MARINA BAY (SINGAPORE) (ITALPRESS) – La terza volta è quella buona per Lando Norris, che dopo non aver sfruttato la pole position di Monza e la brutta qualifica di Baku riesce a concretizzare il potenziale della sua McLaren vincendo il Gran Premio di Singapore. Un successo, il terzo stagionale dopo Miami e Zandvoort, in stile Red Bull 2023, dominato con poco più di venti secondi di vantaggio su chi la Red Bull sta provando a riportarla su, Max Verstappen, secondo e di nuovo sul podio dopo due gare di assenza. Terza alla bandiera a scacchi l’altra McLaren di Oscar Piastri, che nonostante la quinta posizione al via è riuscito a mettersi dietro entrambe le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell, rispettivamente quarto e quinto nella qualifica del sabato. Quinto posto finale, invece, per la Ferrari di Charles Leclerc, che dopo il tempo cancellato nel Q3 che lo ha costretto a partire dalla nona casella della griglia è riuscito, con un mix di strategia e sorpassi, ad ottenere un risultato positivo considerando la posizione di partenza e il layout del tracciato non particolarmente adatto alle rimonte.
Poco dietro Carlos Sainz, che alla sua duecentesima gara in Formula 1 non va oltre il settimo posto, con una qualifica compromessa per lui in ragione dell’incidente occorsogli in preparazione del suo giro in Q3. Tra le due Rosse l’altra Mercedes di Lewis Hamilton, mentre chiudono la top ten a punti l’Aston Martin di Fernando Alonso, la Haas di Nico Hulkenberg e la Red Bull di Sergio Perez.
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Norris trionfa a Singapore davanti a Verstappen e Piastri
Gudmundsson ribalta la Lazio, prima vittoria per la Fiorentina
FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina conquista la sua prima vittoria stagionale ribaltando la Lazio grazie a una doppietta – su rigore – di Albert Gudmundsson che non poteva sognare debutto migliore in maglia viola. Per i padroni di casa un premio a una ripresa sugli scudi con i biancocelesti che di contro si sono sciolti al caldo pomeriggio del Franchi. E pensare che il primo tempo è una sinfonia quasi ininterrotta degli ospiti che trovano il momentaneo vantaggio solo al tramonto dei 45′, con Gila di testa, ma se ciò accade è soprattutto merito di De Gea autore di almeno due interventi decisivi prima su Zaccagni (19′) e poi su Dia (37′). La bella sfida fra i due portieri aveva visto il prologo segnato da una deviazione fondamentale sul palo di Provedel su Colpani che era stato servito in maniera deliziosa dall’ex Cataldi. La difesa a 3 penalizza fortemente i gigliati, anche perchè il centrocampo dei padroni di casa non fa filtro, e l’unico schema offensivo è la palla lunga per Kean che da solo può poco.
Di contro nella Lazio in cattedra Isaksen, ben supportato da Castrovilli, alla prima da titolare con i capitolini.
Palladino, insoddisfatto dalla prima frazione dei suoi, decide di stravolgere tatticamente la squadra. Gli ingressi al 1′ della ripresa di Ranieri e Gudmundsson portano al passaggio dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1. Neanche il tempo di appuntare le novità che l’islandese pareggia su calcio di rigore dopo aver subito fallo da Guendouzi (49′). Baroni attende un pò prima di mettere mano alla sua Lazio, e quando lo fa, dopo il cambio all’ora di gioco per Castrovilli, inserisce Pedro e Marusic per Dia e Lazzari. I cambi aggiungeranno poco ai biancocelesti. Di contro grave l’errore di Kean in stacco aereo su cross di Dodo al 70′, meno quello di Colpani con un sinistro a giro poco prima di lasciare il campo a 10′ dalla fine. A 2′ dal termine il fallo da rigore di Tavares su Dodo che porta al secondo rigore dei viola, di nuovo Gudmundsson realizza spiazzando Provedel e consegnando la vittoria ai suoi.
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A Misano vince Bastianini davanti a Martin, Bagnaia cade
MISANO ADRIATICO (ITALPRESS) – Dopo un finale molto concitato, Enea Bastianini (Ducati Lenovo) vince il Gran Premio dell’Emilia-Romagna, disputato sul tracciato di Misano. All’ultimo giro il pilota di Rimini si è reso protagonista di un sorpasso al limite su Jorge Martin (Ducati Prima Pramac), costringendo lo spagnolo al secondo posto. Può comunque sorridere Martin, pensando alla lotta mondiale. Complice la caduta di Pecco Bagnaia (Ducati Lenovo) a sette giri dal termine, il pilota madrileno ora ha un vantaggio in classifica di 24 punti. Giova dell’errore di Pecco anche Marc Marquez (Ducati Gresini), che conquista così il gradino più basso del podio. Gli italiani Marco Bezzecchi (Ducati Pertamina) e Franco Morbidelli (Ducati Prima Pramac) sono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, completano la top ten Maverick Vinales, Fabio Quartararo, Aleix Espargaro, Alex Marquez e Miguel Oliveira.
Celestino Vietti (Kalex) vince la gara della Moto2, beffando Aron Canet (Kalex) al fotofinish. Terzo posto per Tony Arbolino (Kalex).
Ottava vittoria stagionale per David Alonso (CFMOTO) in Moto3. Nel corso dell’ultimo giro, il pilota colombiano si è reso protagonista di un meraviglioso doppio sorpasso sui rivali Piqueras e Holgado. Il titolo mondiale ora è solo questione di tempo (82 punti di vantaggio su Holgado).
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Bufera Roma, si è dimessa l’Ad Lina Souloukou
ROMA (ITALPRESS) – L’amministratore delegato della Roma, Lina Souloukou, ha rassegnato le dimissioni. Lo comunica il club capitolino. “Ringraziamo Lina per la sua dedizione in una fase particolarmente critica per il Club e le auguriamo il meglio per le sue future sfide professionali – si legge -. La proprietà resta pienamente concentrata sulla crescita e sul successo della Roma, con una costante attenzione ai valori che rendono la nostra squadra così speciale”.
Le dimissioni della Souloukou arrivano al termine di una settimana a dir poco complessa in casa Roma, con l’esonero di Daniele De Rossi e l’arrivo sulla panchina giallorossa di Ivan Juric. Alla base del licenziamento di De Rossi ci sarebbero state anche divergenze proprio con Souloukou, giunta nella Capitale per volere dei Friedkin nell’aprile dello scorso anno. La decisione presa su De Rossi ha fatto esplodere il malcontento tra i tifosi giallorossi, con striscioni che l’hanno definita “il male di Roma”. Souloukou sarebbe anche finita sotto tutela da parte delle forze dell’ordine al pari dei due figli.
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Tajani “Polizze anticalamità siano facoltative per le famiglie”
ROMA (ITALPRESS) – “Se la tensione interna è dire che noi siamo contro la tassa sugli extraprofitti non è tensione. E non casca il governo se io faccio una proposta sullo ius scholae o scrivo a Calderoli sull’Autonomia. Il governo è stabile”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri e leader di FI Antonio Tajani. A proposito invece del processo a Matteo Salvini per la vicenda Open Arms, Tajani aggiunge: “Mi auguro che sarà assolto. Le condanne che contano sono quelle definitive. Io poi non trovo il fondamento giuridico dell’accusa dei pm, mi pare più una accusa finalizzata a ribaltare una posizione politica”. Ancora, sull’ipotesi di un’assicurazione sulle case per tutelarsi dal maltempo, Tajani dice: “Per le famiglie deve essere facoltativa, non obbligatoria. Per le imprese è già in vigore dalla scorsa legge di Bilancio”. Rispetto invece alla tassazione degli extraprofitti delle banche “noi abbiamo sempre detto no alle tasse imposte dall’alto. Se poi si può concordare con le banche affinchè diano un aiuto, un contributo alle casse dello Stato, è un’altra cosa. Una tassa generalizzata finirebbe per colpire le banche popolari e di credito cooperativo, che erogano prestiti ai cittadini e vanno difese”. (ITALPRESS).
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Il Lecce spreca, il Parma rimonta: 2-2 al “Via del Mare”
LECCE (ITALPRESS) – Nel match che chiude il sabato della quinta giornata di serie A Lecce e Parma pareggiano 2-2 dopo un finale al cardiopalma. I salentini sembravano avere i tre punti in pugno, grazie alle reti di Dorgu e Krstovic, ma nel recupero il Lecce si addormenta e subisce le reti di Almqvist e Hainaut. Un pareggio comunque giusto per quanto visto in campo e arrivato dopo una partita molto equilibrata. Entrambe le squadre si affrontano con coraggio, dando vita a una gara vibrante e ricca di occasioni da gol. I padroni di casa si rendono pericolosi soprattutto in azioni di ripartenza, mentre il Parma si presenta nella metà campo avversaria con un palleggio più ragionato. I crociati impegnano a più riprese Falcone, prima con Mihaila, poi con Bonny. Il Lecce mostra maggiore cinismo e chiude il primo tempo in vantaggio, approfittando di una dormita difensiva dei crociati. Al 32′ Coulibaly si lascia sorprendere dal taglio di Dorgu: il danese raccoglie lo splendido assist di Ramadani e, tutto solo davanti a Suzuki, firma l’1-0. Ad inizio ripresa, però, la serata del Lecce sembra complicarsi all’improvviso, a causa dell’espulsione di Guilbert. Il difensore francese si è reso protagonista di un gesto antisportivo, rifilando a Cancellieri una manata a palla lontana. Dopo il provvedimento di Guida, il Parma rinvigorisce e attacca a testa bassa. Nel giro di cinque minuti gli ospiti battono tre calci di punizione con Mihaila, Hernani e Man, ma senza esito. La superiorità numerica del Parma dura, però, solo undici minuti. Al 58′ Cancellieri stende un incontenibile Dorgu lanciato a rete: rosso anche per lui. Dalla punizione successiva ecco arrivare il raddoppio dei salentini: aiutato da una deviazione della barriera, Krstovic fa 2-0 ed infiamma i tifosi del Lecce. Il Parma non ci sta e si lancia disperatamente all’attacco, ma Falcone è in stato di grazia e nega più volte il gol della speranza agli avversari. Al 82′ l’ex Sampdoria respinge il tiro di Man e si supera poco dopo anche su Bonny. La partita sembra ormai finita, ma nel recupero appare l’inverosimile. I ragazzi di Gotti si rendono protagonisti di un clamoroso blackout, subendo due reti in due minuti. Prima al 93′ segna Almqvist il gol dell’ex, poi, al 95′, sull’ultimo pallone della partita, Hainaut svetta in area e sigla il 2-2. Un pareggio che smuove la classifica di entrambe le squadre, ma che sa di profonda beffa per i padroni di casa che prima del pari hanno sprecato almeno un paio di occasioni con Krstovic in campo aperto per blindare i tre punti.
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Norris in pole a Singapore, solo quinta fila per le Ferrari
MARINA BAY (SINGAPORE) (ITALPRESS) – E’ di Lando Norris la pole position del Gran Premio di Singapore, grazie al tempo di 1’29″525 fatto segnare nell’unico tentativo a disposizione per via della bandiera rossa che ha interrotto il Q3 a circa otto minuti dal termine. L’incidente occorso alla Ferrari di Carlos Sainz ha infatti allungato le operazioni dell’ultima porzione di qualifica, che si è chiusa con il secondo miglior crono di Max Verstappen, in 1’29″728, e la terza posizione sulla griglia di partenza conquistata invece da Lewis Hamilton, distante tre decimi dalla McLaren del britannico. Senza tempo, come detto, la Ferrari di Sainz, ma delude anche Charles Leclerc: fatale un track limits in curva due che non permette nemmeno al monegasco di far segnare il suo crono, domani affiancherà il compagno di scuderia in quinta fila, scattando dalla nona casella. Quarta l’altra Mercedes di George Russell, seguita dalla McLaren di Oscar Piastri e dalla Haas di Nico Hulkenberg, sorprendentemente sesto. Settimo invece Fernando Alonso, che sulla sua Aston Martin precede la Racing Bulls di Yuki Tsunoda.
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Poche emozioni allo Stadium, Juve-Napoli finisce 0-0
TORINO (ITALPRESS) – E’ finita con un pareggio senza reti l’attesa sfida della quinta giornata della Serie A, all’Allianz Stadium di Torino, tra la Juventus di Thiago Motta e il Napoli dell’ex Antonio Conte. Terzo 0-0 di fila per i bianconeri che hanno il merito di aver mantenuto ancora una volta la porta inviolata ma che stentano in avanti. Quarto risultato utile di fila per gli azzurri che, grazie a una gara in cui sono stati a lunghi tratti asserragliati in difesa, sono rimasti una lunghezza davanti ai bianconeri in classifica. Prima del fischio d’inizio, la Juventus ha celebrato il suo ex portiere Szczesny con una targa e una maglia ricordo per le 252 presenze. Sugli spalti anche Tacconi. Settore ospiti con poche presenze, vista la decisione del Prefetto di Torino di impedire ai tifosi ospiti la trasferta a Torino per precedenti scontri tra i supporters campani e quelli del Cagliari. Nonostante la successiva sospensione decretata del Tar del Piemonte poichè gli scontri erano avvenute tra “tifoserie contendenti diverse”, all’Allianz Stadium si sono presentati in pochi esponendo uno striscione sul quale era scritta la parola “vergogna”. In campo, invece, primo tempo molto equilibrato e avaro di emozioni, partita chiusa a lunghi tratti e pochissime occasioni degne di nota. Le più pericolose di marca partenopea, la prima al 29′ figlia di una conclusione rasoterra dalla distanza di McTominay respinta da Di Gregorio e la seconda in pieno recupero con il portiere juventino ancora attento a deviare in corner una punizione insidiosa dalla destra di Politano sulla quale Lukaku aveva coperto la visuale del numero 29 bianconero. Al 10′ della ripresa ancora Politano pericoloso con una conclusione col mancino finita di poco alta sopra la traversa. Per vedere la prima (e ultima) vera conclusione della Juventus sono invece passati 26 minuti dall’inizio del secondo tempo: da un’incursione per vie centrali di Cambiaso la palla è finita sui piedi di Koopmeiners la cui conclusione a giro con il destro è finita fuori misura.
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