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EIT FOOD, IL FUTURO DEL CIBO ALLA FIERA DEL LEVANTE

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BARI (ITALPRESS)- Domani alle 16 presso il pad. 152 sala 2 si terra’ la presentazione dell’Eit Food che supporta le aziende, start-up, ricercatori e studenti attraverso strumenti come Summer
School, Concorsi di Business Idea, Tutoraggi Aziendali, Accademia per Esponenti Governativi del settore Alimentazione, Premi per le Start-up innovative. Interverranno il Rettore dell’Universita’
degli Studi di Bari Aldo Moro, esponenti della comunita’ Accademica, rappresentanti della Camera di Commercio di Bari, Confindustria, Arti Puglia e Tecnopolis. L’Eit e’ un organismo indipendente dell’Unione Europea fondato nel 2008 per stimolare l’innovazione e l’imprenditorialita’ in tutta Europa. Eit interviene attraverso il suo braccio operativo, le Comunita’ della Conoscenza e dell’Innovazione (CIC), che creano le condizioni in cui l’innovazione ha maggiori probabilita’ di prosperare e generare scoperte. Eit Food e’ una Cic creata per trasformare il nostro ecosistema alimentare. Collegando i consumatori con aziende, start-up, ricercatori e studenti di tutta Europa, EIT Food sostiene iniziative innovative e sostenibili dal punto di vista economico, che migliorano la nostra salute, il nostro accesso ad alimenti di qualita’ e il nostro ambiente.
Eit Food unisce i lati del Triangolo della Conoscenza (innovazione, istruzione, attivita’ economica) con un approccio imperniato sul consumatore, che offre ai cittadini europei l’opportunita’ di diventare veri e propri agenti del cambiamento. EIT Food coinvolge i consumatori nel processo di cambiamento, migliora la nutrizione e rende il sistema alimentare piu’ efficiente, sicuro, trasparente e affidabile. All’Eit Food afferisce una rete con una base societaria di 50 principali
aziende alimentari ed enti di ricerca e d’insegnamento europei, oltre che l’Associazione RisingFoodStars, in cui sono riunite le migliori startup di tecnologia agroalimentare d’Europa. Gli
obiettivi sono umentare la fiducia del consumatore, incoraggiare scelte alimentari piu’ salutari, costruire un sistema alimentare collegato al consumatore, migliorare la sostenibilita’, educare
per partecipare, innovare e crescere, promuovere l’imprenditorialita’ alimentare e l’innovazione. Gli Eit Hub sono i riferimenti locali delle CIC per interagire con operatori, mobilitare e internazionalizzare le reti locali e promuovere il Triangolo della Conoscenza . Il ruolo dell’Universita’ degli Studi di Bari Aldo Moro quale Eit Food Hub Italiano e’ quello di attuare
un piano di attivita’ nella Eit Regional Innovation Scheme Italiana (Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) per contribuire a potenziare la capacita’ di innovare.
L’Universita’ degli Studi di Bari Aldo Moro opera come contact point per gli interessi collegati a Eit Food attraverso: l’aggiornamento regolare della lista di potenziali stakeholders, il mantenimento delle relazioni con gli operatori chiave Italiani, l’analisi della comunita’ locale di start-up,  l’organizzazione di eventi e workshop per gli studenti, laureati, dottorandi e imprenditori, la promozione del portafoglio di strumenti dell’Eit Food agli innovatori locali (individui e organizzazioni). L’obiettivo e’ quello di aiutare a potenziare gli ecosistemi dell’innovazione locale e i risultati dell’innovazione, portando ad un aumento delle prestazioni generali di innovazione
dell’Italia.
(ITALPRESS).

 

DIRETTORE BANKITALIA ROSSI PRESENTA LIBRO “ORO”

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“L’oro è stato da sempre considerato un rifugio, un valore in cui poter nutrire fiducia, ad esempio nel fatto che il suo valore si conservi nel tempo e sia riconosciuto da tutti, in ogni angolo del pianeta, del mondo, con qualche piccola e sporadica eccezione”. Così a Bari, il direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, nel corso della presentazione del suo libro dal titolo “Oro”, nell’aula magna Aldo Cossu dell’Università di Bari. “Il libro, curato dal direttore Rossi, nostro ex alunno di particolare importanza – ha detto il rettore Antonio Uricchio – affronta un tema nuovo ma antico. L’oro – ha continuato – costituisce lo strumento privilegiato negli scambi, viene considerato anche con riferimento al valore economico che esprime e utilizzato nei gioielli, quindi è anche oggetto di desiderio”.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto – è stato utilizzato a lungo alla base del principio della conversione, consentendo alle banche centrali di emettere moneta nella misura corrispondere al valore dell’oro. Oggi, in un mondo profondamente cambiato – ha spiegato Uricchio – in cui le transazioni avvengono attraverso la rete, in cui si utilizzano criptovalute e il principio della parità aurea è caduto, l’oro conserva la sua importanza. C’è un tema non secondario – ha ricordato il rettore – che è quello del futuro dell’oro, con i giacimenti aurei in misura sempre più ridotta e limitata, ma che rimane ancora moto spesso conservato nei forzieri di banche centrali oltre che naturalmente in ogni casa. È un volume particolarmente affascinante – ha sottolineato – che consente di guardare al passato, ma anche di cogliere le profonde trasformazioni nel mercato economico e guarda in avanti alle monete virtuali sempre più spesso utilizzate, con non pochi problemi – ha concluso – dal punto di vista giuridico ed economico”.

Ma perché l’oro è così importante? Perché lo conserviamo? “Un po’ tutto il libro – ha spiegato Rossi – nasce da domande di questo tipo qua. L’oro ha avuto una sorte da migliaia d’anni diversa da quella di tutti gli altri materiali. E’ stato molto più diffuso – ha continuato – come simbolo e anche come incarnazione di ricchezza, di benessere”. Rossi ha anche ricordato che “le Banche centrali hanno tanto oro come anche la Banche d’Italia. Come Banca Centrale – ha detto – siamo i quarti detentori al mondo di oro dopo la Banca Centrale Americana, quella tedesca e il Fondo Monetario Internazionale. Creare una buona dotazione di oro nella psicologia collettiva di governo e popoli – ha concluso – è una specie di garanzia”.

IN FDL SI PARLA DI ECOMUSEI, ECONOMIA CIRCOLARE E UMANIZZAZIONE MEDICINA

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Ecomusei e territorio, economia circolare e umanizzazione della medicina. Sono i temi dei convegni ai quali stamattina nella Fiera del Levante di Bari, ha preso parte il rettore dell’Università, Antonio Uricchio.

“Si tratta – ha detto Uricchio – di temi che sono particolarmente importanti nella prospettiva sia attuale che futura. In particolar modo – ha continuato – l’ecomuseo costituisce uno strumento nuovo di valorizzazione del patrimonio naturalistico e ambientale che viene sempre più utilizzato sia da parte della legislazione internazionale, l’International Counselor Museum – ha spiegato – individua la valorizzazione degli ecomusei come una strategia privilegiata, sia da parte della Regione Puglia, che – ha ricordato Uricchio – ha già dedicato una legge agli ecomusei nel 2011 e che ora si appresta a varare una legge sulla bellezza che peraltro recupera anche l’ecomuseo come strumento privilegiato di valorizzazione del patrimonio naturalistico”.

Restando in tema ambientale, il rettore Uricchio ha anche preso parte al convegno “sull’economia circolare, quindi – ha precisato – sulla valorizzazione delle tecniche di riuso e di riciclo che consente il ‘zero waste’, l’obiettivo di eliminare completamente ogni forma di spreco e quindi di rifiuto”.

Terzo appuntamento, quello sull’umanizzazione della sanità. “Il tema affrontato all’oncologico ha anche una connessione con le prospettive ambientali. One health – ha spiegato Uricchio – significa legame fra uomo, ambiente e animali e in questa prospettiva sia la prevenzione, attraverso per esempio l’alimentazione, sia la cura attraverso l’utilizzo di pet therapy o di strumenti che possano portare il paziente nell’ambiente esterno, nel rapporto anche con la bellezza della natura, costituisce – ha sottolineato – una delle strategie di umanizzazione della medicina, che consente di guardare al paziente soprattutto come persona che – ha concluso – come destinatario dell’uso di farmaci”.

PRESENTATA MOSTRA “COME ERI VESTITA”

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“Come eri vestita?” è la domanda che spesso viene rivolta alle donne che hanno subito una violenza sessuale. E proprio partendo da questa domanda, l’Università degli Studi di Bari, su iniziativa del Comitato Unico di garanzia (CUG) e in partnership con il Comune di Bari, ha organizzato la mostra “Come eri vestita”, in anteprima per l’Italia centro-meridionale. In mostra, nell’ex Palazzo delle Poste da oggi fino al 22 settembre prossimo, gli abiti che le donne abusate indossavano in quel momento (non quelli veri, ma indumenti che ne siano una rappresentazione verosimile). “Questa idea – ha detto a margine della conferenza stampa che si è tenuta in mattinata a Bari, Aurora Vimercati presidente del CUG – nasce grazie all’interlocuzione che l’Università di Bari si sta sforzando di avere con tutti coloro che operano sul territorio nel quotidiano nell’azione di prevenzione, di contrasto e di accoglienza delle donne vittime di stupro: centri antiviolenza e il ricco associazionismo”.

“L’idea – ha spiegato – nasce da questa interazione che l’Università di Bari considera un valore e si sta impegnando – ha aggiunto – nell’azione di valorizzazione della rete di rapporti, perché – ha sottolineato Vimercati – il tema della violenza di genere, della violenza sulle donne in particolare, è un tema che non appartiene soltanto ad alcuni o ad alcune donne, ma è un tema che riguarda tutti. Quindi – ha proseguito – l’Università è l’istituzione forse più vocata a portare avanti questa azione di sensibilizzazione, ma in una logica di dialogo allargato, di dialogo sinergico. Al di là dell’obiettivo che – ha ribadito – è quello di riflettere, far riflettere e sensibilizzare, c’è anche l’intento di farlo in un contesto di grande partecipazione, dove ciascuno e ciascuna, ente o istituzione, persone, donne, uomini e giovani soprattutto – ha concluso – si devono sentire protagonisti di un tema che non è di appartenenza esclusiva”. La Mostra e l’insieme di iniziative ad essa collegata – in particolare, un convegno di presentazione ed uno di approfondimento delle tematiche attinenti alla violenza di genere in una dimensione multidisciplinare ed esperienziale – sono rivolte alla Comunità universitaria e a quella ampia presente sul territorio di riferimento dell’Ateneo barese, con un’attenzione particolare alle studentesse e agli studenti (universitari e non), nell’auspicio di promuoverne la partecipazione attiva.

GESUALDO CONFERMATO PRESIDENTE SCUOLA MEDICINA E CHIRURGIA

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Loreto Gesualdo si riconferma presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari. Rieletto con una percentuale di consensi pari a circa l’80%, il professor Gesualdo, Direttore dell’unità di Nefrologia, Dialisi e Trapianti dell’Università di Bari, coordinatore del Centro Trapianti Puglia e presidente della Società Italiana di Nefrologia, nel ringraziare il corpo docente che lo ha sostenuto ha manifestato, come si legge in una nota, le sue intenzioni di “voler rendere la Scuola aperta al territorio e ha sottolineato che il suo impegno è “orientato verso un ulteriore rilancio della Scuola, investimenti sulle professionalità, miglioramento dei servizi agli studenti, sinergia con le Asl e nosocomi pugliesi, riorganizzazione dei Dipartimenti universitari con riduzione su Bari a 2 (oggi sono quattro) ed apertura di un dipartimento jonico-salentino”.

UNIBA SI CONFERMA VIRTUOSA E VIENE PREMIATA DAL MIUR

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E’ stato pubblicato sulla home page del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il D.M. 587 dell’8 agosto 2018, concernente l’assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario 2018. Il provvedimento, si legge in una nota dell’Università di Bari, conferma il progressivo miglioramento che l’Ateneo ha registrato negli ultimi anni.
Infatti, in tre anni l’FFO di Uniba si incrementa di circa 9 milioni di euro passando dai 176,9 milioni (FFO 2016), a 183,3 milioni (FFO 2017), a 185,8 milioni (FFO 2018), facendo registrare solo nell’ultimo anno, un incremento di ben 2,5 milioni di euro (+1,35%). Tanto, senza considerare l’ulteriore quota di circa 3 milioni di euro, che il ministero assegnerà in corso d’anno a favore della misura post lauream.
“Il predetto incremento – spiega l’Ateneo barese – è dovuto in particolare al miglioramento registrato nelle politiche di reclutamento e nell’autonomia responsabile, che hanno determinato una maggiore assegnazione rispettivamente di euro 1,2 milioni e 1,1 milioni”.
“Bene anche la quota premiale nel suo complesso, che ha fatto registrare, rispetto all’anno 2017, un incremento di ben 4,5 milioni, confermando l’impegno dell’Ateneo al continuo miglioramento della propria produzione scientifica nel panorama italiano ed internazionale. Molto positiva – si legge ancora – anche la quota relativa alla no tax area, che ha visto crescere l’assegnazione da euro 2,4 milioni di euro del 2017 a 4,1 milioni del 2018. Tale ultimo risultato premia la lungimiranza dell’Ateneo che, nell’approvare il Regolamento sulla contribuzione studentesca per l’anno accademico 2018/2019, ha previsto il totale esonero dal pagamento delle tasse universitarie per fasce di ISEE fino a 18 mila euro, ben oltre il tetto prescritto dalla normativa nazionale, pari a 13 mila euro”.
“Nella consapevolezza delle difficoltà delle famiglie dei propri studenti e nonostante il minor gettito contributivo (circa 4 milioni)”, l’Università di Bari ha così inteso “salvaguardare la possibilità di assicurare la frequenza dei corsi di laurea. Ben 13 mila studenti possono oggi frequentare l’Ateneo barese gratuitamente, concorrendo all’incremento della quota di FFO correlata al costo standard. E’ stata una bella scommessa, che oggi vede premiato l’Ateneo barese”.
(ITALPRESS).

UNIBA FORMA PROFESSIONISTI DELLA COMUNICAZIONE

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L’Università degli Studi di Bari da quest’anno accademico formerà professionisti della comunicazione. Il nuovo corso di laurea magistrale in Comunicazione Pubblica, Sociale e d’Impresa è stato presentato oggi dalla coordinatrice, la professoressa Ylenia De Luca. alla presenza del delegato del rettore alla didattica, Massimo Di Rienzo, dalla direttrice del dipartimento di Scienze della formazione, Psicologia, Comunicazione Rosalinda Cassibba e da Francesco Giorgino giornalista e docente del corso. Alla presentazione oltre a numerosi studenti, interessati a conoscere le finalità, ma soprattutto i profili di formazione, anche alcune aziende con le quali l’università di Bari ha stretto delle convenzioni e nelle quali gli studenti potranno, sotto forma di tirocinio, imparare sul campo e applicare le competenze acquisite sui libri: Promomedia, Megamark, Rai e Comune di Bari nel pubblico.

“Abbiamo deciso di istituire questo corso – ha sottolineato Ylenia De Luca – per dare l’opportunità agli studenti di trovare più facilmente collegamenti con il mondo del lavoro, soprattutto del territorio. Perché c’è un dato preoccupante che riscontriamo qui all’Uniba è la migrazione dei nostri studenti verso il nord dopo la laurea triennale. Abbiamo dati molto rincuoranti che riguardano le triennali, ma per le magistrali gli studenti migrano, a volte per andare a frequentare gli stessi corsi di laurea che abbiamo qui”. 

Sulle motivazioni che hanno spinto Uniba ad allargare l’offerta formativa proprio nella comunicazione Ylenia De Luca, che ha voluto il corso e contribuito a strutturarlo, è convinta che a livello locale il concetto di comunicazione non sia ancora ben conosciuto”. E non è vero che il mercato è saturo di comunicazione, “le aziende sono affamate di studenti di comunicazione – continua la coordinatrice del nuovo corso.

Responsabili del marketing, comunicatori istituzionali questi alcuni dei profili che il nuovo corso formerà”. 

“Una delle convenzioni più importanti che Uniba ha stretto, è quella con il Comune di Bari che ha un ufficio dedicato alla comunicazione e che ha bisogno di formare studenti nella comunicazione pubblica”, ha aggiunto. 

Entusiasta del risultato raggiunto anche la direttrice del dipartimento Rosalinda Cassibba che, a fine mandato non nasconde la soddisfazione per il lavoro sempre più improntato alla qualità che Uniba sta portando avanti. 

Le ha fatto eco anche Massimo Di Rienzo che ha sottolineato come il processo dell’offerta formativa sia sempre la sintesi della valutazione dialettica tra chi lo ha pensato e chi ne ha fruito. Di Rienzo ha voluto portare anche il saluto del rettore Antonio Uricchio e con il saluto anche tutta la sua convinta approvazione alla nuova creatura firmata Uniba che avrà tra i suoi docenti anche esperti di comunicazione del calibro di Francesco Giorgino che ha precisato alla platea di studenti come la comunicazione in sé sia una continua contaminazione di ambiti. Giorgino ha sottolineato l’intreccio tra comunicazione, giornalismo e marketing, tre ambiti dai confini labilissimi, spesso solo apparentemente in contrasto tra loro ma ancor più spesso fortemente correlati.

 

OPEN DAY UNIBA, URICCHIO “MOMENTO DI CONFRONTO”

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Un momento di presentazione, confronto e apertura degli spazi accademici. Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento dell’Open Day dell’Università degli Studi di Bari. Sabato 29 settembre, infatti, nell’atrio dell’Ateneo, gli studenti del quarto e quinto anno di scuola superiore avranno modo di incontrare i docenti dei 23 Dipartimenti dell’Ateneo barese e conoscere l’offerta formativa dei 117 percorsi di studio. La presentazione della giornata stamattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede del rettorato. “Un appuntamento particolarmente importante per la nostra comunità accademica – ha detto il Rettore, Antonio Uricchio – e per il sistema scolastico regionale e territoriale. Lo scorso anno abbiamo avuto quasi 6mila presenze, così come anche negli anni precedenti, le presenze sono state sempre crescenti. I nostri colleghi dialogano, offrono informazioni sia sull’attività didattica che sulle attività esterne e soprattutto indicano prospettive occupazionali”.
“Crediamo – ha aggiunto Uricchio – sia anche un momento di festa, perché costituisce un’occasione particolarmente bella e stimolante. Un appuntamento che avvia le nostre attività di orientamento che proseguiranno nel corso dell’anno. L’orientamento è la chiave di volta per quanto riguarda la scelta del futuro degli studenti, perché solo attraverso un’adeguata informazione e di verifica delle proprie aspettative, delle opportunità che possono essere offerte a cominciare da quelle sul territorio, gli studenti possono costruire il proprio percorso di studio e di lavoro del futuro”.
“Finalità dell’iniziativa – ha spiegato la professoressa Anna Paterno, delegata del rettore all’Orientamento – è quella di essere utili ai ragazzi del quarto e quinto anno delle scuole superiori. Novità di quest’anno è il collegamento con le attività parallele alla didattica”.
“Infatti – ha aggiunto – non solo verrà comunicata l’offerta formativa dei 117 percorsi di studio, attraverso desk per ognuno dei 23 Dipartimenti presso i quali ci saranno docenti, personale amministrativo e associazioni studentesche, ma saranno illustrate le attività di ricerca e quelle che riguardano ad esempio le attività sportive e teatrali, oltre a tutte le opportunità che interessano le famiglie, quali borse di studio, agevolazioni e tasse. Inoltre – ha concluso – l’Università ha previsto una iniziativa, che consiste in una piattaforma che probabilmente si chiamerà ‘te lo spiego io’ collegandosi alla quale gli studenti potranno avere piccole pillole di lezione. Un supporto in più, affidato a tutor e dedicato a studenti lavoratori, fuori sede e chiunque voglia avere un supporto in più per le materie più ostiche”.
All’Open Day, quest’anno, come ha spiegato Domenico Di Bari, presidente della Scuola di Scienze e Tecnologie – anche i ricercatori dell’Università di Bari che, dopo aver partecipato alla ‘Notte Europea dei Ricercatori, il 28 dalle 11 a mezzanotte, prolungheranno la loro giornata per stare accanto ai ragazzi, in modo da rendere più accessibile il mondo della ricerca al cittadino. “Il 29 settembre – come ha spiegato in conferenza stampa il presidente del CUS Bari, Giuseppe Seccia – i ragazzi avranno modo, recandosi al CUS (il Centro Universitario Sportivo), dove sarà allestito un Open Day di conoscere quelle che sono le attività sportive. Dodici le attività sportive che si praticano su un’area di 9 ettari che si affaccia sul mare. Stiamo lavorando perché il CUS – ha concluso – unico in Italia, abbia un percorso per disabili”.
(ITALPRESS).

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