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PUGLIA, FIRMATO IL “PATTO PER LA CRESCITA”

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Stimolare la nascita di nuovi progetti imprenditoriali giovanili, in particolare legati ad Industria 4.0 e favorire lo scouting di aziende e di spin off universitari, con l’impegno delle parti a realizzare una serie di azioni congiunte finalizzate a favorire la riqualificazione di competenze 4.0, a supportare le aziende della Regione nella realizzazione di investimenti e a sostenerle nel loro percorso di crescita. E’ l’obiettivo dell’accordo, denominato “Patto per la crescita della Puglia”, siglato questa mattina a Bari tra Confindustria Bari e BAT, Università e Politecnico di Bari e Unicredit.

“La convenzione è particolarmente importante – ha detto il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio – perché mette in rete il mondo accademico, l’impresa e il sistema finanziario. Oggi – ha continuato – occorre che le idee innovative maturino e soprattutto – ha spiegato – maturino consolidandosi attraverso la competenza e la conoscenza, trovino – ha aggiunto – un supporto nella trasformazione, nel trasferimento sul mercato. Questo supporto – ha sottolineato – è sia di carattere esperenziale che finanziario”.

“Quindi – ha ribadito Uricchio – i partner di questa convenzione sono particolarmente preziosi per sostenere il processo di autoimprenditorialità, di affermazione delle imprese innovative e di crescita – ha sottolineato – di un movimento di imprese innovative e di start up che nel nostro territorio è particolarmente virtuoso. Il numero di start up cresce – ha spiegato Uricchio – e soprattutto anche il tasso di successo, perché occorre superare la c.d. Fase della morte, quella in cui la start up non decolla o talvolta esaurisce il proprio ciclo di vita, per potersi poi affermare e crescere. Questo percorso – ha concluso – è particolarmente positivo nel nostro territorio che si segnala anche per la vivacità, oltre che per la capacità di creare sinergia fra le istituzioni”.

“Finalmente – ha detto Marina Lalli, componente del Comitato di Presidenza di Confindustria Bari e BAT – c’è una consapevolezza da parte degli attori importanti per lo sviluppo del territorio o di una nazione che questo sviluppo è possibile soltanto se si crea una rete stretta tra i vari interlocutori: imprese, chi forma le persone che lavorano nelle imprese e di chi dà la linfa vitale, cioè il denaro, che serve a far funzionare le imprese”.

“Università e Politecnico – ha continuato Lolli – in modo innovativo, consapevole e coerente con quelle che sono le situazioni del momento, capiscono che devono essere loro i primi a fornire delle competenze serie nelle aziende per dare quegli strumenti che possono permettere alle aziende di competere con le armi che oggi – ha spiegato – sono possibili da utilizzare, perché non si può competere sul prezzo perché saremmo schiacciati dalla competizione asiatica, ma si deve competere sulla maggiore specializzazione, in particolare sul 4.0 che – ha concluso – è la grande sfida che stiamo vivendo in questi anni”.

“Crediamo che il ruolo del Politecnico – ha detto il rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio – debba essere centrale, perché i temi del protocollo riguardano la formazione, la creazione di nuova impresa, nell’ottica della trasformazione digitale, quindi di Industria 4.0. Sono dei partner – ha continuato – con i quali lavoriamo fianco a fianco. Quindi siamo fiduciosi – ha aggiunto – di poter offrire un’ulteriore opportunità ai giovani e a questo territorio. Il Politecnico – ha spiegato – può lavorare credo in maniera soddisfacente per costruire sia il futuro dei nostri giovani laureati, ma anche costruire ricchezza e prospettiva per questo territorio in cui siamo e in cui – ha sottolineato – teniamo a che ci sia uno sviluppo vero, buono e basato su innovazione e capacità di crescita. Occasioni di crescita in questo momento ci sono e – ha concluso – vanno sfruttate al meglio”.

Con questa firma inizia anche in Puglia il Roadshow che UniCredit sta portando avanti al Sud, con l’obiettivo di avviare le attività operative previste dall’accordo firmato oggi anche con tutte le restanti associazioni territoriali di Confindustria e con gli altri Atenei del Mezzogiorno e della Puglia. “Unicredit come istituto finanziario – ha detto Alessandro Gasparini Area Manager Corporate Puglia di UniCredit – vuole aggregare l’anima accademica, l’anima industriale e quella istituzionale per cercare di aiutare le imprese a cavalcare la ripresa economica e soprattutto continuare un percorso che è iniziato in Campania. Da Bari iniziamo un percorso che coinvolgerà tutte le province della Puglia. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione – ha spiegato – e con l’aiuto delle Università e delle istituzioni, metteremo in campo quello che sappiamo fare bene, cioè l’erogazione del credito e – ha concluso – anche l’internazionalizzazione”.

NESSUN PATROCINIO A MANIFESTAZIONE”DANNO DA VACCINO”

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“In relazione alla manifestazione di oggi, presso il Palazzo di Citta’ di Bitonto dal titolo “Danno da vaccino – Costituzionalita’ dell’obbligo, responsabilita’ civile e penale”, l’Universita’ degli Studi di Bari non ha mai concesso il patrocinio a tale iniziativa che vede, tra gli altri, la presenza di un dirigente medico sospeso dall’ordine dei medici di Firenze e di personalita’ notoriamente vicine a posizioni antiscientifiche sulle vaccinazioni e a movimenti novax”.

Lo precisa in una nota lo stesso Ateleno barese. “L’Universita’ di Bari e’ sempre stata dalla parte della scienza e di chi opera nel pieno rispetto della normativa vigente in tema di vaccini e di obbligo vaccinale e rimanendo in linea con quanto messo in campo da Societa’ Scientifiche sul tema a tutela della Salute Pubblica” conclude la nota.

 

URICCHIO “COSTITUZIONE E UE CARTE FONDAMENTALI”

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“La Costituzione ha 70 anni, L’Unione Europea 60: tra storia, attualità e scenari”. Di questo si è parlato nel pomeriggio a Bari in Ateneo, durante il settimo degli incontri organizzati dall’Università per celebrare i settantanni della Costituzione.

“Non sono due ricorrenze sterili – ha detto il magnifico rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio – ma soprattutto non sono prive di collegamenti fra loro. Nella Costituzione italiana – ha spiegato – già era stata fatta menzione alle limitazioni di sovranità che poi si sono concretizzate attraverso il Trattato e poi nei Trattati successivi che – ha continuato – hanno rafforzato anche il processo di integrazione europea. Credo che – ha aggiunto Uricchio – sia quanto mai importante oggi, cogliere lo stretto collegamento che esiste fra le due carte fondamentali, quella della costituzione italiana e quella dell’Unione Europea, soprattutto in una stagione di rigurgiti, di sovranismo nazionale – ha sottolineato – affermare invece i valori che sono alla base dell’integrazione europea. Nella Carta Costituzionale – ha ricordato Uricchio – viene espressamente sancito il legame tra popoli, come condizione per poter escludere la guerra dal nostro futuro. L’Unione Europea – ha aggiunto – ha potuto garantire sessant’anni di pace e credo che sia importante oggi più che mai ribadire il valore delle istituzioni comunitarie, senza ovviamente perdere di vista i valori fondanti della Costituzione italiana. Non siamo ancora arrivati – ha ribadito Uricchio – a una Costituzione europea, però il processo anche di forte integrazione che è stato percorso in questi anni e soprattutto anche i riconoscimenti di valori condivisi attraverso alcuni atti fondamentali come – ha sottolineato – la Carta di Nizza e la Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo, consente anche di porre in relazione le carte fondamentali affermando allo stesso tempo sia i valori dell’identità nazionale, ma soprattutto anche il riconoscimento – ha concluso – di quelli dell’integrazione tra popoli e della pace tra di essi”.

A parlare di Carta Costituzionale e Unione Europea è stato Beniamino Caravita di Toritto, docente dell’Università La Sapienza di Roma. “Gli scenari (in Italia e in Europa, ndr) – ha detto il docente – sono difficili. Sono difficili – ha spiegato – sia per quanto riguarda l’Unione Europea, che per quanto riguarda la Costituzione italiana. La Costituzione italiana – ha continuato – ha un problema di adeguamento e ammodernamento inevitabile. E’ vero – ha sottolineato – che sono trent’anni che proviamo a cambiarla e ogni volta non ci riusciamo, ma una riflessione su come costruire un assetto istituzionale più stabile continua a essere necessaria. Un problema non dissimile – ha continuato – ce l’ha l’Unione Europea che incontra in primo luogo la grande difficoltà di gestire la possibile uscita della Gran Bretagna, ma poi – ha aggiunto – sta incontrando tutta una serie di problemi importanti, che richiedono una diversa capacità di gestione politica di un futuro comune europeo che è comunque in qualche modo inevitabile”. Quanto ai rischi a cui si va incontro se non si risolvono i problemi Caravita di Toritto ha risposto: “Il rischio italiano è abbastanza evidente ed è quello di una continua rincorsa di maggioranze con un sistema politico che si avvita su se stesso. Il rischio europeo – ha spiegato – è il rischio che prevalgano nuovamente gli egoismi nazionali. E se prevalgono gli egoismi nazionali – ha sottolineato – diciamo che la sorte degli Stati europei è destinata a essere tutti quanti vassalli di un mondo che si sta profondamente e drammaticamente modificando e in cui gli equilibri – ha aggiunto – non saranno più gli equilibri in cui l’Europa e l’Atlantico saranno al centro del mondo ma – ha chiarito – il centro del mondo è evidente che si sposta da un’altra parte, e si sposta intorno all’oceano Pacifico e intorno all’oceano Indiano. Diventeremo – ha concluso – sempre più marginali”.

URICCHIO “COSTITUZIONE-QUESTIONE GENERE TEMA ATTUALE”

La questione di genere e la Costituzione, al centro dell’ottavo incontro-dibattito dal titolo “Finalmente cittadine: la questione di genere e la Costituzione”, organizzato dall’Università degli Studi di Bari in occasione dei 70 anni della Costituzione, che si è tenuto nella sala Consiglio dell’Ateneo.

“Finalmente cittadine – ha detto il magnifico rettore dell’Università, Antonio Uricchio – è un tema di straordinaria rilevanza e attualità. Le donne – ha spiegato – sono state protagoniste nell’Assemblea costituente e nella Carta Costituzionale, oltre al ruolo che alcune di esse hanno rivestito. Indimenticabile – ha ricordato Uricchio – il ruolo di Nilde Iotti e di Tina Anselmi. Anche la Carta Costituzionale – ha continuato – menziona espressamente il principio della parità di genere, della valorizzazione del lavoro senza differenze fra uomo e donna, il riconoscimento poi forte anche della famiglia e soprattutto – ha aggiunto – delle formazioni sociali che sono quelle alimentate dalla presenza maschile e femminile”.

“Credo che discutere del principio dell’eguaglianza e soprattutto anche rapportarlo in una prospettiva presente e futura – ha sottolineato Uricchio – sia particolarmente importante. La Corte Costituzionale – ha continuato il rettore – nel corso degli anni ha anche raccolto le linee evolutive anche nella lettura dei principi costituzionali dell’eguaglianza e di genere, e ancora oggi a 70 anni – ha ribadito – il principio è un principio dinamico che interpreta il presente e guarda anche agli attuali assetti attraverso un’affermazione forte delle politiche delle azioni positive”.

Uricchio ha poi ricordato che “anche l’Università su questo tema è particolarmente impegnata. Con la conferenza dei rettori – ha sottolineato – abbiamo istituito una Commissione per il bilancio di genere, cioè per valutare le politiche di genere che sono state realizzate. Il nostro Ateneo attraverso il Cug (Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità, ndr) si occupa di questo tema e anche per questo – ha concluso – abbiamo voluto la professoressa Vimercati (presente all’incontro, ndr) che è presidente del nostro Comitato”.

A parlare di questione di genere e Costituzione nell’incontro di oggi, la costituzionalista Barbara Pezzini, docente dell’Università degli Studi di Bergamo. “Il titolo – ha detto – sottolinea il tema sul quale dobbiamo riflettere, forse più di quanto non siamo abituati. Lo dico – ha spiegato – anche proprio per noi costituzionalisti, storici e politici. Non – ha sottolineato – siamo abituati a riflettere quanto sia stato importante, quanto sia stato un passaggio epocale che la Costituzione sia stata scritta con la partecipazione attiva delle donne. Finalmente cittadini, elettrici ed elette – ha continuato – perché ha segnato i contenuti della Costituzione.

Li ha segnati con uno sguardo molto lungo, con principi che riletti oggi a 70 anni di distanza – ha spiegato – possono aiutarci nella nostra vita quotidiana e nell’affrontare le questioni di genere oggi nel 2018. La questione di genere continuamente si modifica sotto i nostri occhi, ci ripropone forme diverse. La Costituzione con i suoi principi – ha concluso – è una risorsa importante da guardare da parte di una cittadinanza attiva, quindi perennemente attenta e capace di servirsene”.

 

FESTIVAL MARE D’INCHIOSTRO, CARNIMEO “OPERAZIONE CULTURA MARE”

Torna in Puglia con un ricco e articolato programma di eventi, il Festival della letteratura “Mare d’inchiostro”. Il progetto di diffusione della cultura e della letteratura del mare organizzato dalla Vedetta sul Mediterraneo, fa tris: da quest’anno e fino al 2020 gli ideatori, i giornalisti e scrittori Nicolò Carnimeo e Fabio Pozzo proporranno una ricca programmazione di tre anni con iniziative itineranti in tutta la Puglia. Domani, protagonista del Festival sarà lo scrittore Simone Perotti.

Dalla primavera 2014 , Simone Perotti, è in mare, in barca a vela, per 5 anni per tutto il Mediterraneo, il Mar Nero e il Mar Rosso settentrionale con il suo nuovo progetto “Mediterranea”: una spedizione culturale, scientifica e nautica che gli permette di incontrare intellettuali e artisti, effettuare ricerche oceanografiche, formare uomini di mare e comandanti. Dalle 19, lo scrittore-marinaio sarà a Brindisi, nella Casa del Turista. Con lo scrittore-marinaio, ci sarà Nicolò Carnimeo, docente di diritto della navigazione dell’Università degli studi di Bari e presidente della ‘Vedetta del Mediterraneo’.

“Una prima grande operazione di cultura del mare – ha detto Carnimeo all’ITALPRESS – realizzata in sinergia con il Dipartimento jonico di Uniba, l’istituto Carnaro di Brindisi e la Regione Puglia. Enti pubblici e privati per i prossimi tre anni – ha continuato – insieme al mondo della formazione, lavoreranno in sinergia per creare i presupposti – ha concluso – per il rilancio di una economia sostenibile in Puglia, legata al mare”.

Ad accoglierli lo scrittore e Carnimeo, Antonella Mastropaolo, Console Onorario di Grecia e Bepi Costantino, giornalista e Console Onorario Costa Rica. Per l’occasione, Marina di Brindisi Club esporrà foto subacquee dei più bei fondali del mare di Brindisi. Nel pomeriggio l’autore sarà accompagnato dagli organizzatori a Torre Guaceto: ad ogni ospite è stato chiesto di raccontare nei suoi libri, nei suoi articoli, nel suo blog, uno scorcio di Puglia. A Simone Perotti tocca la meraviglia naturalistica di Torre Guaceto. Tanti, da mesi gli incontri nelle scuole che hanno visto i due organizzatori, Carnimeo e Pozzo confrontarsi con gli studenti sul mare e il suo mondo. Venerdì 11 maggio Perotti sarà a Bari ospite della libreria Quintiliano, dove presenterà i suoi libri ‘Rais’ e ‘Atlante delle isole del Mediterraneo. Storie, navigazioni, arcipelaghi di uno scrittore marinaio’.

Sabato, invece sarà ospite della Lega Navale a Monopoli dalle 18. Ad accoglierlo ci sarà il presidente Antonio Stoja. Partner del Festival “Mare d’inchiostro” e di Vedetta sul Mediterraneo sono il Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo, Società, Ambiente e Culture” dell’Università degli Studi di Bari e l’Istituto Tecnico Nautico Statale “Carnaro” di Brindisi più numerosi partner del cluster marittimo.

 

DUE INFORMATICI UNIBA FINALISTI PREMIO EHEALTH4ALL

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Vincenzo Pasquadibisceglie e Gianluca Zaza, neolaureati magistrali del Dipartimento di Informatica, sono tra i finalisti del premio eHealth4all, organizzato da CDTI (Club dei Dirigenti Tecnologie dell’Informazione di Roma), ClubTi (Club per le Tecnologie dell’Informazione di Milano) e AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico).
Il premio, alla sua 3^ edizione, ha l’obiettivo di dimostrare che le tecnologie digitali aiutano a garantire la “salute per tutti” e quest’anno ha come tema la “Prevenzione 4.0 – tecnologie e soluzioni per la salute di oggi e di domani”.

Vincenzo Pasquadibisceglie e Gianluca Zaza hanno presentato  il progetto di tesi “Miracle”, uno specchio intelligente per il monitoraggio di parametri vitali e la prevenzione di malattie cardiovascolari, sviluppato sotto la supervisione della professoressa Giovanna Castellano, responsabile del laboratorio di ricerca CILAB presso il Dipartimento di Informatica.

“Miracle – si legge nella nota – è nella rosa dei 10 progetti finalisti che saranno monitorati per un anno intero da un Comitato per valutarne la fattibilità sul campo prima di giungere ad assegnare il premio al progetto che realizzerà la soluzione tecnologica con migliori prospettive di sviluppo e applicabilità in ambito di prevenzione. Il 10 Maggio presenteranno il progetto Miracle in Campidoglio dinanzi ad un Comitato Scientifico composto di informatici, medici, economisti e anche di esperti dell’Istituto Superiore di Sanità”.

“Sarò con loro durante tutto il percorso. Credo in questi ragazzi: i nostri giovani possono competere a livello nazionale quando si tratta di mettere in campo competenze, impegno e creatività” ha detto la professoressa Castellano, che accompagnerà i due finalisti.

70 ANNI COSTITUZIONE, URICCHIO “CONFRONTO VA APPROFONDITO”

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“La Costituzione è un insieme di diritti, di principi, di garanzie , ma anche di strumenti che sono protesi ad assicurare la governabilità. C’è una parte di valori fondanti, ma c’è anche la parte ordinamentale che deve servire alle istituzioni di poter operare e di poter assicurare anche al Paese stabilità e governabilità. Credo che il confronto fra le diverse parti della Costituzione meriti di essere ancora oggi approfondito”. Così da Bari, il rettore dell’Università, Antonio Uricchio, in occasione del sesto appuntamento organizzato per celebrare i 70 anni della Costituzione.

“Se vanno garantiti e riconosciuti quei valori fondamentali che devono trovare continua applicazione – ha detto Uricchio ai giornalisti – va anche valutata anche la parte ordinamentale, che in alcune parti è stata applicata, in altre meno e che – ha continuato Uricchio – in alcuni casi riflette anche il contesto storico in cui è stata immaginata”. Protagonista della lezione che nel pomeriggio si è tenuta a Bari nell’Aula Magna “Aldo Cossu”, il presidente emerito della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti. “L’esperienza del presidente Bertinotti – ha detto Uricchio – sarà particolarmente utile anche per promuovere un confronto con i nostri studenti e abbiamo voluto in questa occasione dei 70 anni della Costituzione ascoltare più voci: i costituzionalisti, i docenti, i padri costituenti, coloro che all’interno della Corte Costituzionale sono chiamati a garantire l’applicazione della Carta Costituzionale con coloro – ha continuato – che poi invece come il presidente Bertinotti, nelle istituzioni e nella Camera dei Deputati in particolar modo, ha svolto un ruolo fondamentale anche alla luce di un’esperienza di cui è portatore che sarà per noi – ha concluso – particolarmente preziosa”.

“La Costituzione – ha detto Fausto Bertinotti – è una delle cose di cui si può parlare soprattutto ai ragazzi, perché io penso – ha spiegato – che continui a costituire un momento di possibile speranza. Naturalmente oggi è spes contra spem, però c’è, perché oggi – ha aggiunto – è sepolta. Ma come si sa gli scavi – ha spiegato Bertinotti – ormai sono in grado di produrre risultati importanti anche quando la coltre di materiale poco nobile ha sommerso il materiale nobile. In questo ultimo quarto di secolo – ha aggiunto – la Costituzione è stata sommersa da materiali incongrui con essa medesima di scarso valore e soprattutto inquinanti. Per cui – ha ribadito Bertinotti – per riscoprire la Costituzione, bisognerebbe fare insieme un’opera di scavo e di bonifica del territorio e allora si può ritrovare un tesoro, perché davvero – ha concluso – lì c’è un’idea straordinaria che vale anche per il futuro”.

Durante la sua lezione su Libertà ed Eguaglianza, Bertinotti ha riportato una frase del filosofo Norberto Bobbio: “La democrazia della Costituzione italiana è l’eguaglianza. Nella Costituzione italiana democrazia ed eguaglianza sono sinonimi. Questo assunto – ha detto Bertinotti – è stato verificato in nascita con questo elemento profetico, in vita con le sue realizzazioni che hanno avvicinato la realtà sociale ed economica del Paese al dettato costituzionale, in morte – ha concluso – quando caduto il tema dell’eguaglianza, ha trascinato con sé come i Costituenti avrebbero previsto, anche la democrazia”.

URICCHIO “CON 5 PER MILLE GUARDIAMO AL FUTURO”

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Potenziare la ricerca universitaria, sostenere la formazione alla ricerca (assegni di ricerca, dottorati di ricerca), finanziare borse di studio per giovani ricercatori. Anche quest’anno chiunque può investire su futuro, ricerca e giovani, sostenere la formazione e la ricerca universitaria destinando il 5 per mille dell’IRPEF all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

E’ sufficiente che nella dichiarazione dei redditi (finanziamenti agli Enti della ricerca scientifica e dell’Università) venga apposta la firma sulla casella del finanziamento della ricerca scientifica dell’Università indicando il codice fiscale dell’Ateneo: 80002170720.
“L’Università di Bari – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – ha deciso in questi anni di devolvere tutte le somme che sono state acquisite attraverso il 5 per mille in favore della ricerca, in particolar modo dei più giovani, cioè dei dottori e dottorandi di ricerca. Tutte le risorse che sono pervenute al bilancio dell’Ateneo attraverso il 5 per mille sono state destinate a incrementare le borse di studio dei dottorati di ricerca”.

Questo – ha aggiunto Uricchio – ha consentito anche di elevare il numero rispetto a quelli destinati dalla nostra amministrazione al bilancio di Ateneo e quindi di promuovere la ricerca attraverso i più giovani. Una destinazione particolarmente meritoria che ha anche consentito di offrire opportunità ai giovani meritevoli e soprattutto di coltivare un percorso di ricerca che spesso costituisce il trampolino di lancio rispetto anche alle sfide del futuro. Il numero di coloro che hanno poi deciso di devolvere il 5 x mille alla nostra Università – ha ricordato – è in crescita e questo è un dato anche particolarmente confortante”.

Il dato relativo all’ultimo triennio (2015-2017), che fa riferimento agli anni di imposta 2013-2014, ha registrato un gettito pari a 269.946 euro. E’ questa la ragione per la quale “vorremmo – ha detto Uricchio – sempre di più proporre questo modello di utilizzo del 5 x mille alla nostra comunità universitaria, ma anche all’esterno. L’Università di Bari – ha sottolineato – è una grande Università del nostro territorio, ma soprattutto insiste su un bacino territoriale ancora più esteso che va a riguardare gli ex alunni, coloro che hanno svolto un percorso nella nostra Università e che grazie anche alle competenze acquisite oggi ha un lavoro e delle opportunità di carriera”.

“Guardiamo al futuro della ricerca, al futuro dei nostri giovani devolvendo il 5 x mille all’Università degli Studi ‘Aldo Moro’. E’ bene ricordare che il 5 x mille costituisce un ulteriore strumento di sostegno. Noi – ha spiegato Uricchio – abbiamo voluto in questi anni promuovere altri modelli come l’adozione a distanza, l’erogazione di borse di studio anche provenienti da terzi in forza di rapporti convenzionali, attraverso sponsorizzazioni. Quindi stimolare anche il sostegno al diritto allo studio. Proprio in questi giorni – ha concluso Uricchio – abbiamo bandito mille borse di studio dedicate alla figura di Aldo Moro proprio per rendere il diritto allo studio non solo un enunciato, ma una pratica costante”.

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