LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – L’organizzazione SOS Humanity aprirà al pubblico la sua nave di ricerca e salvataggio Humanity 1 dal 2 all’11 settembre nel porto di Siracusa, in Sicilia. Le aree all’aperto saranno liberamente accessibili a visitatori, sostenitori e giornalisti tutti i giorni dalle 10 alle 18. Ci saranno eventi speciali come visite guidate e una tavola rotonda.
In una mostra fotografica a bordo i fotografi mostreranno le loro impressioni sulle operazioni di salvataggio. Tutti e dieci i fotografi hanno fatto parte dell’equipaggio a bordo della Humanity 1 durante le recenti operazioni e hanno fatto luce sulle attività di ricerca e salvataggio di SOS Humanity nel Mediterraneo centrale. Le loro foto sono state scattate tra dicembre 2022 e luglio 2024 e ritraggono diversi angoli e prospettive di una missione di ricerca e salvataggio. Inoltre, tutti i giorni alle 15, 16 e 17 verranno proposte visite guidate alla mostra.
Il 12 settembre dalle 14 alle 16 si terrà una tavola rotonda aperta ai deputati europei e ai giornalisti. SOS Humanity ha invitato, tra gli altri, come relatori Sandro Gallinelli, Ammiraglio in pensione della Guardia Costiera Italiana; Chiara Denaro, esperta legale in materia di migrazione e Mirka Schàfer, responsabile dell’advocacy e attuale osservatore dei diritti umani a bordo della Humanity 1. Insieme discuteranno della situazione umanitaria e politica nel Mediterraneo centrale e di come garantire i diritti umani in questo contesto contestato.
– foto ufficio stampa SOS Humanity –
(ITALPRESS).
Sos Humanity apre al pubblico la sua nave di ricerca e soccorso
Marocco, gruppo cinese investe 366 mln dollari per fabbrica batterie
RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS/MNA) – Il gruppo cinese BTR, specializzato in materiali per batterie agli ioni di litio, ha annunciato che costruirà uno stabilimento nella città di Tangeri, in Marocco. Lo riferisce Morocco World News, che cita lo stesso gruppo Btr.
“Il progetto marocchino presenta un investimento totale non superiore a 366 milioni di dollari, con una costruzione prevista in circa due anni”, ha affermato BTR.
L’azienda ha descritto il progetto come un “significativo passo avanti”, come parte della sua espansione internazionale.
L’obiettivo è raggiungere una capacità produttiva annuale di 60.000 tonnellate di materiali per anodi di batterie agli ioni di litio e migliorare l’offerta rivolta ai clienti esteri.
Il Marocco negli ultimi tempi ha sottolineato l’importanza di potenziare l’industria automobilistica e la produzione di batterie per auto. Un impegno evidenziato anche dal ministro dell’Industria Riyad Mezzour che aveva parlato di promuovere la trasformazione dell’industria delle auto elettriche, “che passerà al 100%” entro il 2030 con un sistema industriale integrato.
A marzo il paese ha firmato un accordo con BTR per la costruzione di una fabbrica di catodi dedicata ai veicoli elettrici, con la previsione di creare 2.500 posti di lavoro.
“Questo investimento nel settore della mobilità elettrica non è isolato. E’ il primo di diversi grandi progetti che verranno”, ha affermato il ministro degli investimenti Mohcine Jazouli, secondo quanto riporta lo stesso giornale marocchino.
“Il Marocco è determinato a consolidare la sua posizione di hub continentale e regionale nel settore automobilistico, svolgendo un ruolo centrale in questa rivoluzione della mobilità verde”, ha aggiunto.
– Foto www.freepik.com –
(ITALPRESS).
Per neolaureati maltesi tasso di occupazione più alto in Europa
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Secondo i dati diffusi da Eurostat, i laureati maltesi sono quelli che in Europa hanno maggiori probabilità di trovare lavoro immediato, con quasi il 96% che trova lavoro entro tre anni dalla fine degli studi.
Il tasso di occupazione dei laureati a Malta è rimasto elevato per gran parte di questo secolo, ma è sceso al di sotto della soglia del 90% per la prima volta in due decenni nel 2021 e nel 2022, poichè i tassi di occupazione dei laureati sono diminuiti in tutta Europa in seguito al Covid-19. Nel 2023 questo valore è tornato al massimo storico del 95,8%, ben al di sopra della media europea dell’83,5% e appena al di sopra dei Paesi Bassi, al secondo posto. Malta rimane l’unico paese del Mediterraneo o dell’Europa meridionale a registrare un tasso superiore alla media dell’UE. Altri stati, da Cipro (80,6%) alla Spagna (78,7%), Francia (80,1%) e Grecia (72,3%) trascinano la media UE verso il basso, con l’Italia che sostiene la classifica europea con il 67,5%. Poco più del 96% dei laureati con un titolo di studio terziario trova lavoro entro uno o tre anni dalla laurea, mentre questa cifra scende leggermente al 90% per quelli con un titolo di studio non terziario. Il governo ha lanciato lo scorso anno per cercare di portare il tasso di abbandono scolastico in linea con la media dell’UE. Attualmente a Malta un giovane su dieci tra i 18 e i 24 anni abbandona prematuramente la scuola. Questa cifra rimane al di sopra della media dell’UE, con la strategia che mira a ridurla al 9% entro il 2030.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
Panetta al Meeting “Cruciale ridurre debito, Ue rafforzi integrazione”
RIMINI (ITALPRESS) – “Il problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto. Un debito elevato rende più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività e l’incentivo a investire; espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari. Sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo. L’Italia è l’unico Paese dell’area dell’euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressochè equivalente a quella per l’istruzione. Sottolineo questo confronto perchè è emblematico di come l’alto debito stia gravando sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunità. Affrontare il nodo del debito richiede politiche di bilancio orientate alla stabilità e al graduale conseguimento di avanzi primari adeguati”. Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo al Meeting di Rimini. “La riduzione del debito sarà ardua senza un’accelerazione dello sviluppo economico. La strada maestra passa per una gestione prudente dei conti pubblici, affiancata da un deciso incremento della produttività e della crescita. Questo circolo virtuoso aumenterebbe significativamente le probabilità di successo e rafforzerebbe la credibilità delle nostre politiche, alleggerendo il peso della spesa per interessi”, ha aggiunto il governatore sottolineando, inoltre, come “la discussione sulle regole” europee “non sia quella più importante, noi non dobbiamo ridurre il debito per regole europee, ma perchè è conveniente farlo. Il debito è sostenibile ma se è così elevato comporta delle inefficienze, ci costringe a spendere soldi per far fronte a degli errori del passato. Quindi l’esigenza di ridurre il debito prescinde dalle regole europee”.
Panetta ha evidenziato i “segnali di vitalità” per l’economia italiana e questi progressi consentono di guardare al futuro con fiducia. “Senza indulgere in eccessi di ottimismo, dobbiamo partire da essi per costruire uno sviluppo sostenuto, duraturo e inclusivo. La crescita resta l’obiettivo fondamentale per l’Italia, ma per ottenerla dobbiamo affrontare con decisione i problemi strutturali irrisolti”. Poi il Pnrr. “Credo ci siano le condizioni perchè il Pnrr abbia degli effetti positivi sull’economia italiana, nel suo complesso dal 2021 al 2026 avrà un effetto sul Pil di 9% dovuti alla domanda, il reddito potenziale sarà più alto di 4%. Queste sono stime soggette ad una elevata incertezza – ha aggiunto -, ad esempio l’impatto dipenderà dalla qualità delle riforme, di quanto rafforzeremo la concorrenza, ma credo vi siano le condizioni per avere un effetto persistente e potenzialmente permanente sull’economia italiana. Quello che è importante è che il Pnrr segni un metodo, che lo Stato intervenga con investimenti e riforme, se questo diventerà il modo in cui il pubblico interviene sull’economia gli effetti saranno maggiori”.
Il numero uno di Palazzo Koch ha parlato a lungo di Europa ricordando come nel tempo l’integrazione europea “ha portato importanti benefici ai cittadini. L’abolizione delle tariffe doganali interne ha favorito la specializzazione produttiva e la realizzazione di economie di scala, stimolando l’efficienza e la concorrenza e accrescendo l’occupazione e il benessere. Si stima che in assenza del mercato unico il reddito pro capite in Europa oggi sarebbe inferiore di un quinto. Per superare le sue debolezze e tenere il passo con il progresso a livello mondiale – ha sottolineato -, l’Unione europea dovrà avviare riforme profonde ed effettuare investimenti ingenti nei prossimi anni. Tra le riforme, ho già sottolineato l’importanza di creare una capacità fiscale comune, senza la quale l’attuale governance europea – caratterizzata da una politica monetaria unica e da politiche di bilancio frammentate a livello nazionale – rimane squilibrata. L’idea che l’Ue possa funzionare efficacemente senza una capacità fiscale centralizzata è semplicemente un’illusione, e va superata. Una politica fiscale comune correggerebbe questo squilibrio e rafforzerebbe la coesione tra paesi membri, facilitando la realizzazione di investimenti strategici su larga scala. Le autorità europee hanno ora il difficile compito di garantire prosperità ai cittadini in un mondo meno stabile e meno aperto. Questo obiettivo richiede progressi in più direzioni. Anzitutto, è fondamentale proseguire il cammino di integrazione. Un banco di prova per la nuova legislatura europea sarà la capacità di confermare il ricorso a progetti di spesa comuni e di avanzare verso un’unione più completa e più integrata sul piano sia finanziario sia fiscale”.
Il governatore di Bankitalia ha, inoltre, toccato il tema della crisi demografica, ricordando che nei prossimi decenni “si ridurrà il numero di cittadini europei in età da lavoro e aumenterà il numero degli anziani. Questa dinamica rischia di avere effetti negativi sulla tenuta dei sistemi pensionistici, sul sistema sanitario, sulla propensione a intraprendere e a innovare, sulla sostenibilità dei debiti pubblici. Per contrastare questi effetti, è essenziale rafforzare il capitale umano e aumentare l’occupazione di giovani e donne, in particolare nei Paesi – tra cui l’Italia – dove i divari di partecipazione al mercato del lavoro per genere ed età sono ancora troppo ampi. Anche misure che favoriscano un afflusso di lavoratori stranieri regolari costituiscono una risposta razionale sul piano economico, indipendentemente da valutazioni di altra natura. L’ingresso di immigrati regolari – ha osservato – andrà gestito in maniera coordinata all’interno dell’Unione, bilanciando le esigenze produttive con gli equilibri sociali e rafforzando l’integrazione dei cittadini stranieri nel sistema di istruzione e nel mercato del lavoro”. Infine, la Bce. “La politica restrittiva della Bce c’è stata per l’infiammata dell’inflazione. Con il suo intervento si è evitato che questa fiammata divenisse persistente, ovviamente ha avuto degli effetti: ha ridotto l’inflazione e frenato la crescita, ma la fine della restrizione è già iniziata. Io credo sia ragionevole aspettarsi che si vada verso una fase di allentamento delle condizioni monetarie”, ha concluso Panetta auspicando, quindi, un taglio dei tassi.
L’incontro è stato introdotto da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. Per Vittadini “non possiamo pensare a uno sviluppo” se non si discute su “come rilanciare la produttività, il rapporto tra il prodotto e le persone occupate. Se non siamo in grado di fare questo tipo di intervento strutturale – ha evidenziato -, possiamo godere di tutti gli interventi contingenti, usare il Pnrr, ma dobbiamo chiederci come fare un salto”.
“Siamo – ha affermato – in un momento di passaggio: dall’economia finanziaria a un’altra idea di economia in cui si parla di sostenibilità ed erroneamente si pensa che sia solo il tema del cambiamento climatico”. Invece, per Vittadini, “c’è molto di più”, cioè “l’idea di rimettere al centro della vita economica uno sviluppo dell’uomo, la persona e un’economia reale”.
– Foto xb1/Italpress –
(ITALPRESS).
Medio Oriente, Pizzaballa al Meeting di Rimini “Negoziati ultimo treno”
RIMINI (ITALIA) (ITALPRESS/MNA) – Dal 7 ottobre scorso, dopo l’attacco di Hamas a Israele, la Terra Santa è devastata da un conflitto così profondo che una riconciliazione appare come un’utopia. E’ uno dei temi affrontati nel corso dell’incontro inaugurale del 45mo Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, a Rimini. Il presidente della Fondazione Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, Bernhard Scholz, ha dialogato con il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini.
“Siamo in un momento decisivo e dirimente per il dialogo. Spero che con il negoziato in corso si arrivi a qualcosa, ho i miei dubbi, ma è l’ultimo treno” per arrivare ad un cessate il fuoco, ha detto il cardinale Pizzaballa. “Quello che accade a Gaza è qualcosa di mai visto prima, ha un impatto su dei sentimenti che già c’erano, ma ora sono diventati linguaggio comune. C’è questa incapacità di riconoscere l’uno l’esistenza dell’altro e questo rifiutarsi è diventato qualcosa che si respira quotidianamente. E’ qualcosa di drammatico. La guerra finirà, ma per ricostruire dall’odio e dalla sfiducia ci vorrà una fatica immane”, ha aggiunto. “Oggi il dialogo interreligioso è in crisi”, ha sottolineato il cardinale. “I rappresentanti delle religioni fanno fatica a parlarsi, almeno in modo pubblico. In questo momento non riusciamo a incontrarci – ha proseguito -. Negli anni il dialogo interreligioso ha prodotto documenti importantissimi, e quanto fatto finora non va buttato via, ma bisognerà lavorare molto, a patto che nel futuro il dialogo sia meno d’elite e guardi più alle situazioni reali e alle comunità”.
“Abbiamo bisogno di relazionarci – ha sottolineato -, e questo accettando l’altro per quello che è. L’impressione è che siamo tornati a essere un pò isole, ma bisogna alzare la sguardo, e capire che non siamo isole”.
“Mai nella storia della nostra umanità cambiamenti culturali, sociali, tecnologici e politici sono stati così pervasivi e accelerati come i cambiamenti che viviamo in questo momento storico. Ma come è possibile affrontare questi mutamenti senza accedere ingenuamente ai loro aspetti affascinanti ma ambigui? Come è possibile costruire la pace in mezzo a guerre così atroci e perduranti? Queste domande ci hanno portato a scegliere il titolo del Meeting”, ha sottolineato Scholz aprendo il Meeting, che quest’anno ha il titolo “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Dobbiamo “riscoprire ciò che è essenziale, ciò che ci permette di essere liberi, solidali rispetto a qualsiasi potere e potenza”, ha aggiunto.
“La pace, in termini di far tacere le armi, speriamo che si trovi e speriamo ci sia una diplomazia che aiuti a livello internazionale. Rimane però il tema fondamentale: come riconciliare i popoli; soprattutto di questo parliamo nel Meeting, ovvero creare momenti di incontro e di riconciliazione e si spera anche di perdono che permettano ai popoli di costruire insieme un futuro diverso. Questa è la parte più importante nella costruzione della pace e di questo parleremo al Meeting”, ha spiegato all’Italpress Scholz a margine della prima giornata di lavori.
“Le sfide sono capire cosa sta cambiando nell’economia, nella cultura, nella politica, nella vita sociale, bisogna poi trovare il modo per affrontare i problemi che si pongono. Qual è la possibilità per creare un’economia che serva al bene comune? Quali sono i criteri con i quali cerchiamo di educare i nostri ragazzi perchè possano affrontare le tante questioni del futuro? Qual è la possibilità per creare un welfare che sia al servizio del bene di ognuno? Perchè l’essenziale, del quale parla questo Meeting, non è una riduzione a qualche residuo necessario, ma l’esplosione di tutte le possibilità che abbiamo per creare il futuro”, ha proseguito.
“Il tema di questa edizione esprime le radici culturali del Meeting proponendo uno sguardo aperto alle straordinarie trasformazioni che stiamo vivendo. Si vuole ricercare l’essenziale proprio mentre i flussi globali delle informazioni diventano fiumi in piena, mentre le tecnoscienze ci mostrano soluzioni fino a ieri inimmaginabili, mentre le opportunità offerte ai singoli ripropongono la fallace lusinga dell’onnipotenza dell’uomo”, scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio a Scholz in apertura del Meeting.
“Eppure, a fronte di tante nuove chances per l’umanità, tocchiamo con mano l’orrore, le atrocità e l’escalation delle guerre, le volontà di dominio, con un drammatico ritorno al passato. Sentimenti di paura, sfiducia, talvolta indifferenza, non di rado rancore e odio, si riaffacciano – prosegue il capo dello Stato -.
Per questo essenziale è rimettere al centro la persona. Il desiderio di vita e di pienezza, nella relazione con la comunità. Perchè l’essenziale non sta nell’io separato, autosufficiente, ma nell’incontro con l’altro, nella scoperta delle verità di cui l’altro è portatore, e dunque nel camminare insieme, nel domani da pensare e costruire. L’impegno educativo e culturale, di cui il Meeting si fa testimone, ha grande valore”.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Meeting per l’Amicizia tra i Popoli-
Prosegue sostegno internazionale alla sovranità del Marocco sul Sahara
RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS) – Prosegue il riconoscimento internazionale alla sovranità del Marocco sulla regione del Sahara. Come riferisce l’agenzia di stampa marocchina MAP, dopo l’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron sul sostegno all’inizitiva d’autonomia presentata dal Marocco come unica base per la soluzione della controversia regionale, il presidente della Repubblica Dominicana, Luis Abinader, ha trasmesso al re del Marocco Mohammed VI “il fermo sostegno della Repubblica Dominicana alla sovranità del Marocco sul Sahara”. Il presidente Abinader ha annunciato anche la prossima apertura di un consolato nella città di Dakhla nella regione del Sahara. E’ quanto diffuso dal ministero degli Affari Esteri della Repubblica Dominicana, a seguito dell’incontro del ministro degli Esteri del Marocco Nasser Bourita, con il presidente domenicano, che “considera il piano di autonomia proposto dal Marocco come l’unica soluzione alla disputa sul Sahara”.
Sulla stessa linea anche la Repubblica del Ciad ha ribadito la sua “posizione costante a favore dell’integrità territoriale e della sovranità del Marocco su tutto il suo territorio, compresa la regione del Sahara, e il sostegno al Piano di Autonomia sotto la sovranità marocchina presentato dal Regno nel 2007, come unica base per una soluzione credibile e realistica per la risoluzione di questa controversia regionale”. E’ quanto emerge nel comunicato congiunto tra il ministro degli Affari esteri del Ciad, Abderaman Koulamallah, e il suo omologo marocchino Nasser Bourita a seguito dell’inaugurazione della sede del Consolato Generale del Ciad nella città di Dakhla, aggiungendosi ai numerosi paesi africani, asiatici e latinoamericani che hanno già aperto nella stessa città le loro missioni diplomatiche come segno di sostegno alla sovranità del Marocco sul Sahara.
– Foto MAP –
(ITALPRESS).
Marocco: Mohammed VI concede la grazia reale
Il re del Marocco, Mohammed VI, ha emanato un decreto per concedere la grazia a 685 persone, alcune delle quali sono in detenzione e altre in libertà, condannate da diversi tribunali del Regno. La decisione è stata presa in occasione dell’anniversario della Rivoluzione del Re e del Popolo che nel 1953 mise fine alla colonizzazione della Francia sul Paese. Lo ha annunciato il ministero della Giustizia di Rabat in un comunicato stampa.
“In questa stessa gloriosa occasione nazionale, il Re, ha concesso la grazia a 4.831 persone condannate, perseguite o ricercate in casi legati alla coltivazione di cannabis, soddisfacendo le condizioni richieste per beneficiare della Grazia”, si legge in una nota diffusa dall’agenzia di stampa marocchina “Map”.
“In occasione della commemorazione della Rivoluzione del Re e del Popolo, il Re Mohammed VI, ha avuto la bontà di concedere la Sua grazia ad un gruppo di persone condannati da diversi tribunali del Regno. Queste persone sono 685. I beneficiari dell’Indulto Reale che si trovano in detenzione sono 548 detenuti, così distribuiti: Indulto per il resto della pena detentiva o di reclusione a beneficio di 15 detenuti. Remissione della pena di reclusione o reclusione a beneficio di 529 detenuti. Commutazione della pena dell’ergastolo in pena temporale a beneficio di 4 detenuti”, conclude il comunicato.
Oltre agli aspetti umani, questa grazia reale consentirà ai beneficiari di integrarsi nella nuova strategia, nella quale si sono impegnate le province interessate, in seguito alla creazione dell’Agenzia nazionale per la regolamentazione delle attività relative alla cannabis e nell’impatto strutturante della sua attività a livello economico e sociale attraverso l’industrializzazione, la lavorazione, l’esportazione della cannabis e l’importazione dei suoi prodotti per scopi medici, farmaceutici e industriali, nonché il suo contributo allo sviluppo di colture alternative e non agricole attività.
Vaiolo delle scimmie, Tunisia e Libia rafforzano sorveglianza sanitaria
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Tunisia e Libia – tra i principali paesi di transito per l’immigrazione clandestina verso l’Europa – hanno rafforzato la sorveglianza sanitaria in risposta alla dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di emergenza globale dovuta all’mpox, causato dal vaiolo delle scimmie. Confermando che non è stato rilevato alcun caso del virus, il Ministero della Sanità tunisino ha aggiunto che “la situazione è sotto costante monitoraggio”. L’mpox viene trasmesso attraverso fluidi corporei, goccioline respiratorie e materiali contaminati. I sintomi includono febbre, eruzione cutanea e linfonodi ingrossati. Nel frattempo, il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie ha annunciato di aver adottato “misure urgenti” per gli uffici internazionali di controllo sanitario in tutti i porti terrestri, marittimi e aerei, innalzando lo stato di allerta e in caso di epidemia.
Il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie ha inoltre rassicurato che finora in Libia non è stato registrato alcun caso e ha confermato la disponibilità di tutti i dipartimenti ad affrontare questa malattia e ad adottare tutte le misure necessarie per la sicurezza dei cittadini e dei residenti secondo le proprie competenze in tutto il Paese.
Tuttavia, gli esperti sanitari avvertono che il fragile sistema sanitario libico potrebbe essere sopraffatto se il vaiolo delle scimmie iniziasse a diffondersi. La combinazione tra l’ingresso incontrollato di migranti e l’indebolimento delle infrastrutture sanitarie pubbliche potrebbe rendere estremamente difficile il contenimento dell’epidemia. Tunisia e Libia stanno affrontando la minaccia incombente di un’epidemia di vaiolo delle scimmie poichè migliaia di migranti africani entrano in entrambi i paesi senza essere sottoposti ad alcuno screening medico.
Il Centro africano per il controllo delle malattie ha annunciato lo stato di emergenza sanitaria in tutto il continente africano dopo l’aumento dei casi di Mpox in 16 paesi finora, poichè la malattia è entrata per la prima volta in alcuni paesi.
L’OMS ha recentemente dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria globale a seguito di una significativa epidemia nella Repubblica Democratica del Congo, che si è diffusa nei vicini paesi africani. Solo nel 2024, l’OMS ha registrato oltre 14.000 casi e 524 decessi in tutta l’Africa, di cui oltre il 96% nella RDC. Il virus si è già diffuso in paesi come Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda.
– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).









