shomurodov, che poco prima aveva siglato il gol dell’1-2. Per i capitolini è la prima sconfitta stagionale, all’esordio in casa: ora sono inchiodati a un punto in classifica e in vista c’è la sfida esterna con la Juventus. Nel primo turno di campionato la Roma era stata la miglior squadra per recuperi offensivi in generale (15) e per possessi recuperati nel terzo finale di campo (11). Stasera però la pressione giallorossa non è efficace, come non lo è la circolazione palla. La partenza è da incubo per i padroni di casa. All’8′ Fazzini in percussione centrale arriva al tiro e calcia a lato per una questione di centimetri. Sul corner seguente lo schema preparato dai toscani funziona quasi a meraviglia: corner corto e scarico, movimenti in area a liberare il secondo palo per il cross a Gyasi che di testa però non trova la porta.
Al 20′ altra clamorosa occasione per i toscani: Fazzini semina ancora una volta il panico in area e calcia, Svilar smanaccia sulla testa di Colombo che con tutta la porta a disposizione colpisce la traversa. Al 42′ la Roma si riaffaccia in zona d’attacco: cross di Dybala, colpo di testa di Pellegrini e parata d’istinto di Vasquez. Tre minuti dopo però arriva il gol dell’Empoli: Pezzella effettua un traversone, Gyasi sbuca sul lato opposto tra Angelino e Soulè e in caduta batte Svilar. Nella ripresa al 51′ la Roma colpisce un doppio legno: Pellegrini sfodera il tiro e fa tremare l’incrocio, sulla respinta di testa in caduta Mancini trova il palo. Al 61′ l’Empoli raddoppia: Paredes perde palla e commette fallo da rigore su Esposito. Dagli undici metri si presenta Colombo che spiazza Svilar. Sono i cambi ad accendere la Roma: all’80’ Baldanzi recupera palla, si mette in proprio e crossa, Shomurodov vola e di testa riduce il distacco. Nel recupero c’è il palo di Dybala e una trattenuta sospetta sull’attaccante uzbeko. Per l’arbitro e il Var non c’è nulla. A far festa è l’Empoli, che sale a quota 4 in classifica.
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Il Toro supera l’Atalanta con le reti di Ilic e Adams

TORINO (ITALPRESS) – Prima vittoria per il Torino di Paolo Vanoli. I granata, dopo il clima pesante a causa della contestazione pre gara contro il presidente Urbano Cairo per quanto successo durante il calciomercato (con le cessioni di Buongiorno e Bellanova), hanno vinto per 2-1 in casa contro l’Atalanta grazie alle reti di Adams e Ilic e a Milinkovic-Savic, che nel finale ha parato un rigore calciato da Pasalic. “Inutile”, invece, il terzo gol in maglia orobica di Retegui.
La sfida dell’Olimpico si è accesa immediatamente quando Lazaro, dopo aver sfondato per vie centrali, non è riuscito a superare Carnesecchi. Lo spavento iniziale ha dato una scossa ai nerazzurri che hanno risposto con Ederson, ipnotizzato dall’uscita in presa bassa di Milinkovic-Savic. Nel giro di una manciata di minuti si è acceso Mateo Retegui, dopo un’occasione deviata sul fondo dai difensori granata l’italo-argentino ha sbloccato il match (al 26′) grazie al colpo di testa in area in seguito al cross pennellato da Zappacosta. I padroni di casa hanno però trovato il pareggio al 31′ con Ilic: palla perfetta di Adams, il serbo con un tocco sotto è riuscito a superare l’estremo difensore dei bergamaschi.
La squadra di Gasperini ha risposto con una doppia occasione ma è stato l’ex di turno Duvan Zapata a sfiorare la rete del vantaggio: su un’uscita sbagliata dello stesso Carnesecchi il colombiano ha colpito di testa, ma Hien ha respinto sulla linea. Nella ripresa l’Atalanta è partita col piede premuto sull’acceleratore ma a trovare il gol è stato il Torino: al 4′ Zapata ha calciato in porta dopo aver sorpreso la retroguardia ospite, sulla respinta Adams è riuscito ad anticipare tutti. Gli orobici hanno risposto con la traversa di Retegui in mischia e il palo di De Ketelaere; poi i granata hanno gestito gli affondi, limitando le incursioni centrali. Tante le occasioni nel finale: l’Atalanta in pieno recupero ha sbagliato un calcio di rigore con Pasalic, decisiva la parata di Milinkovic-Savic. Nel prossimo turno gli orobici sfideranno l’Inter a San Siro; mentre i granata giocheranno in trasferta contro il Venezia.
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Pari tra Fiorentina e Venezia, al Franchi termina 0-0

FIRENZE (ITALPRESS) – Fiorentina e Venezia si dividono la posta in palio al termine di una gara non divertente ma equilibrata in cui i migliori in campo sono risultati i due portieri. Più soddisfatti a fine partita gli ospiti che soffrono solo nei 15′ finali del primo tempo ma che in realtà reggono molto bene l’impatto contro Kean e compagni che di contro palesano una difficoltà tecnico-tattica oltre che un momento psicologico non semplice. Proprio i padroni di casa, che devono rinunciare inizialmente a Quarta, acciaccato fisicamente, oltre che a Pongracic squalificato, fanno fatica per rendersi pericolosi negli ultimi venti metri del Venezia anche se Joronen, migliore in campo, deve dire di no almeno tre volte fra il 31′ ed il 42′, prima su una rovesciata di Kouame, poi su Parisi ed infine su Richardson, ma in tutte le circostanze su azioni estemporanee. Buono il movimento di Kean come unica punta ma poco assistito, tanto che la difesa veneta fatica non troppo a contenerlo anche in virtù della prova opaca di Barak, non a caso sostituito prima dell’ora di gioco con Colpani, che non ha comunque inciso.
Di Francesco di contro subito dopo l’intervallo deve rinunciare ad Oristanio, ammonito, e Gytkjaer, impalpabile. Il Venezia si chiude e cerca di ripartire e per poco nel cuore della ripresa passa in vantaggio con Terracciano prima decisivo su Zampano e poi su Raimondo. Fra la prima e la seconda chance ospite esordisce Nicolussi Caviglia, uno degli acquisti su cui i lagunari hanno investito maggiormente. Ci si aspetta un forcing finale alla ricerca del successo da parte della Fiorentina ma i viola ottengono poco dai subentrati con una confusione tattica, ed una condizione atletica ancora molto lontana dall’essere ottimale. L’ultima vera chance di gigliati è un sinistro di Biraghi a una manciata di secondi dal 90′, che finisce a lato, troppo poco per ottenere i tre punti.
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(ITALPRESS).

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