Si chiama “The Hack Space”, l’evento organizzato nel Dipartimento di Informatica dell’Universita’ degli Studi di Bari, che ha dato avvio al ‘Mese Europeo della Sicurezza Informatica’. Iniziativa promossa e voluta dall’Unione Europea per informare i cittadini delle minacce informatiche e dei metodi per contrastarle, per cambiare la loro percezione di cyber minacce e fornire informazioni aggiornate in materia di protezione cibernetica e sicurezza informatica. Un’iniziativa portata avanti dalla Commissione Europea, con lo scopo di sensibilizzare il territorio. I numeri sono quelli di una vera e propria guerra globale nella quale non e’ ancora ben chiaro chi sono le vittime e chi i carnefici: 500 miliardi di dollari sono i danni stimati del cybercrime su scala mondiale; 10 miliardi di euro sono invece i danni stimati nella sola Italia nell’anno 2016; il cyber spionaggio registra un incremento del 46% rispetto all’anno precedente, e del resto le ultime notizie di cronaca relative ai vari tentativi di interferire sul voto politico di interi paesi, lo dimostrano; gli attacchi informatici dal 2011 ad oggi hanno registrato un incremento del 240%. Nonostante cio’ in Italia si registrano invece investimenti in sicurezza modesti, circa 1 miliardo di euro, pari alla decima parte dei soli danni subiti dal paese nel 2016.
“Un’iniziativa importante per un territorio come la Puglia che oggettivamente – ha detto Danilo Caivano, docente del Dipartimento di Informatica e co organizzatore dell’evento europeo della sicurezza informatica – ha bisogno di questo. Proprio in questo momento – ha spiegato – in cui stanno partendo varie iniziative: un corso di laurea specialistica aperto su Taranto in Cybersecurity e master dedicati. Siamo all’anno zero – ha continuato il professore Caivano – questo e’ il momento in cui investire. Con questa giornata – ha spiegato – presentiamo i risultati di un progetto ancora in corso che ha consentito all’Universita’ di Bari di allestire in questo momento, probabilmente il laboratorio piu’ performante di cybersecurity in Italia (messo su dall’Universita’ di Bari in collaborazione con la Regione Puglia e IBM Security nell’ambito del Progetto Sicurezza Informatica, il laboratorio va a potenziare il corso di Laurea Specialistica in Sicurezza Informatica avviato lo scorso anno a Taranto ed e’ un modo di dare risposte concrete al problema del cybercrime ed allo skill shortage del settore, formando professionisti della cybersecurity all’interno di laboratori di avanguardia, contribuendo alla crescita del sistema paese, ndr)”.
“Speriamo – ha sottolineato – di sfornare bravi professionisti, facendo cultura e formazione e creando qualcosa che possa essere utile al sistema Paese”. Caivano, infatti, ha spiegato che “in Italia ci sono altri corsi di laurea che trasferiscono competenze tecnologiche, in pochi riescono a dare un intervento incisivo a tutto tondo. Oggi – ha continuato – sicurezza informatica significa sicurezza in rete, sicurezza applicativa, ma anche sicurezza organizzativa. Oggi tipicamente il grosso – ha aggiunto – si concentra sulla sicurezza in rete, che e’ il problema piu’ sentito. In realta’ dobbiamo rifondare da zero il percorso, perche’ – ha proseguito Caivano – occorre che i ragazzi incomincino a sviluppare software sicuro che fino ad ora non e’ stato fatto, significa che i ragazzi – ha ribadito – devono avere chiara qual e’ l’organizzazione che un’impresa, un ente si deve dare per poter rispondere ad un attacco, studiarlo e predisporre le misure, perche’ non accada piu’. Questo ad oggi – ha concluso – lo fanno in pochi”.
(ITALPRESS).
Università di Bari A. Moro
SICUREZZA INFORMATICA, UNIBA “CREARE PROFESSIONISTI UTILI A PAESE”
KIRCHBAUM INCONTRA STUDENTI, MALERBA “CONFRONTO SU UE”
Un confronto sull’Unione Europea, ma soprattutto sulle sfide in Europa anche economiche. E’ quello che gli studenti del Politecnico di Bari hanno avuto nella sede del Dipartimento di Informatica, con il presidente della Commissione per gli Affari Europei del Bundestang, Gunther Krichbaum.
“Per i giovani l’Europa – ha detto il presidente, conversando con i giornalisti – offre tantissime possibilita’ per poter lavorare, spostarsi e cosi’ le giovani leve possono investire per il loro futuro in tutta l’Europa, soprattutto perche’ molte zone del mondo hanno uno sguardo sull’Europa come punto di riferimento, essendo un’area molto pacifica senza conflitti”.
“E’ venuto qui, iniziando da Bari la sua visita in Italia – ha sottolineato Donato Malerba, direttore del Dipartimento di Informatica dell’Universita’ di Bari -, tentando di spiegare qual e’ la prospettiva tedesca rispetto alle politiche europee e la prospettiva dell’attuale governo tedesco rispetto alle politiche europee, rispetto all’apertura verso alcuni paesi, che non sono ancora nell’Unione Europea ma sono paesi europei, i Paesi dell’est e la situazione della politica d’immigrazione che e’ stata condotta negli anni in Europa”.
“E’ stata un’occasione per i nostri studenti – ha aggiunto Malerba – di poter vedere, incontrare delle personalita’ che conoscono a fondo i problemi dell’Europa e che vivono in Europa. Poter confrontarsi con chi in questi anni ha guidato le politiche europee – ha ribadito – per poter mettere a raffronto le idee che loro si sono fatti in questi ultimi anni rispetto a quello che e’ un sistema di governance di livello europeo che si e’ invece affermato”.
Krichbaum, che ha iniziato il suo tour in Italia da Bari, ha espresso soddisfazione per la sua visita. “Sono felice di essere qui in Italia – ha spiegato – perche’ e’ un Paese molto bello e perche’ l’Italia e la Germania hanno sempre avuto tradizionalmente delle relazioni molto buone, amichevoli e stabili. Ritengo pertanto – ha sottolineato – che non solo i politici italiani debbano venire in Germania, ma anche i politici tedeschi in Italia”.
“Incontrare gli studenti – ha ribadito Krichbaum – e’ anche un modo per fare pubblicita’ all’Europa, al senso di essere in Europa, proprio perche’ la situazione economica nel Sud Italia non e’ molto semplice, pero’ il messaggio e’: se avete buone abilita’ e capacita’ di linguaggio avete la possibilita’ di uscire e scegliere il lavoro ovunque ci sia, quindi – ha aggiunto – essere parte dell’Europa non deve costituire un ostacolo a muoversi cosi’ come non deve essere un ostacolo fare investimenti in Italia da parte di investitori stranieri. Quindi l’idea – ha concluso – e’ anche di rafforzare il legame tra Italia e Germania con investimenti che sono stati gia’ fatti, come per Bosch, ma non e’ sufficiente: servono piu’ investimenti per creare piu’ lavoro e piu’ mobilita’”. Un momento di confronto per il console onorario della Repubblica Federale di Germania, Vincenzo Vito Chionna, “perche’ il rapporto tra un territorio che vive un momento politico particolare e un’Europa che vive dall’altro lato un momento altrettanto particolare, rappresenta la base per potersi comprendere meglio, per potersi capire meglio. L’evoluzione sociale e politica di ogni stato europeo – ha concluso – passa attraverso una condivisione dei cambiamenti degli altri, non solo propri”.
(ITALPRESS).
AL BANO INAUGURA ANNO ACCADEMICO SCUOLA MEDICINA
“Al Bano costituisce un esempio, una testimonianza, ma soprattutto anche l’espressione più alta della forza di volontà della capacità di superare le difficoltà e di amare allo stesso tempo la propria terra e i giovani della propria terra”. Così il rettore dell’università di Bari, Antonio Uricchio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della scuola di medicina da parte del cantante pugliese Al Bano. “Al Bano – ha detto Uricchio che ha accompagnato al pianoforte il cantante a conclusione dell’inaugurazione che si è tenuta nell’aula magna De Benedictis del Policlinico – torna nell’Università dopo l’inaugurazione dell’anno accademico del 2014 questa volta – ha spiegato – all’interno della scuola di medicina che lo omaggerà anche di un ricordo a testimonianza di questo forte impegno che Albano ha sempre manifestato per la promozione e lo sviluppo della sua terra. Auguro a questi studenti – ha detto rivolgendosi alle matricole – di coronare il proprio sogno, di valutare attraverso la propria passione e i propri interessi quali sono le proprie aspettative e di seguirle con determinazione”. “Auguro a questi ragazzi – ha detto Al Bano – che domani sia più radioso di ieri e che si impegnino tutti quanti affinché la Puglia meriti dei figli sani che rendono questa regione importante”.
“Leggo nel cuore di ciascuno – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – il rinascere lento e ragionevole di una speranza. Sapevamo che ricostruire la sanità pugliese consistesse nel provare a raggiungere le eccellenze. Dobbiamo mirare in alto – ha sottolineato – altrimenti sarà difficile convincere i giovani. Dobbiamo presentare il meglio che abbiamo e distribuirlo sul territorio. Abbiamo bisogno di recuperare lo spirito di lavorare in squadra”. Quanto al numero chiuso, Emiliano ha detto: “Mi auguro di poter al più presto aprire questa grande battaglia per la rivalutazione del numero chiuso sia per le iscrizioni che per le scuole di specializzazione”.
“L’accordo che si sta creando tra l’Università di Bari e l’Università di Foggia – ha detto Emiliano – mi incoraggia a percorrere questa strada. I medici si devono iscrivere in Puglia e si devono specializzare in Puglia, in questa maniera avremo meno penuria di medici, perché – ha concluso – la cosa incredibile è che qui c’è tanto lavoro da dare ai nostri ragazzi e poca disponibilità dei laureati. Una cosa veramente fuori dal mondo”.
(ITALPRESS).
SVILUPPO MEZZOGIORNO, URICCHIO “UNIVERSITÀ LIEVITO”
Una tavola rotonda per discutere dell’offerta formativa coinvolgendo enti e parti sociali protagonisti del territorio, per confrontarsi con il territorio e dialogare sull’efficacia dei corsi e su eventuali correzioni da apportare. E’ l’obiettivo della tavola rotonda dal titolo “Il ruolo della formazione economica nello sviluppo del Mezzogiorno”, che si è tenuta a Bari, nell’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università di Bari. Organizzata dal Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa, la tavola rotonda realizzata in occasione dell’avvio dei corsi erogati dal Dipartimento nell’anno accademico 2018/19, ha ricevuto il patrocinio dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bari e BAT, di Confindustria Albania, dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bari. “Obiettivo dell’incontro – ha detto il professor Giovanni Lagioia, Direttore del Dipartimento – è dare evidenza e testimonianza di come i nostri corsi di studio siano fortemente orientati al territorio e caratterizzati da un collegamento diretto con esso. Noi – ha spiegato – svolgiamo un numero crescente di attività di formazione presso gli enti economici: aziende, enti pubblici, attraverso i tirocini. Questo – ha continuato – ci consente di dare un risvolto pratico alla nostra offerta didattica e dare evidenza dell’interesse allo sviluppo del territorio e soprattutto agli sforzi che facciamo per trattenere le migliori menti sul nostro territorio, che – ha concluso – è caratterizzato da una formazione di qualità”.
Il professor Lagioia, ha chiuso il suo intervento durante la tavola rotonda con una proposta: l’istituzione di un tavolo permanente di confronto fra Università e territorio per rendere più efficaci e produttivi i corsi di studio dell’Università. Il dibattito di oggi è partito dall’esame dei dati sull’economia regionale diffusi dalla Banca d’Italia a giugno scorso dai quali si evince, a fronte del rafforzamento dell’industria regionale e della ripresa degli investimenti, un peggioramento della produttività del lavoro in Puglia. Alcune delle cause sono riconducibili a un minore utilizzo, da parte delle imprese di personale qualificato da cui deriva una quota inferiore di occupati pugliesi in possesso di una laurea, sia rispetto al Mezzogiorno, sia rispetto alla media del Paese. I dati analizzati evidenziano quindi la necessità di un intervento finalizzato, per quanto concerne la formazione universitaria, alla creazione di una sinergia con il mondo imprenditoriale, viceversa in riferimento all’Industria, sarebbe auspicabile una maggiore presenza di personale qualificato all’interno della compagine dei propri lavoratori.
“L’Università – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – è il lievito dello sviluppo, perché attraverso la conoscenza e le competenze che vengono maturate e acquisite nei percorsi universitari, si forma il capitale umano – ha continuato – fattore di investimento più significativo per il progresso e lo sviluppo di un’area territoriale come la nostra. Crediamo fermamente – ha sottolineato Uricchio – nel ruolo dell’Università e soprattutto delle competenze di tipo economico-giuridico e tecnico-scientifico che sono particolarmente significative nella prospettiva dello sviluppo economico. Oggi – ha spiegato – inauguriamo i corsi di economia ed è una bella occasione per poter anche ulteriormente evidenziare e rimarcare il rapporto forte che esiste fra la nostra Università, il mondo delle imprese e le istituzioni che sono coinvolte e presenti sia attraverso i percorsi didattici – ha concluso – che le attività di tirocinio e di stage che sono particolarmente sviluppate e diffuse”.
SUMMER SCHOOL SU DIRITTI FONDAMENTALI E POTERI PUBBLICI
Dall’8 al 13 ottobre dalle ore 9 presso l’Aula Starace del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari, 30 magistrati argentini insieme a laureati, dottori di ricerca e funzionari pubblici italiani, prenderanno parte alla terza edizione della Summer school su “Diritti fondamentali, poteri pubblici, fiscalità nelle politiche di coesione”, organizzata dal Dipartimento di Scienze politiche, diretto da Giuseppe Moro.
La Summer school, finanziata dalla Regione Puglia e dall’Unione europea, è organizzata in collaborazione con U.P.I. Puglia (Unione delle provincie italiane), Camera di commercio italo argentina, Asociacion de Magistrados y Funcionarios de la Provincia de Entre Rios e con il Ministerio Publico de la Defensa de la Ciudad Autonoma de Buenos Aires.
Il tema dei “Diritti fondamentali, poteri pubblici, fiscalità nelle politiche di coesione” sarà affrontato da venti docenti italiani e sud-americani con un approccio multidisciplinare e comparatistico. Si parlerà, tra l’altro, di coesione, processi di integrazione regionale, zone economiche speciali, fiscalità per lo sviluppo economico, compiti di benessere dell’Amministrazione, diritti fondamentali nella società multiculturale, organizzazione della giustizia, accoglienza dei migranti e politiche di inclusione, crimine organizzato e terrorismo.
La nuova edizione della settimana di studi arricchisce il dialogo multidisciplinare su temi giuridici di grande attualità e costituisce un tangibile risultato del processo di internazionalizzazione dell’Ateneo barese, promosso dal rettore Antonio Uricchio.
(ITALPRESS).
ROUND UNIVERSITY RANKING 2018, CONTINUA CRESCITA UNIBA
Sono stati pubblicati i risultati del Round University Ranking 2018, un insieme di classifiche internazionali di istituzioni universitarie curato da un’agenzia russa con sede a Mosca che utilizza i dati raccolti da Clarivate con il Global Institutional Profiles Project (GIPP). Partecipano a tali ranking 754 Università di tutto il mondo e tra queste figurano 22 Atenei italiani, in prevalenza del Centro-Nord con il Mezzogiorno rappresentato solo da Bari, Palermo e Salento. Tra i RUR ranking più importanti vi sono il World University Rankings, un ranking globale che valuta tanto la didattica che ricerca, e il Research Performance Ranking (Academic Ranking), un ranking che valuta la performance nella ricerca scientifica. Il primo prevede l’utilizzo di 20 indicatori suddivisi in 4 dimensioni: Didattica, Ricerca, Internazionalizzazione e Sostenibilità finanziaria.
Tra i 22 Atenei italiani al primo posto si colloca la Scuola Normale Superiore di Pisa (21° posto nel ranking mondiale), mentre l’Università di Bari si posiziona al 15° posto (487° nella classifica mondiale), primo Ateneo del Mezzogiorno.
Punti di forza di UNIBA, si legge in una nota, sono state la ricerca e la sostenibilità finanziaria, proprio in quest’ultima dimensione occupa a livello mondiale posizioni ragguardevoli per le risorse istituzionali per docente (147°) e articoli per milione di euro di risorse per la ricerca (87°, nel 2017 era al 128°), mostrando come, nonostante la riduzione di risorse statali (FFO), l’ateneo persegua una politica di sostenibilità e efficienza finanziaria.
Il secondo ranking impiega 5 indicatori bibliometrici ricavati dalle banche dati Clarivate utilizzando l’applicativo InCites per la valutazione della produttività della ricerca scientifica; anche in tale classifica tra gli Atenei italiani primeggia la Scuola Normale Superiore di Pisa, davanti all’Università di Milano e all’Università di Bari (al 243° posto nel ranking mondiale).
È una posizione sicuramente di riguardo per UNIBA che si colloca in questa graduatoria davanti ad altre realtà come Padova, Trieste e Pisa che premia l’attività di ricerca del nostro Ateneo. Si è registrato, in questo ranking, anche un miglioramento rispetto allo scorso quando Bari occupava il 253° posto.
“Sono veramente soddisfatto per il continuo miglioramento del posizionamento dell’Università di Bari nelle classifiche internazionali – afferma il rettore Antonio Uricchio – a testimonianza della straordinaria performance del nostro Ateneo nel campo della didattica e della ricerca scientifica”.
(ITALPRESS).
UNIBA CAPOFILA PROGETTO NUCIF, COINVOLTI 13 PARTNER
Costruzione e trasferimento delle buone pratiche europee relative alla programmazione e alla gestione di strumenti di cooperazione transfrontalieri di sviluppo anche nel settore della ricerca. E’ l’obiettivo del progetto NUCIF (Network fra Università per la Conoscenza e l’Integrazione delle Frontiere) finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ e presentato questa mattina a Bari durante una conferenza stampa nella sala consiglio dell’Ateneo. Il progetto intende attivare un modello di governance di rete, aperto tra enti pubblici e imprese, in grado di monitorare e proporre programmi formativi e di ricerca innovativi, favorendo la specializzazione delle università frontaliere sui temi come agroindustria e agroalimentare, cambiamento climatico, turismo sostenibile ed economia circolare. L’Università di Bari è capofila del progetto che ha un budget di un milione di euro circa e coinvolge 13 partner di cui 9 sudamericani e 4 europei e circa 100 tra ricercatori e personale tecnico amministrativo.
Il progetto prevede attività di scambio, di confronto, ma anche la creazione in Sud America, nei quattro paesi coinvolti, di altrettanti Knowledge Hub (Centri di Competenza), ossia dei centri che potranno avviare nei diversi paesi del Sudamerica esperienze dirette concrete sia attraverso la realizzazione di un impianto pilota per il riuso e il riciclo delle acque, sia con riferimento a esperienze dirette nel settore dell’ecologia e dell’economia circolare. In particolar modo anche con percorsi di turismo sostenibile che si svilupperanno nei paesi Andini, sia nel confine tra Cile, Argentina e Bolivia sia nella parte sud del Paraguay. “Bari – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – è capofila di questo progetto che intende promuovere la cooperazione in aree strategiche fondamentali per quanto riguarda i nostri Paesi”.
“Siamo particolarmente felici di poter avviare questa attività perché non solo riguarda i temi su cui ci sentiamo particolarmente vocati, come la sostenibilità, ma soprattutto – ha spiegato – consente di aggregare istituzioni universitarie operanti in diversi paesi accomunati anche dalla stessa percezione della rilevanza dei temi della sostenibilità declinata in diversi contesti: quello dell’economia circolare, quello dell’agricoltura sostenibile e quindi della riuso e del riciclo delle acque, in particolar modo i temi più generali della mobilità sostenibile e del turismo ecologico. Lo sviluppo economico – ha aggiunto Uricchio – passa attraverso l’affermazione di un modello che deve porre al centro una trama di valori e tra questi le tematiche ambientali sono assolutamente prioritarie”.
“E’ questa un po’ una linea comune – ha spiegato – che abbiamo voluto definire attraverso l’agricoltura sostenibile, il turismo sostenibile, l’ecologia integrale che ci è stata affidata come compito della ‘Laudato sii’ di Papa Francesco che, anche attraverso il suo messaggio unisce i nostri popoli. Quindi – ha proseguito – le Università italiane di Bari e Foggia, l’Università di Patrasso e l’Università slovena assieme a otto Università di quattro paesi diversi del Sudamerica partecipano a questo programma e sono per la prima volta ospiti del nostro Ateneo”. “Un progetto importante – ha sottolineato Hildegardo Gonzalez Irala della Univesidad Nacional de Itapùa in Paraguay – perché permette alle Università di mettersi in rete. La settimana in Puglia (le delegazioni fino a sabato avranno modo di vedere da vicino quali sono le buone pratiche messe a punto dalla Puglia, ndr) – ha concluso – sarà fondamentale per capire quali sono le buone pratiche che si possono imparare e soprattutto si possono condividere con gli studenti, i ricercatori e i professori”.
“Ci aspettiamo al termine di questo progetto – ha detto Francesco Fera Project manager Ucif – la creazione di un Master Intercontinentale di Capacity Building in higher education per coinvolgere gli studenti di tutta la rete universitaria del progetto”.
(ITALPRESS).
UNIBA, GIUSEPPE PIRLO NUOVO PRO RETTORE
E’ il professor Giuseppe Pirlo, docente del Dipartimento di Informatica e referente per Agenda digitale e Smart city, il nuovo pro rettore dell’Università di Bari che prende il posto del professor Angelo Vacca. L’annuncio in mattinata a Bari, durante la conferenza stampa sul progetto europeo Nucif, del rettore dell’Università, Antonio Uricchio. “Il professor Pirlo – ha detto Uricchio – è stato per lungo tempo delegato, ha partecipato a molte attività di progettualità e soprattutto è stato anche partecipe del progetto del 5G di cui il nostro Ateneo è protagonista. Sono certo che potrà mettere al servizio della nostra istituzione l’entusiasmo, la competenza e anche questo tratto umano che lo rende particolarmente gradevole a tutta la comunità. Il suo sorriso e la sua disponibilità sono degli elementi che uniti alle sue competenze nel settore tecnologico e informatico consentiranno – ha concluso – di dare un valore aggiunto alla sua attività”.
“Un incarico prestigioso – ha detto Pirlo – che cercheremo di interpretare con umiltà, sapendo che il nostro lavoro, alla fine è un lavoro che vogliamo sia destinato il più possibile ai ragazzi e al territorio. Vogliamo continuare su quelle che sono le attività che l’Università ha già messo in campo da qualche anno e che le hanno consentito di scalare nei ranking nazionali e internazionali. Quindi evidentemente – ha continuato – la strada individuata è quella giusta, ovviamente anche attraverso il mio impegno che non farò assolutamente mancare. Speriamo di avanzare ancora più rapidamente in questo percorso che stiamo facendo”.
(ITALPRESS).
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