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Manovra, Cottarelli “Superata la prova dei mercati”

MILANO (ITALPRESS) – “Una manovra con molte conferme, a partire dal taglio del cuneo e dell’Irpef, e poche novità”. E’ il pensiero dell’economista Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano in una intervista al Corriere della Sera.
“Rispetto a quest’anno, le banche ci perdono qualcosa nell’immediato, ma in fondo si tratta di un prestito allo Stato: pagano più tasse nel ’25-26 e poi presumibilmente pagheranno meno. Guadagnano qualcosa i redditi bassi cui vengono estesi alcuni benefici mentre ci perde la classe media, soprattutto quella che non evade. Il governo aveva promesso che quest’anno avrebbe ridotto le tasse sul ceto medio, ma non lo ha fatto. Nel 2026-27 arriverà invece il grosso dei tagli, con un calo di 1,8 punti della spesa primaria. Quindi tutto lo sgonfiamento della spesa statale è rinviato. Dove i tagli? Non sulla sanità, sulle pensioni e sugli investimenti pubblici. Ci saranno invece tagli sulla spesa per i dipendenti pubblici, la cui incidenza sul Pil scenderà di circa mezzo punto percentuale. Si poteva fare diversamente? Dipende dalle scelte politiche a monte. Se uno vuole tagliare le tasse deve fare una riforma della struttura della spesa per minimizzare l’impatto sui servizi pubblici. Invece si sono fatti tagli lineari”.
Per Cottarelli i mercati promuovono la gestione Giorgetti: “Direi di sì. Lui, per la prima volta da tanto tempo, ha risparmiato parte del “tesoretto” da aumento delle entrate. Così il deficit è più basso di mezzo punto del programmatico fissato ad aprile: 3,8% del Pil contro il 4,3%. Resta un grande fattore di incertezza sulle maggiori entrate che il governo considera tutte strutturali e che sarebbero di ben 18 miliardi nel 2025 e ancora di più nei successivi due anni. Ma Giorgetti, col sostegno della premier Meloni, ha dimostrato prudenza nella gestione dei conti pubblici e il piano presentato a Bruxelles è in linea con le nuove regole Ue. Questo garantisce l’intervento della Bce in caso di attacco da parte dei mercati finanziari”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Riciclo, Piunti “Conou un piccolo miracolo di cooperazione”

ROMA (ITALPRESS) – “Tutta la filiera del riciclo italiana – che non è solo l’olio minerale – è particolarmente brillante, ha dei risultati sicuramente superiori alla media europea, ma gli italiani non lo sanno. Nel nostro piccolo cerchiamo di fare comunicazione su questo tema, perchè all’origine di questa eccellenza italiana c’è anche la nostra mentalità di Paese povero di risorse”. Inoltre “l’industria del riciclo è nuova, gli impianti e le tecnologie sono nuove e il sistema autorizzativo si basa sulle province e sulle Arpe provinciali regionali: il dialogo con le amministrazioni provinciali che danno le autorizzazioni qualche volta può essere difficile, credo che il polo centrale di know-how dovrebbe dare un grande supporto agli enti locali, altrimenti si rischiano anomalie e sperequazioni”. Lo ha detto Riccardo Piunti, presidente del Consorzio Nazionale Oli Usati (Conou), intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
Conou è “un piccolo miracolo di cooperazione nato 40 anni fa, indirizzato da una legge che ha chiesto alle compagnie petrolifere di recuperare l’olio lubrificante una volta che non serve più. Oggi raccogliamo il 100% dell’olio usato in 103mila luoghi tra officine, garage e fabbriche in Italia, a titolo gratuito, e gli ridiamo una nuova vita”, ha spiegato Piunti. In un anno, “con circa 600 mezzi di raccolta raccogliamo 190 mila tonnellate di olio minerale usato”.
Il tema dell’ambiente “diventa sempre più stringente, ci sono Paesi dove la situazione è veramente disastrosa che devono impostare un modo” per rimediare: abbiamo ricevuto le delegazioni di imprese petrolifere dell’Arabia Saudita, dell’India e della Turchia”. In passato, “imprese o Paesi ci consultavano sulle nostre modalità per rigenerare l’olio: questa volta, il tenore delle domande era incentrato sul modello. Come si fa a realizzare questo sistema senza dover mettere un poliziotto in ognuno dei 103 mila luoghi? Noi non ne abbiamo neanche uno: abbiamo degli standard, anche etici, che i nostri raccoglitori devono rispettare”, inoltre “bisogna far convergere l’interesse economico con quello ambientale, utilizzando le risorse del consorzio per favorire il loro comportamento”.
Dall’altra parte, ci sono dei Paesi interessati ad acquistare le imprese italiane. “Le imprese europee vengono a fare shopping da noi, alcune delle nostre imprese sono state acquistate da gruppi stranieri che si occupano di rifiuti”, ha spiegato.
Conou sarà tra i protagonisti di Ecomondo, l’evento di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare, in programma dal 5 all’8 novembre a Rimini. “Nel nostro stand terremo tre seminari brevi su tre temi: la cybersicurezza, la sostenibilità dei lubrificanti e i famosi PFAS, un tema a cui teniamo molto: crediamo che sia una battaglia da portare avanti, anche l’Europa sta dandosi da fare per bandire il più possibile l’utilizzo di queste sostanze che sono una minaccia per la specie perchè attaccano il sistema riproduttivo. In più, essendo indistruttibili, si accumulano nell’acqua e nell’ambiente”.
Su alcuni temi, come questo, “l’Europa è molto di traino”, ma in alcuni casi “va avanti anche facendo degli errori: anni fa, l’Europa si accingeva a fissare un limite minimo di rigenerazione dell’85% che per noi sarebbe stato facile da raggiungere visto che siamo al 98%, ma non l’ha fatto perchè in Europa al momento l’olio usato viene bruciato e ci sono molti interessi a continuare così”.
Conou ha anche ottenuto una certificazione per la parità di genere. “Riflettere sul sistema aziendale rispetto alla parità di genere significa scavare in una miniera che il passato ha accumulato, dove c’è tanta roba buona”, ha concluso.

– foto xi2/Italpress –

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Open Arms, Salvini “Paura zero, è un processo politico”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono a Palermo, dove domani ci sarà l’ultima udienza del processo che mi vede imputato per sequestro di persona. Hanno chiesto sei anni di carcere, cinque più uno, e un risarcimento di un milione di euro ai clandestini. Paura? Zero”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in una diretta sui social.
“Non ho paura perchè ritengo di aver fatto il mio lavoro, facevo il ministro, ho difeso i confini e salvato vite. Questo è un processo politico portato avanti dalla sinistra in Parlamento e da una parte di magistratura di sinistra”, ha aggiunto.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Medio Oriente, Meloni “Dopo la morte di Sinwar inizi una nuova fase”

ROMA (ITALPRESS) – “Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023. La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza. Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei due Stati”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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La Bce taglia ancora i tassi di 25 punti base

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento: quelli sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,25%, al 3,40% e al 3,65%, con effetto dal 23 ottobre 2024. Si tratta della terza riduzione dei tassi nel 2024, dopo quelle decise a giugno e a settembre.
“In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria – spiega la Bce in una nota -. Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato. Le prospettive di inflazione sono inoltre influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia. Nel contempo, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive”.
“Ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno. L’inflazione interna resta elevata, in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione – prosegue la Banca Centrale Europea -. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finchè necessario a conseguire questo fine. Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Zelensky all’Ue “Creare le condizioni per mettere fine alla guerra”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Il nostro popolo in Ucraina sta facendo tutto il possibile per difendere il nostro Stato e la nostra indipendenza. E sono orgoglioso dei nostri soldati, che stanno tenendo il fronte in condizioni incredibilmente difficili, davvero difficili, dure. Hanno bisogno di più forza perchè Putin sta preparando i suoi rinforzi per continuare la guerra, non per porvi fine, ovviamente”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo al Consiglio Europeo.
“Il Victory Plan è stato progettato per questo momento. E vi esorto tutti ad aiutarci a realizzarlo. Se cominciamo ora e seguiamo il Piano della Vittoria, potremo porre fine a questa guerra entro l’anno prossimo. L’obiettivo del Piano è rafforzare non solo l’Ucraina, ma anche l’intera nostra comunità: la comunità euro-atlantica”, ha sottolineato Zelensky.
“La Russia ricorrerà alla diplomazia solo quando vedrà che non può ottenere nulla con la forza: questo è il Piano, questo è esattamente ciò di cui c’è bisogno – ha proseguito -. E dobbiamo creare le condizioni giuste per porre fine a questa guerra”.
“L’Ucraina è pronta per una vera diplomazia. Ma per questo, dobbiamo essere forti. La tregua imposta con la forza invece di una pace giusta non ha mai fornito sicurezza. Nessuno è contento quando la guerra torna. La nostra unità, la pressione sulla Russia e il rafforzamento dell’Ucraina sono le chiavi per porre fine a questa guerra in un modo che impedisca alla Russia di riavviarla. Il Victory Plan è un ponte verso un secondo Summit per la Pace di successo. Potete contribuire a renderlo realtà. E questo proteggerà non solo l’Ucraina, ma anche gli Stati baltici, i paesi nordici, la Polonia e i Balcani”.

– Foto IPA Agency –

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Manovra, Giorgetti “Ambizione è aiutare chi ha più bisogno”

ROMA (ITALPRESS) – “Per quanto riguarda la possibilità di finanziare la sanità e tutte le misure che abbiamo annunciato, è il frutto del nostro lavoro, dei dati del 2024, che sono giudicati positivamente, magari non in quest’Aula dall’opposizione, ma da tutti gli osservatori economici nazionali e internazionali, e i dati oggettivi – anche oggi quelli dello spread – ci confortano. Abbiamo creato le condizioni di finanza pubblica per poter abbassare le tasse ai redditi medio-bassi. Avevamo detto che lo avremmo fatto, continuiamo a farlo e lo abbiamo reso strutturale”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del Question Time al Senato.
“Si può contestare qualsiasi cosa a questa manovra, ma non che vada contro i poveri cristi. La manovra che abbiamo fatto l’anno scorso e quella di quest’anno vanno esattamente nella direzione di coloro che percepiscono meno di 35.000 euro di reddito, i lavoratori dipendenti. Si tratta di uno sforzo importante, in una situazione complicata di finanza pubblica”, ha aggiunto.
“Quest’anno abbiamo anche chiesto un contributo significativo a banche e assicurazioni. Devo dire con ironia che l’anno scorso ci contestavate il fatto che abbiamo fatto una tassa sugli extraprofitti e non hanno versato un euro, mentre quest’anno ci dite che versano gli euro, ma non abbiamo fatto la tassa – ha detto Giorgetti rivolgendosi all’opposizione -. Il risultato è che noi abbiamo la disponibilità, grazie alla quale possiamo incrementare il Fondo sanitario nazionale a favore degli interventi nella sanità e rafforzare ulteriormente lo sconto fiscale per i redditi medio-bassi, anche oltre quello che è stato previsto l’anno scorso; si tratta, peraltro, di misura su cui proprio in quest’Aula tantissimi esprimevano dubbi rispetto alla sua natura una tantum. Quanto alle critiche per le quali la manovra reca misure temporanee che non potranno essere replicate, credo che questo Governo abbia dimostrato di averle confermate tutte, anche quelle a favore delle famiglie, delle lavoratrici con due figli, nonostante una letteratura anche giornalistica che in questi giorni ha alimentato tutta una serie di notizie non esattamente corrispondenti al vero”.
“Se si va in profondità nell’analizzare l’intervento che è stato fatto anche in materia di deducibilità delle svalutazioni delle perdite sui crediti, si noterà che tale misura, peraltro, è stata fatta dai Governi di sinistra anche in passato. La nostra ambizione è quella di aiutare chi ha più bisogno. Lo promettiamo e lo facciamo. Sull’evasione non promettiamo, ma lo facciamo. Tutte le contestazioni che abbiamo avuto in merito all’aggiornamento dei dati catastali sono dovute al fatto che vogliamo andare a recuperare l’evasione e non aumentare le rendite catastali a tutti i cittadini che giustamente hanno una casa e hanno fatto il loro dovere. Ritengo che il comportamento del nostro Governo non sia in questo senso meritevole di biasimo, continueremo in questa direzione e credo che i dati ci diano ragione”, ha concluso Giorgetti.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Lombardia, Ersaf “Migliora stato boschi, ma biodiversità a rischio”

MILANO (ITALPRESS) – Lo stato dei boschi e delle foreste in Lombardia “E’ ottimo. Anzi, le foreste stanno avanzando tutti gli anni, con un 1% di bosco in più. Ma non bisogna farci ingannare dalla falsa illusione del bosco che avanza, perchè questo vuol dire che stiamo perdendo biodiversità. Stiamo perdendo l’agricoltura di montagna, stiamo perdendo il patrimonio che i nostri avi ci hanno lasciato”. A dirlo è Fabio Losio, il presidente di Ersaf, l’ente regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, intervistato da Italpress. Il mantenimento della biodiversità “è nel dna del nostro ente, è proprio nella carta della fondazione”, spiega Losio. “Biodiversità tradotto in quello che fa Ersaf è cercare di preservare il più possibile i nostri territori, in una situazione ambientale e locale che sia propria dei territori. Quindi il mantenimento delle specie animali e vegetali del passato e degli ultimi anni”. Per esempio, da 20 anni Ersaf è impegnata “nella reintroduzione del gambero di fiume che, purtroppo a causa cambiamenti climatici, sta scomparendo dai nostri torrenti e fiumi, soprattutto nelle zone alpine. Abbiamo due nursery proprio per la nascita e la reintroduzione nei torrenti di questa specie”. Un impegno profuso anche nella reintroduzione di specie vegetali, infatti Ersaf gestisce “un vivaio dove riusciamo a produrre 500mila piante autoctone con semente certificata Lombardia da reinserire su tutto il territorio regionale”. L’ente si occupa anche di fiumi, “specialmente dal punto di vista tecnico”, spiega Losio. “Abbiamo 7 contratti di fiume, su tutto il territorio lombardo, e in questo momento ci impegna parecchio l’Adda. Il nostro ente si occupa di entrare nel dettaglio dei problemi, cerchiamo di aiutare le amministrazioni locali, le province e le comunità montane con il nostro supporto tecnico per migliorare le problematiche che vediamo a causa del cambiamento climatico”, ha aggiunto. Ersaf ha infine in cantiere alcuni progetti con la Svizzera, in particolare per la sentieristica.(ITALPRESS).

Foto: Italpress

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