Home Università di Bari A. Moro

URICCHIO “LEZIONE DUBOCHET ESEMPIO PER RICERCATORI”

0

“L’Università di Bari è particolarmente impegnata in un processo di internazionalizzazione e di valorizzazione delle migliori competenze. La testimonianza della lezione magistrale che oggi offre il premio Nobel per la chimica sarà per noi particolarmente preziosa e credo potrà costituire un esempio per i nostri giovani studiosi e ricercatori. Le frontiere della ricerca non hanno confine e questo credo sia un esempio di un appello che va fortemente rilanciato per le giovani generazioni. Bari opera su contesti internazionali e non deve porsi traguardi nella crescita e nello sviluppo delle proprie competenze”. Così il rettore dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Uricchio a margine della Lectio Magistralis “A Nobel Prize for electron cryo-microscopy : how and what for”, che il premio Nobel per la Chimica, Jacques Dubochet ha tenuto in mattinata nel Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica. Lo scienziato svizzero Jacques Dubochet ha ricevuto il Nobel in Chimica nel 2017 insieme ad altri due suoi colleghi, l’americano Joachim Frank e il britannico Richard Henderson, per i lavori svolti sulla microscopia crioelettronica.

I tre scienziati hanno sviluppato una tecnologia che permette di osservare i campioni biologici al microscopio senza doverli disidratare o senza usare prodotti che li denaturano. La loro tecnica consiste nel vetrificare l’acqua dei campioni, cioè nel congelarla in modo talmente veloce da non permetterne la cristallizzazione.

SCUOLA DOTTORALE IN ECONOMIA DEI TRASPORTI

0

Da lunedì Bari è al centro del dibattito di Economia dei trasporti, tema certo non secondario per lo sviluppo e la crescita della Regione e non solo. Ha avuto inizio, infatti, la Apulian School in Transport Economics and Infrastructures (ASTEI) presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, la prima Short School di Alta Formazione sul tema dei Trasporti e delle Infrastrutture organizzata in Italia.  La Scuola offre ai partecipanti l’opportunità di avvicinarsi e approfondire i temi più importanti e recenti nel campo delle politiche dei trasporti, della valutazione degli investimenti (Analisi Costi Benefici) e della regolamentazione. Sono affrontati con estrema attenzione i recenti sviluppi tecnologici e la loro applicazione all’industria dei trasporti, un settore delicato e dinamico che richiede competenze, sviluppo e crescita oltre a figure professionali con le competenze necessarie alla panificazione e alla gestione delle attività che interessano il trasporto, la logistica e le infrastrutture.

“L’iniziativa, che è stata promossa dalla professoressa Bergantino, professore ordinario di Economia Applicata del Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa e Presidente della Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica – si legge nella nota – è stata resa possibile grazie al contributo Regionale (Bando della Regione per il finanziamento delle Summer School con risorse del Piano di Azione per la Coesione), e alla collaborazione fondamentale di Exprivia SpA, un partner privato che ha creduto in questo progetto e ha messo a disposizione le proprie professionalità e know how.
Si tratta di una grande opportunità per i giovani, che hanno partecipato numerosi. La Summer School ha coinvolto i dottorandi delle università pugliesi e di numerose università italiane (Trento, Milano, Genova, Aosta, Firenze, Ferrara) ed internazionali (Francia, Georgia, Grecia, Albania) e ha visto l’entusiasta partecipazione degli studenti della Magistrale in Economia&Management dell’Università degli Studi di Bari e di corsi di laurea magistrale del territorio”.

In questi giorni, gli allievi hanno avuto a disposizione una Faculty internazionale di altissimo profilo, con la presenza tra i relatori dei maggiori esperti accademici del settore dei trasporti tra cui Kenneth Button della George Mason University (Virginia, USA), Jos Van Ommeren (VU University, Amsterdam), Jordi Perdiguero (Università Autonoma di Barcellona), oltre a docenti dell’Università di York, della Bocconi, del Politecnico di Milano, dell’Università di Trieste e di Pavia.
Domani i 45 studenti della Scuola saranno ospiti di Domenico Favuzzi (Presidente & Amministratore Delegato) e Felice Vituliano (Responsabile dell’Information Management Office) che illustreranno le potenzialità dei big data e della digitalizzazione applicata alla mobilità per le Smart Cities.
“Si tratta – continua la nota – di un progetto importante per la Regione e per l’Università che si auspica possa consolidarsi nel tempo, con le prossime edizioni. Una chance per i nostri studenti, una opportunità per i nostri professionisti, un contributo di idee per nostri policy makers”.

PRESENTATO COMITATO ASSAGGIO PROPRIETÀ DEGLI OLI

0

E’ stato presentato questa mattina nella sala consiglio dell’ateneo di Bari il Comitato d’assaggio per il controllo e la valutazione e delle proprietà organolettiche degli oli di oliva vergini dell’Università degli Studi di Bari. Un riconoscimento che il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ha concesso il 24 luglio scorso. Grande soddisfazione è stata espressa dal Rettore Antonio Felice Uricchio entusiasta anche perché è la prima volta che accade che l’Uniba abbia un così importante riconoscimento in materia di oli vergini. “E’ la prima volta – ha sottolineato Uricchio – che accade e di questo siamo particolarmente orgogliosi e di questo va il merito ai nostri ricercatori che hanno operato per poter promuovere insieme alle imprese queste competenze e far evolvere la conoscenza in una direzione più sicura ma che consente anche di valorizzare le nostre esperienze e le straordinarie capacità imprenditoriali dei nostri produttori”.

Il nuovo percorso che l’università degli studi di Bari con il Comitato d’assaggio inaugura è volto si al consolidamento delle competenze ma anche alla vocazione del territorio.  Era presente alla presentazione del comitato Alfredo Marasciulo, capo panel che ha superato i test proposti dal ministero. “Un compito difficile – ha ribadito – ma anche stimolante, in quanto mi ha permesso di continuare a valutare quotidianamente le grandissime qualità dei nostri prodotti e di contribuire a migliorarle”.
“Oggi l’Università di Bari – ha detto Maria Lisa Clodoveo, responsabile scientifico del comitato -perché oggi ha uno strumento in più per aiutare le aziende ad incrementare la competitività sui mercati. L’analisi organolettica, infatti, svela quali sono le eventuali criticità nel processo produttivo di frantoio e dà una spinta a migliorare in misura sempre maggiore le caratteristiche organolettiche e nutraceutiche del prodotto”

A proposito di caratteristiche nutraceutiche delle quali sempre più spesso si parla quando si associa il benessere fisico al corretto stile di vita, le caratteristiche benefiche dell’olio sono state sottolineate da Filomena Corbo, esperta di nutraceutica. “Gli oli pugliesi – ha detto – oltre le proprietà organolettiche, hanno una valenza salutistica non indifferente perché presentano una percentuale di componenti bioattivi tra cui i composti polifenolici con conclamate attività benefiche sulla salute, elevate rispetto ad altre cultivar. L’unione  – ha concluso Filomena Corbo – tra le caratteristiche organolettiche e quelle nutrizionali danno un valore aggiunto a questi oli e la presenza di un comitato di valutazione nell’Università può favorire notevolmente la sinergia tra questi due mondi”.

DUE VOLUMI SUL GOVERNO DELLE CITTÀ COMPLESSE

0

Il governo di città complesse. Quali competenze servono nel governo delle città che cambiano velocemente? Come formare la pubblica amministrazione? Sono solo alcune delle domande alle quali provano a rispondere i due volumi presentati questa mattina nell’aula magna dell’Ateneo di Bari: “Per una scienza nuova del governo delle città” di Gianfranco Dioguardi, presidente onorario dell’omonima fondazione e “Il Governo della città complessa” di Simonetta Armondi, docente del Politecnico di Milano. Oggi non solo presentiamo due libri – ha detto Francesco Maggiore, presidente della Fondazione Dioguardi – ma l’esito di una felice intuizione di Gianfranco Dioguardi. Una intuizione che nasce dalla consapevolezza che per gestire la città contemporanea vanno ripensate nuove teorie organizzative”. Il libro del professor Dioguardi non solo si interroga su quali possano essere le figure di cui necessiterebbe una città moderna, ma prende in considerazione l’idea di una City school con il preciso compito di formare nuove profili che possano essere in grado di gestire la complessità urbana, fatta di spazi, di aria, di opere, ma fatta soprattutto di fruitori in continuo divenire.

“Tutto questo potrebbe diventare materia di un master – ha annunciato il rettore Antonio Felice Uricchio – quel che è ormai certo è che non si si può imprissivare come amministratori e tecnici, occorre avere delle competenze. Competenze nuive per sfide nuove. Le problematiche ambientali, energetiche, dell’utilizzo delle risorse, i temi delle politiche migratorie, i nuovi servizi che possono essere richiesti dalle comunità, sono temi che richiedono competenze nuove che vanno consolidate con la formazione di livello superiore. Con la Fondazione Dioguardi, l’Anci e il Politecnico di Milano, l’università di Bari ha pensato di costruire  un format per offrire il consolidamento di queste competenze e la contaminazione di saperi, due mondi che sembrano lontani ma che poi diventano convergenti nel momento in cui occorre assicurare l’efficienza nella gestione delle risorse pubbliche e in particolare in quelle locali”.

Un tema quello delle città complesse da governare al quale si sono mostrati molto sensibili gli studenti del Convitto Nazionale Cirillo coinvolti in un percorso di formazione con la Fondazione Dioguardi. “Ci siamo soffermati- ha detto il dirigente scolastico Francesco Lorusso – sul valore degli studi e su come essi possono avere una incidenza sul reale. Ci siamo anche interrogati su quale sia il ruolo delle scuole nella formazione della futura classe dirigente”. Dalla consapevolezza che chi governa oggi le città in continuo cambiamento non abbia una formazione adeguata, è partita Simonetta Armondi nel suo libro-indagine fino ad arrivare alla scoperta “che esiste una domanda di formazione da parte della Pubblica Amministrazione che resta disattesa – ha detto Armondi – anche perché chi chiede la formazione non sa esattamente su quali temi andrebbe focalizzata”. L’indagine approfondisce inoltre la connessione tra politica e tecnica. Si rileva, infatti che “c’è una forte domanda, non di politica, ma di politiche, ovvero di orientamenti strategici che alla base richiedono ha precisato – una contaminazione continua tra scienze umanistiche, innovazione e approccio multidisciplinare”.

TURISMO SOSTENIBILE, URICCHIO “PRONTI A ESSERE UTILI AL SISTEMA”

0

“L’Università ha percorso in questi anni una strada precisa, quella che è la promozione di un modello di sostenibilità a tutto tondo”. Così nel pomeriggio a Bari, il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio intervenendo al convegno “Il turismo sostenibile in Puglia: cultura, paesaggio e opportunità”, un momento di confronto sulle politiche di promozione territoriale e sull’attuazione di un turismo sostenibile in Puglia, organizzato nell’aula Starace del Dipartimento di Scienze Politiche. “Un’ecologia integrale – ha detto – che abbiamo voluto immettere nei percorsi formativi, nelle esperienze dirette e poi anche nella promozione di un modello di sviluppo che fa della sostenibilità la propria leva. Abbiamo anche adottato dei percorsi formativi – ha spiegato Uricchio – dove i temi della sostenibilità entrano a pieno e stiamo pienamente convinti che anche il nostro territorio – ha sottolineato – possa crescere soprattutto attraverso la valorizzazione, l’esperienza di turismo sostenibile. I nostri colleghi ricercatori – ha continuato Uricchio – hanno già da tempo attivato importanti attività scientifiche sul tema e quindi siamo pronti per essere utili al sistema, per essere al servizio anche del nostro territorio, per favorire il turismo rispettoso dell’ambiente e che sappia sempre più assumere – ha concluso – il paradigma della sostenibilità”.

Al dibattito anche l’onorevole Paolo Lattanzio, membro della commissione Cultura della Camera dei Deputati. “Il brand Puglia – ha detto – è diventato un brand di altissimo livello, ma tanto c’è ancora da lavorare, perché – ha spiegato – bisogna trovare un altro modo di fare turismo. Ad esempio – ha continuato – puntando sul turismo sostenibile, cercando – ha aggiunto – di andare incontro a quelle che sono le esigenze delle famiglie, che possa guardare ai bambini. Credo che il turista oggi – ha sottolineato Lattanzio – voglia vivere un’esperienza immersiva nella realtà e quindi non basta più guardare i paesaggi, i beni culturali di maggior rilievo nazionale, ma – ha precisato – è fondamentale anche conoscere la storia la cultura e le problematiche che ci sono alle spalle”. Fondamentale, per l’onorevole Lattanzio, è l’apporto che il mondo cooperativo può fornire attraverso le cooperative di comunità. “Lo sviluppo sostenibile – ha detto il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo – se non è condiviso e partecipato con le persone e il territorio è complesso. La cooperativa di comunità diventa importante per parlare di turismo sostenibile, ma anche – ha spiegato – di condividerlo. Speriamo che il governo italiano e l’Unione Europea – ha sottolineato – ci diano la possibilità di spingere ancora di più verso progetti che possano interessare la rigenerazione dei nostri centri storici”.

“I pugliesi – ha ribadito Rollo – sono pronti per il turismo sostenibile”. E parlando di turismo, inevitabile il riferimento alle coste pugliesi. Di qui l’invito di Rollo a lasciare che siano le cooperative di comunità a gestire le coste molto spesso abbandonate. “Immaginate per un attimo – ha detto – se le Comunità potessero gestire quelle spiagge. Gestire – ha precisato – non significa far pagare qualcuno per fare il bagno. Gestire – ha spiegato – significa dare dei servizi e tutelare quel tratto di costa. I pugliesi, i giovani sono pronti ad un cambio di paradigma in particolare in chiave sostenibile”. E alla fine un aproposta all’onorevole Lattanzio. “Sarebbe bello che in commissione cultura potesse arrivare una proposta di legge sulle cooperative di comunità. Perché – ha concluso – il bene comune, il territorio è cultura”.

 

CROWDFUNDING, URICCHIO “CI SIAMO DOTATI DI QUESTO NUOVO STRUMENTO”

0

Un nuovo mestiere, un nuovo lavoro, una nuova attività. E’ quella del Crowdfunder, colui che supporta sia l’investitore che l’imprenditore con tutti gli strumenti e le garanzie necessarie per favorire il buon esito delle iniziative proposte e mette a loro disposizione una piattaforma web per il lancio, la promozione e la comunicazione di progetti d’impresa. Inoltre, segue l’andamento della raccolta fondi, supportandola con varie e continue operazioni di comunicazione, sui media classici e digitali e sui canali social. Di questa nuova attività e della necessità di creare persone competenti, si è parlato, a Bari, nella sede del Balab con Alberto Giusti, che ha tenuto un workshop sul tema. Giusti ha sottolineato la necessità che si creino le competenze necessarie per svolgere questo nuovo mestiere.

“Mancano le competenze – ha detto -. Ci sono tantissime piattaforme in giro per il mondo che fanno Crowdfunding, ma – ha spiegato – la maggior parte delle persone che oggi sono dei crowdfunder di successo hanno imparato da autodidatta. E’ necessario imparare questa nuova arte – ha sottolineato – come si faceva un tempo nelle botteghe. Siamo – ha concluso – in un nuovo rinascimento”.

“Il Crowdfunding – ha detto il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio – è una metodologia di raccolta di fondi con la valorizzazione degli impieghi. Quindi fondi che possono provenire da pubblica raccolta – ha spiegato – e che devono essere destinati a fini di valorizzazione dell’utilità sociale e della ricerca. Ci siamo dotati di questo strumento – ha continuato Uricchio – dopo che in questi anni abbiamo avuto sempre più un numero crescente di donazioni e di forme di erogazione che sono pervenute dai nostri studenti dal territorio e dalle imprese. Una modalità che si avvicina al mecenatismo e alle altre forme di sostegno ma che ha una finalità ben precisa, cioè quello della condivisione degli scopi da parte dell’erogante”.

“In questa prospettiva – ha sottolineato Uricchio – è una metodologia anche particolarmente avanzata e ricca anche di profili di interesse dove la predisposizione di un progetto strategico viene offerto alla comunità che può condividerlo anche attraverso una forma di sostegno di carattere finanziario secondo le proprie possibilità quindi anche minimo ma che valorizzi – ha concluso – anche appieno questa funzione sociale dell’istituzione universitaria”.

 

A UNIBA CATTEDRA DI STORIA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA

0

La storia dell’integrazione europea fra i banchi dell’Università degli Studi di Bari. Grazie a un bando europeo, vinto dal professor Carlo Spagnolo del Dipartimento Disum (Scienze Umanistiche), è stata attribuita una “Cattedra Jean Monnet” di Storia dell’Integrazione Europea. E’ la prima volta per il Mezzogiorno e rappresenta un importante riconoscimento per l’Ateneo barese. Il progetto ha l’obiettivo di elevare la qualità della ricerca e dell’insegnamento sulla storia dell’integrazione europea e sulle sfide poste alla cooperazione dai processi contraddittori della globalizzazione e delle crescenti diseguaglianze. Il riconoscimento, per il rettore Antonio Uricchio, che in mattinata nell’ex Palazzo delle Poste ha partecipato, con il professor Spagnolo, alla conferenza stampa di presentazione, “rappresenta sicuramente un’opportunità, ma anche il coronamento di un impegno, quello profuso dai colleghi Ingravallo, Spagnolo e Sciacovelli che – ha spiegato – hanno progettato questa bella iniziativa”.
“Un’opportunità per i nostri studenti, perché la storia dell’integrazione europea costituisce senz’altro uno dei temi di riflessione di particolare rilevanza e attualità. Soprattutto – ha sottolineato Uricchio – in questa fase storica in cui vengono persi di vista e forse anche dimenticati, i momenti fondativi dell’Unione Europea, le origini, ma anche e soprattutto il sistema dei valori che l’Unione Europea ha saputo esprimere. A cominciare dalla fase originaria e che vorremmo ovviamente non fossero mai messi da parte”.
Il progetto presentato dal professor Spagnolo che si avvale di uno staff interdisciplinare, “Sfide storiche, politiche della memoria ed integrazione europea. Il Sud Italia e l’area mediterranea”, sarà cofinanziato dalla Commissione europea, ha una durata triennale e prevede tre linee di lavoro. Il primo è quello di insegnare agli studenti dei vari corsi universitari l’integrazione europea. Il secondo è quello di creare un ponte con le scuole, mettendo su un progetto pilota di formazione degli insegnati, ma soprattutto di attività in classe, che possa servire a livello regionale. In pratica, insieme agli insegnanti l’obiettivo è quello di creare un gruppo di riflessione che costituisca un modulo di insegnamento replicabile anche in altre esperienze e quindi formare un pool di docenti capaci di insegnare integrazione europea nelle loro classi, ma soprattutto essere di esempio per altre esperienze. “La mia convinzione – ha detto il professor Spagnolo – è che si stia spezzando il filo del rapporto fra passato e presente. E sono convinto che se non si parte nelle classi dall’insegnamento del mondo presente, contemporaneo, di far capire ai ragazzi in che mondo vivono e da dove viene questo mondo. Il mio obiettivo è quello di far capire l’integrazione europea ai ragazzi, in che modo impatta sulle vite quotidiane e cercare di leggere anche la percezione che hanno gli studenti”.
Terza linea di lavoro è quella della ricerca. “Vogliamo fare un’attività di ricerca – ha detto Spagnolo – sulla storia dell’integrazione europea nel Mezzogiorno e avvalerci di tutte le competenze disciplinari anche di altri Dipartimenti per sollecitare una sinergia su questo per approfondire non solo la storia generale ma l’impatto settoriale dell’integrazione europea”. (ITALPRESS).

NUMERO CHIUSO, URICCHIO “CONFERENZA RETTORI HA CHIESTO AUMENTO 20%”

0

“La Conferenza dei rettori ha chiesto un aumento di almeno il 20%”. Così il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, commentando con i giornalisti nel pomeriggio il passo indietro del governo sul numero chiuso. L’abolizione infatti ci sarà, ma non subito. “Questo (l’aumento del numero, ndr) – ha detto Uricchio a margine della prima giornata del convegno Geo-Crui organizzato nell’Ateneo barese – può essere anche un percorso che avia una riflessione più ampia che possa consentire metodi differenti di reclutamento degli ammessi ai corsi di medicina e comunque – ha continuato – possa coniugare anche accessi con sbocchi e quindi consenta anche attraverso la formazione medica di soddisfare il diritto alla salute. Già in passato – ha spiegato Uricchio – ho sostenuto i limiti del sistema del numero chiuso di ingresso. E’ un sistema – ha sottolineato – affidato a test che poco valorizzano la passione, l’inclinazione personale, la dedizione, il tratto umano”.

“Occorre pensare – ha continuato – a metodologie nuove di accesso alle facoltà di medicina che consentano di contemperare anche i meriti, le effettive potenzialità delle strutture esistenti, i requisiti di sostenibilità dei corsi anche con metodologie che sappiano apprezzare gli elementi necessari per la formazione del medico, compresi quelli psicologici, sociali e quelli che appartengono anche alla condizione nel rapporto paziente medico. Come conferenza dei rettori – ha ribadito Uricchio – abbiamo innanzitutto auspicato l’allargamento del numero chiuso. Quindi numeri più ampi, perché oggi – ha spiegato – il fabbisogno dei medici chiamati a operare sul territorio è largamente insoddisfatto e anche il numero die pensionamenti è di gran lunga superiore rispetto – ha concluso – al numero di coloro che potranno accedere alle facoltà mediche”.

 

FOTO GALLERY

Università di Bari A. Moro su Facebook

Università di Bari A. Moro su Twitter


Warning: Undefined array key "query" in /home/demo2024/htdocs/demo2024.italpress.com/demo2024.italpress.com/wp-content/plugins/dc-feed-youtube/dc-feed-youtube.php on line 308

Deprecated: parse_str(): Passing null to parameter #1 ($string) of type string is deprecated in /home/demo2024/htdocs/demo2024.italpress.com/demo2024.italpress.com/wp-content/plugins/dc-feed-youtube/dc-feed-youtube.php on line 309

Università di Bari A. Moro su Youtube