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Terremoto, il Governo dichiara lo stato d’emergenza per l’estero

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci di dichiarare lo stato di emergenza per interventi all’estero “in ragione dell’eccezionale sisma che ha colpito la Turchia e la Siria, che si manifesta come il più tragico evento di questo tipo a livello mondiale negli ultimi decenni, per le migliaia di vittime che ha causato, per l’alto numero feriti, dispersi e sfollati, oltre che per il numero di edifici pubblici e privati distrutti. La solidarietà attiva con il popolo turco e con quello siriano è per noi un imperativo categorico”, dichiara il ministro.
Nell’ambito del comune Meccanismo di Protezione civile dell’Unione Europea, ha aggiunto Musumeci “il governo può così fare il massimo per inviare squadre di soccorso, personale e materiale sanitario, in Turchia e, dopo la richiesta di quel governo, anche in Siria. Lo stato di emergenza avrà validità per sei mesi ed abbiamo messo a disposizione la somma di 11 milioni di euro che comprende, al netto di quanto potrà essere eventualmente rimborsato dall’Unione europea, i costi che verranno sostenuti per il trasporto, l’impiego di materiali e attrezzature e gli oneri relativi al personale impegnato nelle suddette operazioni”, ha aggiunto Musumeci.
Nel corso della seduta, il governo ha anche approvato, dopo la relazione del ministro, lo stanziamento della ulteriore di somma di 54.200.000 euro per gli interventi calamitosi nell’isola di Ischia e di 2.470.000 per le alluvioni dell’agosto 2022 in provincia di Massa-Carrara.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Terremoto, in Turchia stato di emergenza per tre mesi

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue senza sosta il lavoro dei soccorritori in Turchia e Siria, dopo il terremoto che ha raso al suolo interi edifici e palazzi. Con il passare delle ore il bilancio delle vittime continua ad aggravarsi: in totale si contano oltre 16 mila morti. In Turchia almeno 12.873 persone hanno perso la vita e altre 62.937 sono rimaste ferite, in base a quanto riferisce Anadolu che cita l’agenzia per i disastri e le emergenze del paese. In Siria, secondo quanto riportato dalla Cnn, le vittime sono almeno 3.162.
Si continua, però, a sperare: nonostante il freddo e le difficoltà, prosegue il lavoro per recuperare le persone bloccate sotto le macerie degli edifici crollati e ieri sono stati estratti vivi ragazzi e bambini anche a distanza di 58 ore dal sisma. Sono comunque tante le persone rimaste senza casa. Ieri il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha visitato le zone colpite dal terremoto. “Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse”, ha detto Erdogan, secondo quanto riferisce Anadolu.
“I nostri cittadini – ha aggiunto – non devono preoccuparsi, non permetteremo mai che rimangano senza riparo”. Per le dieci province turche colpite dal sisma è stato dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi.
Da diversi paesi del mondo, intanto, arrivano gli aiuti. Anche l’Italia sta facendo la sua parte: nelle scorse ore due ragazzi bloccati sotto le macerie sono stati messi in salvo dalla squadra di soccorritori italiani, composta da vigili del fuoco, personale sanitario e della Protezione civile, ad Antiochia, in Turchia. Le operazioni di salvataggio risultano, però, “estremamente complesse per le numerose scosse di assestamento”, hanno spiegato i Vigili del fuoco.
Nel frattempo continuano le ricerche dell’italiano che si trovava in Turchia al momento del terremoto e non si hanno notizie anche di una famiglia italiana di origine siriana composta da tre adulti e tre minori che si trovava ad Antiochia.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Terremoto in Turchia e Siria, le vittime sono oltre 11.700

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ROMA (ITALPRESS) – Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria continua ad aggravarsi: oltre 11.700 persone hanno perso la vita. I numeri, però, sono ancora provvisori. Continuano gli sforzi dei soccorritori per salvare più persone possibili e anche la squadra di soccorso italiana ha messo in salvo due ragazzi ad Antiochia. In Turchia si contano 9.057 morti e 52.979 feriti, secondo i dati comunicati dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. In Siria, in base a quanto riporta Sky News, 1.262 persone hanno perso la vita nelle aree controllate dal governo e 1.400 sono le vittime nella parte del paese controllata dai ribelli. Le repliche che si sono verificate dopo la prima scossa e il freddo non hanno aiutato i soccorsi. L’Afad, l’autorità per la gestione delle emergenze in Turchia, ha evidenziato che dal primo terremoto che ha colpito Kahramanmaras si sono verificate in totale 700 scosse.
Intanto oggi il presidente turco ha visitato le zone colpite dal sisma. “Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse”, ha detto Erdogan, secondo quanto riferisce Anadolu. Per il presidente turco il paese ha agito con tutte le sue istituzioni e risorse. “I nostri cittadini – ha affermato – non devono preoccuparsi, non permetteremo mai che rimangano senza riparo”, ha aggiunto Erdogan, spiegando che 6.444 edifici sono crollati a causa del terremoto.
Nell frattempo prosegue la corsa contro il tempo dei soccorritori. Le immagini dei salvataggi diffuse dai media turchi lasciano ancora un po’ di speranza. Un’adolescente, in base a quanto riporta Anadolu, è stata estratta viva dalle macerie 58 ore dopo il devastante terremoto e pure un bambino di sette mesi è stato salvato dopo più di due giorni.
Anche la squadra di soccorritori italiani, composta da vigili del fuoco, personale sanitario e della Protezione civile, è al lavoro in Turchia e ha già salvato due ragazzi in due diversi soccorsi in edifici crollati ad Antiochia. Uno dei due, un 23enne bloccato tra le macerie di una palazzina venuta giù, è stato recuperato dopo nove ore d’intervento dalle squadre Usar dei Vigili del fuoco. Le operazioni di salvataggio risultano, però, “estremamente complesse per le numerose scosse di assestamento”, scrivono i Vigili del fuoco in un tweet. Si attendono, intanto, notizie dell’unico italiano che non è stato ancora rintracciato tra i connazionali presenti sul luogo del terremoto.

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Terremoto, Gruppo San Donato invia medici, ambulanze e farmaci in Siria

ROMA (ITALPRESS) – Il gruppo ospedaliero internazionale San Donato ha dato la sua disponibilità alla Farnesina per inviare dodici medici, quattro bancali di medicinali e quattro ambulanze in Siria, dopo il devastante terremoto che ha fatto migliaia di vittime nella notte tra il 5 e il 6 febbraio. Partiranno con gli aerei messi a disposizione dal ministero degli esteri.
“Sentiamo il dovere di essere presenti in Siria in queste ore drammatiche per le popolazioni colpite. Abbiamo deciso di donare 4 ambulanze e inviare 12 medici per dare il nostro contributo di mezzi e know how. Abbiamo chiesto il supporto della Farnesina e del Ministro Tajani che ringraziamo davvero per l’impegno di queste ore per permetterci di realizzare il nostro proposito di assistenza”, dice Kamel Ghribi, vice presidente del gruppo San Donato.
In un intervento a Mosaique Fm, la principale radio privata tunisina, Ghribi ha fatto un appello a non abbandonare il popolo siriano che sta vivendo la stessa tragedia della Turchia. E ha contattato il presidente della Croce  Rossa siriana per accertarsi di quali siano i bisogni più urgenti della popolazione in questo momento.
Ghribi ha fatto sapere di avere anche sentito alcuni funzionari italiani e arabi, per lavorare con loro all’organizzazione di aiuti medici e logistici e alle operazioni di soccorso
Il presidente della Croce Rossa Araba Siriana, Khaled Hboubati, sottolinea che in questo momento i soccorsi in Siria sono esposti a una serie di ostacoli, il primo dei quali è la mancanza di strumentazione adeguata per individuare le persone sotto le macerie.
Per tale motivo la Croce Rossa Araba Siriana ha rivolto un appello all’Unione Europea affinchè revochi le sanzioni economiche alla Siria.

Immagine uff stampa GKSD
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Terremoto tra Turchia e Siria, oltre 5 mila morti. Un italiano disperso

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ROMA (ITALPRESS) – Si aggrava il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte del 6 febbraio: i morti registrati nei due paesi sono oltre 5 mila ma il bilancio è ancora provvisorio, mentre continua il lavoro dei soccorritori.
In particolare, in Turchia 3.381 persone sono rimaste uccise e altre 20.426 ferite, secondo quanto riferito dall’agenzia turca Anadolu, che cita un funzionario dell’agenzia per i disastri del paese. In Siria, 733 persone sono morte nelle aree controllate dai ribelli e altre 656 persone hanno perso la vita nelle regioni controllate dal governo, in base a quanto riporta Sky News.
I soccorritori hanno continuato a lavorare tutta la notte, nonostante il freddo, per recuperare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Secondo quanto riferisce Anadolu, quattro persone sono state salvate 28 ore dopo il crollo di un edificio a Gaziantep, città colpita dal sisma nel sud della Turchia. Molte persone, però, restano accanto alle macerie nella speranza di rivedere vivi i loro cari.
Aree urbane, edifici, palazzi e monumenti nelle aree colpite dal terremoto sono crollati. Dopo la prima scossa della notte, la terra ha continuato a tremare, con tante repliche di cui una di magnitudo 7.5 nella mattina di lunedì. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito il sisma come il peggiore che abbia colpito la Turchia dal 1938. Poi Erdogan ha annunciato un periodo di lutto nazionale di sette giorni, con bandiere a mezz’asta fino a domenica 12 febbraio.
Nel frattempo nelle aree colpite dal sisma giungono aiuti da tutto il mondo. I soccorritori italiani dei Vigili del fuoco e della Protezione civile sono già arrivati in Turchia, atterrati alle 6 di questa mattina (ora italiana) all’aeroporto di Adana, nel Sud del paese. Il gruppo è composto da 50 vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile. I vigili italiani utilizzano equipaggiamenti e attrezzature speciali per la ricerca e il soccorso, quali geofoni, robot, termocamere, search-cam, e sono addestrati a fornire immediatamente il supporto vitale di Base (BLS), come riferito dal Viminale.
Tutti gli italiani che si trovavano nella zona del sisma sono stati rintracciati ma una persona manca all’appello. “L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma, tranne uno”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Si sta cercando ancora – ha aggiunto – un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui”.
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Malta registra il peggior punteggio di sempre nell’indice di corruzione

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta è scesa nell’indice di corruzione, classificandosi al 54° posto secondo un rapporto pubblicato da Transparency International.
Transparency International ha pubblicato il Corruption Perceptions Index (CPI) del 2022 in cui Malta ha registrato il peggior punteggio di sempre. Perdendo tre punti rispetto all’anno precedente, il punteggio di Malta è ben al di sotto della media dei paesi dell’Europa occidentale e dell’Unione Europea.
I paesi sono classificati su una scala da zero (altamente corrotto) a 100 (molto pulito). La media dell’Europa occidentale e dell’UE è di 66. La Danimarca (90) è in testa al mondo, con la Finlandia (87) e seguita dalla Norvegia (84).
Transparency International ha affermato che “le raccomandazioni dell’inchiesta pubblica sull’assassinio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia devono ancora essere attuate nella legislazione, con continue preoccupazioni per la libertà dei media e l’interferenza politica nei media pubblici e per la lotta alla criminalità organizzata”.
Il rapporto ha anche aggiunto che “persiste uno stato di impunità e ha osservato che non ci sono state
condanne per casi legati alla corruzione ad alto livello”.
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Malta assume la presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta assume la presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Il ministro degli Esteri maltese Ian Borg ha confermato che Malta convocherà quattro importanti riunioni presso la sede delle Nazioni Unite a New York, inclusa una nell’anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina.
Il primo incontro previsto per questo mese si terrà il 13 febbraio con un dibattito sulla situazione precaria dei bambini nei conflitti. Il 14 febbraio è in programma un incontro sull’innalzamento del livello del mare, mentre il 23 febbraio Malta ospiterà un incontro annuale sui rapporti tra l’Unione Europea e le Nazioni Unite, a cui parteciperà l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri Josep Borrell.
L’ultimo incontro, il 24 febbraio, segna l’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Malta organizzerà un dibattito con la partecipazione non solo dei membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma anche di altri nazioni colpiti dalla guerra.
Il ministro Borg ha spiegato che “queste priorità sono parte integrante delle politiche maltese in materia di affari esteri”. Ha aggiunto che questi sono temi legati alla situazione internazionale tanto quanto i conflitti, in particolare la guerra in Ucraina che sarà una priorità assoluta per Malta. Il Ministro Borg ha detto che l’attenzione sarà posta anche sullo Stato d’Israele e la Palestina, la Somalia e l’Iraq.
Durante i due anni come membro del Consiglio di Sicurezza, Malta assumerà la presidenza nell’aprile del prossimo anno.
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Malta, 2,25 miliardi di fondi Ue per rendere economia più innovativa

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il governo maltese ha avviato i programmi operativi dei fondi europei per sette anni tra il 2021 e il 2027. L’allocazione finanziaria supera la somma di 2,25 miliardi, che è stata negoziata dal governo maltese e concordata al Consiglio europeo del giugno 2020.
Il primo ministro maltese, Robert Abela, ha affermato che questo stanziamento di fondi europei cambierà Malta in modo tangibile per il prossimo decennio. L’obiettivo principale dei programmi operativi è che Malta diventi più sostenibile, resiliente e digitale. Abela ha anche fatto riferimento alla necessità di maggiori investimenti nella salute pubblica e mentale, nonchè nel miglioramento del prodotto turistico, agricoltura e nella pesca. Ha aggiunto che il suo governo investirà dai finanziamenti europei in più siti di Natura 2000, in parchi e giardini naturali, nella gestione delle risorse idriche e in misure che garantiscano un minore inquinamento, compreso un nuovo interconnettore con la Sicilia. Il commissario europeo per la coesione e le riforme, Elisa Ferreira, ha affermato che la Commissione europea sta collaborando con il governo maltese in modo che con questi fondi Malta diventi più moderna e più competitiva con la partecipazione di tutti in un ambiente più sicuro e più verde, con un’economia che non lascia indietro nessuno grazie agli investimenti in formazione, ricerca e innovazione. L’obiettivo finale è rendere l’economia maltese più innovativa. Dallo 0,7% deve salire al 2,3% del Pil per raggiungere la media europea.
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