PALERMO (ITALPRESS) – Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato il XXIII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati. I laureati nel 2020 dell’Università di Palermo sono 7.609. Si tratta di 3.861 di primo livello, 2.042 magistrali biennali e 1.666 a ciclo unico; i restanti sono laureati del corso pre-riforma in Scienze della Formazione primaria o in altri corsi pre-riforma. L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 14.357 laureati dell’Università di Palermo. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2019 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2015 e intervistati dopo cinque anni. “L’analisi dei dati del Rapporto 2021 – ha detto il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari – sul profilo dei laureati di Almalaurea relativamente all’Ateneo di Palermo mette innanzitutto in risalto la qualità della formazione e della didattica erogata, già confermata dall’importante trend di crescita delle immatricolazioni registrato negli ultimi anni. I nostri laureati hanno infatti espresso una valutazione pienamente positiva della loro esperienza universitaria: ben l’89,3% si dichiara complessivamente soddisfatto. Il 76,3% si iscriverebbe di nuovo ad UniPa, nella gran parte dei casi confermando anche il Corso di studi. In crescita è il livello di soddisfazione del rapporto con i docenti che quest’anno raggiunge l’87%, mentre l’83% ritiene adeguato il carico di studio, indicando quanto UniPa è un Ateneo che fornisce una preparazione di eccellenza in un ambiente sereno e a misura di studente. Gli investimenti fatti in strumentazione tecnologica per adeguare le aule alle nuove esigenze di fruizione, oltre a quelli in manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare universitario, sono stati valutati con soddisfazione dal 72% dei laureati coinvolti nella valutazione (erano il 68,7% nel 2020 e il 65% nel 2019)”. “Il tasso di occupazione dei laureati – prosegue il rettore Micari – ha subito una leggera contrazione (57,7% ad un anno dalla laurea e 81,4 a cinque anni), sicuramente dovuta alle difficoltà di un contesto economico fortemente segnato dalla pandemia e dalle sue conseguenze. È interessante far rilevare che tale contrazione è inferiore rispetto a quanto mediamente osservato a livello nazionale e che comunque i dati in termini di occupazione sono superiori alla media regionale. Un dato molto importante da segnalare è la percentuale di coloro che ritengono molto efficace la loro laurea per il lavoro svolto e che raggiunge il 73% ad un anno dal conseguimento (66% a livello nazionale) e il 72% a cinque anni (68,5% a livello nazionale), segno di come la formazione avanzata sia un elemento determinante, che amplia le opportunità per la realizzazione delle proprie aspirazioni e la costruzione del proprio futuro. L’Università ha sicuramente una capacità fondamentale in questo ambito: quella di sapere intercettare le competenze e le esigenze che richiede un mercato del lavoro in un territorio che ha grandi potenzialità ancora da sfruttare. Anche se i valori riportati nel Rapporto sono sostanzialmente confermati, in alcuni casi migliorati, occorre comunque aumentare l’impegno per potere garantire ai nostri laureati le migliori possibilità di lavoro e di lavoro qualificato”. “A maggiore ragione – ha concluso il rettore – in momento come questo le istituzioni, le imprese, la politica devono collaborare con gli Atenei per concretizzare un’autentica rinascita a partire dai nostri giovani, che sono preparati al meglio per esserne i protagonisti”.
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Università, Micari “Da report Almalaurea emerge la qualità della formazione”
Unipa, a Giulio Regeni onoreficenza alla memoria
PALERMO (ITALPRESS) – Lunedì 14 giugno, alle 17, in diretta streaming dalla Sala Magna del Complesso Monumentale dello Steri, il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari conferirà l’onorificenza dell’Ateneo di Benemerito alla memoria a Giulio Regeni. Il programma della cerimonia prevede i saluti del Rettore Fabrizio Micari e gli interventi di Aldo Schiavello, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e di Paola Caridi, docente di “History of International Relations”- Laurea magistrale in “Cooperazione, sviluppo e migrazioni”. L’Università consegnerà una targa e una pergamena alll’avvocato Alessandra Ballerini che interverrà per conto della famiglia Regeni.
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Unipa, laurea honoris causa in Italianistica a Giuseppina Torregrossa
L’Universita’ degli Studi di Palermo ha
conferito la laurea honoris causa in Italianistica a Giuseppina
Torregrossa, apprezzata e originale scrittrice palermitana. Lo ha
fatto nella splendida cornice di Palazzo Steri, dove si e’ svolta
la cerimonia istituzionale, la prima in presenza negli ultimi
mesi. Al termine del lungo iter, iniziato con la proposta di Unipa
al ministero, che ne ha autorizzato il conferimento, con la sua
lectio magistralis ‘Il mio cunto libero’ Giuseppina Torregrossa e’
entrata a tutti gli effetti tra le laureate dell’Ateneo del
capoluogo siciliano, per “essersi sempre impegnata in azioni di
rilevante importanza sociale, compiendo un percorso culturale e
umano, a partire dal nesso tra letteratura e medicina, nella
convinzione che la letteratura e’ militanza e ha la forza di
essere grimaldello, elaborando soluzioni stilistiche originali”.
E’ la terza donna a ricevere il conferimento ad honorem durante il
mandato del Rettore Fabrizio Micari su 17 complessivi e si tratta
della seconda laurea per Giuseppina Torregrossa, gia’ dottoressa
in Medicina e Chirurgia e specializzata in Ginecologia. Il titolo
in Italianistica da’ merito al valore della sua seconda carriera,
quella letteraria, che ha preso il via soltanto nel 2007 con il
libro ‘L’assaggiatrice’ e poi con una serie di opere di successo
legate al territorio siciliano. “Le lauree honoris causa sono sempre momenti belli, si tratta di
tappe importanti della vita universitaria – ha sottolineato il
Rettore di Palermo, Fabrizio Micari – in questo modo celebriamo
una persona e ne riconosciamo l’attivita’ svolta. E’ certamente un
riconoscimento importante nei confronti della persona, ma in
qualche modo si riconosce l’importanza della stessa Universita’.
Significa includere tra i nostri laureati delle persone di grande
livello che danno lustro e prestigio. E da domani diremo che tra i
nostri laureati c’e’ Giuseppina Torregrossa”. Tanta l’emozione
della scrittrice per il conferimento della laurea arrivato proprio
dall’Universita’ della sua citta’: “In questa laurea honoris causa
vedo il sentimento dell’esistenza. La mia citta’ che mi riconosce
nella mia voce, l’idea che ‘io sono’. Sono molto onorata – ha
detto Giuseppina Torregrossa all’Italpress – non capita certo
tutti i giorni. Proprio perche’ viene dalla mia citta’, questo
riconoscimento assume un valore ancor piu’ forte”.
Unipa, la ‘Vucciria’ di Guttuso torna a Palazzo Steri
La Vucciria torna a casa. La tela di Renato
Guttuso, dipinta nell’arco di alcuni mesi nel 1974, e’ stata
inserita in una location nuova di zecca a Palazzo Steri, sede del
rettorato dell’Universita’ degli Studi di Palermo e sara’ aperta a
partire dal 5 giugno. Una stanza che fa immergere chi guarda la
tela in un ambiente che rilascia energia e forti emozioni, col
dipinto che cambia luci per mostrare angoli e sfaccettature nel
dettaglio. “Quello di oggi e’ un momento molto atteso – ha detto
il Rettore Fabrizio Micari – e’ una grande emozione la Vucciria
torna a casa dopo dei giri importanti. E’ stata al Quirinale, a
Montecitorio e adesso siamo felici di riproporla alla citta’. E’
un completamento per tutto il palazzo, la Vucciria e’ la
quotidianita’, la Palermo di oggi con i suoi colori e i suoi
contrasti”. L’allestimento ad hoc per la tela e’ stato realizzato
da Marco Carapezza, Paolo Inglese e Maria Concetta Di Natale. “Finalmente la Vucciria ha una musealizzazione importante,
dedicata ad un solo quadro, il che e’ un po’ un unicum – ha
spiegato Carapezza – e’ difficile che un singolo quadro venga
adottato dalla citta’, per i cittadini rappresenta la citta’”.
“C’e’ voglia di fare tanta Vucciria dopo il lockdown – ha
proseguito Inglese – riportare questo quadro qui forse ha anche
questo significato: riportare all’allegria dei colori. La Vucciria
e’ molto piu’ di un quadro palermitano, rappresenta una vita
popolare meravigliosa e la capacita’ e la voglia di stare insieme
come avviene ed e’ sempre avvenuto nei mercati siciliani. La
Vucciria e’ l’archetipo del mercato siciliano e dei mercati
mediterranei”. Ma la musealizzazione della Vucciria è solo il primo passo del nuovo percorso di riappropriazione del complesso monumentale dello Steri che da sabato 5 giugno ritorna visitabile nella sua complessa integrità: la gestione e i servizi sono stati affidati a Coopculture che da oltre due anni promuove l’Orto Botanico, parte del Sistema museale di ateneo. Una scelta strategica, quella dell’Università che ha deciso di mettere a sistema i suoi spazi creando una sinergia fattiva, ma restituendo nello stesso tempo, a Palermo, parti importanti della sua storia. “Siamo felici di poter contribuire a questa operazione di riappropriazione di uno dei complessi monumentali che più riesce a raccontare le mille anime di Palermo – interviene il direttore generale di Coopculture, Letizia Casuccio – CoopCulture sarà impegnata nella valorizzazione dello Steri con un progetto innovativo di promozione che favorirà la messa a rete dell’offerta culturale della città”. Un’operazione importante e complessa che riconsegna a Palermo non soltanto uno dei suoi complessi monumentali più importanti, ma anche il racconto stratificato della città che parte dalla dinastia trecentesca dei Chiaromonte che divenne sede vicereale tra il 1468 e il 1517, poi sede dell’Inquisizione spagnola tra 1601 e il 1782 – periodo in cui vennero costruite le carceri e le celle delle torture al piano inferiore, parte del percorso di visita –, poi sede della Dogana, dei Tribunali del Regno, fino ad essere acquisito nel 1967 dall’Università di Palermo che ne affida nel 1972 il restauro ad un’equipe di architetti [Roberto Calandra, Camillo Filangeri, Nino Vicari] con la consulenza fino al 1978 (anno della sua morte) di Carlo Scarpa. Che riuscì a firmare un recupero moderno, conservativo, che prevedeva solo materiali compatibili con l’epoca storica e soluzioni geniali per sanare danni da interventi precedenti. In un momento in cui Palermo si spostava su quartieri di ultima generazione e svuotava il centro storico, l’Ateneo investiva invece sul complesso e avviava quello che sarebbe poi stato il processo inverso di ripopolamento dell’antica Kalsa, oggi cuore di nuovi percorsi e di investimenti privati. A partire dalla Vucciria di Renato Guttuso, chi visiterà l’hosterium magnum voluto da Manfredi I Chiaromonte, scoprirà un insieme stratificato di periodi storici, da leggere come un tutto disomogeneo, certo, ma non stridente. Dalle carceri segrete della Santa Inquisizione, vero mansionario nascosto di preghiere, invettive, disegni che i prigionieri di Torquemada graffiarono sulle pareti; all’atrio imponente, agli spazi liberi dagli uffici universitari; e su per le scale per raggiungere la sala dei Baroni dove da poco più di un anno è stato restituito nella sua straordinaria bellezza, il soffitto ligneo trecentesco, vera Bibbia cavalleresca, unico in Europa per ampiezza di uno spazio non religioso. Il restauro, guidato dall’architetto Costanza Conti e dall’ingegner Antonio Sorce, era stato completato da poche settimane quando la pandemia ha chiuso i siti culturali: è giunto il momento di riprendere le visite, che, a fine mese, ingloberanno anche il nuovo Museo dell’Università e le sale recuperate. Il complesso monumentale dello Steri (piazza Marina 61) riapre al pubblico da sabato 5 giugno. Sarà visitabile ogni giorno: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20 – sabato e domenica dalle 10 alle 20. Info: 09123893788. Previsto un biglietto per l’intero complesso – 8 euro intero e 5 euro ridotto – da acquistare anche online [www.coopculture.it]; e una carta integrata che creerà un circuito con altri siti culturali della città: diverse le tipologie previste, da scegliere secondo le proprie esigenze. A breve sarà anche possibile scaricare un’App che migliorerà la fruizione delle carceri dell’Inquisizione, con un percorso dedicato ai bambini, che potranno così entrare in contatto, giocando, con la storia del palazzo.
Unipa ricorda Matteo Marrone, maestro e decano di Diritto romano
Una giornata in memoria di Matteo Marrone,
professore emerito di Diritto romano e personalita’ di spicco del
mondo Accademico, ricordato dall’Universita’ di Palermo a poco
piu’ di un anno dalla scomparsa. La figura dello studioso e
decano, morto l’8 aprile dello scorso anno a 90 anni, e’ stata al
centro dell’iniziativa premiata dal presidente della Repubblica
Sergio Mattarella con il conferimento di una medaglia. Diversi
esponenti della comunita’ universitaria hanno voluto omaggiare
l’impegno di Marrone nel campo della scuola romanistica
palermitana di cui era esponente e continuatore del lavoro di
Lauro Chiazzese, oltre che nell’insegnamento di Diritto romano dal
1956 al 2004 nell’Ateneo del capoluogo, per il quale e’ stato
preside della Facolta’ di Giurisprudenza dal 1976 al 1985, decano
con funzioni di pro-rettore nel 1999. Punto di riferimento per i
suoi studi nel mondo accademico e scientifico anche a livello
internazionale, Matteo Marrone e’ stato presidente della Societa’
Italiana di Storia del Diritto, presidente dell’Aristec
(Associazione per la ricerca storica e comparatistica), componente
della Societa’ Italiana di Storia Patria di Palermo e
dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo. A raccogliere
il suo testimone tanti allievi dei suoi corsi di studi, ma anche
suo figlio Gianfranco che e’ professore ordinario di Semiotica a
Unipa. E’ stata ricordata anche la recente donazione, voluta dal
professore, del proprio personale patrimonio librario di Diritto
Romano alla Biblioteca ‘Domenico Rubino’ del Polo Universitario di
Trapani, a dimostrazione di quella che era una vera e propria
missione, vale a dire trasmettere le proprie conoscenze ai
posteri. “Queste sono occasioni estremamente importanti – ha
sottolineato Fabrizio Micari, rettore di Palermo – perche’ oggi
celebriamo quell’idea alla quale credo tutti quanti siamo
affezionati, vale a dire un’Universita’ fatta di uomini e donne
che sono stati nel tempo allievi e poi maestri. L’Universita’ e’
fatta di maestri, vive attraverso quelle persone che hanno avuto
la capacita’ di creare una scuola e costruire un percorso. Io sono
legato alla logica della bottega per la quale il maestro forma i
suoi allievi scegliendo i migliori. E’ evidente che considero
Matteo Marrone come un maestro, una persona che ha avuto questa
capacita’ di trasmettere il testimone agli allievi che sono venuti
dopo di lui. Questo e’ il senso vero di Universita’, quello in cui
noi crediamo”. Nel pomeriggio a Trapani si terra’ alle 15.30 la
cerimonia di inaugurazione del ‘Fondo Matteo Marrone’, a seguire
l’aula 110 del Polo Universitario gli verra’ intitolata.
Donato all’Ateneo di Palermo un diploma di laurea del 1837
Un diploma di laurea del 1837 e’ stato
donato ad UniPa e sara’ esposto nel Museo dell’Universita’ di
prossima apertura. Si tratta di un ‘privilegio’ munito del sigillo
di ceralacca dell’Ateneo in perfetto stato di conservazione e
contenuto in una teca di rame che l’Universita’ di Palermo ha
rilasciato a Santoro Bono di Mazara il 14 giugno 1837. “Al
candidato che conseguiva la laurea all’Universita’ di Palermo
durante l’Ottocento – ha spiegato Antonino Giuffrida che ha
trovato la copia seguendo una traccia nel mercato antiquario e ne
ha fatto dono all’Ateneo – venivano consegnati con una solenne
cerimonia il tocco, l’anello dottorale e il privilegio di laurea.
Un bacio e un abbraccio segnavano l’ingresso del neo dottore nella
corporazione. All’epoca non esisteva il diploma di laurea come lo
conosciamo noi, bensi’ un vero e proprio privilegio a forma di
libretto con una bolla pendente dell’Ateneo che ne certificava
l’autenticita’”.
“Con questa preziosa donazione – ha commentato il Rettore di
Palermo Fabrizio Micari – si arricchisce ancora di piu’ la
straordinaria e interessantissima collezione di testimonianze
storiche del costituendo Museo dell’Universita’ che sara’
inaugurato a breve. Nell’esposizione si potranno ammirare e
conoscere cimeli e documenti che raccontano la storia del nostro
Ateneo e i percorsi e le esperienze di coloro che hanno
contribuito a scriverla”.
Unipa, nuova sala studio h24 in campus universitario di viale delle Scienze
E’ stata inaugurata all’Edificio 6 del
Campus Universitario di Viale delle Scienze la nuova sala studio,
aperta tutti i giorni 24 ore su 24, dedicata agli studenti
dell’Universita’ degli Studi di Palermo. La sala, con 48
postazioni in un ambiente di circa 200 metri quadri, e’ dotata di
wifi UniPa, di tablet a disposizione per la consultazione rapida,
di un sistema di ingresso tramite QR code e app MyUniPa, di
videosorveglianza e di illuminazione e climatizzazione
intelligenti e adattive. L’inaugurazione si e’ tenuta alla
presenza del Rettore Fabrizio Micari, del Prorettore al
potenziamento, coordinamento e monitoraggio dei servizi agli
studenti e alle politiche relative al diritto allo studio Paolo
Inglese, dei rappresentanti degli studenti in Senato Accademico e
in Consiglio di Amministrazione e delle Associazioni Studentesche.
“L’inaugurazione di questa sala studio aperta 24 ore su 24 – ha
detto il Rettore Micari – e’ la testimonianza del nostro
incessante impegno nei riguardi degli studenti, ai quali mettiamo
a disposizione uno spazio a loro dedicato sempre accessibile. Il
nostro Campus, che non ha mai smesso di essere vivo, ritorna cosi’
per nostra grande gioia, e nel pieno rispetto delle dovute misure
di sicurezza anti Covid, a ripopolarsi e a diventare ancora di
piu’ un luogo di riferimento per i nostri giovani”.
Tesi e libretto di Livatino ritrovati in archivio Università di Palermo
PALERMO (ITALPRESS) – Nell’Archivio Storico di Ateneo dell’Università di Palermo è stato ritrovato il fascicolo personale dello studente Rosario Angelo Livatino (1952-1990), il ‘giudice ragazzinò, ucciso dalla mafia agrigentina il 21 settembre del 1990.
“Vi si trova, fra l’altro, una copia del Diploma di maturità classica conseguita al liceo ‘Ugo Foscolò di Canicattì, il libretto universitario, la tesi di laurea e altra documentazione che segue le tappe del percorso universitario compiuto nella Facoltà giuridica tra il 1971 e il 1975 – spiega Mario Varvaro, delegato del Rettore all’Archivio Storico dell’Ateneo -. Dalla richiesta al Rettore ‘di essere ammesso a frequentare il primo corso della facoltà di Giurisprudenzà, datata 4 ottobre 1971, risulta che la giovane matricola aveva preso casa a Palermo in una traversa della centralissima via Roma non lontana dalla Stazione Centrale, la via Santa Rosalia”.
“Fra la documentazione conservata nel fascicolo – aggiunge – vi è anche una fototessera in bianco e nero autenticata che lo raffigura all’età di diciannove anni. E’ la stessa che si trova sul libretto universitario, sul quale sono segnate le tappe del percorso di formazione: dai primi esami sostenuti fra il maggio e il giugno del 1972, Storia del diritto romano, Diritto canonico, Storia delle dottrine politiche, all’ultimo, Diritto civile, sostenuto il 1° luglio del 1975. Quattro lodi e non pochi Trenta. Fra questi, anche quello dell’esame di Diritto penale con il professore Antonio Pagliaro, scelto come relatore per la tesi di laurea su un tema impegnativo: ‘L’autore mediatò. Il fascicolo ne custodisce una copia dattiloscritta dalla copertina azzurra, con qualche correzione a penna. Il 9 luglio arriva il momento della laurea, conseguita con il massimo dei voti e la lode”.
Come quello recentemente ritrovato dello scrittore Gesualdo Bufalino (1920-1996), anche questo fascicolo restituisce i frammenti del percorso di formazione compiuto all’Università di Palermo dal giovano magistrato Livatino.
“Il libretto universitario – spiega il Rettore, Fabrizio Micari – sarà esposto nel Museo dell’Università di Palermo. Abbiamo deciso di istituire un luogo, che sarà visitabile a breve, in cui fare rivivere la storia dell’Ateneo e di quanti, docenti o studenti, ne hanno fatto parte”.
(ITALPRESS).



