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Malta, Vella in Lettonia. Focus su guerra in Ucraina e immigrazione

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La sicurezza nel Mediterraneo, l’immigrazione e la guerra in Ucraina: questi i temi al centro della visita di Stato del presidente maltese George Vella in Lettonia. A Riga, Vella ha avuto colloqui ufficiali con il presidente della Lettonia Egils Levits. Entrambi hanno discusso questioni comuni, ma anche i 31 anni di relazioni bilaterali.
“Il problema più grande al momento è l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La Lettonia è un paese molto più vicino al problema rispetto a Malta – ha spiegato Vella -. I lettoni sono al confine con la Russia. Loro sono molto più consapevoli e ne sentono l’effetto molto più di noi”. Vella ha incontrato anche il ministro degli Esteri lettone Edgar Rinkevics. Hanno discusso, tra l’altro, della sicurezza nel Mediterraneo e di immigrazione.
“L’invasione russa ha causato abusi umanitari – ha evidenziato Vella -. Sebbene Malta sia neutrale, non ha taciuto su ciò che sta accadendo in Ucraina. Malta non ha esitato a condannare le violazioni delle leggi internazionali”.

– foto Department of Information Malta –
(ITALPRESS).

Malta aderisce ad azione legale Ue contro l’Ungheria

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il governo maltese ha deciso di aderire all’azione legale della Commissione europea contro il governo ungherese per per violazioni dei diritti fondamentali delle persone LGBTIQ+.
Il caso è già di fronte della Corte di giustizia dell’Unione europea. “Malta ha alcune delle leggi e delle politiche più progressiste e inclusive, che proteggono i diritti delle persone LGBTIQ+ e servono da esempio e ispirazione per gli altri Paesi, in modo che nessuno sia lasciato indietro”, spiega l’esecutivo maltese.
Il Parlamento ungherese ha approvato un’ampia legge contro la pedofilia, che include sanzioni più severe contro gli abusi sui minori ed esclude contenuti LGBTIQ+ dalle scuole.
La legge è stata presentata dal partito di governo ungherese Fidesz e si riferisce al divieto di diffondere ciò che definisce “promozione” del cambiamento di genere o dell’omosessualità nelle scuole e in generale a chiunque che abbia meno di 18 anni. Gli attivisti per i diritti umani affermano che la legge assomiglia a quella russa sulla “propaganda gay” del 2013 e questo è contro i diritti dei bambini e la libertà di espressione.
La Commissione europea sostiene che la legge viola vari diritti umani fondamentali, tra cui la dignità umana, la libertà di espressione e di informazione e il diritto al rispetto della vita privata. A settembre Malta ospiterà l’Europride.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Immigrazione, ennesima tragedia al largo di Sfax

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Mentre sempre più migranti sub-sahariani stanno fuggendo dalla Tunisia, si registra ancora una tragedia con almeno cinque migranti confermati morti e altri 28 ancora dispersi dopo che la loro barca è affondata al largo della costa della città meridionale di Sfax mentre tentavano di attraversare il Mar Mediterraneo per Italia.
Il Forum tunisino per i diritti sociali ed economici ha confermato l’ultima tragedia. Nelle ultime settimane, la costa meridionale di Sfax è diventata il principale punto di partenza per i migranti in fuga dalla Tunisia e da altri paesi africani e mediorientali a causa della povertà e dei conflitti in cerca di una vita migliore in Europa.
I recenti problemi politici e le crisi economiche e finanziarie stanno aumentando notevolmente le partenze di migranti dalla Tunisia verso l’Italia. L’aumento dei migranti in Italia è in gran parte dovuto ai tre giorni tra il 9 e l’11 marzo, quando ben 4.566 persone hanno raggiunto le coste italiane.
Tuttavia, secondo le ONG umanitarie e di salvataggio, la decisione politica del governo maltese di non intervenire e salvare vite in difficoltà nella sua zona di ricerca e soccorso, sta rendendo più difficile per i migranti a raggiungere l’Europa.
Maurice Stiel di Alarm Phone, ha confermato l’aumento nei viaggi dalla Tunisia, ma ritiene che il fattore principale sia “la sistematica politica di non assistenza da parte di Malta”.
“Oggi le barche di migranti cercano di attraversare la zona di ricerca e soccorso maltese per raggiungere Lampedusa o addirittura la Sicilia, il che ovviamente prolunga i viaggi e li rende più pericolosi – ha aggiunto -, i migranti che cercano di fuggire dal nord Africa, in particolare dalla Libia, sembrano essere consapevoli di non poter contare su alcuna assistenza proveniente da Malta”.
Anche Tamino Bohm dell’ONG Sea Watch ritiene che l’esiguo numero di migranti salvati dalle forze armate maltesi sia dovuto alla mancanza di azione da parte delle autorità maltesi. “Questa non è una nuova tendenza ed è collegata alle attuali politiche del governo”, ha detto, osservando che gli aerei appartenenti alle Forze armate maltesi rimangono “molto attivi” nelle acque meridionali e stanno trasmettendo informazioni alla guardia costiera libica.
Secondo dati non ufficiali delle Nazioni Unite, 12.000 di coloro che hanno raggiunto l’Italia quest’anno sono salpati dalla Tunisia, contro i 1.300 dello stesso periodo del 2022. In precedenza, la Libia era la principale via di fuga per i migranti dalla regione nordafricana.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Ucraina, ministro Interno maltese difende decisione fornitura munizioni

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il ministro dell’Interno maltese, Byron Camilleri, ha difeso in Parlamento la decisione del governo di partecipare all’iniziativa Ue per l’approvvigionamento di munizioni all’Ucraina, sottolineando che l’accordo ha salvaguardato la neutralità di Malta ed è stato chiaramente vantaggioso per gli interessi del Paese.
Il ministro ha spiegato che “tutti sanno che il prezzo delle attrezzature militari è esploso a causa della guerra: comprese le munizioni che le forze armate di Malta utilizzano nelle loro esercitazioni di addestramento”, aggiungendo che “reperire materiale da acquistare è diventato impegnativo”. Camilleri ha quindi sottolineato che è in quest’ottica Malta ha aderito all’iniziativa dell’Eda affinchè tutti i paesi coinvolti acquistino congiuntamente le proprie munizioni con il vantaggio di garantire prezzi più bassi e sicurezza di approvvigionamento.
Camilleri ha evidenziato che la dichiarazione iniziale dell’Eda ha contribuito alla controversia, poichè ipotizzava che tutti i firmatari avrebbero aiutato l’Ucraina. Il sito web dell’Eda chiarisce che “nel pieno rispetto delle decisioni nazionali sovrane, il progetto può essere utilizzato per ricostituire le scorte nazionali degli Stati membri e/o aiutare l’Ucraina”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Siglato accordo Italia-Costa d’Avorio contro la tratta di esseri umani

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi è in visita ufficiale in Costa d’Avorio. Nella giornata di ieri, il titolare del Viminale ha avuto un vertice bilaterale con il ministro dell’Interno e della Sicurezza ivoriano, Vagondo Diomandè, nel corso quale è stata sottolineata la comune volontà di rafforzare la collaborazione tra i due Paesi, sul duplice fronte della lotta ai trafficanti di esseri umani e della sicurezza. Questa mattina il ministro Piantedosi ha partecipato, insieme al ministro Diomandè, alla cerimonia di lancio del progetto Civit-Oim, finanziato dall’Italia e che verrà realizzato insieme all’Oim. L’iniziativa prevede la creazione di avamposti di frontiera e percorsi di formazione specialistica sul controllo dei confini, la lotta al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani.
Il titolare del Viminale ha poi sottoscritto con il suo omologo della Costa d’Avorio un accordo di cooperazione che prevede, tra l’altro, lo scambio di informazioni e la realizzazione di una azione comune di prevenzione e di contrasto di fenomeni quali il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico di sostanze stupefacenti e di armi, le attività criminali connesse all’immigrazione irregolare, la criminalità informatica.
“Nell’incontro bilaterale con il ministro Diomandè abbiamo condiviso l’esigenza di rafforzare la cooperazione tra i due ministeri. Lungo tale direzione si inserisce il progetto Civit-Oim che rappresenta una importante iniziativa in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e per la cui realizzazione ringrazio l’Oim”, ha dichiarato il ministro Piantedosi.
“Ringrazio il Ministro Diomandè – ha proseguito il titolare del Viminale – per la disponibilità al dialogo e per la volontà di imprimere un ulteriore slancio alla nostra collaborazione”.
“La sottoscrizione dell’accordo testimonia la volontà comune di lavorare insieme per attuare una strategia di rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza. Tale accordo rappresenta un “pilastro” sul quale le nostre Forze di polizia potranno costruire una solida strategia di azione, realizzando un efficace scambio di informazioni e garantendo una proficua azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali”, ha concluso Piantedosi.

– foto ufficio stampa Viminale –

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Ucraina, dal governo di Malta via libera a fornitura munizioni

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Nonostante la neutralità costituzionale, il governo maltese ha deciso di aderire all’iniziativa dell’Agenzia europea per la difesa per l’approvvigionamento collaborativo di munizioni all’Ucraina.
La decisione presa dal governo maltese è stata criticata da partiti e movimenti di sinistra, secondo i quali questo atto porterà solo a un’ulteriore escalation della guerra.
Il governo maltese ha fatto riferimento alla riunione del Consiglio degli affari esteri dell’UE in cui erano presenti il ministro degli Esteri maltese Ian Borg e il ministro degli affari interni Byron Camilleri e ha ribadito che Malta continuerà a sostenere il popolo ucraino “principalmente attraverso aiuti umanitari e di altra natura”. La dichiarazione ha messo in luce che “Malta si è unita a diversi altri Stati membri in un’iniziativa guidata dall’Agenzia europea per la difesa al fine di effettuare un acquisto congiunto di vari tipi di munizioni”, aggiungendo che “attraverso questa iniziativa, Malta beneficerà di economie di scala e sicurezza di approvvigionamento per le risorse delle Forze Armate di Malta”.
L’iniziativa è stata progettata specificamente per consentire ai membri neutrali dell’UE di partecipare. Attualmente, l’Agenzia europea per la difesa riunisce tutti gli Stati membri dell’UE ad eccezione della Danimarca, che ha beneficiato di un opt-out.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Terremoto in Turchia, 2,7 milioni di persone ancora sfollate

ROMA (ITALPRESS/MNA) – L’impegno dei donatori internazionali, che ieri hanno promesso 7 miliardi di euro a sostegno delle persone colpite dal devastante terremoto dello scorso mese in Turchia e Siria, è un primo passo positivo ma, sottolinea Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro -, la strada da percorrere è ancora lunga per garantire la ripresa necessaria per i bambini e le loro famiglie.
In entrambi i paesi le esigenze immediate e di ripresa comportano rischi incalcolabili per i bambini, se venissero trascurate. In Turchia, oltre 15 milioni di persone sono state colpite direttamente e 2,7 milioni sono ancora sfollate, mentre la ricostruzione delle centinaia di migliaia di case distrutte o danneggiate richiederà anni. In Siria, dove 12 anni di conflitto avevano già reso 15 milioni di persone, in buona parte bambini, dipendenti dagli aiuti umanitari, il terremoto ha aggravato l’emergenza nel nord del paese. Qui, le condizioni precarie della popolazione sfollata sono ulteriormente peggiorate per le piogge torrenziali e inondazioni che due giorni fa hanno colpito più di 4.000 famiglie, distruggendo o danneggiando centinaia di tende, loro unico riparo, lasciando i bambini nel terrore di dormire durante la notte.
“La situazione in Siria era già incredibilmente disastrosa anche prima dei terremoti, con i bambini che, dopo oltre 12 anni di guerra, non dispongono di acqua sufficiente, cibo, assistenza sanitaria, servizi educativi e, sempre più spesso, perdono la speranza. Per troppo tempo i bisogni dei bambini siriani sono stati trascurati. Non sarebbe dovuto servire un terremoto per riorientare la comunità internazionale, ma ora è giunto il momento di cambiare approccio. Dobbiamo utilizzare questi fondi per ripristinare le scuole e gli ospedali, e garantire che i bambini abbiano case sicure. La conferenza dei donatori di ieri è stata un’opportunità per impegnarsi con un approccio sostenibile e a lungo termine che risponda alle esigenze umanitarie dei bambini in Siria e iniziare così il lungo processo di recupero che consenta loro di costruire una vita migliore. E’ chiaro che dobbiamo fare molto di più per garantire questo risultato”, ha dichiarato Rasha Muhrez, Direttore della risposta umanitaria di Save the Children in Siria.
“Con l’impegno assunto ieri, la comunità internazionale deve garantire che i bambini ricevano il sostegno di cui hanno bisogno nell’immediato e nel lungo periodo. E’ fondamentale che i bambini vengano ascoltati per comprendere meglio le loro esigenze specifiche e garantire una protezione adeguata. Inoltre, è essenziale che i fondi vengano convogliati alle organizzazioni siriane e turche, che finora sono state in prima linea nella risposta”, sottolinea Save the Children.
“Con 7 miliardi di euro promessi sia per la risposta umanitaria che per la ricostruzione a lungo termine, il lavoro inizia ora. Oltre duecentomila edifici, tra cui case, scuole e ospedali, sono stati distrutti o danneggiati in tutta la Turchia. I bambini sono stati strappati dalle loro case e la loro sicurezza è stata distrutta. Gli impegni di finanziamento e la solidarietà espressa oggi danno speranza ai milioni di bambini e alle loro famiglie che in tutta la Turchia stanno cercando di rimettere insieme i pezzi della loro vita. E’ ora fondamentale che questo sostegno internazionale arrivi il più direttamente possibile alle organizzazioni in prima linea, in modo che possa raggiungere senza indugio i bambini più vulnerabili e le loro famiglie”, spiega Sasha Ekanayake, Direttore di Save the Children in Turchia.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Malta registra il tasso di inflazione più alto degli ultimi 15 anni

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS) – Malta ha registrato il più alto aumento dell’inflazione degli ultimi 15 anni con statistiche ufficiali che mostrano che il costo della vita è esploso tra il 2021 e il 2022 a causa della pandemia e dell’invasione russa dell’Ucraina. L’Ufficio nazionale di statistica ha confermato che l’aumento dell’inflazione ha raggiunto un tasso di oltre il 6% in un anno. L’ultimo Eurobarometro conferma anche che i temi di maggiore preoccupazione per i maltesi sono i prezzi in aumento con il 61% di quelli intervistati. Lo scorso mese, i prodotti alimentari e le bevande analcoliche hanno registrato il più l’aumento – 13,2%, seguiti dai prezzi dell’acqua e dell’energia elettrica e dalle abitazioni con un aumento di oltre il 9%.
Secondo l’Ufficio nazionale di statistica, l’aumento dei prezzi della carne ha avuto il maggiore impatto sull’aumento dei prezzi alimentari. I prezzi erano già in aumento nella ripresa post-pandemia del 2021 a causa dell’aumento del costo del grano e dei prodotti agricoli e della carta, che hanno aumentato incredibilmente l’anno dopo l’invasione russa.
L’inflazione nell’Unione europea è aumentata di tre volte nel 2022 rispetto ai dati annuali del 2021. Tuttavia, i tassi di inflazione record dell’UE sono legati all’aumento dei prezzi dell’energia come diretta conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina. Secondo la posizione della banca centrale di Malta, l’inflazione alimentare dovrebbe iniziare a moderarsi più avanti nel 2023.

foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).