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Milano-Bicocca cerca talenti, 42 nuove assunzioni a tempo indeterminato

MILANO (ITALPRESS) – L’Università di Milano-Bicocca cerca nuovi talenti, diplomati e laureati, da assumere a tempo indeterminato. Dai profili junior a figure esperte, dalle nuove professioni digitali a quelle più tradizionali, sono 42 le posizioni aperte, consultabili sul sito d’Ateneo. In Bicocca c’è posto per data analyst, programmatori ed esperti di tecnologie cloud in grado di sviluppare e gestire servizi per la comunità accademica e garantirne la sicurezza informatica; bibliotecari, archivisti ed esperti in campo museale per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dell’Università con l’obiettivo, tra gli altri, della creazione di un “Museo diffuso Bicocca”; specialisti in ambito comunicazione e organizzazione di eventi che si occuperanno di promuovere l’immagine di Milano-Bicocca sui canali on e offline.
Neolaureati ed esperti in campo giuridico potranno entrare a far parte del team che in Ateneo si occupa, tra le altre materie, di garantire la privacy dei suoi utenti e di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
Per chi sogna un lavoro nel mondo della ricerca sono presenti opportunità per figure che si occuperanno di trasferimento tecnologico, divulgazione scientifica e public engagement, valorizzando i risultati della ricerca multidisciplinare e lavorando fianco a fianco con scienziati, imprenditori e protagonisti dell’innovazione.
Come ateneo in continua crescita, Milano-Bicocca necessita anche di figure per la gestione contabile delle unità dipartimentali e per rafforzare il team che si occupa di selezione del personale da impiegare in progetti di ricerca nazionali e internazionali.
Per candidarsi è necessario consultare i bandi di concorso attivi e presentare la domanda di partecipazione online entro le date di scadenza previste dai singoli bandi.
In aggiunta alle 42 posizioni aperte da oggi, dal 21 dicembre sarà possibile presentare la domanda per altri 6 bandi di concorso per altrettanti posti per diplomati e laureati.
A partire dal mese di marzo, le risorse saranno inserite nelle diverse aree e nei dipartimenti di cui si compone l’Ateneo, in un ambiente di lavoro giovane, internazionale, inclusivo, attento alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica, in cui mettere in pratica le proprie attitudini e accrescere le competenze.
Milano-Bicocca, oltre al pacchetto retributivo costituito dal trattamento economico fondamentale e accessorio, offre ai dipendenti percorsi di formazione professionale continua, specialistica e trasversale e un ricco pacchetto di iniziative e misure di welfare finalizzate a facilitare l’equilibrio dei tempi vita-lavoro-studio (smartworking, orario flessibile, permessi retribuiti), supportare la genitorialità (nido e scuola infanzia, sportello psicologico dedicato), promuovere la salute, la mobilità sostenibile, le iniziative culturali e sportive per dipendenti e studenti.
Per scoprire tutti i profili e le figure che Milano-Bicocca inserirà nella sua squadra nelle prossime settimane sarà possibile seguire la campagna social attraverso l’hashtag #Bicoccacercate, consultando i canali Facebook, Twitter, Linkedin e Instagram dell’Ateneo.

-foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

Università Bicocca, Lavoro agile per benessere e produttività nella Pa

MILANO (ITALPRESS) – Un modello di lavoro agile destinato ad aumentare il benessere e la produttività dei dipendenti nella Pubblica Amministrazione. E’ quanto messo a punto dall’Università di Milano-Bicocca e testato per la prima volta con successo su Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Una modalità di organizzazione dell’attività lavorativa che potrà essere replicata in altri enti della Pubblica Amministrazione. Il modello di lavoro agile è stato presentato questa mattina da Cristiano Ghiringhelli e Massimo Miglioretti, professori dell’ateneo milanese, durante il convegno “Lavoro agile come strumento di innovazione nella Pubblica Amministrazione”, alla presenza, tra gli altri, della rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, del presidente di Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle P.A.), Antonio Naddeo, e del direttore generale di Arpa Lombardia, Fabio Carella. Il progetto è frutto di una collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca e Arpa Lombardia, nata per rispondere a un’esigenza dell’Agenzia regionale: ripensare, dopo la pandemia, il modello tradizionale dell’organizzazione del lavoro. Non solo per mettere ordine alle modalità lavorative già adottate durante l’emergenza, ma soprattutto per puntare a una nuova visione dell’organizzazione del lavoro flessibile nell’uso dei tempi e degli spazi, finalizzata al raggiungimento di obiettivi prefissati. Punto di partenza è stato un audit interno avviato da Arpa Lombardia già nella primavera del 2020, per verificare gli effetti del lavoro agile durante la pandemia sull’organizzazione del lavoro, sulla produttività, sulle persone: informazioni utili alla valutazione di possibili scenari di lavoro agile quando si sarebbe ritornati in regime ordinario. Partendo dai risultati dell’audit, Ghiringhelli e Miglioretti hanno dapprima approfondito l’analisi delle attività di Arpa e del contesto interno, nonchè la valutazione delle condizioni abilitanti al lavoro agile, arrivando a mappare lo “Stato di salute dell’Amministrazione”. Quindi, grazie alla metodologia della ricerca-azione, i due professori di Milano-Bicocca hanno coordinato una task force composta da dirigenti e responsabili di più aree organizzative dell’Agenzia e da ricercatori dell’Ateneo, per definire il Pola, il Piano organizzativo del lavoro agile, valorizzando le esperienze e soluzioni di organizzazione del lavoro messe in atto durante il periodo pandemico. Il modello così definito, è stato testato in una fase di sperimentazione guidata, che ha coinvolto 200 dipendenti, che sono stati suddivisi in tre Cluster così da collaudare la coerenza e l’efficacia del modello di lavoro agile rispetto alle specificità delle diverse unità organizzative, in termini di spazi, tempi e prestazioni. La task force guidata dai due docenti di Milano- Bicocca ha avviato 24 “cantieri di lavoro agile”, costantemente monitorati e supportati attraverso raccolte di dati quantitativi e qualitativi, incontri periodici di valutazione in itinere sull’andamento della sperimentazione, offerta di strumenti e metodologie operative e iniziative di comunicazione e formazione per rispondere ai fabbisogni emergenti dalla pratica in corso. In particolare, il personale coinvolto è stato invitato prima a incontri di presentazione della sperimentazione, poi a compilare un questionario sulle condizioni abilitanti il lavoro agile e infine a tenere un diario riguardo all’organizzazione di alcune giornate lavorative. I Responsabili di Unità Organizzativa e i direttori sono stati invece coinvolti in alcuni incontri per monitorare l’andamento della sperimentazione, ma soprattutto i sistemi di gestione e monitoraggio delle attività svolte e delle modalità di coordinamento adottate per gestire al meglio le situazioni di lavoro ibride, con personale in presenza e da remoto, tipiche del lavoro agile. Al termine della prima fase sperimentale, Ghiringhelli e Miglioretti hanno raccolto dati sul lavoro per obiettivi: programmazione e condivisione con i responsabili e il gruppo di lavoro, assegnazione di attività e obiettivi; sul supporto organizzativo al cambiamento; sugli spazi e strumenti di lavoro. I risultati hanno restituito un quadro complessivo, che si è rivelato positivo e di grande coinvolgimento del personale. Il diario somministrato ha permesso di fotografare le modalità di implementazione del lavoro agile nella settimana, la percezione della produttività, del benessere e le condizioni lavorative ad esse collegate. Infine, il modello di lavoro agile è entrato nella fase di sviluppo intermedio, coinvolgendo l’intera Arpa Lombardia, con adesione volontaria da parte dei dipendenti. L’adesione al lavoro agile è stata ampia e significativa, con 694 dipendenti (il 73,4 per cento del totale degli addetti di Arpa Lombardia) e complessivamente omogenea tra le diverse unità organizzative. L’ateneo continua a garantire il supporto e il monitoraggio come nella prima fase. “L’implementazione del lavoro agile è un processo complesso perchè richiede una revisione a 360° dei processi di lavoro in ottica di revisione delle modalità manageriali di gestione dei ruoli e degli obiettivi e degli spazi e dei tempi di lavoro – dichiarano Cristiano Ghiringhelli e Massimo Miglioretti, professori dell’Università di Milano-Bicocca -. Arpa Lombardia è stato un contesto particolarmente favorevole alla sperimentazione, che ha permesso di adottare un approccio al cambiamento in grado di valorizzare l’apporto dei diversi attori organizzativi, da quelli dirigenziali e di coordinamento a quelli operativi. L’esperienza sviluppata in Arpa conferma gli ampi spazi di innovazione sostenibile realizzabile nella Pubblica Amministrazione, considerando contemporaneamente obiettivi di performance e attenzione al benessere delle persone. Quanto fatto in Arpa, con i dovuti adattamenti, identifica certamente un metodo utile per qualsiasi Pubblica Amministrazione che voglia sviluppare il proprio modello di Lavoro Agile”. “Abbiamo fin da subito puntato a prendere sul serio lo strumento del lavoro agile, nei fatti impostoci dalla condizione pandemica, cercando di sfruttarne fino in fondo le potenzialità – spiega il direttore generale di Arpa Lombarda, Fabio Carella -. Ciò ha determinato l’avvio di un ragionato processo di riorganizzazione del lavoro inserito in un più complessivo progetto di miglioramento organizzativo dell’ente che si sta pienamente realizzando per la concomitanza di diversi fattori, fra i quali rivestono particolare importanza il forte coinvolgimento dei lavoratori dell’Agenzia, storicamente abituati a lavorare per obiettivi, ed il consolidato livello organizzativo dell’ente, in particolare sul fronte informatico. I principali indicatori di risultato delle attività di Arpa Lombardia dimostrano peraltro che il lavoro agile ha consentito di mantenere, in questi anni, un trend positivo di performance dell’ente”.(ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Università Bicocca

A Bicocca un convegno sul Lavoro agile come strumento di innovazione nella P.A.

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PALERMO (ITALPRESS) – Partire da un’esperienza di ricerca-intervento condotta con un Ente pubblico non economico per riflettere e discutere su quali possano essere le leve organizzative che promuovono innovazione all’interno della Pubblica Amministrazione, è l’obiettivo del convegno “Lavoro agile come strumento di innovazione nella Pubblica Amministrazione”, in programma lunedì 12 dicembre, dalle 9.30 alle 13 presso l’Aula Martini dell’Università di Milano-Bicocca (Edificio Agorà “U6”, piazza dell’Ateneo Nuovo 1, Milano).
Dopo i saluti istituzionali della rettrice di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, il convegno presenterà l’esperienza di ricerca-intervento condotta dall’ateneo milanese presso Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che ha avuto l’obiettivo di accompagnare l’ente in un importante processo di innovazione organizzativa, conducendola all’introduzione del lavoro agile.
Seguirà l’intervento di Antonio Naddeo, presidente dell’ARAN, sulle prospettive di contrattazione collegate a questa innovativa modalità di lavoro.
Alle 12.30 si svolgerà una tavola rotonda sul lavoro agile nella Pubblica Amministrazione, alla quale interverranno il direttore generale di Arpa Lombardia, Fabio Carella, il dirigente della Struttura Supporto alle Strategie della Presidenza e Gestione del Personale di Regione Lombardia, Andrea Bizzozero, il direttore generale dell’Università di Milano-Bicocca, Cristiano Nicoletti, il presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, e la direttrice area Lavoro e Previdenza di Assolombarda, Valeria Innocenti.
(ITALPRESS).

Al via dal 12 dicembre gli Open Days dell’Università di Milano-Bicocca

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MILANO (ITALPRESS) – Informarsi per arrivare preparati al momento della scelta del proprio percorso di studi. L’Università di Milano-Bicocca apre le porte alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori che stanno per decidere a quale corso di laurea iscriversi: dal 12 al 17 dicembre sono in programma gli Open Days con presentazioni dei corsi di laurea, laboratori ed incontri per scoprire l’offerta formativa e i servizi dell’Ateneo, ma anche per acquisire maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e delle proprie aspirazioni attraverso la Life Design Psy-Lab, la Consulenza Pedagogica, i Lab’ò e altre attività artistico/espressive. La possibilità di conoscere da vicino Milano-Bicocca non è rivolta solo alle ragazze e ai ragazzi delle scuole superiori, ma anche alle loro famiglie. Durante gli Open Days, saranno infatti presentati i nuovi servizi di Consulenza Psicologica e Pedagogica per i genitori. Alle iniziative si può partecipare in presenza, previa iscrizione obbligatoria e fino ad esaurimento dei posti, o seguendo in streaming. Gli Open Days rientrano in un più ampio piano di attività che Milano-Bicocca garantisce durante tutto l’Anno accademico per l’orientamento di quanti sono chiamati a scegliere l’ateneo a cui iscriversi. Per le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori sono numerose le occasioni di confronto con un’università multidisciplinare come Milano-Bicocca, che forma professionisti nel campo economico-statistico, giuridico, scientifico, medico, sociologico, psicologico e delle scienze della formazione. Tra queste rientrano i Walking Tour, durante i quali si possono scoprire i principali luoghi di interesse all’interno del campus, accompagnati dalle studentesse e dagli studenti dell’Ateneo, e la “Primavera in Bicocca: prova il tuo futuro” per vivere alcuni giorni da matricole. Le attività di orientamento, inoltre, consentono di avere un quadro completo delle prospettive che l’Ateneo apre attraverso il suo lavoro in stretta sinergia con il sistema produttivo territoriale e la possibilità di partecipare a programmi di studio e di ricerca all’estero. L’Università di Milano-Bicocca offre anche a chi è già iscritto una vasta gamma di servizi di orientamento gratuiti come, ad esempio, il tutorato matricole, il servizio B.Inclusion per il supporto degli studenti con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche il nuovo servizio di Consulenza Didattica che aiuta ad adottare un metodo di studio adeguato per affrontare lo studio universitario. Accanto ai servizi nel corso di tutto l’anno accademico sono previste iniziative di orientamento pensate sia per i diplomandi che per chi già frequenta un corso di studio di Milano-Bicocca. Tra le novità di quest’anno, il Laboratorio di Teatro-Scienza riservato agli iscritti degli ultimi tre anni di studio delle scuole superiori: i ragazzi, divisi in gruppi e guidati da un ricercatore o un professore della Scuola di Scienze dell’Ateneo, potranno approfondire un concetto scientifico di proprio interesse e rielaborarlo per comunicarlo attraverso una performance teatrale. “L’attività di orientamento, rivolta alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori che a chi è già iscritto al nostro Ateneo, è fondamentale per dar vita ad una comunità universitaria davvero inclusiva, nella quale ciascuno possa coltivare le proprie ambizioni ed esprimere al meglio i propri talenti. La combinazione di attività classiche con altre di tipo innovativo ci aiuta a coinvolgere davvero tutti”, afferma la rettrice Giovanna Iannantuoni. “L’Orientamento è una cosa seria e la Bicocca – spiega Maria Grazia Riva, Pro-Rettrice per l’Orientamento – ha costruito molte opportunità per offrire una vasta gamma di servizi e iniziative rivolte ai giovani e alle giovani, assumendosi pienamente il compito istituzionale di valorizzare le loro potenzialità, risorse, sogni ma anche ascoltando le incertezze e le fragilità per aiutarli a superarle. A questo obiettivo rispondono anche i nuovi percorsi di orientamento organizzati dagli atenei nell’ambito del decreto nazionale Pnrr”.(ITALPRESS).

Photo Credis: Ufficio Stampa Università Bicocca

Avviato progetto Nato per prevenire conflitti sociali in Asia centrale grazie a studio dei rischi naturali

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MILANO (ITALPRESS) – Su mandato della NATO, l’Università di Milano-Bicocca guiderà per i prossimi tre anni un programma di ricerca nell’ambito “Science for Peace” intitolato “Prevention of Geo-threats to Azerbaijan’s Energy Independence”. Il progetto è coordinato da Alessandro Tibaldi, geologo del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra di Milano-Bicocca, e un team di scienziati provenienti da Italia, Belgio, Repubblica Ceca, Svizzera, Ucraina, Georgia e Azerbaijan.
La ricerca ha il duplice scopo di migliorare la collaborazione scientifica tra alcuni stati dell’ex-Unione Sovietica e l’Occidente e di prevenire possibili situazioni di conflitto sociale in Asia centrale attraverso studi di prevenzione dei rischi naturali focalizzati su obiettivi strategici.
Durante la prima missione del progetto, terminata a ottobre, i ricercatori hanno iniziato a studiare i rischi geologici – soprattutto terremoti e frane – che minacciano la principale centrale idroelettrica dell’Azerbaijan e il più grande bacino artificiale della regione caucasica (Shamkir-Mingachevir).
Questo impianto si trova a soli 55 km dal confine di guerra con il Nagorno Karabakh, regione contesa tra Armenia e Azerbaijan. Eventuali problemi all’impianto idroelettrico dovuti a cause naturali si ripercuoterebbero sull’intero sistema produttivo e infrastrutturale dell’Azerbaijan e sul suo apparato militare.
I ricercatori hanno riscontrato evidenze nell’area di un’importante struttura geologica in grado di provocare in futuro terremoti. Questa struttura prende il nome di faglia di Kura e si tratta di una superficie di rottura nelle rocce che è in grado di muoversi sotto l’effetto delle enormi pressioni dovute alla tettonica a placche, e cioè ai movimenti delle varie placche tettoniche in cui è suddivisa la crosta terrestre. È infatti scientificamente dimostrata una correlazione proporzionale tra la lunghezza in pianta delle faglie attive e la magnitudo dei terremoti che possono generare.
Questi primi risultati dimostrano che la lunghezza della faglia di Kura è dell’ordine di 115 km, per cui si tratta di una struttura di alta rilevanza in grado di produrre terremoti che possono generare danni. Da sottolineare che nei pressi dell’area di studio si è verificato nel 1668 un forte terremoto di Intensità pari al decimo grado della Scala Mercalli che ha causato più di 80.000 morti. Inoltre, la traccia della faglia di Kura percorre in parte l’interno proprio degli invasi artificiali dell’impianto idroelettrico. Infine, le analisi preliminari sulla franosità hanno messo in luce la presenza di decine di frane quiescenti, le quali andranno studiate per capire se si potrebbero riattivare in caso di un forte evento sismico.
Questo progetto rappresenta, in particolare, il primo studio moderno sull’analisi della pericolosità combinata di sismicità e frane condotto sul più grande impianto di produzione di energia idroelettrica dell’Azerbaijan.
Importante conseguenza concreta della ricerca, riscontrata già dalla prima missione, è stata la possibilità di stringere legami di cooperazione scientifica tra Ucraina, Georgia e Azerbaijan, e incrementare la collaborazione con i paesi della NATO coinvolti nel progetto, superando i numerosi ostacoli diplomatici e burocratici. Da un punto di vista scientifico, l’aver individuato una faglia principale potenzialmente sismogenetica pone le basi per la necessità di ulteriori approfondimenti al fine di valutare la pericolosità sismica dell’area, e il ruolo dei terremoti nel possibile innesco delle numerose frane presenti.
«Questi aspetti verranno meglio quantificati con analisi di laboratorio nei prossimi mesi. – prosegue Alessandro Tibaldi, docente di geologia strutturale e coordinatore del progetto – A queste seguirà una nuova missione in Azerbaijan che verrà svolta a maggio 2023, in cui gli scienziati del progetto incontreranno rappresentanti dei Ministeri e delle Istituzioni della nazione caucasica, completata da un periodo di ricerche sul campo per definire meglio i rischi geologici nelle aree circostanti l’impianto idroelettrico”.
(ITALPRESS).

Bicocca inaugura l’anno accademico, obiettivo campus a zero emissioni

MILANO (ITALPRESS) – Sfruttare l’energia geotermica del sottosuolo in combinazione con l’energia fotovoltaica per rendere Milano-Bicocca un campus a zero emissioni. Il piano di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio dell’Ateneo è stato presentato oggi dalla rettrice Giovanna Iannantuoni durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023. La cerimonia si è tenuta questa mattina nell’Aula magna alla presenza delle autorità locali e della comunità accademica. Il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha rivolto il suo saluto ai presenti con un intervento in video collegamento.
Il progetto di rigenerazione blue e green parte dall’U19 (via Boschi di Stefano). Nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio destinato alle attività di ricerca e monitoraggio geologico ambientale è prevista la realizzazione di un sistema ad energia rinnovabile geotermica e solare.
Lo stesso sistema sarà riprodotto in piazza della Scienza. Per il quadrilatero attorno a cui sorgono gli edifici U1, U2, U3 e U4 si stima che l’utilizzo della geotermia garantirà un risparmio complessivo dell’80 per cento sul costo dell’energia per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. Quest’area del campus è pronta a diventare un vero e proprio laboratorio di sostenibilità in cui testare soluzioni innovative su scala reale, replicabili in altre zone della città.
Alla base del progetto c’è la realizzazione di un sistema di pozzi per l’estrazione dell’energia geotermica che, in combinazione con la copertura degli edifici con pannelli fotovoltaici, consentirà la riduzione progressiva della dipendenza energetica da fonti fossili esterne. A completare la riqualificazione sostenibile, saranno le pareti ricoperte di vegetazione, in grado di assicurare il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici. Seguendo un approccio di tipo circolare, per l’irrigazione delle pareti verdi potrà essere utilizzata l’acqua di falda estratta per l’impiego geotermico.
“L’Università di Milano-Bicocca prosegue il suo cammino di sostenibilità ecologica e sociale – ha dichiarato la rettrice Giovanna Iannantuoni -. L’Ateneo è pronto a rispondere a questa sfida, resa ancora più urgente dalla crisi energetica mondiale, con ambiziosi progetti di ricerca focalizzati sulla rigenerazione ambientale. I nostri scienziati sono impegnati nello studio di soluzioni innovative per la produzione di energia pulita, non solo per il nostro campus, ma anche per il territorio. In Bicocca, infatti, siamo convinti che lo sviluppo sostenibile delle nostre città sia il primo passo per una società più inclusiva”.
Come ha ricordato la rettrice Iannantuoni, quello inaugurato oggi è un anno particolarmente significativo. La cerimonia odierna ha dato il via ufficialmente al 25esimo anno accademico dell’ateneo: una ricorrenza che sarà celebrata con un ricco palinsesto di iniziative culturali e scientifiche previste per il 2023.
La cerimonia è proseguita con la Lectio magistralis del professor Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dal titolo “Senseable cities”.
“Sin dalla loro nascita, circa diecimila anni fa, le città sono state i maggiori motori d’innovazione dell’umanità – ha affermato Ratti -. Per continuare e anzi accelerare il ritmo dell’evoluzione, oggi possiamo e dobbiamo pensare a modi per rendere le nostre metropoli dei “Living Labs”: laboratori a cielo aperto nei quali testare idee sperimentali con un approccio collaborativo. In modo simile, sarà sempre più necessario sviluppare progetti distaccandosi dal modello rassicurante delle “best practice”. Possiamo e dobbiamo pensare a creare sempre più “moonshot”: campagne di raccolta di idee nuove e coraggiose, tramite le quali affrontare in modo rapido e adeguato le sfide del futuro, su tutte il cambiamento climatico”.
All’intervento dell’ospite, hanno fatto seguito quelli di Luca Motto, presidente del Consiglio degli Studenti dell’ateneo e di Roberto Manera, rappresentante in Senato accademico del Personale tecnico e amministrativo.
Con 37mila studenti, 73 corsi di laurea, tre nuovi corsi di dottorato (che arricchiscono l’offerta costituita da 19 corsi in totale), 303 progetti di ricerca per un valore economico di 160 milioni di euro e MUSA, il progetto di rigenerazione urbana finanziato dal PNRR che coinvolge quattro atenei milanesi, l’evento ha rappresentato anche l’occasione per tracciare un bilancio di metà mandato della rettrice Iannantuoni.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

A Bicocca un convegno sull'”Ingegneria tissutale in rigenerazione ossea”

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MONZA (ITALPRESS) – Da più di 20 anni, sotto la direzione del professore Marco Baldoni, la Clinica Odontoiatrica dell’Università di Milano-Bicocca ha avuto come ambito di ricerca principale l’utilizzo delle nuove tecnologie di ingegneria tissutale per la rigenerazione dei tessuti di supporto del dente, il parodonto e l’osso: dai materiali alloplastici, passando per le membrane, le amelogenine, i fattori di crescita, l’osteointegrazione, le cellule staminali, fino ad arrivare all’utilizzo della tecnologia laser, ottimale grazie alle sue capacità biostimolatorie e decontaminanti.
Lo scopo del convegno dal titolo “Ingegneria tissutale in rigenerazione ossea” è di presentare passato, presente e futuro della ricerca in ambito di Parodontologia, Chirurgia Orale e Chirurgia Maxillo-Facciale. L’iniziativa si terrà presso l’Aula 5 dell’edificio U8 Asclepio, in via Cadore 48 a Monza, con inizio alle 8.30. Il chairman dell’evento è il dott. Gianluigi Caccianiga, che coordinerà le relazioni di docenti e collaboratori del Dipartimento e di relatori esterni di fama internazionale.
L’iniziativa del 26 novembre è aperta alla partecipazione di odontoiatri, igienisti dentali e studenti dei corsi di laurea in odontoiatria e igiene dentale. L’evento è stato accreditato ECM (4 crediti). La presenza al convegno del Prorettore alla Ricerca dell’ateneo milanese, professor Guido Cavaletti, e del professor Paolo Vescovi, autorità internazionale in ambito di Laser Terapia in Odontostomatologia, testimonia l’elevata portata scientifica che il dibattito si propone.
La Clinica Odontoiatrica della ASST di Monza opera presso l’ospedale San Gerardo e nelle strutture satellite convenzionate con l’Università di Milano-Bicocca a Milano, Monza e Lecco. Essa svolge attività odontoiatrica in particolar modo nell’ambito pediatrico e nell’ambito adulto geriatrico, con attenzione alla parodontologia e alle risoluzioni protesiche di ogni forma ed entità.
L’iscrizione è gratuita e obbligatoria tramite e-mail all’indirizzo: [email protected]

foto: agenziafotogramma.it

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“Corridoi”, un gioco esperienziale per rivivere il viaggio dei migranti

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MILANO (ITALPRESS) – Si chiama Corridoi ed è un gioco esperienziale ideato da Fondazione Empatia Milano grazie al quale si potranno rivivere le tappe dei viaggi che hanno portato in Italia sia persone in cerca di opportunità, sia rifugiati in fuga dalla guerra o dalla violenza. Un’occasione per ripetere fisicamente i loro passi e immaginare i loro pensieri, in un cammino fatto di emozioni. E anche di ostacoli. Un’iniziativa nata per sensibilizzare sul tema dell’inclusione. Corridoi verrà installato dal 15 al 17 novembre all’Università di Milano-Bicocca (passaggio tra gli edifici U3 “Bios” e U4 “Tellus” ingresso da piazza della Scienza 2 o 4, piano -1) e dal 22 al 24 novembre all’Università Statale di Milano (nel porticato che si affaccia su Largo Richini e via San Nazaro (entrata da via Festa del Perdono). Con orario di accesso, in entrambe le sedi, dalle 10.30 alle 15.30. L’idea nasce da alcuni studenti universitari italiani e stranieri all’interno del progetto europeo Empathy di cui è partner Fem, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Milano e l’Associazione Lato B. Scopo del gioco è, non solo raccontare, ma far vivere in prima persona l’avventura di chi arriva a Milano, in un luogo con una lingua e una cultura differente e a volte sconosciuta, esposto alla solitudine e a ogni tipo di fragilità. Con l’obiettivo finale di promuovere, in chi prenderà parte all’esperienza, immedesimazione ed empatia. Chiunque potrà partecipare in modo attivo attraverso un’esperienza di full immersion: si entrerà fisicamente in un sistema di ‘corridoi’, che rappresenta il percorso migratorio effettivamente vissuto da ragazzo rifugiato o richiedente asilo in Italia e che adesso frequenta l’Università. I partecipanti affronteranno un percorso creativo di profumi, musiche, immagini e ambientazioni. Un tuffo in ricordi e storie che stimolano empatia, nel quale ci si potrà letteralmente mettere nei panni della persona di cui si ripercorre la storia. Per imparare a conoscerla condividendone gioie e frustrazioni. Alcuni attori professionisti prenderanno parte alla performance, interagendo con i partecipanti. Il gioco, sviluppato in collaborazione con lo Studio Ixylon, permette inoltre di fare conoscere la realtà che ha consentito di arrivare qui a molti studenti dei corsi triennali e magistrali: il progetto dei Corridoi Universitari, Unicore, nato in Italia nel 2019 sotto l’egida dell’Unhcr, Agenzia Onu per i Rifugiati, consente a giovani rifugiati di arrivare in Italia con una borsa di studio per proseguire il loro percorso accademico. Alla sua quarta edizione, oggi conta la collaborazione di 38 atenei in tutta Italia, incluse le Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Milano Statale.(ITALPRESS).

 

Photo Credits: ufficio stampa Università Milano Bicocca

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