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 INCONTRO CON BOERI SUL SISTEMA DELLE PENSIONI

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Si e’ tenuto presso l’Aula Magna della Facolta’ di Economia, il primo incontro del ciclo di Seminari su “L’economia italiana”, organizzato dal Dipartimento di Economia e Finanza, Facolta’ di Economia e Ceis “Tor Vergata”. “Problemi e prospettive del sistema previdenziale italiano” e’ stato il tema affrontato dal Presidente dell’Inps Tito Boeri, che ha parlato di una delle questioni ritenute piu’ rilevanti dagli italiani, ovvero la pensione. Molte le domande a cui l’economista ha cercato di dare una risposta: come funziona il sistema pensionistico? Come valutare la sostenibilita’ delle riforme pensionistiche? Che effetti hanno le regole sull’eta’ di pensionamento sul mercato del lavoro dei giovani? Come comunicare queste verita’ nel dibattito pubblico? Partendo dalla percezione del sistema pensionistico, come emersa dal Focus Group di Leiser del 2015, Boeri ha dimostrato come ci siano due modi di pensare alla pensione completamente sbagliati, perche’ non tengono conto del patto intergenerazionale e della natura mutualistica del sistema previdenziale. “L’equita’ intergenerazionale – ha affermato il Presidente dell’Inps – e’ uno dei pilasti fondamentali su cui si regge l’equilibrio del sistema pensionistico. Fino agli anni Settanta il debito pensionistico era limitato, quando poi sono stati introdotti provvedimenti che hanno di fatto sballato il sistema, con gravi ripercussioni sul debito pubblico. Le riforme, infatti, sono state fatte molto spesso per capitalizzare un consenso politico immediato, ma a lungo andare hanno avuto e hanno ancora costi molto alti. Esemplari, in questo senso, sono le “baby pensioni”: a tutt’oggi ogni anno quasi 4 miliardi di euro servono per pagare le pensioni a chi si e’ ritirato dal lavoro a meno di 50 anni negli anni Ottanta e Novanta. La riforma Fornero ha introdotto misure volte a limitare il debito pensionistico, posticipando l’uscita dal mondo del lavoro: nel breve periodo, a 3 anni dall’introduzione, questo ha avuto un effetto, seppur limitato, nell’assunzione di giovani (1 giovane in meno assunto per ogni 3 pensionati “bloccati”), ma le previsioni di lungo periodo dimostrano che non c’e’ spiazzamento fra l’occupazione degli adulti e il lavoro dei giovani”. Uno dei problemi fondamentali affrontati da Tito Boeri e’ stato il divario tra la realta’ del sistema pensionistico e la percezione che di questo ha l’opinione pubblica: “le persone sono convinte di capire appieno il funzionamento del sistema previdenziale, ma spesso non hanno gli strumenti per farlo. E’ fondamentale, in questo senso, non solo l’informazione ma anche e soprattutto una formazione approfondita. Da parte degli ‘addetti ai lavori’ e’ necessario rendere la materia piu’ facilmente comprensibile a tutti, trovando magari metafore maggiormente corrispondenti alla realta’ e usando un paternalismo che informa”. In conclusione l’economista ha sottolineato la dicotomia tra l’inevitabile allungamento della vita lavorativa e la volonta’ delle persone di andare in pensione il prima possibile: “bisognerebbe indicizzare le regole pensionistiche alla longevita’ e in questo senso spiegare il perche’ e’ necessario fare aggiustamenti, trovando anche il modo di comunicare queste verita’ nel dibattito pubblico”.

 

35 AZIENDE E 1000 ISCRITTI AL CAREER DAY

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Colloqui di selezione, seminari di orientamento al lavoro e incontri di presentazione. L’Universita’ degli Studi di Roma “Tor Vergata” ha ospitato l’undicesima edizione di Campus&Leaders&Talents, il career day di ateneo, che nelle edizioni precedenti ha raccolto la partecipazione di circa 10.000 studenti. Quest’anno, le porte della Facolta’ di Economia si sono aperte per 1000 laureandi e laureati accreditati, provenienti da tutte le facolta’. Le aziende accreditate, invece, sono state 35, fra cui l’agenzia Lavoropiu’, abilitata alla selezione per conto di altri 24 brand. Si registra, quindi, l’incremento nella partecipazione di 10 aziende in piu’ rispetto al 2017.  L’evento – realizzato con la collaborazione dell’ufficio placement, l’associazione laureati economia Tor Vergata (Alet) e l’ufficio laureati Deskimprese – si e’ svolto per il terzo anno consecutivo senza curricula di carta. “La cosa importante – spiega Giuseppe Novelli, Rettore dell’Universita’ degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’ – e’ aver coniugato il saper essere e il saper fare per i giovani. L’unico modo per farlo e’ mettere in contatto le loro caratteristiche con quelle delle aziende, sapendosi presentare sul piano tecnico, giuridico e scientifico e facendo emergere le competenze per far progredire l’innovazione e la tecnologia”. Secondo Novelli, uno dei meriti del Career Day e dell’Ateneo e’ quello di aver anticipato la presenza delle aziende nella vita quotidiana degli studenti, “favorendo l’interdisciplinarita’”dinnanzi alla necessita’ “di competenze trasversali” richieste nel mondo del lavoro. Secondo il ventesimo rapporto Almalaurea, a un anno dal titolo di studio, e’ occupato il 46% dei laureati triennali di “Tor Vergata”, (a fronte di una media nazionale del 41%), e il 62% dei laureati magistrali, una media superiore di 3 punti rispetto a quella nazionale. La percentuale sale al 79% a tre anni dalla conclusione del percorso universitario. 

 

 

RETTORI DI 30 PAESI A CONFRONTO A VILLA MONDRAGONE

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Giordania, Gran Bretagna, Libano, Germania, Federazione Russa, Israele, Palestina, Siria: sono alcuni dei Paesi che oggi la Conferenza Internazionale dei Rettori delle Università ha riunito per proseguire un lavoro avviato negli scorsi anni. Il compito cui sono chiamati i vertici delle università è definire, programmare e migliorare il ruolo giocato dal settore dell’istruzione superiore rispetto a primarie questioni globali. L’evento è stato organizzato presso la storica sede di rappresentanza dell’Ateneo di “Tor Vergata”, la tuscolana Villa Mondragone di Monte Porzio Catone in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Conferenza dei Rettori delle Università Pontificie Romane della Santa Sede e il Vicariato di Roma. All’intervento di apertura del Rettore Giuseppe Novelli sono seguiti quelli del Prof. Rev. Mauro Mantovani, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Pontificie Romane della Santa Sede, dell’Amb. Giorgio Marrapodi, Direttore Generale per lo Sviluppo alla Cooperazione della Farnesina, del Monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo, e Commissione Episcopale Italiana (CEI) per l’Università, Scuola e l’Educazione e del Prof. Luigi Paganetto, Presidente FUET (Economics Foundations Tor Vergata). Coordinatore, il Prof. Massimo Maria Caneva. 

A tre anni dal lancio dell’Agenda ONU 2030 per il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, nonostante importanti passi in avanti, c’è ancora molto da fare. Globalizzazione spesso “perversa”, espansione demografica e invecchiamento della popolazione, impatto dei cambiamenti climatici sono le principali sfide di tutti i Paesi. Ma non solo. La minaccia viene anche da fenomeni interconnessi come epidemie globali, disoccupazione allarmante, aumento delle disuguaglianze economiche e sociali, migrazioni “forzate”, assenza di crescita inclusiva.

“Le Università possono dare un contributo fondamentale per realizzare un futuro più sostenibile. Numerosi studi – ha dichiarato il Prof. Novelli, Rettore di “Tor Vergata”, aprendo i lavori – segnalano per esempio che l’istruzione concorre in modo molto significativo alla costruzione del capitale sociale, favorendo virtù collettive invisibili, ma essenziali, come fiducia e cooperazione. Dobbiamo porci l’obiettivo di rendere massima la nostra generatività, investendo nella qualità della didattica e della ricerca scientifica, promuovendo la cultura, intensificando la mobilità internazionale, aprendoci alla società e alle Comunità, facendo Terza missione, creando innovazione sociale”.

“Fare innovazione sociale – ha proseguito il Rettore Novelli – può significare per le Università divenire reale e grande motore per le nuove trasformazioni culturali, tecnologiche, economiche e sociali che ci attendono. Tutto ciò a una condizione: che si faccia strada un nuovo modello di Accademia che consenta di coniugare ‘saper essere’ e ‘saper fare’, favorendo l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà, che sappia creare partnership collaborative, che sia in grado di fare ‘contaminazione’ con l’impresa per idee e progetti responsabili, che permetta di lavorare insieme a tutti gli attori delle istituzioni, nel territorio, diffondendo una cultura ‘responsabile’ e attenta alla sostenibilità, promuovendo coesione sociale, trasmettendo valori senza tempo. È tempo di accelerare e di porre in essere azioni ancora più decise per “trasformare il nostro mondo” e rimetterlo su un sentiero di crescita duratura e stabile. È tempo di un profondo cambiamento che sia capace di andare oltre l’approccio ‘business as usual’, che ponga al centro il progresso e il benessere umano, senza lasciare nessuno indietro”. 

“Il sistema economico globale – ha spiegato Leonardo Becchetti, Ordinario di Politica Economica a “Tor Vergata” cui è stato affidato il keynote speech intitolato “Social and environmental challenges of globalization.? A vision and some ideas for sustainable solutions” ?– è sbilanciato verso gli obiettivi del massimo profitto delle imprese e del benessere dei consumatori a danno di finalità altrettanto importanti, se non di più, come la dignità del lavoro e la tutela dell’ambiente. Questi squilibri creano il paradosso di renderci oggi “miliardari precari”, “miliardari” grazie all’accesso ad una quasi infinita ricchezza digitale senza prezzo o quasi, “precari” per via della difficoltà di costruire percorsi di lavoro stabili nel tempo”. La risposta a questi squilibri è quindi “una nuova vision che riequilibri i rapporti tra queste finalità come l’economia civile. Ovvero un modello economico che punti su fiducia, qualità delle relazioni, benessere multidimensionale ed imprese responsabili in grado di creare valore sostenibile”. 

“Il cambiamento è già in atto – ha concluso Becchetti – ma può essere significativamente accelerato da iniziative che facilitino il ‘voto col portafoglio’ di consumatori, risparmiatori ed amministrazioni pubbliche verso le imprese che sanno interpretare meglio questo cambiamento. Regole degli appalti, rimodulazione delle imposte sui consumi per premiare prodotti e filiere sostenibili ed inserimento di indicatori di sostenibilità per la premialità dei manager e il monitoraggio delle scelte dei governi sono tra le misure più urgenti. Fondamentale anche la nuova dimensione della responsabilità fiscale d’impresa per evitare che l’enorme e crescente ricchezza creata non si distribuisca equamente favorendo diseguaglianze e crisi finanziarie”.

 

RINNOVATO ACCORDO SULLA RICERCA CON ESA

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Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata” e Franco Ongaro, Capo del Direttorato Tecnologia Ingegneria e Qualità ESA-ESTEC, hanno oggi firmato un accordo bilaterale che rafforza e sviluppa nuove collaborazioni nel settore della ricerca scientifica e tecnologica in ambito spaziale. In particolare queste saranno focalizzate su alcuni specifici temi, quali l’effetto delle radiazioni sui materiali nelle missioni per l’esplorazione spaziale a lungo termine, i tests di irraggiamento da neutroni accelerati su sistemi elettronici, lo sviluppo e la caratterizzazione dei materiali per la protezione dalle radiazioni e la manifattura additiva nelle tecnologie spaziali. L’accordo si innesta su una lunga e duratura partnership tra l’ESA e Tor Vergata, che si basa su più di 25 anni di collaborazione, iniziata nel 1993 quando fu stipulato il primo accordo bilaterale. Basti ricordare la ormai trentennale collaborazione nel settore dell’Osservazione della Terra, con progetti riguardanti la modellistica elettromagnetica a microonde e l’analisi dei dati acquisiti dalle missioni satellitari ERS, ENVISAT, SMOS fino alle ultime SENTINEL (D. Solimini, P. Ferrazzoli, G. Schiavon, L. Guerriero, F. Del Frate) e la più recente sperimentazione di Comunicazioni in gamma Q/V con il payload TDP#5 (M. Ruggieri, E. Cianca, M. De Sanctis e T. Rossi) del satellite Alphasat. Ongaro, in visita presso l’Università di Tor Vergata in occasione della firma dell’accordo, ha dichiarato: ”L’ESA è estremamente lieta di stipulare una nuova collaborazione con un’Università prestigiosa quale quella di Tor Vergata. L’Innovazione tecnologica è, d’altronde, per ESA un elemento prioritario per mantenere il settore spaziale Europeo competitivo a livello globale nell’esplorazione e sfruttamento dello spazio. Contiamo su questa nuova partenrship con Tor Vergata per coltivare, promuovere e sviluppare nuove ricerche”. Il Rettore Novelli ha dichiarato “25 anni di collaborazione tra Tor Vergata ed ESA, ha prodotto ragguardevoli  risultati. Sono molto lieto di questo nuovo accordo che permette di consolidare ed espandere la nostra collaborazione in una rinnovata cornice su cui innestare ulteriori futuri successi ed espandere, al contempo, la collaborazione verso nuove ed eccitanti aree di ricerca. Siamo pronti ad aprire ulteriori partnership e progetti con ESA nell’intento di collaborare e favorire le ambizioni di esplorazione spaziale Europee”. L’Accordo entrerà in vigore dal 12 Novembre 2018 ed avrà una durata quinquennale. 

ERC2018, A FRANCESCO RICCI SOSTANZIOSO FINANZIAMENTO

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Università e centri di ricerca di oltre 40 Paesi europei, per un totale di circa 300 ricercatori premiati con uno stanziamento di oltre 570 milioni di euro: sono le cifre dell’assegnazione degli ERC Awards, con cui l’European Research Council premia i migliori ricercatori, nell’ambito del programma Horizon 2020. “Tor Vergata” è presente nella prestigiosa lista di assegnazione con il nome di Francesco Ricci, che ha sottoposto il suo progetto “PRO-TOOLKITS” assieme agli oltre 2300 ammessi alla fase di valutazione.
“A Francesco Ricci le congratulazioni più sincere per un risultato e un successo che ci onora e rende merito al grande impegno di tutti i talenti, le competenze e le professionalità di cui il nostro Ateneo può farsi vanto – è il commento del Rettore Giuseppe Novelli – una ulteriore ‘certificazione’ internazionale dell’ottima qualità della ricerca nazionale e di “Tor Vergata”. Insieme al nostro Francesco Ricci, ben altri 14 ricercatori Italiani sono presenti nella lista dei Principal Investigators di quest’anno, con un totale di finanziamenti che sfiora i 30 milioni di euro. Cervelli Italiani che scelgono di proseguire il loro percorso di studio in Italia, e di investire nella loro istituzione madre”.

“Ancora – conclude Novelli – una prova che un ottimo lavoro di squadra, con le varie componenti di un Ateneo focalizzate sull’obiettivo della qualità e del risultato, questi risultati non tardano ad arrivare e ci proiettano sulla scena internazionale per meriti straordinari”.
“Il progetto, dal titolo ‘Programmable nucleic acid toolkits for cell-free diagnostics and genetically encoded biosensing – PRO-TOOLKITS’, – spiega il Dottor Francesco Ricci – ha come obiettivo quello di sviluppare kit diagnostici ‘cell-free’ e biosensori ‘genetically-encoded’. La sua durata è di 5 anni, con un budget complessivo di 1.999.375 euro”.
95 articoli, 4 brevetti, 5 capitoli in libri e volumi, un h-index pari a 37, 4350 citazioni secondo le ultime elaborazioni su Scopus: questi, secondo la metrica della valutazione della ricerca, i “numeri” di Francesco Ricci, giovane Professore associato presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie chimiche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.

Ma non è tutto: all’attivo anche importanti riconoscimenti come il Premio internazionale 2017 “Heinrich Emanuel Merck Award” (assegnato a scienziati sotto i 45 anni impegnati nello sviluppo di nuovi metodi di analisi che possano migliorare la qualità della vita) oppure il “Proof of Concept” 2016 dell’European Research Council del valore di 150 mila euro (destinato a ricercatori già vincitori di un bando ERC e hanno l’obiettivo di determinare il potenziale di innovazione delle idee sviluppate, valutandone le potenzialità e l’orientamento per un eventuale sviluppo commerciale) grazie al progetto AB-SWITCH (Evaluation of commercial potential of a low-cost kit based on DNA-nanoswitches for the single-step measurement of diagnostic antibodies), che ha l’obiettivo di ottimizzare lo sviluppo commerciale di un sistema di diagnosi dell’HIV e di altre malattie infettive. Il sistema si basa sull’utilizzo di “nanomacchine” costruite con DNA sintetico e in grado di riconoscere e legare in maniera specifica un anticorpo target, fornendo un segnale ottico in seguito all’avvenuto legame.

“Per oltre 10 anni – si legge nella lettera con cui il Presidente ERC Jean-Pierre Bourguignon ha comunicato a Ricci l’esito positivo – l’European Research Council ha supportato idee eccellenti, e molti progetti hanno prodotto straordinarie innovazioni scientifiche. L’alto numero e l’elevata qualità dei progetti che si candidano all’assegnazione del contributo testimoniano il valore del programma e la necessità di investire nella ricerca di frontiera”.
Questi fondi – ha commentato ancora Bourguignon – consentono ad ambiziosi scienziati di costituire o rafforzare i propri team in Europa, ed essere realmente creativi nella loro ricerca, creando anche un ambiente di lavoro proficuo per giovani ricercatori a livello di dottorato e post-dottorato. Un impulso positivo a beneficio della società europea”. Questa tornata di finanziamenti crea infatti ben 1750 posti di lavoro tra ricercatori, studenti e staff.

Tra i Paesi presenti nella lista dei beneficiari, spiccano Gran Bretagna (55 grants), Germania (38), Francia (32) e Svizzera (29). L’Italia se ne aggiudica 15, ma i ricercatori di nazionalità italiana sono al secondo posto nella “classifica” delle nazionalità premiate (35), secondi solo alla Germania che ne conta 49.
Molto ampio il panorama dei settori disciplinari rappresentati dai 2389 progetti “in gara”: scienze mediche, ingegneria, scienze della vita, scienze sociali e scienze umane.
Solo il 12% ha ottenuto l’ambito finanziamento: ben il 32% dei ricercatori a proporre la loro idea sono donne.

ACCORDO QUADRO STRATEGICO FRA BAMBINO GESÙ E “TOR VERGATA”

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L’alleanza fra due istituzioni di eccellenza conosciute in tutto il mondo, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, vede oggi raggiunto un importante traguardo in un proficuo cammino lungo anni: l’Accordo Quadro siglato presso il Rettorato dell’Ateneo dalla Presidente Mariella Enoc e dal Rettore Giuseppe Novelli, definisce un programma inserito nell’ambito del Piano Strategico dell’Ospedale e dell’Università, con un orizzonte temporale di 3 anni (2018-2020). Il Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero è regolato da una convenzione sottoscritta nel 2009 tra l’Ateneo, la Fondazione PTV e il Bambino Gesù.
Una partnership che mette in evidenza numerosi punti tra i due enti firmatari, che si prefiggono grandi obiettivi – nel campo della formazione, della medicina, dell’assistenza e della ricerca – che vanno ben oltre il singolo accordo, che favorisca, fra l’altro, la partecipazione a bandi di ricerca competitivi a livello nazionale e internazionale.

“In questi ultimi cinque anni – ha spiegato il Rettore Giuseppe Novelli aprendo l’incontro al quale hanno preso parte le due delegazioni – l’Ateneo è stato fortemente impegnato nella ridefinizione del nuovo ruolo delle università, chiamate a confrontarsi con un presente in costante, drammatico mutamento, in cui persino il ruolo del medico deve adeguarsi alle nuove esigenze e ad innovarsi continuamente. Il medico del futuro non è un singolo “investigator”, ma un professionista che sviluppa competenze intersettoriali e si confronta con ambiti multisettoriali come parte di un team. Transdisciplinarietà, contaminazione tra i saperi, open science, confronto su scala internazionale, impulso all’innovazione sociale sono le nuove modalità di azione, imprescindibili, degli Atenei che si impegnano ad essere generativi, per offrire un contributo fattivo alla società, per il benessere di tutti”.
La convenzione fa convergere l’interesse del Bambino Gesù a rafforzare la dimensione Universitaria dell’Ospedale, nella convinzione che lo sviluppo della ricerca e dell’alta formazione produca ricadute positive sulla qualità dell’assistenza offerta, anche attraverso la creazione di una Accademia di Pediatria che offra un punto di riferimento per la formazione pediatrica sul territorio Nazionale, e l’interesse dell’Ateneo a rafforzare lo sviluppo in ambito Pediatrico proseguendo la positiva collaborazione e in coerenza con il processo di trasformazione organizzativa avviato con la Regione Lazio e disciplinato dal protocollo di intesa e dagli atti successivi.

Inoltre, è volontà dell’Ateneo rafforzare il proprio sistema di Scuole di Specializzazione in una visione che includa tutte le Scienze Pediatriche.
“Le collaborazioni strategiche comune quella tra il nostro Ospedale e l’Ateneo di Tor Vergata – ha dichiarato la presidente dell’Ospedale, Mariella Enoc – consentono di ottimizzare l’efficacia degli investimenti nella ricerca mirata a migliorare la qualità e la sicurezza delle cure. Salvare la vita resta l’obiettivo che deve guidare ogni nostra azione: da qui l’esigenza di lavorare insieme e con impegno per costruire reti, intessere relazioni, spingere sull’alta formazione a beneficio della nostra società e di Paesi in condizione di grave emergenza. Il valore dell’incontro di oggi va quindi ben oltre la firma dell’accordo: è il consolidamento di un legame che ci consente di valorizzare le competenze e le professionalità in campo”.
Dello stesso tenore l’intervento dell’Assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, che sottolinea l’importanza di “fare sistema affinché la vocazione all’alta formazione e alla ricerca di Roma e del Lazio possa trovare ambiente favorevole e condizioni ottimali per lo sviluppo. L’intesa fra “Tor Vergata” e Bambino Gesù è un chiaro esempio di collaborazione proficua a beneficio del territorio. Alla Regione il compito di facilitatore, nonché di hub strategico per l’attivazione di percorsi finalizzati all’inserimento di giovani medici nel Sistema Sanitario Nazionale, anche mediante l’attivazione di fondi regionali per borse di studio”.

Nel suo Intervento il Professore Paolo Rossi, Direttore della Scuola di Pediatria dell’Università di “Tor Vergata” con sede nell’Ospedale Bambino Gesù, esprime grande soddisfazione per la firma dell’Accordo Strategico e la Convenzione. Questo atto sancisce infatti, con l’approvazione Regionale, la ventennale collaborazione tra le due prestigiose Istituzioni e il rafforzamento del più grande Dipartimento Accademico di Pediatria del Paese certificato anche dall’Agenzia Internazionale JCI. Il Prof. Paolo Rossi passa poi in rassegna i risultati della collaborazione con la descrizione delle Attività Didattiche e di Ricerca  che hanno portato il gruppo integrato Universitario-Ospedaliero ad esprime una Scuola di Specializzazione in Pediatria e una Scuola Master che  grazie ai percorsi didattici teorico pratici che abbracciano tutti gli ambiti specialistici della Pediatria è tra le prime scelte per i giovani laureati in Medicina che vogliano intraprendere la professione del Pediatra o vogliano approfondirne un particolare Settore

All’incontro hanno preso parte anche Bruno Dallapiccola, Direttore Scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Massimo Raponi, Direttore Sanitario OPBG, Giuseppe Colpani, Direttore Generale di “Tor Vergata”, Orazio Schillaci, Preside della Facoltà di Medicina di “Tor Vergata”, Massimo Andreoni, Direttore del Dipartimento di Medicina dei Sistemi di “Tor Vergata”, Alberto Siracusano, Direttore della UOC di Psichiatria e Psicologia Clinica del PTV.

TOR VERGATA OSPITA SECONDO PUBLIC DAY UPGx

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Il prossimo 21 gennaio 2019, alle ore 15 l’Ateneo di “Tor Vergata” ospiterà a Roma il Secondo Public Day UPGx sul tema della Medicina Personalizzata e Farmacogenetica, organizzato dalla Fondazione Golden Helix.
L’incontro, della durata complessiva di circa tre ore, è parte delle attività di disseminazione del progetto “Ubiquitous Pharmacogenomics (UPGx)”, finanziato dalla Commissione Europea (H2020-668353).
“Il Meeting – si legge nella nota – intende offrire una panoramica sulla attuale situazione della Farmacogenetica, illustrando a studenti, dottorandi, specializzandi, docenti e pazienti gli enormi progressi compiuti nello studio della variabilità genetica in relazione alla diversa risposta ai trattamenti, in termini di efficacia e di tossicità.
Uno sviluppo della disciplina che ha già permesso importanti applicazioni in ambito clinico, contribuendo alla prospettiva di una medicina ‘personalizzata’: ovvero la ricerca del miglior trattamento per ogni paziente, con l’obiettivo della massima efficacia e minimi effetti collaterali.
L’accesso è gratuito, previa registrazione al link dedicato”.

CYBERSECURITY, TOR VERGATA PARTNER COSTITUTIVO COMPETENCE CENTER

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Si è conclusa la fase di negoziazione per dare il via al nuovo polo di Roma sulla cybersecurity: il Ministero dello Sviluppo economico stanzierà circa 7 milioni di euro, cui se ne aggiungono altrettanti dei soggetti privati coinvolti.

Nasce così il “Cyber 4.0” del Centro Italia, il Competence Center sulla Cyber Security che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e il trasferimento tecnologico sui temi della sicurezza informatica. Sono 37 i soggetti privati coinvolti assieme a tutte le università pubbliche del Lazio – “Tor Vergata” che è partner costitutivo, Sapienza che è capofila del progetto, Roma Tre, Tuscia e Cassino – e insieme a Luiss, l’Ateneo dell’Aquila, CNR, INAIL e ISS.

“È un grande risultato per il nostro Ateneo – commenta il Rettore di Tor Vergata, Giuseppe Novelli – perché sin dal principio non solo abbiamo creduto nella bontà del progetto, ma ci siamo resi parte attiva per lavorare in sinergia con le altre università, dimostrando ancora una volta quali e quanti risultati possono essere ottenuti con un buon, lungimirante e intelligente lavoro di squadra”.

Il progetto si sviluppa lungo 4 assi per ciascuno dei quali saranno promosse e realizzate le attività di sviluppo e trasferimento tecnologico sui temi della sicurezza informatica; sono inoltre previste attività specifiche di trasferimento e sviluppo di nuove tecnologie nei settori industriali quali Aerospazio; Automotive; e-Health.

“Tor Vergata” partecipa direttamente alle attività di tutti i pillar assumendo la funzione di partner coordinatore nel contesto del pillar eHealth. In particolare, sono coinvolti nel progetto gruppi di ricerca afferenti i Dipartimenti di Eccellenza, Matematica e Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica, oltre ai Dipartimenti di Ingegneria dell’Impresa, Biomedicina e Prevenzione e Fisica.

Il valore delle attività che saranno condotte da Tor Vergata nell’ambito del progetto si aggira intorno ai 2 milioni di Euro, cofinanziate con un contributo del Ministero dello Sviluppo Economico di più di un milione di euro.

 

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