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Meloni “Cresce la fiducia nel Governo, lavoriamo per la Nazione”

ROMA (ITALPRESS) – “Non sono solita soffermarmi sui sondaggi, ma constatare che, a due anni dalla nascita del nostro Governo, la fiducia degli italiani nella coalizione di centrodestra non solo rimane solida, ma continua a crescere, è per noi un grande motivo di orgoglio. Un segnale che ci sprona a lavorare ancora più assiduamente, sempre con serietà e determinazione, al servizio della nostra Nazione e di tutti i cittadini. Grazie di cuore per il vostro sostegno e la vostra fiducia, che non tradiremo mai”.
Così su X il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ostando una foto di “Libero” che pubblica un sondaggio secondo cui i partiti del centrodestra crescono dal 43% delle urne al 47%.
(ITALPRESS).
-Foto: Palazzo Chigi-

Di Gregorio “Nazionale gioia immensa, sogno il Mondiale”

FIRENZE (ITALPRESS) – Gigio Donnarumma numero 1, poi il vice Vicario e adesso, tra Meret, Provedel, Carnesecchi e via così, il gruppo azzurro accoglie anche Michele Di Gregorio. Il portiere della Juventus è stato convocato da Luciano Spalletti per le gare di Nations League contro Belgio e Israele. Il giusto premio dopo una lunga gavetta, ma sarà difficile farsi spazio tra tanti numeri 1. “Ho sempre detto che il gruppo portieri italiani è pazzesco, sono veramente contentissimo per questa prima convocazione, non vedo l’ora di essere d’aiuto, di mettermi a disposizione del mister e della squadra”, dice Di Gregorio ai microfoni di RaiSport dal ritiro di Coverciano. “Sono partito in C a 19 anni, ho fatto due anni in questa categoria, poi tre in B, ho vissuto anni splendidi a Monza con la promozione in A, poi è arrivata la Juventus. Qualcuno ha creduto in me più di me, direi che il mio è stato un continuo percorso di crescita, il voler dimostrare sempre di poter andare allo step successivo”, ha spiegato Di Gregorio che adesso è arrivato ai vertici del calcio nazionale e internazionale.
“Sono felice di essere alla Juventus, di aver trovato il mister, lo staff e una società così, ma adesso sono in Nazionale e voglio godermi questa settimana al massimo, perchè ho desiderato tanto essere qui”, sottolinea l’ex Monza che sul lavoro in bianconero con Thiago Motta dice: “Il mister vuole un gruppo che lo segua, indipendentemente dall’età e noi lo seguiamo. Pretende una determinata mentalità e questo ci spinge ad andare sempre forte e a non abbassare mai l’attenzione, credo sia giusto così”. E’ uno dei pochi tecnici che spesso alterna i portieri, lo faceva al Bologna, lo fa alla Juve dove Perin è sceso in campo da titolare in diverse gare. “Io lavoro sempre e mi metto a disposizione
dell’allenatore, poi è lui che fa le sue scelte, Mattia è un
portiere di grandissime qualità, una grande persona, è giusto che
anche lui trovi il suo spazio, noi ci spingiamo a vicenda giorno
per giorno, per migliorarci”, dice Di Gregorio orgoglioso “dei piccoli obiettivi e dei sogni che si stanno realizzando. Sono felice di aver trovato un gruppo bellissimo sia in bianconero che in azzurro”. A Coverciano ha riabbracciato Daniel Maldini, sono stati compagni di squadra al Monza, sono alla prima convocazione in Nazionale A.
“Sono molto contento per Daniel, lui ha qualità importanti, è un ragazzo serio che si impegna, sono contento e spero che per lui sia la prima di tante chiamate”, dice Di Gregorio che ovviamente si augura altrettanto per sè. “Spero che si ripeta una settimana come questa e che poi arriverò al Mondiale – dice -. Sono contento, perchè sono stato qui 10 anni fa in Under 17, ora mi ritrovo qui, consapevole che in tutti questi anni ho avuto un aiuto fondamentale da parte della mia famiglia, ecco perchè ogni cosa bella che mi succede la dedico a loro e a mio papà. In me c’è tanta felicità e tanto orgoglio, vivo un qualcosa che ho desiderato per molto tempo, la convocazione è stata una gioia immensa”. Un pensiero anche per il mondo Inter dove è cresciuto: “Ho fatto tutto il percorso nel settore giovanile, ho trovato belle persone, mi sono stati vicini quando mi ha lasciato mio papà, li sento ancora, a livello umano sono molto legato alle persone che ho conosciuto lì”. Si chiude con una delle sue specialità: i rigori. “Un aspetto che ho sempre curato da quando ho iniziato, già in C si studiavano gli avversari. Si lavora sui video, poi sul campo, si cerca di capire le caratteristiche di chi calcia, poi ci si comporta di conseguenza, a volte stando immobili, altre muovendo un ginocchio o l’altro”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Malattie Rare, accelerare la diagnosi e la cura per un futuro più equo

ROMA (ITALPRESS) – Si è tenuto oggi a Roma il convegno “Malattie rare: una priorità internazionale”, a ventiquattro ore dalla partenza del G7 Salute, che riunirà i Ministri della Salute e le relative delegazioni per discutere delle principali sfide in ambito sanitario. Parallelamente, rappresentanti del Parlamento, dell’Istituto Superiore di Sanità, clinici, aziende e associazioni di pazienti, hanno fatto il punto sulle sfide legate alle malattie rare, evidenziando l’importanza di effettuare diagnosi precoci, anche con riferimento alla medicina d’urgenza, e di consentire un equo accesso alle cure.
I saluti istituzionali sono stati aperti dal senatore Raoul Russo, Membro della 10ª Commissione, che ha dichiarato che “nel caso delle malattie rare, non è accettabile che a livello nazionale si stabilisca una linea standard, mentre a livello regionale ciascuno agisca per conto proprio. Il nostro Sistema Sanitario Nazionale deve essere universale, equo e sostenibile. Inoltre, per far sì che avvenga un cambiamento, non è sufficiente la sola azione delle Istituzioni ma è necessario il coinvolgimento della società civile”.
L’incontro, organizzato con il contributo non condizionante di Sanofi e Roche, ha offerto l’opportunità di una discussione sugli obiettivi da raggiungere, evidenziando la necessità di un sostegno alle famiglie e ai caregiver, di promuovere la ricerca scientifica e di implementare urgentemente lo screening neonatale. Sebbene il Gruppo di Lavoro sullo SNE abbia approvato nove nuove patologie – tra cui le patologie lisosomiali come Fabry, Gaucher, MPS1 e Pompe, e le neuromuscolari, come l’atrofia muscolare spinale – le regioni continuano a muoversi in modo disomogeneo, creando un divario nel diritto alla salute dei neonati, che vengono screenati per un numero diverso di patologie a seconda della regione.
Tra gli esperti clinici, Marta De Santis, delegata del Centro nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato: “Le malattie rare presentano un quadro sintomatico complesso e altamente invalidante, per cui la diagnosi precoce è fondamentale. Prima si iniziano le terapie, maggiori sono le probabilità di migliorare la gestione della patologia, lo stato di salute della persona e la sua qualità di vita. Grazie all’approvazione della Legge 167 sullo screening neonatale esteso, in Italia sono oltre 40 le patologie rare individuabili alla nascita, e il numero è destinato ad aumentare”.
“Stiamo vivendo – afferma il professor Giacomo Comi, Professore Ordinario di Neurologia dell’Università degli Studi di Milano – due importanti cambiamenti: la diagnostica genetica di ultima generazione, che ha svelato le basi molecolari di molte malattie rare, e l’innovazione terapeutica che sta modificando la storia naturale di alcune di esse, soprattutto in ambito neurologico. In questo contesto, lo screening neonatale esteso è un intervento preventivo cruciale, che consente diagnosi precoci di patologie con interventi terapeutici specifici, garantendo benefici individuali e sociali, oltre a una ripartizione equa delle risorse”.
Le associazioni di pazienti, rappresentate da Tiziana Nicoletti, Responsabile Coordinamento nazionale Associazioni dei Malati Cronici e rari – Cnamc – di Cittadinanzattiva, e Fabio Amanti, Responsabile relazioni istituzionali Parent Project Aps, sono intervenute per ribadire la reale necessità di rimettere al centro della discussione politica il ruolo fondamentale svolto dalla ricerca scientifica per migliorare la qualità di vita delle persone. Senza un adeguato investimento in ricerca non sarà possibile accorciare i tempi delle diagnosi nè sviluppare terapie sempre più efficaci. Le Organizzazioni civiche hanno inoltre espresso la necessità di un impegno concreto da parte delle Istituzioni per garantire un accesso universale a cure e trattamenti, superando, finalmente, le disuguaglianze regionali e internazionali. Proprio con riferimento allo scenario globale, infatti, sono troppe le differenze nelle procedure di approvazioni dei trattamenti tra le agenzie regolatorie, provocando così differenze nell’accesso ai trattamenti dei pazienti affetti da una stessa Malattia Rara a seconda del loro paese di origine.

– foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).

Reati su minori, in Italia quasi 7.000 nel 2023. 19 al giorno

ROMA (ITALPRESS) – Sono stati 6.952 i reati a danno di minori in Italia nel 2023, in media 19 al giorno, 95 in più rispetto al 2022. Aumentati del 35% in 10 anni e addirittura dell’89% dal 2006. I reati più diffusi, che registrano anche l’incremento più alto, sono i maltrattamenti in famiglia: ben 2.843 casi, cresciuti del 6% dal 2022 e più che raddoppiati dal 2013. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes alla Camera dei Deputati – alla presenza del Presidente della Camera on. Lorenzo Fontana, e della Vice Questore della Polizia di Stato Eugenia Sepe, – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2024 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre). Dal Dossier emerge che sono proprio le bambine e le ragazze ad essere colpite in misura maggiore dai reati a danno di minori, nel 61% dei casi sono loro le vittime. A spingere questa percentuale soprattutto i crimini sessuali: a partire da violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, che vedono rispettivamente l’89% e l’85% di vittime femminili, passando per gli atti sessuali con minorenni (il 79% di vittime è femmina), detenzione di materiale pornografico e corruzione di minorenne (entrambi con il 78% di vittime di genere femminile), fino alla prostituzione e pornografia minorile (in entrambi le vittime sono al 64% bambine o ragazze). Hanno invece in maggioranza vittime maschili l’omicidio volontario (67%), l’abbandono di persone minori o incapaci (61%), l’abuso dei mezzi di corruzione o di disciplina (59%) e la sottrazione di persone incapaci (55%). Le vittime sono pressochè in parità nei reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare (entrambi i generi al 50%) e di maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli (vittime femminili 51%). Se i maltrattamenti in famiglia segnano l’aumento più significativo, rispetto al 2022 sono in crescita anche le violenze sessuali, che con 912 casi (+1% dal 2022 ma +51% dal 2013) sono il secondo reato più diffuso; la sottrazione di persone incapaci (302 casi, +4% dal 2022 e +39% dal 2013); l’abbandono di persone minori o incapaci (568 casi, +3% dal 2022 e +25% in 10 anni); gli atti sessuali con minorenni (+3% dal 2022 e +5% dal 2013, con un totale di 444 casi); l’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (+1% con 349 casi; +47% dal 2013); la pornografia minorile (171 casi, aumentati dell’1% dal 2022 ma calati del 7% dal 2013). Calano, invece: la prostituzione minorile, che con 28 casi è il reato che segna il calo maggiore sia sull’anno (-24%) sia rispetto agli ultimi 10 (-65%); la detenzione di materiale pedopornografico (59 casi, in calo del 18% sul 2022 ma in aumento, sempre del 18%, rispetto al 2013); la corruzione di minorenne (94 casi, -12% in un anno e -24% dal 2013); le violazioni degli obblighi di assistenza familiare (525 casi, -5% dal 2022 e -48% dal 2013). Diminuiscono, infine, rispetto allo scorso anno i casi di violenza sessuale aggravata (645 casi, -7%), reato che registra però uno degli aumenti maggiori sui dieci anni (+73% dal 2013). Restano, invece, invariati gli omicidi volontari con 12 casi sia nel 2023, sia nel 2022 che nel 2013. ‘I dati dimostrano un incremento delle denunce da parte delle vittime. Ciò significa che le azioni intraprese dalle Forze di Polizia sul fronte delle campagne di informazione, tese a scardinare gli ostacoli di carattere socioculturale che hanno alimentato ed alimentano ancora le violenze e gli abusi sui minori, stanno producendo risultati che confermano il rapporto di fiducia instaurato con le vittime. Un risultato, tuttavia, che non distoglie il nostro sguardo dal “numero oscuro” di casi non denunciati e da tutti quei delitti che si consumano nel “mondo virtuale” dove i minori sono sempre più esposti ed indifesì, ha dichiarato la dott.ssa Eugenia Sepe, vice questore Polizia di Stato. ‘Due fattori, che devono farci riflettere, emergono dagli ultimi dati dei reati sui minori – ha dichiarato Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes – In primo luogo l’immagine della famiglia come luogo sicuro e accogliente, come nido in cui i bambini possono crescere per imparare a spiccare il volo, mostra più di una crepa e chiama in causa tutti i nostri sforzi affinchè i genitori non debbano affrontare in solitudine una fragilità che appare sempre più evidente. In secondo luogo, la violenza, soprattutto quella fisica, continua a consumarsi in maggioranza sul corpo delle bambine e delle ragazze e questo, non ci stancheremo mai di dirlo, costringe tutti noi a non mollare la presa su una battaglia culturale, per superare la struttura patriarcale e creare una società più inclusiva fondata sul rispetto dell’altro, che è ancora lontana dal produrre i cambiamenti speratì. Dal Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, che racchiude e analizza tutti i fenomeni che mettono a rischio la vita, la salute e i diritti delle bambine e delle ragazze, in Italia e nel mondo, emerge anche un aumento negli ultimi anni del disagio psicologico dei ragazzi, e soprattutto delle ragazze, in Italia. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, il 52% delle ragazze ritiene che la pandemia abbia avuto un impatto negativo sulla propria salute mentale, dato che scende al 31% tra i coetanei maschi. Questo malessere aumenta con l’età: tra gli undicenni è stato riscontrato dal 33% delle bambine e dal 25% dei bambini, mentre tra i teenagers di diciassette anni lo ha vissuto il 66% delle ragazze e il 41% dei maschi. La tendenza è confermata anche a livello mondiale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che riscontra un peggioramento nel benessere dei giovani in generale e delle ragazze in particolare. Il 28% delle quindicenni segnala una profonda solitudine, a fronte del 13% dei coetanei maschi. Terre des Hommes, insieme a Scuola Zoo, ha provato a indagare questo malessere attraverso Osservatorio indifesa, al quale hanno partecipato oltre 2.000 ragazze tra i 14 e i 26 anni. Emerge, innanzitutto, che la quasi totalità, 9 ragazze su 10, percepisce forti rischi per la propria salute mentale. Tra le cause che compromettono il benessere psicologico delle ragazze, prima tra tutte, per il 76%, è la difficoltà di accettarsi e stare bene con il proprio corpo. Troviamo, poi, le relazioni difficili con i genitori o la famiglia (indicate dal 73% delle risposte) e le prestazioni scolastiche (66%). Più del 50% delle ragazze vede, inoltre, come rischi le preoccupazioni per il proprio futuro, le relazioni complicate con amici o coetanei, la solitudine, la depressione, la violenza di ogni genere. Altri motivi di preoccupazione sono un rapporto di coppia incostante (43%), le relazioni con gli insegnanti (28%), il timore per la situazione globale (25%) e l’Eco-ansia (17%). Intervenire è, quindi, fondamentale e sono le ragazze a indicare la strada: il 75% chiede che la scuola si occupi di più di salute mentale e il 66,5% vorrebbe uno psicologo gratuito fuori dalla scuola. La Campagna indifesa di Terre des Hommes, nata nel 2012 in occasione della prima Giornata mondiale delle bambine e ragazze, ha come obiettivo quello di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulle gravi violazioni dei diritti delle bambine e delle ragazze che ogni giorno si verificano nel mondo e sull’importanza di assicurare loro protezione e sostegno. Nel corso degli anni, la Fondazione si è impegnata per cambiare la vita di centinaia di migliaia di bambine e ragazze tramite i suoi progetti. Nel 2023 sono state 372.000 le bambine e ragazze beneficiarie dirette dei progetti di Terre des Hommes per l’educazione inclusiva di qualità, la prevenzione di matrimoni e gravidanze precoci, il contrasto allo sfruttamento lavorativo, la protezione di bambine e bambini rifugiati e di ragazze vittime di abusi e violenze in diversi paesi del mondo. In Italia Terre des Hommes collabora con scuole, federazioni sportive e istituzioni per coinvolgere ragazze e ragazzi in attività di formazione e sensibilizzazione volte a favorire la partecipazione giovanile e il protagonismo delle giovani generazioni sui temi del contrasto alla discriminazione e violenza di genere.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Serbia, Palalic “Noi unici candidati Ue che hanno rating d’investimento”

MILANO (ITALPRESS) – “La situazione economica in Serbia è molto favorevole. Una notizia che ci dà ottimismo. La Serbia ha avuto un rating di investimento per la prima volta, ed è l’unico Paese tra i candidati per l’UE ad averlo ricevuto. Questo conferma una stabilità macro economica ma anche una politica che è molto avanzata e dedicata alla gestione del debito pubblico per poter essere attraente per gli investimenti. Infatti, il nostro debito ora è meno del 60%”. Così Jovan Palavic, deputato del Parlamento serbo e Presidente del Gruppo di Amicizia con l’Italia e con la Santa Sede intervistato da Italpress. A proposito dei rapporti con l’Italia, Palalic ha ricordato che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata in Serbia un anno fa, ma che il presidente Vucic ha annunciato la nuova visita nei prossimi mesi. “Sicuramente ci sarà nuovo slancio per quanto riguarda i nostri rapporti economici – ha commentato -. Siamo molto soddisfatti per come si realizzano tutti i progetti che sono stati stabiliti durante il primo incontro tra il presidente Meloni e il presidente Vucic. Assolutamente si può sentire un allargamento in tutti gli spazi dei nostri rapporti economici, culturali e anche politici. E posso dire, in veste di persona che si occupa di rapporti tra Serbia e Italia da oltre dieci anni, che stiamo vivendo un’epoca tra le migliori dell’ultimo secolo. Vedo tantissime opportunità per il rafforzamento dei nostri rapporti in futuro. “Possiamo evidenziare un cambiamento per quanto riguarda settori dove si realizzano nostri rapporti. Sicuramente siamo passati dalla produzione solo nel settore tessile, a nuovi settori più avanzati come tecnologia verde. Per esempio, oggi a Belgrado ci sarà un evento dove Mind (Expo) firma un accordo con il nostro Ministero delle scienze e tecnologie. Ieri ho incontrato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, e abbiamo ribadito la nostra disponibilità di avanzare e di andare avanti per quanto riguarda i rapporti tra Serbia e Lombardia. Specialmente perchè anche Fontana è stato a Belgrado a un business forum italo serbo dedicato a innovazione. E ne abbiamo parlato anche ieri di organizzare lo stesso evento a Milano a Palazzo Lombardia”. Un evento che sarà una sorta di crocevia per il futuro della Serbia è Expo 2027, che si svolgerà a Belgrado. “Ci stiamo preparando a renderlo un grande evento mondiale. Possiamo dare uno slancio per sviluppo economico dappertutto nel Paese. Il nostro Governo lavora quotidianamente per costruire più velocemente tutti i necessari padiglioni e ricoprire tutto lo spazio per quanto riguarda infrastrutture, appartamenti, che possono avere un ruolo per il dopo Expo. Un pò come è successo a Milano con Mind, che diventi il quartiere più avanzato di Belgrado”. “Vucic vuole che Belgrado diventi una capitale per tutta la regione Balcanica, che possa attrarre investimenti dappertutto. Poco fa Serbia ha firmato un accordo di libero scambio con gli Emirati Arabi, che ci aprirà nuove possibilità con l’estero. Abbiamo simili accordi con Cina, Turchia, con il mercato euro-asiatico, e in Serbia vengono investimenti da ogni Paese del mondo. Siamo ottimisti che dopo l’Expo potremo allargare e sviluppare ulteriormente la nostra economia. Italia ha una posizione di guida per noi, siamo molto grati per il sostegno alla nostra ambizione di essere nuovo membro e posso dire primo membro dell’Unione Europea” dice ancora il parlamentare serbo. Infine, a proposito della nomina di Papa Francesco, del primo cardinale serbo, Làszlò Nèmet, arcivescovo di Belgrado, Palalic ha commentato: “La nomina testimonia un’apertura di entrambe le parti, quella cattolica e quella ortodossa, rappresenta l’apertura di un dialogo e una di una comprensione delle nostre posizioni. Per esempio, 3 settimane fa a Belgrado c’è stato segretario di stato della Santa Sede, Pietro Parolin. Un messaggio molto importante per la Serbia e per il nostro popolo. Sicuramente la Santa Sede vuole stabilire buoni rapporti con il mondo ortodosso e con la nostra chiesa serba. La Santa Sede può essere una piattaforma di allargamento con altre chiese ortodosse. Ora è molto complicato con la guerra in Ucraina, ed è ancor più importante che tutte le chiese cristiane possano dialogare e trovare un punto comune”.(ITALPRESS).

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Schlein “Chi nasce in Italia è italiano, aperti a confronto con FI”

ROMA (ITALPRESS) – “Siamo aperti al confronto sulla riforma della cittadinanza, ma per noi chi nasce o cresce in Italia è italiano: ci va bene discutere anche con Forza Italia se lo vorrà, ma non siamo disponibili a prendere ancora in giro chi aspetta questa modifica di legge da trent’anni. Nelle classi scolastiche non ci sono italiani e stranieri, ma bambini che hanno diritto a un’istruzione di qualità”. Lo sottolinea la segretaria del Pd Elly Schlein a SkyTg24.

foto: Agenzia Fotogramma

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Salvini “No allo Ius Italie, sì a linea dura sui migranti”

ROMA (ITALPRESS) – “Io non amo perdere tempo nel dibattito su come dare più cittadinanze. E’ un dibattito surreale. Noi dobbiamo impegnarci solamente sugli stipendi, sulle pensioni e su come aiutare le imprese: siamo il paese europeo che oggi concede più cittadinanze. Il problema non si pone. Io mi rifiuto anche solo di prendere in esame qualsiasi proposta in questo senso anzi aggiungo la proposta della Lega su cui chiederemo alla maggioranza cosa ne pensa è di togliere la cittadinanza agli immigrati che delinquono”. Lo dice il vicepremier e ministro delle Intrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini in una intervista a “Il Giornale” sulla proposta di Antonio Tajani di uno Ius Italie per ottenere la cittadinanza italiana. “Io quando ti do la cittadinanza è come se ti dessi il duplicato delle chiavi di casa mia; se poi tu mi fai il festino a base di droga sesso e mi sfasci casa io te le tolgo le chiavi. Non mi stupisce se queste cose della cittadinanza facile le dice la sinistra che non sa di che cosa occuparsi. Sono cose che con noi non c’entrano niente. Con gli alleati mi trovo d’amore e d’accordo e governeremo insieme per altri tre anni” conclude il leader del Carroccio.

foto: Agenzia Fotogramma

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Truffe sulla cittadinanza a 157 brasiliani, 10 indagati nel trevigiano

TREVISO (ITALPRESS) – Nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Treviso hanno individuato un collaudato disegno criminoso perpetrato ai danni della Pubblica Amministrazione da 7 persone (di cui 6 titolari di agenzie d’affari con sede nella provincia di Treviso) che, in concorso con 3 appartenenti alla Polizia Locale del Comune di Crocetta del Montello, hanno fatto conseguire illecitamente la cittadinanza italiana “jure sanguinis” a 157 persone di nazionalità brasiliana.
Le indagini delle Fiamme Gialle trevigiane hanno permesso di accertare che 6 brasiliani, operanti da diversi anni in Italia e titolari di altrettante agenzie di disbrigo pratiche, hanno ideato uno strutturato sistema di frode finalizzato a far apparire come sussistente il presupposto legato alla residenza, nel Comune di Crocetta, dei connazionali che richiedevano la cittadinanza.
Gli indagati si adoperavano per: predisporre false dichiarazioni di ospitalità; assistere sul piano logistico e burocratico i connazionali interessati al riconoscimento della cittadinanza; istruire i sudamericani sulle informazioni da rilasciare ai pubblici ufficiali incaricati delle verifiche sulle singole pratiche; seguire attivamente l’iter dei procedimenti amministrativi, richiedendo frequentemente elementi di aggiornamento ai dipendenti comunali.
E’ pertanto emerso che, dal 2018 al 2022, i titolari delle agenzie hanno gestito l’arrivo e la permanenza sul suolo italiano dei connazionali allocandoli temporaneamente presso 18 appartamenti di cui avevano disponibilità.
Grazie a questo espediente i 157 cittadini extracomunitari erano in grado di far risultare come “residenze/ dimore abituali” gli appartamenti, tutti ubicati nel Comune di Crocetta del Montello, dove gli stessi soggiornavano solo pochi giorni, ottenendo quindi in tempi brevi sia la cittadinanza italiana, sia gli ulteriori documenti (in particolare, il passaporto, che consente l’accesso a un numero più ampio di Paesi rispetto a quello brasiliano).
Per i “servizi” resi dalle agenzie gestite dai brasiliani, ogni connazionale che otteneva la cittadinanza italiana corrispondeva una somma pari a circa 3 mila euro.

– Foto: Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

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