Dal 6 al 10 maggio torna la settimana della Cultura Sportiva, che rappresenta da oltre un decennio un appuntamento fisso non solo per l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ma per tutto il territorio romano, in particolare il Municipio Roma VI delle Torri e i Comuni limitrofi. L’edizione 2019 rinnova il binomio cultura-sport e propone lo sport non solo come attività da svolgere durante il tempo libero ma come e vero proprio stile di vita caratterizzato da un ben riconoscibile atteggiamento mentale e culturale.
Durante la settimana, dal lunedì al venerdì, si terranno sessioni tematiche interdisciplinari che vedranno il coinvolgimento delle discipline umanistiche e scientifiche e delle diverse Macroaree e Facoltà dell’Ateneo (Economia, Ingegneria, Lettere, Giurisprudenza, Medicina – in particolare il Corso di Laurea in Scienze Motorie- e Scienze).
La cerimonia inaugurale, lunedì 6 maggio, si terrà presso la Facoltà di Economia, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni ed esponenti del mondo dello sport. Prenderanno parte alla cerimonia, tra gli altri, il rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Giuseppe Novelli, il vicepreside della Facoltà di Economia, Università Roma “Tor Vergata”, Paolo Paesani, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il prorettore vicario dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” e consigliere Federazione Italiana Medico Sportiva, Attilio Parisi. Seguirà nel pomeriggio la tavola rotonda “Nuovi Media, Giornalismo e Sport”, a cura del Master in Marketing e Management dello Sport di Roma “Tor Vergata”.
Il confronto sarà animato da professionisti della comunicazione sportiva, tra cui Marco Fratini, Omnibus La7, Roberto Gagliardini, Marketing Oggi dorso del quotidiano Italia Oggi, Gianluca Teodori, News RDS, Marcel Vulpis, Direttore Sport Economy, Egidio Viggiani, Sportitalia, Roberto Zarriello, Social Media Specialist, Responsabile contenuti territoriali Tiscali news, e porrà l’accento sulle opportunità che una professione nel Marketing e nel Management dello Sport può offrire ai giovani laureati. Durante la cerimonia d’inaugurazione della Settimana della Cultura Sportiva verrà consegnato il ““Premio Donna nello Sport”, alla sua prima edizione. Interverrà, inoltre, il Comitato organizzatore di Ateneo: Simonetta Pattuglia (Economia-coordinatore accademico), Mariolina Richetta (Ingegneria), Bruno Ruscello (Scienze Motorie – coordinatore organizzativo), insieme a Dario Farace (Giurisprudenza), Marcello Di Pasquale e Antonio Valerio Spera (Lettere e Filosofia). La parte delle attività sportive è curata da Manuel Onorati, Presidente del Centro Universitario Sportivo-CUS “Tor Vergata” e Michele Panzarino (Segretario generale Accademia nazionale).
Martedì 7 maggio, presso la Macroarea di Ingegneria, si svolgerà il convegno “Sport e Tecnologia”, con particolare attenzione alla tecnologia sostenibile, ovvero agli Ausili per lo studio della performance sportiva e della gara.
Mercoledì 8 maggio, nel pomeriggio, l’iniziativa si trasferisce presso la Casa Circondariale di Rebibbia, dove l’Ateneo è presente da oltre dieci anni con il progetto “Teledidattica-Università in Carcere” e dove “Tor Vergata”, dal 2017, ha avviato, in via sperimentale, il Corso di Laurea in Scienze Motorie. L’appuntamento è alla SalaTeatro del carcere di Rebibbia per l’incontro “Lo sport salva la vita”, in collaborazione con le Macroaree di Lettere e Giurisprudenza.
Giovedì 9 maggio si terrà la Festa dello Sport: 10 ore di attività all’aria aperta dove sarà possibile conoscere e praticare discipline sportive, affermate o minori. Ad accogliere la kermesse delle attività in programma sarà il piazzale di fronte alla Facoltà di Medicina.
La Festa dello Sport, il cuore della Settimana della Cultura Sportiva, è curata dal CUS, il Centro Universitario Sportivo Roma “Tor Vergata” e dall’Accademia Nazionale di Cultura Sportiva. La giornata vedrà la partecipazione degli atleti del CUS Roma “Tor Vergata”.
Venerdì 10 maggio, giornata di chiusura, presso la Facoltà di Medicina si terrà una tavola rotonda sulla Cultura Sportiva e sulle Attività sociali e culturali nello sport, a cura del Corso di Laurea in Scienze Motorie.
TORNA LA SETTIMANA DELLA CULTURA SPORTIVA
“PREMIO DONNA NELLO SPORT” A BANTI E RIPANDELLI
La cerimonia inaugurale della Settimana della Cultura Sportiva, in programma fino al 10 maggio all’Università degli Studi di Roma “Tor vergata”, si è svolta quest’oggi presso la Facoltà di Economia, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del mondo dello Sport, tra i quali il rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Giuseppe Novelli, il vicepreside della Facoltà di Economia Università Roma “Tor Vergata” Paolo Paesani, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” Attilio Parisi e il presidente del Municipio Roma VI delle Torri Roberto Romanella.
La Settimana della Cultura Sportiva, giunta alla X edizione, rappresenta un appuntamento fisso che coinvolge non solo l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ma tutto il territorio romano, in particolare la periferia di Roma-Est, il Municipio Roma VI delle Torri e i Comuni limitrofi. Durante la cerimonia d’inaugurazione è stato consegnato il “Premio Donna nello Sport”, alla sua prima edizione, a Marianna Caterina Banti, campionessa italiana di vela, e a Francesca Ripandelli, campionessa europea universitaria di judo.
Le atlete sono state premiate dal rettore Novelli e dal presidente Malagò. Alla Banti è stato assegnato il Premio Donna e Sport per “la rilevanza consolidata di una donna che si sia mostrata, negli ultimi anni, straordinariamente attiva nell’ambito sportivo nazionale ed internazionale, conseguendo risultati di eccellenza, valutati sotto diversi punti di vista e ritenuti significativi dalla giuria di esperti che hanno valutato ed indicato la Sua persona come meritevole di questo riconoscimento”; a Ripandelli, campionessa europea universitaria di judo, è andato il riconoscimento per “il valore prospettico di una giovane atleta e donna di sport, che si è già manifestata ad altissimi livelli, fornendo significative indicazioni di qualità e di impegno per gli anni futuri, con particolare riferimento al mondo sportivo universitario”.
Sono intervenuti, inoltre, il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola, Marcel Vulpis, direttore Sport Economy, e il Comitato organizzatore di Ateneo: Simonetta Pattuglia (Economia-coordinatore accademico), Mariolina Richetta (Ingegneria), Bruno Ruscello (Scienze Motorie – coordinatore organizzativo), insieme a Dario Farace (Giurisprudenza), Marcello Di Pasquale e Antonio Valerio Spera (Lettere e Filosofia). La parte delle attività sportive è curata da Manuel Onorati, presidente del Centro Universitario Sportivo-CUS “Tor Vergata” e Michele Panzarino, segretario generale Accademia nazionale.
L’edizione 2019 rinnova il binomio cultura-sport e propone lo sport non solo come attività da svolgere durante il tempo libero ma come e vero proprio stile di vita caratterizzato da un ben riconoscibile atteggiamento mentale e culturale. Durante la settimana, dal 6 al 10 maggio, si terranno sessioni tematiche interdisciplinari che vedranno il coinvolgimento delle discipline umanistiche e scientifiche e delle diverse Macroaree e Facoltà dell’Ateneo, tra le quali Economia, Ingegneria, Lettere, Giurisprudenza, Scienze Motorie (Medicina).
La Settimana della Cultura Sportiva proseguirà fino a venerdì con attività e seminari.
A REBIBBIA “LO SPORT SALVA LA VITA”
E’ in programma domani l’incontro “Lo sport salva la vita”, realizzato in collaborazione con le Macroarea di Lettere e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma “Tor Vergata”, nell’ambito della Settimana della Cultura Sportiva, organizzata dall’ateneo romano. Appuntamento alle 15, presso la Casa Circondariale di Rebibbia, dove l’Ateneo è presente da oltre dieci anni con il progetto “Teledidattica-Università in Carcere” e dove l’Ateneo di “Tor Vergata”, dal 2017, ha avviato, in via sperimentale, il Corso di Laurea in Scienze Motorie, grazie anche a un nuovo approccio al fitness che si avvale della realtà virtuale.
Saluti istituzionali di Rosella Santoro, direttore della Casa Circondariale; Luigi Ardini, comandante Commissario Capo; Giuseppe Emanuele Cangemi, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio; Stefano Anastasìa, Garante dei diritti per i detenuti Regione Lazio; Marina Formica, delegata del Rettore per il Progetto “Università in carcere” Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Alle 15.30 apertura della tavola rotonda moderata da Luca Cardinalini, giornalista Rai, “Lo sport, un’esperienza fondamentale”. Maria Moroni, docente Tor Vergata, ex atleta; Giovanni Maddaloni, maestro di arti marziali, ex atleta; Dario Farace, docente Tor Vergata; Pietro Gianfelici, studente di Scienze motorie Tor Vergata; Francesco Iaia, sport e realtà virtuale. “Lo sport in carcere”: Marta Mengozzi, docente Tor Vergata; Susanna Marietti, coordinatrice nazionale dell’associazione Antigone e presidente della polisportiva Atletico Diritti. Conclusioni affidate a Sergio Bernardini, Coordinatore Centro Interdipartimentale Sc. e Cultura dello Sport.
La Settimana della Cultura Sportiva, giunta alla X edizione, rappresenta un appuntamento fisso che coinvolge non solo l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ma tutto il territorio romano, in particolare la periferia di Roma-Est, il Municipio Roma VI delle Torri e i Comuni limitrofi.
L’edizione 2019 rinnova il binomio cultura-sport e propone lo sport non solo come attività da svolgere durante il tempo libero ma come e vero proprio stile di vita caratterizzato da un ben riconoscibile atteggiamento mentale e culturale. Durante la settimana si terranno sessioni tematiche interdisciplinari che vedranno il coinvolgimento delle discipline umanistiche e scientifiche e delle diverse Macroaree e Facoltà dell’Ateneo, tra le quali Economia, Ingegneria, Lettere, Giurisprudenza, Scienze Motorie (Medicina).
A TOR VERGATA SI CELEBRA LA SETTIMANA DELLA CULTURA SPORTIVA
Cultura e sport insieme non solo per il tempo libero, ma come stile di vita. Giunge alla X edizione la Settimana della Cultura Sportiva (6-10 maggio), un appuntamento che coinvolge oltre all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, anche tutto il territorio romano, in particolare la periferia di Roma-Est, il Municipio Roma VI delle Torri e i Comuni limitrofi. La cerimonia inaugurale si è svolta presso la Facoltà di Economia alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni ed esponenti del mondo dello Sport, tra i quali il Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Giuseppe Novelli, il Vice Preside della Facoltà di Economia Università Roma “Tor Vergata” Paolo Paesani, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” Attilio Parisi e il presidente del Municipio Roma VI delle Torri Roberto Romanella. Nell’ambito di questa manifestazione, si è svolta oggi la Festa dello Sport, 10 ore di attività all’aria aperta dove sarà possibile conoscere e praticare discipline sportive come il golf e il mini-golf, la boxer, badminton e tanto altro ancora. La Festa dello Sport, il cuore della Settimana della Cultura Sportiva, è curata dal CUS, il Centro Universitario SportivoRoma “Tor Vergata” e dall’Accademia Nazionale di Cultura Sportiva. Oltre alle attività all’aria aperta, si terranno sessioni tematiche interdisciplinari che vedranno il coinvolgimento delle discipline umanistiche e scientifiche e delle diverse Macroaree e Facoltà dell’Ateneo, tra le quali Economia, Ingegneria, Lettere, Giurisprudenza, Scienze Motorie (Medicina).
“Questo evento rappresenta un binomio di partecipazione tra l’Università e il CUS – ha spiegato Filippo Corti, segretario generale CUS Tor Vergata – lo scopo è quello di sensibilizzare le persone e il territorio all’importanza dei valori dello sport che sono gli stessi dell’Università, condivisi tramite progetti comuni”.
PROGETTO GOCCIA, A TOR VERGATA L’ACQUA È PURA E GRATUITA
In un momento storico nel quale non è più possibile solo “parlare” di sostenibilità, ma è necessario iniziare a “fare”, l’Ateneo di Tor Vergata trova un altro modo per dare il suo sincero contributo. Un’altra tessera nel mosaico che da anni viene pazientemente composto e nel quale si intrecciano temi e iniziative di ogni natura. Dagli incontri di dibattito, confronto e dialogo alla stessa costruzione del nuovo Rettorato, complesso innalzato con soluzioni – per risorse e materiali – pensate per ridurre al minimo l’impatto. Nel quadro generale, a livello di installazioni materiali, si è aggiunta e continuerà a farlo, un’iniziativa che non rappresenta solo una tessera del mosaico, ma che può inquadrarsi come una vera e propria piccola rivoluzione. Si tratta del “mondo” di Goccia
Goal One – Cambiamento Climatico In Ateneo (G.O.C.C.I.A.) è un Project Work nato presso l’Ateneo di “Tor Vergata” grazie a due discenti del Master MARIS, Vincenzo Ludovici Pietropaoli e Marco Uttaro, entrambi impiegati presso lo stesso Ateneo, partendo da una best practice della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) per l’eliminazione della plastica nelle università italiane.
Il progetto prevede di dotare tutte le Facoltà e le Macroaree dell’Ateneo di speciali erogatori di acqua, “fontanelle” che garantiranno all’utenza universitaria acqua refrigerata o a temperatura ambiente, liscia o gassata, in modo assolutamente gratuito.
L’Ateneo di Tor Vergata si identifica non solo nella parola sostenibilità ma anche nella volontà di mettere a sistema le diverse competenze presenti nell’Ateneo in modo sinergico. In questa visione, l’acqua distribuita dagli erogatori sarà periodicamente analizzata sfruttando le competente del nuovo Laboratorio del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche, ovvero il nuovo LabCap Certificato ISO 9001. Le analisi chimiche effettuate, ad esempio la misura del cloro libero e la durezza, consentiranno di garantire all’utenza universitaria sia acqua controllata che il monitoraggio accurato della vita dei filtri così verificare la vita degli stessi e provvedere alla loro pronta sostituzione in caso di filtri esauriti.
L’Ateneo di “Tor Vergata” ha avviato il progetto pilota da due mesi e i dati raccolti sono più che incoraggianti. Nei primi 62 giorni di test, iniziati alla fine di febbraio, gli 8 erogatori installati hanno erogato 37.105 litri di acqua equivalenti a 5.937 kg di emissioni di CO2 evitate; 74.210 bottiglie da 0,5 l in meno; 965 kg di PET non prodotto.
Come funzionano gli erogatori? È molto semplice. Disegnati e prodotti in Italia, e individuati mediante il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), sono collegati alla rete idrica, montando all’interno un Sistema di filtraggio costituito da una colonna di carbone attivo sinterizzato in grado di rimuovere meccanicamente dall’acqua sostanze in sospensione maggiori di 0,5 micron, cloro e derivati, sostanze organiche e metalli pesanti. La presenza di molecole di argento nella struttura del filtro impedisce, inoltre, la proliferazione di batteri e virus e mantiene l’acqua batteriologicamente pura.
Perché fare tutto questo? Anche qui, la risposta è dietro l’angolo. Innanzitutto perché “Tor Vergata” crede fermamente nei principi base della Terza Missione, vale a dire quella capacità di mettere a disposizione della società e dell’uomo la ricerca e la conoscenza, obiettivi principali di ogni università, e poi perché L’Ateneo ha definito la propria Mission & Vision a favore di uno sviluppo sostenibile per divenire, attraverso il cambiamento continuo, un’eccellenza accademica nel contesto europeo. Ricerca, didattica, internazionalizzazione, sviluppo tecnologico, economico, organizzativo e sociale, sono i fattori chiave attraverso i quali è possibile vincere questa sfida. “Tor Vergata”, assieme alla Fondazione Unipolis, ha dato l’input per la nascita dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e ha aderito alla RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, con l’obiettivo di far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la cultura della sostenibilità e la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda globale e degli Obiettivi di Sviluppo da raggiungere entro il 2030.
Quanto è utile Goccia, in questo senso? Nel suo piccolo, molto, dato che investe parecchi degli obiettivi dell’Agenda. A partire dal Goal 6: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico sanitarie, che al punto 1 prevede, entro il 2030, di conseguire l’accesso universale ed equo all’acqua potabile sicura e alla portata di tutti. C’è poi il Goal 13: Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Il Goal 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili, che al punto 6 vorrebbe, entro il 2030, poter ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti.
Segue ancora il Goal 14: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile, con il punto 1 che impone di prevenire e ridurre in modo significativo l’inquinamento marino di tutti i tipi, in particolare quello proveniente dalle attività terrestri, compresi i rifiuti marini e l’inquinamento delle acque da parte dei nutrienti.
Da ultimo, ma non certo meno importante, il Goal 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo. Esattamente come una fontana che eroghi acqua gratuita, pura e assolutamente, continuativamente, certificata. A disposizione di chiunque.
PREVENIRE L’INFARTO È POSSIBILE, LO DICE UNO STUDIO RIVOLUZIONARIO
Uccide ogni anno circa 70 mila persone in Italia. La malattia coronarica (CAD) e la sua complicanza principale, l’infarto miocardico (IMA), è una delle principali cause di morte e disabilità sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, negli Stati Uniti oltre 900.000 soggetti hanno un attacco cardiaco o un decesso cardiaco improvviso. Le sindromi coronariche acute, inoltre, causano quasi 400.000 decessi all’anno. Quasi tutti presentano coronaropatia sottostante e circa due terzi sono soggetti di sesso maschile. In Italia l’infarto miocardico rappresenta la prima causa di morte (circa l’8% delle morti totali, mentre se si considera la globalità della malattia ischemica cardiaca il numero sale al 12%). Si stima che in Italia in un anno oltre 135 000 individui siano colpiti da un evento coronarico, con una mortalità preospedaliera del 30%. Diventa dunque di primaria importanza la prevenzione e la diagnosi precoce di un evento acuto che interessa il cuore.
La CAD è una malattia multifattoriale: la sua eziologia è un mix fra componenti acquisite – come uno stile di vita non corretto – ed ereditarie, che fanno parte del “pacchetto” che ogni individuo “riceve” all’atto della nascita.
Un nuovo studio pilota pubblicato sulla prestigiosa rivista Plos One, “MiR-423”, frutto di una preziosa sinergia fra i ricercatori della Sezione di Genetica Medica del PTV, guidati da Giuseppe Novelli, e di quelli della Sezione di Cardiologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e del Policlinico Tor Vergata di Roma diretti da Franco Romeo, evidenzia la possibilità di giungere a diagnosi precoci, e quindi prevenire nuovi decessi, grazie all’individuazione di un nuovo biomarcatore genomico, il MiR-423.
Ad oggi, nonostante siano stati identificati un certo numero di loci genetici nella CAD, molto poco si sa sul loro preciso contributo. Inoltre è sempre più evidente che ogni paziente ha una propria risposta al trattamento e alla terapia.
In questo contesto, la comprensione delle relazioni tra variabili ambientali e genetiche/epigenetiche potrebbe consentirci di distinguere un paziente da un altro, offrendo l’opportunità di impostare un’analisi personalizzata del profilo del rischio del paziente con CAD.
Lo studio di “Tor Vergata” coinvolge pazienti con malattia coronarica stabile (cioè cronica, senza sviluppo di infarto) e pazienti con malattia coronarica instabile (ovvero con infarto acuto del miocardio) ed è finalizzato all’identificazione di nuovi varianti epigenetiche da validare come biomarcatori per la stratificazione del rischio e la diagnosi precoce dell’IMA.
La novità consiste proprio nella possibilità di poter individuare quei soggetti che potrebbero andare incontro ad un evento acuto in un breve tempo. Lo studio è stato condotto analizzando l’espressione di piccole molecole di RNA non codificante (cioè non producenti proteine), chiamati microRNA. I microRNA hanno importantissimi ruoli di regolazione dell’espressione genica; alcuni microRNA regolano un gran numero (decine) di geni-bersaglio, e alcuni di questi mostrano una espressione strettamente tessuto-specifica. I microRNA quindi attraverso la loro azione di repressione dell’espressione di un gene, possono controllare importanti processi biologici come la proliferazione cellulare, l’apoptosi, il metabolismo dei lipidi, lo sviluppo neuronale e la differenziazione delle linee emopoietiche. Molti studi testimoniano che un’espressione dis-regolata dei microRNA è associata allo sviluppo di tumori. Inoltre recenti studi evidenziano come i microRNA siano capaci di “rispondere” a fattori ambientali come alimentazione, fumo, stile di vita e quindi risultano potenziali futuri bersagli per azioni terapeutiche.
Usando un approccio di PCR-array, i ricercatori hanno identificato, tra un pannello di 84 diversi microRNA circolanti, cioè espressi nella circolazione sanguigna, un microRNA, il miR-423, che risultava avere dei livelli di espressione molto bassi in pazienti con malattia coronarica subito dopo l’infarto acuto del miocardio rispetto a pazienti con malattia coronarica stabile. Il livello di espressione del miR-423, dosato negli stessi pazienti a 6 mesi dall’evento acuto (IMA), risaliva a livelli comparabili ai pazienti con malattia coronarica stabile, indicando che la sua espressione sia assolutamente specifica ed indicativa dell’evento acuto.
L’identificazione di questo nuovo biomarcatore genomico, se pur da validare su casistiche di popolazione diverse, apre interessanti prospettive di medicina personalizzata e indirizzata ad identificare preventivamente gli individui a maggior rischio di sviluppare infarto acuto del miocardio.
Lo studio è stato effettuato grazie al contributo della Fondazione Roma.
SIGLATI DUE ACCORDI ITALIA-CINA PER DOTTORATI RICERCA
Yufang Shi, nella sua doppia veste di direttore dell’Istituto per la Medicina Traslazionale dell’Università di Soochow (nonchè vicepresidente del First Affiliated Hospital della stessa università), e di presidente dell’Istituto no profit Wuxi Sinotide New Drug Discovery, ha sottoscritto nella mattinata di oggi a Roma due accordi con il centro di ricerca Tor Vergata Oncoscience (TOR) dell’Ateneo capitolino. Obiettivo: favorire la mobilità degli studenti di Dottorato di ricerca fra le due università e condividere expertise e attività di ricerca e laboratoriali.
Entra così nel vivo la prima fase di un accordo di collaborazione che si inserisce nell’alveo delle attività di respiro internazionale portate avanti negli ultimi anni, e con impulso sempre maggiore, dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, e che consolida il rapporto con l’Università di Soochow, con cui già in passato si sono realizzati fruttuosi accordi di tipo didattico e scientifico.
Già in precedenza, alcuni studenti cinesi erano stati ammessi al programma di dottorato in “Biochimica e Biologia Molecolare” del dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di “Tor Vergata”, stipulando delle convenzioni di co-tutela.
La prima fase dell’accordo, della durata di tre anni rinnovabili, prevede programmi di mobilità per gli studenti per lo studio e la ricerca e per l’avvio di cooperazioni scientifiche da svolgersi nei laboratori dell’Università di Roma “Tor Vergata” oppure presso l’Istituto di “Medicina Traslazionale”, Università di Soochow, Cina.
Oltre al rettore Giuseppe Novelli, firmatari, per “Tor Vergata”, Gerry Melino, Mauro Piacentini, Eleonora Candi.
TOR VERGATA CON ASVIS E RUS PER 3° FESTIVAL SVILUPPO SOSTENIBILE
L’Ateneo di “Tor Vergata” ancora una volta presente con ASviS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, di cui l’università è partner fondatore, per il Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana di sensibilizzazione e mobilitazione di cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale per diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. “Mettiamo mano al nostro futuro”: nel 2019 il Festival, promosso anche dalla RUS-Rete delle Università Sostenibili, lancia un appello a ciascuno di noi per invitarci a contribuire in prima persona a un futuro migliore, nella cui costruzione tutti possiamo essere coinvolti.
L’edizione di quest’anno si svolge in un momento decisivo per il futuro del Paese e dell’Europa: a fine maggio, infatti, i cittadini dell’Unione saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo. Il Festival rappresenterà una tappa importante per sensibilizzare i nuovi eletti sulle sfide dell’Agenda 2030 e per insistere affinché l’Unione europea, l’Italia e i suoi territori mettano lo sviluppo sostenibile al centro delle proprie politiche.
Convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari e molto altro ancora comporranno un calendario molto fitto per coinvolgere, includere e dare voce alla società italiana.














