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Piano Mattei, nuova mission per la base spaziale di Malindi

ROMA (ITALPRESS) – Nell’ambito della sua visita ufficiale in Kenya, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha visitato il Centro Spaziale “Luigi Broglio” a Malindi, nella penisola di Ngomeni. La visita del ministro Urso, Autorità delegata alle politiche spaziali e aerospaziali, avviene a 60 anni dalla fondazione del centro, istituito nel 1964 nell’ambito del progetto San Marco e intitolato al suo ideatore, il professor Luigi Broglio: qui ebbe inizio l’avventura spaziale italiana.
Durante la sua missione in Kenya, il ministro Urso è stato accompagnato dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Teodoro Valente, dal Generale Franco Federici, consigliere militare del Presidente del Consiglio e segretario del Comitato Interministeriale per lo Spazio, da una delegazione delle principali aziende italiane del settore aerospaziale (Avio, Leonardo, Telespazio) e dal delegato per l’Aerospazio di Confindustria, Giorgio Marsiaj.
Dopo una visita al Centro Spaziale ASI di Malindi, Urso e il ministro della Difesa del Kenya, Soipan Tuya, hanno presieduto una Riunione del Consiglio congiunto dei Ministri. Al centro dell’iniziativa, rilanciata da Urso nel 2023 dopo un lungo periodo di inattività, il futuro del centro spaziale di Malindi, dove attualmente operano 200 persone in attività di controllo orbitale e ricezione di dati da satelliti e vettori. Questa base, gestita dall’Agenzia Spaziale Italiana, e l’annessa Scuola internazionale di Formazione in discipline spaziali, potrebbero diventare il fulcro, nell’ambito del Piano Mattei promosso dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di una cooperazione spaziale allargata ai Paesi del Corno d’Africa e dell’Africa orientale.
“Oltre 60 anni fa, l’avventura spaziale dell’Italia ebbe inizio proprio da Malindi. Oggi desideriamo conferire una nuova mission a questa base, che potrebbe diventare il luogo di formazione per gli operatori dello Spazio dei paesi africani che hanno appena costituito la loro Agenzia spaziale continentale”, ha dichiarato il ministro Urso. L’agenzia spaziale africana avrà sede a Il Cairo, dove il ministro Urso si è già recato per porre le basi della futura collaborazione con l’Italia. L’Agenzia Spaziale Italiana “potrebbe inoltre formare il primo astronauta keniano, e quindi africano, della storia, con le stesse modalità con cui sono oggi formati gli astronauti italiani” ha aggiunto Urso.
“L’osservazione della Terra dallo spazio, settore in cui l’Italia è leader, offre poi ulteriori opportunità di cooperazione con l’Africa per la gestione delle risorse naturali, la promozione di un’agricoltura sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici – ha proseguito Urso -. L’intelligenza artificiale e lo spazio evidenziano quanto il Piano Mattei sia innovativo, in grado di porre le basi per lo sviluppo dell’Africa, percorso in cui l’Italia potrà assumere un ruolo da protagonista”.In occasione della visita al centro spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana, il ministro Adolfo Urso, insieme al ministro della Difesa del Kenya, Soipan Tuya, e al presidente dell’ASI, Teodoro Valente, ha inaugurato il “Luigi Broglio Space Museum”: il museo racconta la storia di questa che fu la prima base di lancio equatoriale marittima al mondo, dalla quale sono stati effettuati un totale di 9 lanci satellitari, a partire dal satellite italiano “San Marco 2” il 26 aprile 1967, e una ventina di lanci orbitali.

– Foto ufficio stampa Mimit –

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A L’Aquila 7^ edizione S.E.M.I.-Storie eccellenza, merito e innovazione

ROMA (ITALPRESS) – La città de L’Aquila, dal 11 al 13 ottobre, si prepara a diventare il fulcro della creatività e dell’innovazione culturale con la settima edizione di S.E.M.I. – Storie di eccellenza, merito e innovazione. Promosso dall’associazione Cultura Italiae, questo evento offrirà tre giorni ricchi di dibattiti, spettacoli e incontri con alcune delle eccellenze italiane della cultura, dell’arte e dell’economia.
E non è un caso che L’Aquila sia stata scelta per ospitare questa edizione. Come spiega il sindaco Pierluigi Biondi, “S.E.M.I. rappresenta un appuntamento fondamentale nel percorso che porterà la nostra città a diventare Capitale della Cultura 2026. Questa iniziativa mette al centro il patrimonio culturale, celebrando la conoscenza, la valorizzazione e la promozione delle nostre eccellenze”. L’evento si svolgerà negli spazi di Palazzo Margherita e del Palazzetto dei Nobili.
Saranno protagonisti di S.E.M.I 2024 alcuni dei nomi più autorevoli della scena culturale ed economica.
Marco Tronchetti Provera aprirà l’evento con un’intervista esclusiva condotta da Giuseppe De Bellis, direttore di Sky TG24. Il venerdì sera vedrà, poi, Lino Guanciale in un recital esclusivo, all’interno dell’Oratorio di Sant’Antonio dei Cavalieri de Nardis, accompagnato da un concerto della talentuosa pianista Giulia Mazzoni.
Sabato, presso l’Auditorium del Gran Sasso Science Institute, si terrà una plenaria con interventi istituzionali del sindaco Biondi, del rettore dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse, e del presidente di Confindustria Abruzzo Silvano Pagliuca. La giornata proseguirà con una serie di interventi di personalità di spicco, tra cui Giovanni Allevi, che terrà una masterclass sulla forza della musica, e lo scultore Jago, che affronterà il tema della creatività come fonte di crescita personale e collettiva. Nel pomeriggio, gli ospiti avranno anche la possibilità di immergersi nel cuore storico dell’Aquila attraverso esperienze uniche, come il dialogo tra il regista Donato Carrisi e l’iconico Santo Versace, che parlerà di moda quale espressione culturale.
La serata di sabato culminerà nella Cena di Gala, con l’intervento artistico del maestro Massimiliano Finazzer Flory, un’occasione per vivere la convivialità in un contesto unico, e sarà seguita da una festa con DJ set. La domenica chiuderà l’evento con ulteriori incontri e la consegna dei prestigiosi Premi “Presidio Culturale Italiano”, quest’anno attribuiti a Donato Carrisi e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, per il loro contributo alla promozione della cultura.
S.E.M.I. 2024 non è solo un evento, ma un’esperienza completa, un laboratorio di idee che unisce tradizione e innovazione. Un’occasione per scoprire come la cultura possa essere la chiave per affrontare le sfide del nostro tempo, creando ponti, abbattendo barriere e sostenendo la crescita sociale ed economica.
Cultura Italiae, l’associazione promotrice dell’evento, è nata nel 2016 come realtà indipendente senza scopo di lucro, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale italiano, sia materiale che immateriale. Riunendo giovani, donne e uomini da ambiti diversi come l’arte, l’innovazione, lo sport, l’accademia e l’economia, Cultura Italiae ha la missione di porre la cultura al centro del dibattito sociale, sostenendo lo sviluppo etico e sostenibile attraverso iniziative di respiro nazionale e internazionale. Dal 2016 ad oggi, l’associazione ha collaborato con istituzioni di primo piano per promuovere la tutela del patrimonio culturale e sensibilizzare la società sui rischi che questo affronta. Nel 2024 ha ottenuto l’accreditamento come Organizzazione Non Governativa (ONG) presso l’UNESCO nell’ambito del patrimonio culturale immateriale.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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WallMax, al via una partnership commerciale con FILOform

ROMA (ITALPRESS) – WallMax, azienda italiana attiva nella produzione di soluzioni modulari per la protezione e la sigillatura dei condotti di cavi e tubi, e FILOform, società di CRH, specializzata in prodotti e componenti di alta qualità nel campo dei giunti per cavi, delle guarnizioni per condotte a tenuta di gas e acqua e delle resine speciali, hanno siglato una partnership commerciale che aprirà il mercato delle guaine per cavi modulari multistrato e avrà un impatto significativo sul settore in cui entrambe le aziende operano a livello mondiale. Lo si legge in una nota, in cui viene sottolineato che “WallMax ha sempre offerto un’elevata qualità e affidabilità dei suoi componenti essenziali per i condotti di cavi e tubi per impianti elettrici e idraulici in progetti industriali e navali in cui è fondamentale il contenimento di agenti come gas, acqua, fuoco o innesco di esplosioni”.
Con la nuova partnership, WallMax e FILOform “contribuiscono a creare e commercializzare un’offerta sempre più completa di soluzioni avanzate per il passaggio e la sigillatura dei cavi, rafforzando il loro impegno per la protezione e la sicurezza delle infrastrutture critiche”.
“Siamo entusiasti di questa partnership, che rappresenta una pietra miliare nel nostro percorso di crescita – afferma Massimo Cortili, CEO di WallMax -. Combinare le nostre soluzioni di sigillatura con i prodotti innovativi di FILOform ci permette di offrire ai nostri clienti una gamma di sistemi ancora più completa e affidabile. Questo accordo assicura che la nostra ambizione di diventare leader del settore non rimanga solo un’ambizione”.
“Siamo entusiasti di collaborare con WallMax, perchè questa partnership ci offre l’opportunità di aggiungere la sigillatura meccanica alla nostra offerta di giunti e guarnizioni per cavi – afferma Alan Long, CCO di FILOform -. Il sistema WallMax si integra perfettamente con le nostre soluzioni, fornendo ai nostri clienti in tutto il mondo sistemi che assicurano la massima protezione contro vari elementi, come acqua, gas e fuoco. Siamo fiduciosi nel successo di questa partnership con WallMax che offre i vantaggi della sua vasta gamma di prodotti ai clienti esistenti e a quelli nuovi, nei settori in cui operiamo a livello internazionale”.

– foto ufficio stampa GolIn Italy –
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Migranti, Generali promuove un progetto di formazione per i rifugiati

ROMA (ITALPRESS) – Un progetto per la formazione e l’integrazione lavorativa dei rifugiati: Generali e The Human Safety Net hanno presentato l’iniziativa che coinvolgerà 300 migranti per diventare ausiliari socio assistenziali (Asa), caregiver e operatori socio sanitari (Oss) nelle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.
“Generali ha l’obiettivo di creare valore condiviso nel lungo periodo per contribuire a dare una maggiore qualità della vita alle persone, noi in Italia abbiamo un problema evidente di tipo demografico in Italia, continuano diminuite le nascite, allo stesso tempo abbiamo un numero di anziani che cresce, e quindi abbiamo messo insieme questi due fabbisogni: da un lato aiutando i rifugiati che arrivano in Italia dall’altra aiutando le persone anziane con l’assistenza. Questo progetto di formazione e inserimento lavorativo guarda a una delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni, ed è frutto del modello di partnership pubblico-privato in cui crediamo fermamente”, ha detto Andrea Sironi, presidente di Assicurazioni Generali. “Generali, con la propria Fondazione The Human Safety Net, lavora dal 2017 su questo tema e punta a proporre possibili percorsi che mettono insieme i partner nell’ecosistema per aiutare fattivamente le persone a inserirsi in maniera qualificata nel mondo del lavoro. Al tempo stesso la Fondazione punta a creare modelli replicabili che, una volta testati e avviati, siano scalabili e adottabili in Italia e non solo”.
Il progetto è offerto a rifugiati e migranti di 18 Paesi diversi e che attualmente risiedono in Italia. “Il progetto è nato cercando di capire quali erano le esigenze nel nostro territorio, le esigenze del mercato del lavoro e quindi abbiamo unito dei punti di vista diversi, abbiamo messo insieme tante associazioni.
Coerentemente con la visione di sostenibilità del Gruppo Generali, in Italia ci impegniamo e agiamo quotidianamente per essere un Corporate Citizen Responsabile restituendo alla comunità e a tutto il territorio valore reale, concreto e condiviso – ha spiegato Gianluca Perin, General Country Manager di Generali Italia -. Oggi, con Fondazione The Human Safety Net, presentiamo un progetto di grande impatto sociale che vuole dare il proprio contributo per la costruzione di una società più inclusiva e solidale, che permetta alle persone di guardare al futuro con fiducia”.
Oggi in Italia gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione, si stima che questa percentuale crescerà di 10 punti entro il 2050, mentre i caregiver professionali sono circa 1,2 milioni. Nel Paese risiedono 5 milioni di cittadini stranieri, di cui oltre 3 non comunitari e, tra il 2021 e il 2022, si è registrato un aumento del 556% di richieste di asilo e protezione internazionale, seguite dai ricongiungimenti familiari e dai motivi di lavoro. In questo contesto, l’iniziativa ha il duplice obiettivo di dare una risposta concreta al bisogno del Paese di avere professionisti qualificati della salute e della cura, che siano in grado di supportare le sfide del cambiamento demografico in atto, e di creare opportunità di lavoro a chi giunge in Italia alla ricerca di una nuova vita.
Alla presentazione del progetto è intervenuto, tra gli altri, il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Generali tra i suoi obiettivi ha quello di dare sicurezza, assicurare una qualità della vita migliore alla persone e credo che questo progetto delle Fondazione offra una mano importante ai rifugiati, segnando anche una volontà di legalità, un aiuto a coloro che arrivano in Italia bisognosi di scappare da guerre, epidemie. Questo è anche il modo per affrontare il tema della migrazione: non dire venite nel nostro paese e poi fare quello che volete, e quello che sta facendo Generali è sacrosanto”.
Il progetto, partito a gennaio 2024 e che si concluderà a giugno 2026, vede attualmente oltre 100 beneficiari in fase di tirocinio, dopo la formazione teorica in aula, e rappresenta il rinnovato impegno di The Human Safety Net e Generali Italia a favore di rifugiati e migranti nel Paese. Dal 2019 ad oggi, sono state più di 1200 le persone formate e 470 quelle inserite nel mondo del lavoro grazie ai progetti attivi in Italia.
Gli aderenti hanno l’opportunità di scegliere due diversi percorsi formativi per diventare caregiver familiari, ausiliari socio-assistenziali o operatori socio-sanitari; inoltre, gli studenti vengono sostenuti nello studio della lingua italiana, nel percorso di riconoscimento dei titoli di studio necessari all’ottenimento delle certificazioni professionali e nel placement presso strutture attive nel settore socio-sanitario, inclusi ospedali, cliniche ed RSA.
Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, ha sottolineato che “la possibilità per 300 rifugiati di qualificarsi in qualcosa in cui abbiamo un bisogno straordinario fa scoprire l’opportunità che è la presenza dei rifugiati che possono costruirsi un futuro nel nostro paese. La scelta di Generali va nella direzione giusta”.
L’iniziativa, che si pone l’obiettivo di creare un modello che possa essere esteso e replicato in altre regioni italiane, conta sulla collaborazione di soggetti impegnati nel mondo dell’accoglienza e della formazione professionale in grado di creare percorsi virtuosi e inclusivi: enti del Terzo Settore e del Non Profit, enti di formazione e strutture socio-sanitarie sul territorio nazionale. In particolare, tra gli enti del Terzo Settore il progetto è sostenuto dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana, dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Consorzio Communitas. Tra gli enti di formazione e agenzie per il lavoro sono coinvolti ACOF Olga Fiornini, ASCOLOM, Randstad HR Solutions, Galdus Formazione, la ASL Roma 1 e Umana SpA.
Infine, la valutazione del progetto è coordinata dalla Fondazione Politecnico di Milano con il supporto di TIRESIA, il centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dedicato allo studio dell’innovazione, dell’imprenditorialità e della finanza a impatto, diretto dal Professor Mario Calderini.

– foto xc3/Italpress –
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Mattarella “Il Cern costruisce la pace attraverso la scienza”

GINEVRA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – “Con grande afflizione si è assistito alla scelta della Federazione russa di riportare, con l’aggressione all’indipendenza dell’Ucraina, la guerra nel cuore dell’Europa, con conseguenze severe sul terreno della cooperazione scientifica. Il Centro Europeo per la Ricerca Nucleare è sempre stato testimonianza della volontà di costruzione di un futuro comune, incompatibile con chi antepone la forza delle armi al dialogo e alle ragioni del diritto”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Ginevra alla cerimonia per i 70 anni del Cern.
“Costruire la pace attraverso la scienza, questa la vocazione del Cern, punto di riferimento mondiale nella ricerca sulle particelle elementari – ha proseguito il capo dello Stato -. Con risultati straordinari, che ci aiutano a guardare al mondo e al suo funzionamento in modo più consapevole e che sono al tempo stesso determinanti per il nostro progresso e benessere: basti pensare alle applicazioni in settori quali la medicina”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Energia, nel 2023 meno dipendenza dall’estero e più rinnovabili

ROMA (ITALPRESS) – Meno dipendente dagli approvvigionamenti esteri e più rivolta alle rinnovabili, in un contesto di contrazione dei consumi di energia da parte delle famiglie italiane. E’ quanto viene evidenziato dalla Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024, realizzata dal MASE. La Relazione, con dati riferiti al 2023, è online sul sito del Ministero ed è stata presentata a Roma, nella sede del Gestore dei Servizi Energetici, dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
“Il Rapporto, frutto di un prezioso lavoro tra le istituzioni e realtà di riferimento del settore – spiega il ministro Pichetto – ci restituisce l’immagine di un Paese che, nonostante le difficili congiunture internazionali, va nella direzione auspicata anche dal nostro PNIEC: quella di una maggiore sicurezza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili”.
Si attenua la dipendenza del nostro Paese dall’estero: la quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda scende dal 79,2% del 2022 al 74,6% dello scorso anno. Forte il calo nelle importazioni di combustibili solidi (-2922 ktep, -38%), di energie rinnovabili e bioliquidi (-621 ktep, -22%) e di gas naturale (-8.823 ktep, -15%). Meno marcato il contenimento dell’import netto di petrolio e prodotti petroliferi, con (-1926 ktep, -2,5%), compensato da una crescita del 15% dell’import netto di energia elettrica. La produzione nazionale è in aumento di 1.461 ktep, (+ 4,2% rispetto al 2022), attribuibile soprattutto all’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
In continuità con gli anni precedenti, le fonti rinnovabili di energia nel 2023 hanno trovato ampia diffusione in tutti i settori di utilizzo: dall’elettrico, con le fonti solare ed eolica in progressiva crescita, al termico trainato principalmente dalla diffusione delle pompe di calore, ai trasporti con biocarburanti e biometano; la quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata al 19,8%, in aumento di circa 0,7 punti percentuali rispetto al 2022.
Si segnala inoltre la riduzione del 10,3% (-7 miliardi di metri cubi) della domanda del gas in Italia, giustificata dalla persistente stagnazione, che ha impatto in tutti i settori economici e produttivi, all’uso limitato del gas per la produzione di energia elettrica, al piano di contenimento nei consumi e alle condizioni climatiche particolarmente miti nel corso del 2023.
Il 2023 ha fatto registrare cali di prezzi, in particolare per imprese: diminuiscono del 25% l’energia elettrica e del 18% il gas naturale rispetto al 2022. Nel 2023 le famiglie italiane hanno consumato 49.315 Ktep di energia, il 4,3% in meno rispetto al 2022, spendendo 101,6 miliardi (-4,2% sul 2022). Il 55,8% dell’energia usata è per usi domestici e il restante 44,2% per trasporto privato. L’uso domestico (ridotto, in quantità, dell’8% rispetto al 2022) è stato soddisfatto soprattutto con gas naturale, biomasse e elettricità. Per il trasporto in conto proprio, costato alle famiglie circa 47,5 miliardi di euro (+0,5%), sono stati consumati soprattutto gasolio e benzina. Tra il 2022 e il 2023 si registra una diminuzione della spesa energetica totale pari al 4,2%, che porta ad attestarsi a prezzi correnti su circa 101,6 miliardi di euro.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Sinner vola in finale a Pechino e sfida Alcaraz

PECHINO (CINA) (ITALPRESS) – Continua la corsa di Jannik Sinner a Pechino. L’azzurro è approdato alla finale del “China Open”, torneo Atp 500 dotato di un montepremi complessivo pari a 3.891.650 dollari in scena sul cemento dell’Olympic Green Tennis Center di Pechino (combined con un Wta 1000). Il 23enne di San Candido, numero uno del mondo e del tabellone, si è imposto in semifinale sul 22enne cinese Yunchaokete Bu, 96 del ranking Atp, in gara grazie a una wild card, col punteggio di 6-3 7-6(3). Match non semplice per l’azzurro, soprattutto nel secondo set, vinto al tie-brak, il 17esimo terminato a braccia alzate dall’altoatesino negli ultimi 18 giocati. Un dato incredibile, che conferma la solidità del numero uno del mondo nei momenti cruciali delle varie sfide. Per Sinner domani sarà la 21esima finale della carriera, la settima del 2024. Fino a ora l’azzurro ne ha vinte 16, con sei successi sugli altrettanti atti conclusivi giocati quest’anno. Nel match che vale il titolo Sinner, campione in carica a Pechino, affronterà lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero 3 del mondo e secondo favorito del seeding, che nell’altra semifinale ha sconfitto il russo Daniil Medvedev, 5 del ranking Atp e terza testa di serie del tabellone, col punteggio di 7-5 6-3. Anche per il 21enne di El Palmar si tratta della 21esima finale in carriera, la quinta del 2024. Fino a oggi Alcaraz ha conquistato 15 trofei, tre dei quali quest’anno. Nei nove precedenti fra i due è in leggero vantaggio lo spagnolo: cinque vittorie per lui, quattro per Sinner. In questa annata ha vinto due volte Alcaraz: nella semifinale del Roland Garros al quinto set e nella semifinale di Indian Wells al terzo.
– foto Ipa Agency –
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Spese per immobili più efficienti, nasce l’ecosistema EEMI DeliverEEM

MILANO (ITALPRESS) – Avere immobili più efficienti riduce le spese del mantenimento, accresce il pregio dell’immobile, limita il consumo di materie prime, certamente aumenta la resilienza della società. Inoltre genera valore, anche occupazionale. In Europa il parco immobiliare costruito prima del 2001 è prevalente, con punte anche superiori all’80% in molte aree europee. Favorire gli interventi per il miglioramento delle performance energetiche di questi immobili è strategico e riguarda decine di milioni di cittadini. Quali supporti finanziari ci sono? Su quali prodotti, delle migliaia di imprese fornitrici da tutto il mondo, far convergere le proprie attenzioni? E su che imprese esecutrici solide indirizzarsi?
Domande a cui oggi è complesso dare risposte rapide ma anche certe. Un ecosistema facilitatore e partecipato dal sistema finanziario e dalla filiera di ristrutturazione sarebbe necessario oltre che benvenuto.
Il settore immobiliare ha un ruolo fondamentale sull’economia europea, sia per il volume economico che muove sia per i tanti soggetti coinvolti, a partire dalla finanza a cui ricorrono privati ed aziende.
La situazione attuale in Europa vede una forte esposizione di immobili costruiti tra il 1945 e il 2001.
Questi immobili possono essere migliorati con importanti benefici in termini energetici ma anche di valore. E possono creare un boost importante per l’economia di tutto il Continente in quanto la situazione dei grandi Paesi europei è molto simile. Si ricorda che la Germania come l’Italia hanno conosciuto un vero e proprio boom immobiliare tra gli anni cinquanta e sessanta, che in Italia è durato fino agli anni ’80 mentre in Germania tra il ’70 e l’80 c’è stato un rallentamento ma negli anni novanta si è vista una nuova accelerazione nelle ristrutturazioni dovute alla riunificazione e poi anche a nuove abitazioni per l’immigrazione. Sempre in Germania, tra il 2001 e il 2021 sono stati realizzati circa 5 milioni di nuove abitazioni su un parco superiore ai 30 milioni. Le abitazioni non in classe A sono superiori all’85%. Anche la Francia ha un parco immobiliare superiore ai 30 milioni e solo un 10% circa è in classe A. La Spagna ha visto una crescita significativa nel numero di abitazioni, specialmente durante il boom edilizio degli anni 2000, quando molte nuove costruzioni sono state completate. Tuttavia, dopo il crollo del mercato immobiliare nel 2008, a seguito della crisi economica legata ai mutui subprime, il tasso di nuove costruzioni è diminuito drasticamente e molte abitazioni sono rimaste invendute o non occupate. In Spagna le abitazioni in classe A sono meno del 10%.
La European Mortgage Federation-European Covered Bond Council (EMF-ECBC) e i partner del consorzio, Università Cà Foscari Venezia, CRIF, Modefinance, Operate, Harley&Dikkinson Consulting e Leibniz-Institut Fur Finanzmarktforschung Safe Ev (SAFE), annunciano il lancio di Delivering the Energy Efficient Mortgages Ecosystem (DeliverEEM). Questo ambizioso progetto si basa sulle fondamenta gettate dall’iniziativa Energy Efficient Mortgages Initiative (EEMI) già finanziata dall’UE per rispondere all’appello della Commissione Europea di aumentare l’impegno del settore privato nel finanziamento dell’efficienza energetica, supportando così la transizione dell’Europa verso un futuro più sostenibile.
La presentazione ufficiale di DeliverEEM si terrà il 4 ottobre a Venezia, durante il 3rd EEMI International Sustainable Housing Finance Symposium per l’edilizia abitativa e vedrà la partecipazione di autorità e istituzioni della Commissione Europea, dell’OCSE, della Banca d’Italia e del Ministero spagnolo della transizione ecologica, per contribuire alle discussioni sul ruolo fondamentale della finanza sostenibile nella transizione energetica.
DeliverEEM supporterà lo sviluppo di mutui per l’efficientamento energetico (Energy Efficient Mortgages – EEM) creando un market ecosystem integrato che garantisca un percorso efficace del cliente end-to-end e interventi di mercato ottimizzati. Il progetto mira a fornire un modello per mercati sia consolidati che emergenti, con il potenziale per una replica globale, attraverso approfondimenti mirati sui consumatori e sul mercato, modelli operativi finanziari innovativi e una migliore cooperazione istituzionale.
DeliverEEM arriva in un momento decisivo, poichè il panorama geopolitico e macroeconomico sempre più complesso evidenzia l’urgente necessità di perseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Basandosi sui precedenti successi di EEMI per standardizzare l’efficienza energetica nelle valutazioni dei prestiti, DeliverEEM promuoverà gli obiettivi climatici dell’UE supportando al contempo il Green Deal e la Renovation Wave della Commissione Europea, fondamentali per lo sviluppo sostenibile e la crescita economica.
Una delle caratteristiche principali di DeliverEEM sarà l’attenzione alla riduzione del rischio degli investimenti in efficienza energetica, al miglioramento della valutazione dei fattori ESG nelle quotazioni immobiliari e al coordinamento di una filiera di ristrutturazione semplificata che metta i consumatori in prima linea nella transizione. Il progetto fornirà inoltre strumenti, meccanismi e best practice per gli operatori di mercato lungo tutta la filiera, supportando lo sviluppo del mercato dei mutui per l’efficienza energetica.
Grazie alla collaborazione dei partner del consorzio e alla partecipazione chiave delle istituzioni finanziarie pilota, Banco BPM, Banca Sella, Agos, Jyske Realkredit e MBH Bank, DeliverEEM è pronto a guidare la transizione energetica attraverso innovativi modelli finanziari e partnership, assicurando che il settore dei mutui continui a svolgere un ruolo centrale nel supportare il percorso dell’Europa verso un’economia più sostenibile e resiliente.
Commentando il lancio di DeliverEEM, il coordinatore Luca Bertalot, ha affermato: ‘La portata della sfida climatica è a dir poco enorme e non possiamo permetterci di essere ingenui: sfortunatamente, non ci sono soluzioni semplici ai problemi che ci troviamo ad affrontare. Un approccio sistemico alla costruzione di un nuovo ecosistema abitativo sostenibile, fondato in una piena comprensione delle sfide e delle esigenze di tutti gli stakeholder del mercato, tra cui consumatori, banche, investitori, PMI e start-up digitali, è la chiave per aumentare rapidamente il flusso di capitale privato per la ristrutturazione del patrimonio edilizio dell’UE. Il nostro nuovo progetto finanziato dall’UE, DeliverEEM, contribuirà a liberare risorse dai mercati dei capitali a sostegno della transizione climatica e rappresenta quindi la migliore risposta del settore alle recenti raccomandazioni di Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività dell’UE’.
Avere un parco immobiliare energivoro espone ad elevati rischi e mina anche il valore del sistema economico. Trovare un acceleratore per migliorare la situazione è fondamentale e il Dipartimento di Economia di Ca Foscari è impegnato da anni sui temi della finanziabilità dell’efficientamento energetico tenendo come linea guida la resilienza del sistema ma anche la sua competitività con una visione e conoscenza d’insieme.
“Per renderle più efficienti gli immobili bisogna intervenire ma ci vogliono soldi – dichiara la Professoressa Monica Billio, ordinaria dell’Università Cà Foscari Venezia -. Bisogna guardare l’insieme dell’Europa e da questo emerge chiaramente che una visione e una strategia comuni possono portare a risultati migliori proprio come i padri fondatori dell’Unione Europea hanno sempre creduto. In Italia abbiamo avuto l’esperienza del superbonus con risultati parziali, grande esposizione economica e con l’aggravio di problematiche nella catena di approvvigionamento dei materiali. Ci vuole un ecosistema innovativo e per questo ci stiamo impegnando in questo nuovo progetto, DeliverEEM, che ha tutte le caratteristiche per essere d’aiuto ai cittadini, alle aziende e al sistema finanziario che in questo settore raggiunge un valore molto importante del PIL’.

– foto EEMI DeliverEEM –
(ITALPRESS).

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