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Da Milano-Bicocca nasce piattaforma per lo sviluppo sostenibile di prodotti farmaceutici

MILANO (ITALPRESS) – Sviluppare prodotti per la medicina di precisione e personalizzata, trattamenti anti-age, antiossidanti e antinfiammatori, innovativi e a basso impatto ambientale. Con questo obiettivo nasce NanoCosPha, il progetto coordinato dall’Università di Milano-Bicocca e cofinanziato da Regione Lombardia per la creazione di una filiera tecnologica a supporto delle aziende cosmetiche e farmaceutiche.
L’iniziativa è stata annunciata nel corso dell’evento che si è tenuto a Palazzo Lombardia alla presenza della rettrice di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, dell’assessore per l’Istruzione, università, ricerca, innovazione e semplificazione di Regione Lombardia, Fabrizio Sala e di esponenti dei settori farmaceutico, cosmetico, scientifico e accademico.
“Le Università sono un partner fondamentale per lo sviluppo economico di Regione Lombardia – ha dichiarato l’assessore regionale Fabrizio Sala – Con accordi come questo vogliamo supportare gli atenei e legare sempre più il mondo universitario con quello produttivo. In questo caso abbiamo supportato Università Bicocca con 2 milioni di euro per la realizzazione di una infrastruttura importante, favorendo di fatto un’attività di ricerca sempre più importante anche per studenti e professori” ha concluso Sala.
Il progetto, coordinato dal prorettore alla Ricerca di Milano-Bicocca, Guido Cavaletti, coinvolge i dipartimenti di Biotecnologie e bioscienze e Medicina e chirurgia dell’Ateneo Milanese e si occuperà dei vari stadi di sviluppo di nano-bioformulati, nanofarmaci e prodotti cosmetici di nuova generazione.
«Con questo progetto intendiamo affrontare in modo olistico il tema del benessere promuovendo l’innovazione e il trasferimento tecnologico – afferma Guido Cavaletti, prorettore alla ricerca di Milano-Bicocca – ma anche la ricerca di base e l’alta formazione dei giovani e manager d’azienda attraverso dottorati industriali, stage e scambi bilaterali tra l’università e l’azienda».
NanoCosPha potrà contare su una piattaforma tecnologica costituita da sei laboratori innovativi e altamente specializzati per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro, finanziato per metà da Regione Lombardia.
La ricerca si concentrerà sulla creazione di nuove molecole attive, in grado di sfruttare i vantaggi della dimensione nano. Utilizzando le nanoparticelle come vettori è possibile trasportare molecole e principi attivi proprio là dove servono, in modo preciso e veloce, favorendone l’assorbimento e scongiurando la comparsa di effetti avversi. In campo cosmetico, dunque, sarà possibile osservare il beneficio locale, evitando effetti inattesi; nel caso dei farmaci, vi sarà una minore degradazione a livello dello stomaco a seguito della somministrazione orale.
NanoCosPha lavorerà allo sviluppo di nuovi processi a basso impatto ambientale. Uno degli obiettivi principali sarà la sostituzione di microplastiche con molecole di origine naturale compatibili sia per l’uomo, sia per la natura che lo circonda. Ma non solo. L’automazione dei processi e l’utilizzo di sistemi di machine learning nella preparazione e nella validazione dei preparati consentirà di ottimizzare la resa e di ridurre gli scarti.
Lo sviluppo di prodotti green ben si coniuga con la ricerca di prodotti sostenibili anche per l’equilibrio della pelle. Per questo un passo fondamentale sarà l’analisi del loro effetto sul microbioma – l’insieme dei microrganismi che interagiscono con la nostra pelle – anche attraverso lo sviluppo di disegni sperimentali specifici basati sull’analisi bioinformatica e su approcci di intelligenza artificiale.
Nei laboratori di NanoCosPha, inoltre, verranno effettuati test analitici su prodotti cosmetici finiti come anti-aging e anticellulite grazie al lavoro in sinergia con l’industria cosmetica, con la finalità di migliorare la comunicazione al consumatore.
La possibilità di customizzare prodotti e procedure preparative all’interno della filiera dei processi automatizzati aprirà la strada alla cosmetica e alla medicina personalizzata e all’applicazione dei derivati al trattamento delle malattie rare.
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Green e inclusione parole d’ordine dei progetti del Crowdfunding di Unimib

MILANO (ITALPRESS) – Riciclare la plastica per ricavarne materiali in grado di catturare l’anidride carbonica prodotta dagli scarichi industriali; utilizzare la tecnologia blockchain per tracciare il materiale utilizzato nelle centrali a biomassa e rendere più trasparente l’intera filiera; educare i ragazzi, attraverso il gioco, a confrontarsi con le problematiche dell’ambiente. E ancora: fare di uno spazio condiviso la sede di un servizio di doposcuola non convenzionale.
Green e inclusione sono le parole d’ordine delle quattro proposte selezionate nell’ambito della quarta call di BiUniCrowd, il programma di finanza alternativa dell’Università di Milano-Bicocca che promuove lo sviluppo di progetti innovativi e idee imprenditoriali presentati da studenti, ex studenti, docenti, ricercatori, dottorandi e dipendenti dell’Ateneo attraverso campagne di raccolta fondi sulla piattaforma Produzioni dal Basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation.
Il progetto Pore Up, partendo da polistirene di riciclo, punta a realizzare materiali nano-porosi attraverso processi innovativi a basso dispendio energetico e a valutarne la potenzialità nei processi di cattura e rimozione della CO2 da scarichi industriali. L’idea è stata sposata dal Consorzio Corepla, partner storico di BiUniCrowd, che ne cofinanzierà la realizzazione.
E’ denominato Truciolo – Energia eco-sostenibile dagli alberi il progetto che sarà sostenuto da Sorgenia. L’obiettivo è tracciare la provenienza del materiale legnoso destinato alle centrali a biomassa, utilizzando la blockchain con lo scopo di mettere a disposizione di tutta la filiera informazioni certe, verificabili e inalterabili.
L’escape room diventa occasione non solo di divertimento, ma anche di conoscenza delle tematiche legate alla sostenibilità nella versione The Green Escape. Cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria Nord Milano, il progetto si basa sull’apprendimento attraverso il gioco ed è rivolto in particolare a bambini e ragazzi tra i 9 e i 12 anni. L’esperienza in The Green Escape, infatti, accrescerà nei giovani la consapevolezza su problematiche urgenti e reali come la crisi climatica.
Riscoprire il valore del “cortile”, uno spazio urbano diffuso nella zona di San Siro a Milano, che diventa il luogo ideale per un servizio di doposcuola pensato in maniera non convenzionale. Grazie all”ABC del quartiere – doposcuola street-style, destinato a bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni e alle loro famiglie – e al sostegno di Fondazione di Comunità Milano, il cortile si trasforma in occasione di aggregazione e laboratorio di socialità.
A proporre i progetti selezionati sono stati i team guidati da un docente, un assegnista di ricerca e due ex studenti di Milano-Bicocca. Nelle prossime settimane i vincitori affronteranno una fase di formazione finalizzata al setup e alla gestione di un’efficace campagna di crowdfunding. Il programma di training realizzato con l’apporto di Produzioni dal Basso è stato ampliato quest’anno grazie alla partnership stretta da BiUniCrowd con Street Is Culture, associazione sportiva dilettantistica che promuove la cultura Street attraverso varie discipline. In particolare, gli istruttori di Street Is Culture cureranno un modulo dedicato al Team Building attraverso il parkour, un’attività che consente di mettere in gioco le proprie abilità nell’affrontare anche dei semplici ostacoli. I componenti di ciascun team, quindi, saranno “allenati” al lavoro di squadra, utile sia nella gestione del crowdfunding che nella fase successiva di sviluppo del progetto. Teatro di questa attività di formazione sarà il Campus Bicocca.
In primavera partiranno le campagne di crowdfunding, ciascuna delle quali durerà 60 giorni. Ogni progetto avrà un obiettivo di raccolta massimo di 10mila euro. Al raggiungimento di almeno il 50% dell’obiettivo, il restante 50% sarà co-finanziato dalla fondazione o dall’azienda partner del progetto.
Il programma Bicocca Università del Crowdfunding è indicato dall’Unione Europea come esempio tra le best practices di valorizzazione della conoscenza e pubblicato sulla piattaforma dedicata. Ora ha ottenuto un ulteriore riconoscimento: è stato, infatti, selezionato per essere presentato nell’ambito della EU Knowledge Valorisation Week 2022 che si terrà a fine marzo.
«La qualità e il potenziale impatto sociale dei progetti selezionati testimoniano il grande interesse verso una iniziativa che continua a stimolare la creatività e intraprendenza della nostra comunità – spiega il professor Salvatore Torrisi, prorettore alla Valorizzazione della ricerca di Milano-Bicocca – Il recente inserimento di Bicocca Università del Crowdfunding tra le best practice nella Knowledge Valorisation Platform della Commissione Europea conferma la rilevanza di questa iniziativa».
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Torna a Milano la festa dell’antropologia organizzata da Bicocca

MILANO (ITALPRESS) – Torna a Milano la festa dell’antropologia. Da giovedì 17 a sabato 19 febbraio si tiene la quarta edizione del World Anthropology Day – Antropologia pubblica a Milano.
Una quarantina di laboratori, incontri, passeggiate per portare l’antropologia fuori dall’università, nelle piazze e nei quartieri della città, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in quelli dove trascorriamo in nostro tempo libero per coltivare passioni e interessi. Come ci comportiamo a tavola, come affrontiamo l’obbligo di indossare una mascherina, come ci rapportiamo alle diversità, come reagiamo di fronte ai cambiamenti del corpo.
Il ricco palinsesto del World Anthropology Day mostrerà come l’antropologia possa servire a comprendere e migliorare il mondo in cui viviamo, dando un volto alle tante antropologhe e i tanti antropologi che lavorano nel sociale, nelle istituzioni e nelle aziende, attraverso esempi virtuosi di attività svolte sul territorio.
A partire dal convegno “Mai da soli, almeno in due” (giovedì 17, ore 10) che dà il titolo all’intera manifestazione e che vedrà gli antropologi in coppia con biologi, giuristi, geologi, economisti e artisti per raccontare collaborazioni e progetti svolti insieme, ponendo il focus sui frutti di queste collaborazioni.
La novità di quest’anno è l’atteso ritorno in presenza, ma senza tralasciare l’opportunità di raggiungere il pubblico anche a distanza, grazie alla modalità mista che consentirà la partecipazione anche online.
La manifestazione è organizzata dal corso di laurea magistrale in Scienze etnologiche e antropologiche e dal dottorato in Antropologia culturale e sociale dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con numerosi partner pubblici e privati. L’iniziativa per il secondo anno consecutivo è stata selezionata dall’American Anthropological Association, come best practice per comunicare il World Anthropology Day.
Il programma. Quattro appuntamenti su “Genere e intersezionalità” (#7 – #32 – #34 – #38), per contrastare gli stereotipi; due laboratori per bambine e bambini: uno sul valore della lettura per promuovere modelli liberi da stereotipi (#22) e un’attività interattiva per sviluppare l’empatia verso coetanei che vivono in situazioni diverse dalle loro, come conflitti e malattie (#23).
Sette passeggiate a piedi o in bicicletta (#24 – #26 – #27 – #29 – #31 – #33 – #36) per scoprire luoghi di Milano inediti con gli occhi degli antropologi che ne sveleranno le caratteristiche più nascoste o insieme agli accompagnatori di MigranTour che ci racconteranno Milano da un altro punto di vista.
E ancora: due incontri dedicati al cibo (#2 – #20) per scoprire cucine di tutto il mondo e per decostruire gli immaginari intorno al cibo. Quattro gli appuntamenti sul tema della salute (#15 – #18 – #21 – #36), dalle esperienze innovative per gestire la pandemia all’etno-psichiatria fino ai percorsi di cura psichiatrica per i migranti.
La tre giorni si concluderà con una vera e propria festa dell’antropologia con lo spettacolo “Internazionale Corazon” di Francesca Marconi, in collaborazione con i Sambos de Corazon, accompagnati dal djset di Sonia Garcia (#39 19 febbraio, ore 20, BASE Milano). Un progetto di arte pubblica nato dalla conoscenza di diversi gruppi di danza che utilizzano spazi pubblici della città di Milano per allenarsi. Attraverso la festa e la danza, la performance punta sui temi della contaminazione culturale e dell’incontro fra le comunità: fil rouge dell’opera sono i costumi, di volta in volta ricombinati a partire dal rapporto con il movimento e le danze di diversa origine.

Sono solo alcuni degli appuntamenti del World Anthropology Day che toccano vari punti della città. L’intero programma è disponibile qui. Gli eventi sono tutti gratuiti ma è richiesta la prenotazione tramite questo form, in cui, al termine della compilazione, sarà possibile selezionare uno o più appuntamenti prescelti.

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Milano-Bicocca celebra Privacy Day con incontro di esperti

MILANO (ITALPRESS) – L’Università di Milano-Bicocca ha celebrato oggi, per il secondo anno consecutivo, il “Bicocca Privacy Day”. In occasione del Data Protection Day, la giornata internazionale che il Consiglio d’Europa ha istituito per celebrare l’anniversario dell’apertura alla firma della Convenzione 108 per la protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali, il dipartimento di giurisprudenza dell’università e ReD Open, spin-off partecipato dall’ateneo, hanno promosso una giornata di confronto tra giuristi e esperti del settore.
“Un evento – ha sottolineato Andrea Rossetti, professore di informatica giuridica all’università degli studi di Milano-Bicocca e membro del comitato scientifico di ReD Open Factory – dedicato soprattutto al tema della divulgazione dei dati personali, che molti di noi cittadini, spesso incautamente, rilasciamo con effetti che non pensiamo. Soprattutto il recente sviluppo dell’insieme di intelligenza artificiale, il Machine Learning, ha fatto sì che grandi quantità di dati personali possano essere analizzate per profilare i nostri comportamenti”.
Profilare, ha spiegato il professore, “vuol dire che queste macchine diventano in grado di prevedere quali sono i nostri comportamenti futuri, sia dal punto di vista del marketing, delle vendite e degli oggetti che vogliamo comprare, sia dal punto di vista degli elettori, ciò che ci ha insegnato lo scandalo di Cambridge Analytica: analizzando il comportamento degli elettori si è capito da che parte votavano e si è cercato di influenzare il loro comportamento, non più come consumatori ma proprio come elettori e cittadini”.
L’incontro si è rivolto a tutti coloro che hanno a che fare, a vario titolo, col trattamento di dati personali: utenti dei servizi digitali sensibili al tema della protezione dei loro dati oppure professioniste e professionisti che operano in ambito legale, tecnologico, sanitario, nel mondo dell’istruzione e della ricerca.
Il sistema normativo attualmente in vigore? Rossetti lo considera “molto buono ma in evoluzione: davvero molto buono perchè il GDPR, promulgato nel 2016 e diventato completamente attuale nel 2018, ha fatto scuola in tutto il mondo. Lentamente tutti gli Stati di tutto il mondo stanno adottando regolamenti i cui principi fondamentali sono gli stessi del GDPR”. Per il professore, “l’Europa ha fatto veramente scuola, e speriamo continui a farlo”. Tuttavia, “altra cosa e mettere a terra questi principi: li siamo veramente un pò lontani. Sia dal lato dell’industrie sia dal lato personale”. Secondo il docente, “dobbiamo imparare a difenderci e a concedere con meno facilità dati che ci riguardano personalmente. C’è davvero poca attenzione. E’ una cosa che facciamo tutti. Io credo che gli atenei abbiano un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura della privacy e della sicurezza informatica. Purtroppo i dati che abbiamo sono davvero sconcertanti, vediamo che un pò tutte le entità, sia di carattere sanitario sia di carattere privato, società o aziende, sono stati oggetto di attacchi, spesso causati da incuria, o una disattenzione di carattere umano. Credo che gli atenei abbiano un ruolo fondamentale nel diffondere questa cultura”, ha concluso.
Nel corso della mattinata sono intervenuti, al fianco dei docenti dell’Università di Milano-Bicocca, alcuni tra i principali esperti in ambito di privacy e protezione dei dati, tra cui Stefano Rossetti, Data Protection Lawyer di Noyb.eu, Roberto Caso, Professore di Diritto Privato Comparato all’Università di Trento e co-direttore del Gruppo LawTech, Marina Pietrangelo, Ricercatrice presso l’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Vittorio Colomba, Data Protection Officer di Unimore, Silvia Signorato, Assegnista di ricerca in Diritto Processuale Penale presso l’Università degli Studi di Padova (DIPIC), Elisa Romano, Data Protection Officer di Lamborghini Automobili, Simone Paolucci, Data Protection Officer del Gruppo Ospedaliero Humanitas, Andrea Paro, Data Protection Officer del Gruppo CRAI Supermercati, e Alberto Ronchi, presidente dell’Associazione Italiana Sistemi Informatici in Sanità (AISIS).
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Da Milano-Bicocca un progetto per studiare le malattie croniche

MILANO (ITALPRESS) – Studiare i meccanismi alla base di malattie croniche multifattoriali, come tumori e malattie neurodegenerative, e del processo di invecchiamento che con queste condivide molti fattori, a partire dalla genetica alla fisiologia, lo stile di vita e l’ambiente. E’ quanto si propone di fare il progetto CHRONOS, ‘CHROnical multifactorial disorders explored by NOvel integrated Strategies’, progetto di eccellenza del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca. La proposta è stata selezionata e finanziata dal ‘Fondo per il finanziamento dei dipartimenti universitari di eccellenzà: si tratta di un finanziamento competitivo che ha premiato i migliori dipartimenti con l’obiettivo di supportare ricerche innovative, formazione anche attraverso la realizzazione di infrastrutture ed il reclutamento di personale qualificato.
“Un progetto che il Miur ha sostenuto con forza – ha sottolineato, in un messaggio all’ateneo, il ministro dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa – al fine di accrescere le competenze tecnico-scientifiche, implementare le infrastrutture di ricerca, e promuovere una collaborazione fra discipline differenti. La complessità biologica è un tema senz’altro molto attuale. Al fianco della tecnologia è necessario investire in formazione a diversi livelli, dai dottorandi ai ricercatori, perchè solo attraverso la valorizzazione del personale di scienza e delle loro competenze, centro del lavoro e delle riforme messe in campo dal ministero quest’anno, si potrà invertire la rotta e far avanzare innovazione e ricerca”.
Per il ministro, “è importante partecipare all’opportunità straordinaria del Pnrr che permetterà al sistema paese, se ognuno farà la sua parte, di guardare al futuro con più consapevolezza e alla ricerca scientifica di svolgere un chiaro ruolo nello sviluppo della società”.
L’obiettivo di CHRONOS è quello di affrontare sotto il profilo della ricerca pre-clinica, didattica e terza missione, lo studio dei meccanismi alla base di malattie croniche multifattoriali (tumori e malattie neurodegenerative) e del processo di invecchiamento che con queste condivide molti dei fattori intrinseci, legati alla genetica ed alla fisiologia degli individui, ed estrinseci, come la nutrizione, lo stile di vita e l’ambiente.
Un progetto, ha sottolineato la Rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, che “unisce la ricerca di base, con la costruzione di quattro grandi piattaforme sperimentali laboratoriali di livello internazionale, ai suoi effetti invece di cura: abbiamo quello che è il senso dei dipartimenti di eccellenza ricerca di base, investimento sui giovani ma anche trasferimento, in questo caso, alla cura clinica”.
“Voglio anche sottolineare – ha aggiunto la rettrice – che i giovani sono stati assunti grazie alle risorse del progetto di eccellenza, perchè questo era l’altro pilastro: dare la possibilità a giovani ricercatori brillanti e di alto livello di rientrare in Italia e di lavorare nei nostri dipartimenti. Come rettrice sono felicissima”.
Il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze intende proporsi come centro di riferimento per lo sviluppo di una nuova visione sistemica dei meccanismi di innesco e cronicizzazione di malattie e di senescenza allo scopo di progettare nuove strategie di Prevenzione e diagnosi più efficaci. Per questa ragione il progetto prevede la realizzazione di quattro nuove piattaforme, il reclutamento di ricercatori e docenti, numerosi scambi e attività di formazione con altri istituti italiani e stranieri e la riqualificazione del personale del dipartimento attraverso percorsi dedicati.
Il valore complessivo del progetto è di 7.350.000 euro di cui 6.075.00 saranno finanziati dal Ministero. L’obiettivo ultimo è di diventare un centro di riferimento per il territorio e attrarre oltre a ricercatori e scienziati anche aziende private interessate ad investire nelle tematiche del progetto.
“Abbiamo proposto un progetto per lo studio della complessità in biologia per rispondere ad alcuni ‘Medical Needs’ in malattie come la neurodegenerazione oppure problemi connessi con l’invecchiamento – ha spiegato la direttrice del Dipartimento BtBs, Francesca Granucci -. Abbiamo messo a punto diverse piattaforme tecnologiche e abbiamo acquisito diverse unità di personale: è stato un grosso trampolino di lancio”.
Si dice “molto soddisfatta” la professoressa: “Siamo riusciti a portare a termine praticamente tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati”.
Questa sarà, secondo Granucci, proprio “la base di partenza per una serie di attività scientifiche che potranno essere sviluppate proprio grazie a queste piattaforme tecnologiche che abbiamo messo appunto su colture cellulari avanzate, sia 2D che 3D, su sistemi di analisi di composti e materiali complessi”. In definitiva, ha ribadito, sarà “la base di partenza per tutta la nostra ricerca futura”.
La ricerca del Dipartimento è spiccatamente interdisciplinare e intersettoriale e copre svariati aspetti di ricerca di base e applicata nel campo delle Scienze della Vita e delle Biotecnologie. In particolare, interessa quattro principali linee di ricerca: Health, Food, Industrial Biotechnology, Enviromental Biodiversity and Ecosystem.
“Le moderne tecnologie e le conoscenze biologiche permettono di indagare nel dettaglio sia le risposte di una cellula ai processi degenerativi e ai fenomeni infiammatori, sia i meccanismi di invecchiamento e di stress che sono alla base delle cosiddette Non Comunicable Disease (NCD) – ha spiegato il professor Marco Vanoni, responsabile scientifico del progetto CHRONOS -. Integrando le indagini sperimentali con analisi bioinformatiche è possibile capire come prevenire questi fenomeni, quali sono gli elementi utilizzabili per effettuare una diagnosi precoce e, di conseguenza, individuare la strada più appropriata per sviluppare terapie efficaci”.
Quattro sono i nuovi ‘LID’ (Laboratori InterDisciplinari) attrezzati con strumenti all’avanguardia. “Questa strategia – ha continuato il professore- permetterà di fare un salto concreto in quanto si passa dall’analisi di singole cellule o colture cellulari allo studio dei cosiddetti organoidi. Non viene studiata semplicemente una cellula tumorale ma l’intero microambiente tumorale; non viene analizzato il singolo fenomeno ma la complessità genetica e metabolica nel suo insieme. Inoltre, per confermare che realmente una molecola, una volta introdotta nel nostro corpo, sia utile a prevenire o a curare una malattia, è necessario indagare la biodisponibilità, l’attività metabolica, la risposta della cellula senza dimenticare l’eventuale tossicità. Con CHRONOS proveremo a capire tutto questo”, ha concluso.
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Apre a Milano-Bicocca un laboratorio di Ecologia dell’Informazione

MILANO (ITALPRESS) – Al via all’Università di Milano-Bicocca L.E.I.: un laboratorio di ‘ecologià dell’informazione. Questa mattina si è tenuto l’evento inaugurale promosso dalla rettrice Giovanna Iannantuoni che ha spiegato: “E’ un tema che mi sta molto a cuore. Io voglio che i miei studenti pensino a questo: come oggi noi prendiamo le informazioni? Come prendiamo le nostre decisioni? Per decidere abbiamo bisogno delle informazioni, e anche il dubbio è importante. Queste informazioni oggi sembrano tutte semplici e a portata di mano ma in troppi abbiamo dimenticato come ascoltare, studiare, imparare e poi rispondere. Ma la comunicazione è studio”. L’auspicio di Iannantuoni è che “in questo Ateneo si apra una stagione in cui possiamo dialogare su tutti i temi per prendere le decisioni quotidiane, in maniera aperta, in maniera rispettosa dell’altrui opinione, ma soprattutto in maniera informata. Perchè in un ateneo l’informazione e la formazione è davvero qualcosa che ci attiene come governance” ha spiegato.
La parola ‘ecologià applicata all’informazione “ci fa riflettere sul fatto che, anche su questo, c’è inquinamento e confusione, quindi spero che oggi piantiamo dei semi anche nel campo dell’informazione e della conoscenza” ha concluso.
Il progetto L.E.I. – grazie a format sperimentali e innovativi – proporrà una ricca offerta di appuntamenti a diverse tipologie di pubblico: eventi con personalità del mondo della cultura, della politica, dell’economia e dell’informazione aperti alla cittadinanza; laboratori e workshop condotti da esperti in cui studenti, dottorandi e giornalisti si cimenteranno insieme in un inedito esperimento formativo.
Sul tema, nel corso dell’evento di lancio del progetto, Stefano Moriggi, docente di Tecnologie della formazione dell’Università di Milano-Bicocca, ha dialogato con Ferruccio de Bortoli, editorialista del Corriere della Sera.
“Ecologia vuole essere una scelta di metodo e di contesto – ha spiegato Moriggi – nella consapevolezza che abbiamo a che fare con un sistema complesso. Tanti sono i fattori di cui tener conto. La tecnologia, ma non solo, sta cambiando le interazioni con le persone, la comunicazione e il mondo dell’informazione. Abbiamo una questione complessa da affrontare e il nostro gruppo di lavoro è stato mosso anche dalla convinzione che tante sono le competenze che devono mettersi attorno a un tavolo e sollecitarsi reciprocamente per far venire fuori delle idee”. Il professore ha dunque posto delle questioni: “Come l’ecologia si potrebbe declinare all’interno dell’informazione e del giornalismo? Se il giornalismo è il metodo, come sarebbe auspicabile orientarsi e quali strategie dovrebbero adottare i giornalisti per affrontare questa nuova complessità che stiamo gestendo? Questo vale anche per chi non è giornalista ma si occupa di comunicazione – ha ricordato – sono tante le persone che scrivono dentro questa complessità”. Nel corso dell’evento sono intervenuti anche Maria Grazia Riva, Pro-Rettrice per l’Orientamento e Delegata per la Comunicazione dell’Università di Milano-Bicocca, Giulio Enea Vigevani, professore ordinario di Diritto costituzionale dell’Università di Milano-Bicocca, oltre a Alessandro Galimberti, giornalista de ‘Il Sole 24 Orè.
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Milano-Bicocca, al via piano di transizione green e digital del campus

MILANO (ITALPRESS) – L’università di Milano-Bicocca presenta “Bicocca Lab”, il piano di transizione ecologica e digitale del campus a “volumi zero”. L’idea alla base: rigenerare lo spazio urbano valorizzando gli edifici esistenti o in fase di realizzazione senza prevedere nuove strutture in futuro.
“Bicocca Lab propone interventi di sviluppo per il campus e per il quartiere che traggono valore dalla ricerca scientifica, dalla didattica e dalla sinergia con partner pubblici e privati. Si tratta di azioni in grado di fornire soluzioni alla domanda crescente di sostenibilità ambientale e di innovazione digitale, facilmente adattabili e applicabili anche in contesti al di fuori dell’Ateneo”, ha spiegato la rettrice Giovanna Iannantuoni.
Nelle piazze smart e sempre più verdi troveranno spazio aule progettate per la didattica all’aperto, aree relax e velostazioni per favorire la mobilità dolce; la domotica urbana digitale semplificherà l’accesso alle attività e ai servizi del campus e permetterà di monitorare la qualità dell’ambiente circostante per studiare soluzioni in grado di migliorare il benessere delle persone; un “Chilometro d’arte” che si snoda lungo il campus Bicocca ospiterà eventi, sfilate e mostre offrendo ai cittadini nuove occasioni di vivere il quartiere. E ancora, l’installazione di pannelli fotovoltaici consentirà la produzione di energia pulita utile a rendere la scuola dell’infanzia “Bambini Bicocca” il primo edificio del campus energicamente autonomo e sostenibile. Grazie alle nuove aree verdi si prevede di sequestrare più di 100mila kg all’anno di CO2. Così nei prossimi tre anni Bicocca completerà la sua trasformazione green e digital con un investimento stimato di 110 milioni di euro: 55 milioni da destinare alle attività di ricerca e l’altra metà in interventi operativi.
“Milano-Bicocca si conferma un’università molto ambiziosa perchè cresce velocissimamente – ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. E’ importantissimo quindi il suo ruolo ed è importante più che mai il ruolo dell’università e della progettualità in questo momento storico, penso anche alla presentazione ieri del Pnrr dove ben si capisce che per farsi assegnare i fondi bisogna avere dei progetti e per avere dei progetti bisogna saperli fare”.
Al piano di sviluppo green e digital lavora un team multidisciplinare di oltre 200 ricercatori, impiegati in 40 laboratori appartenenti ai 14 dipartimenti dell’Ateneo, mentre altri 130 giovani studiosi saranno reclutati nei prossimi mesi. A curare il progetto insieme ai ricercatori e ai tecnici di Milano-Bicocca, l’architetto Leopoldo Freyrie.
Un grande dispiegamento di risorse impegnato su sei raggi d’azione: ambiente, salute, mobilità, energia, digitale e cultura. Quasi cinque ettari di verde e 450 nuovi alberi cambieranno il volto del campus, a partire dalle sue piazze, passando per U10-Logos – l’edificio in fase di realizzazione – e arrivando al Bicocca Stadium. Con Bicocca Lab proseguirà la de-pavimentazione delle piazze del campus iniziata lo scorso anno per mitigare l’isola di calore: la condizione climatica che, nei periodi dell’anno più caldi, caratterizza le piazze e le strade del quartiere Bicocca attualmente pavimentate in cemento.
La transizione verde delle piazze avverrà grazie all’utilizzo del terreno “hi-tech”, un substrato di origine naturale studiato per essere più duraturo e nutriente, composto da frantumati di lapillo vulcanico, speciali argille interattive, microrganismi della rizosfera, funghi simbionti e un terriccio di origine vegetale derivante dall’ossidazione e umificazione degli scarti verdi da parte di microrganismi.
La ricerca sulla biodiversità condotta in Ateneo troverà applicazione nel Vivaio Bicocca, una vera e propria foresta urbana con spazi dedicati ad azioni di scienza partecipata.
Il completamento del Centro di Medicina dello sport nell’impianto sportivo Bicocca Stadium – inserito in un nuova area verde di 9500 metri quadri – permetterà di studiare soluzioni per il miglioramento degli stili di vita.
Nell’ambito di Bicocca Lab, l’Ateneo investirà in tecnologie innovative per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei problemi della vista nei giovani e nelle persone fragili, sviluppando anche soluzioni dedicate alla pratica dell’attività sportiva.
In collaborazione con le amministrazioni locali, Milano-Bicocca ridisegnerà la mobilità del quartiere realizzando una pista ciclo pedonale su Viale dell’Innovazione, una delle strade che attraversano l’Ateneo. La promozione della mobilità dolce riguarderà anche la realizzazione di dieci velostazioni che renderanno più agevole l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti nel campus e nel quartiere. Duemila metri quadri di pannelli solari integrati architettonicamente contribuiranno alla transizione verso forme di energia pulita.
Dall’energia verde al blu: grazie alla ricerca svolta in Bicocca, l’Università promuoverà l’utilizzo dell’energia geotermica ottenibile dalle falde acquifere presenti nel distretto Bicocca, da estendere su scala dell’area metropolitana milanese, in modo da produrre energia carbon free e al contempo contenere l’innalzamento della falda.
Il campus sarà dotato di un sistema per l’illuminazione intelligente che consentirà di regolare la quantità di luce emessa in maniera progressiva e automatica.
Il miglioramento della vivibilità del campus passerà anche dall’installazione di sensori mobili per il monitoraggio delle condizioni ambientali quali temperatura, umidità e livello di smog. Soluzioni sempre più innovative e performanti in grado di migliorare le condizioni ambientali, la mobilità e la logistica all’interno del campus saranno messe a punto anche grazie al “Digital twin”.
Un modello virtuale dell’ateneo, uguale al suo “gemello fisico”, in cui simulare in tempo reale le fasi di sviluppo di servizi e processi, risparmiando tempo e risorse durante la progettazione. Bicocca Lab metterà a disposizione della comunità universitaria e dei cittadini nuovi spazi all’aria aperta allestiti con arredo urbano eco-compatibile, coperti o semichiusi, adatti sia allo studio, sia alla socializzazione. Il “Chilometro d’arte”, un percorso che idealmente attraversa il campus riservando al visitatore un’esperienza alla scoperta delle opere d’arte contemporanea integrate nel contesto urbano, grazie a Bicocca Lab diventerà teatro di iniziative didattiche e culturali che animeranno il quartiere.
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Università, studenti disabili quintuplicati in 10 anni in Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Nell’ultimo decennio in Lombardia sono quintuplicati gli studenti con disabilità e Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) iscritti alle università regionali. Un risultato notevole in termini di inclusività di chi ‘fa più faticà e, ciononostante, resta agganciato a un percorso formativo, garanzia di un ‘postò in società. Tuttavia, gli atenei lombardi mirano a fare ancor di più per promuovere il successo accademico per tutti gli studenti, nessuno escluso. Se ne è discusso, in coincidenza con la giornata internazionale delle persone con disabilità, nel corso del convegno ospitato dall’Università di Milano-Bicocca, dedicato al Coordinamento degli atenei lombardi per la disabilità e i disturbi specifici dell’apprendimento (Cald). Riuniti nell’aula magna dell’Università Rettori e delegati hanno fatto il punto sui primi dieci anni di attività del Cald e sulle prospettive future della propria mission, a partire dalle esperienze maturate sul campo, dalle riflessioni scientifiche e dalle progettualità operative dei 13 atenei che lo compongono.
Il confronto ha preso avvio dall’analisi dei numeri. In Lombardia, negli ultimi dieci anni, il numero degli studenti universitari con disabilità e Disturbi dell’apprendimento (Dsa) è più che quintuplicato, passando dai 1.928 del 2011 ai 10.201 del 2021. Nello specifico, gli studenti con disabilità iscritti nei tredici atenei aderenti al Cald sono passati da 1.632 nel 2011 a 3.086 nel 2021. Gli studenti con Dsa iscritti sono passati da 296 dieci anni fa a 7.115 oggi. Da questo dato è così partito un progetto condiviso e multidisciplinare di formazione sulla didattica inclusiva rivolto al personale docente e mirato a promuovere un impegno attivo di tutta la comunità accademica verso la costruzione di contesti universitari utili a tutti.
Il progetto mira a rispondere con cura e competenza ai profili, ai bisogni e alle attese delle studentesse e degli studenti, nel quadro delle scelte didattiche complessive degli Atenei del Cald. Alla rilevanza numerica si associa una sfida culturale e metodologica che l’esperienza della pandemia ha posto all’attenzione di tutti: la necessità di trovare approcci, strategie e soluzioni didattiche innovative che sappiano integrare diverse modalità di costruzione, condivisione e fruizione dei contenuti della conoscenza, all’interno degli insegnamenti disciplinari nelle università.
La scelta di utilizzare una molteplicità di canali, di linguaggi e di modalità di presentazione delle informazioni può permettere di uscire dall’attuale dilemma “in presenza/a distanza” in modo evolutivo e coerente, costruendo comunità di apprendimento sempre più accoglienti, attente ai temi dell’inclusione e della partecipazione sociale. Le molteplici attività dei Servizi e dei professionisti che accompagnano i percorsi delle studentesse e degli studenti più a rischio di insuccesso accademico e di esclusione sociale costituiscono, infatti, una risorsa preziosa per la formazione alla didattica inclusiva dell’intero corpo accademico.
Del Cald fanno parte i delegati dei rettori per la disabilità di: Humanitas University, Liuc – Università Cattaneo, Politecnico di Milano, Università Bocconi di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Pavia, Università Iulm di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele.
(ITALPRESS).

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