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A ottobre la conferenza di riconciliazione nazionale sulla Libia

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TRIPOLI (ITALPRESS/MNA) – A metà ottobre si terrà una conferenza di riconciliazione nazionale come parte degli sforzi del processo di pace in Libia.
L’annuncio è arrivato durante un incontro a Tripoli, dove il ministro degli Esteri del Congo, Jean-Claude Gakosso, sta guidando una delegazione africana di alto livello in Libia.
L’invito a partecipare all’evento è stato esteso al membro del Consiglio presidenziale libico, Moussa al-Koni. Quest’ultimo ha espresso apprezzamento per gli sforzi del presidente del Congo Denis Sassou Nguesso e dell’Unione africana nel sostenere gli sforzi di riconciliazione e di pace in Libia.
La conferenza di riconciliazione nazionale, inizialmente prevista per il 28 aprile a Sirte, è stata rinviata in seguito alle dimissioni dell’ex inviato dell’ONU.
Il ministro congolese ha elogiato gli sforzi del Consiglio presidenziale volti a raggiungere la stabilità e ha sottolineato l’importanza della partecipazione del Consiglio per garantire il successo della prossima conferenza.
Il capo del Consiglio presidenziale, Mohamed al-Mnifi, ha discusso con la delegazione africana guidata dal ministro Jean-Claude Gakosso gli ultimi sviluppi della situazione politica in Libia e i preparativi per la conferenza di riconciliazione nazionale che si terrà ad Addis Abeba a metà ottobre.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Malta principale destinazione Ue per scambi di petrolio russo tra navi

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta risulta essere la principale destinazione europea per i trasferimenti da nave a nave di petrolio russo in seguito alla decisione della marina greca di scoraggiare tali attività nel Golfo di Laconia. Dal 1° maggio, facendo riferimento a esercitazioni militari, la marina greca ha vietato un’area nelle acque internazionali a sud-est delle isole del Peloponneso, sei miglia nautiche al largo della costa della Laconia, dove negli ultimi due anni erano di stanza petroliere legate alla Russia. Di conseguenza, quest’estate c’è stato un esodo di petroliere dalle acque greche verso nuovi siti nel Mediterraneo e a distanze più lontane. I dati Kpler mostrano che dal 1 maggio al 1 agosto sono stati registrati 122 trasferimenti da nave a nave in varie regioni. L’area di Malta ha rappresentato la maggioranza, con il 44% dei trasferimenti, seguita da Augusta in Sicilia con 11 trasferimenti (9%) e Lomè in Togo con nove trasferimenti (7%). Secondo un rapporto della società di intelligenza artificiale marittima Windward AI, i trasferimenti da nave a nave di petrolio russo al largo di Malta sono aumentati del 220% nell’ultimo trimestre, proprio mentre Malta si opponeva ferocemente alle nuove sanzioni dell’UE volte a limitare la pratica.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Netanyahu “Profondamente dispiaciuto per il 7 ottobre”

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ROMA (ITALPRESS/MNA) – Il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu afferma di essere “profondamente” dispiaciuto per il massacro del 7 ottobre. In un’intervista alla rivista “Time”, a Netanyahu viene chiesto se voglia scusarsi per gli eventi del 7 ottobre accaduti sotto la sua supervisione. “Scusarmi?” chiede di rimando. “Certo, certo. Mi dispiace profondamente che sia successo qualcosa del genere. E ti guardi sempre indietro e dici: Avremmo potuto fare qualcosa per impedirlo?”. Netanyahu non si è formalmente assunto la responsabilità dei fallimenti che hanno portato all’assalto di Hamas al sud di Israele e ha tentato di dare la colpa ai responsabili della sicurezza israeliana. Parlando alla rivista “Time” ha aggiunto “resterò in carica finché crederò di poter aiutare a guidare Israele verso un futuro di sicurezza, sicurezza duratura e prosperità”. Dice anche alla rivista: “Preferirei avere cattiva pubblicità che un buon necrologio”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS)

In Tunisia si aggrava la crisi idrica e agricola, nuova ondata proteste

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – I paesi nordafricani come la Tunisia si trovano ad affrontare gravi sfide legate al cambiamento climatico, che minacciano non solo la fornitura di acqua potabile ma anche la stabilità socioeconomica del paese.
Quest’estate, i tunisini si trovano ad affrontare gravi crisi con una cronica carenza d’acqua che incide sulla vita quotidiana; dall’acqua potabile all’agricoltura e all’industria. I cittadini tunisini scendono in piazza per esprimere il loro sgomento e la loro rabbia attraverso proteste sempre più frequenti. Il paese ha assistito a un aumento significativo dei movimenti di protesta solo lo scorso mese, con un aumento del 15% rispetto al mese precedente. La regione di Gafsa è emersa come epicentro della protesta, seguita da vicino da Mèdenine, Jendouba, Kairouan e Nabeul. Centinaia di persone hanno espresso il loro malcontento attraverso sit-in e blocchi stradali, protestando contro i ricorrenti tagli all’acqua. Questa crisi non ha risparmiato il settore agricolo, in particolare nel nord-ovest del paese, gli agricoltori hanno protestato per la mancanza di acqua per l’irrigazione, mettendo a repentaglio i loro raccolti.
Questa situazione allarmante fa parte di un modello più ampio di stress idrico che colpisce il Nord Africa, dove la diminuzione delle risorse idriche rappresenta una sfida esistenziale per le popolazioni e le economie locali. La questione della crisi idrica non riguarda solo la Tunisia. Paesi vicini come l’Algeria, Marocco e la Libia si trovano ad affrontare sfide simili dai cambiamenti climatici e, talvolta, da una gestione inefficiente delle risorse idriche. Questa situazione critica minaccia l’accesso all’acqua potabile per le popolazioni, la sicurezza alimentare e la stabilità economica della regione.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Malta, il 23% dell’energia importata dall’Italia proviene dal carbone

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Quasi il 23% dell’energia importata nel 2023 a Malta attraverso l’interconnettore che collega l’isola alla rete energetica italiana in Sicilia proveniva da centrali elettriche a carbone. Si tratta del doppio rispetto alla quota del 12% di elettricità importata dell’anno precedente. In termini di emissioni di carbonio e impatto sul cambiamento climatico, il carbone è considerato il più inquinante di tutti i combustibili fossili. I combustibili fossili – carbone, gas e petrolio – rappresentano circa l’85% dell’energia dell’interconnettore, con un leggero calo di un punto percentuale rispetto al 2022. Nel 2023, Malta ha importato meno elettricità prodotta dal gas naturale, scendendo dal 69% al 58%, e più dal carbone. Si stima che il gas naturale emetta il 50-60% in meno di anidride carbonica quando viene bruciato da impianti nuovi ed efficienti, rispetto alle emissioni di un impianto a carbone.
Significativamente, Malta ha importato tre volte più energia dalle centrali elettriche a carbone che da fonti energetiche rinnovabili (7,3%) attraverso l’interconnettore, rimanendo allo stesso livello nel 2022 dopo essere scesa dall’11% nel 2021.
Nel complesso, Malta ha registrato un secondo aumento consecutivo delle emissioni di carbonio, passando da 388 grammi di anidride carbonica per kilowattora nel 2021 a 391 gCO2/kWh nel 2022 e a 396 CO2/kWh nel 2023. L’approvvigionamento energetico di Malta dipende da un impianto di gas naturale liquefatto (GNL) e da un interconnettore elettrico che fornisce energia dal continente europeo tramite cavo sottomarino dalla Sicilia. Il gas naturale utilizzato nelle centrali elettriche di Malta ha rappresentato il 69% del mix energetico, in aumento rispetto al 68% dell’anno precedente. Un secondo interconnettore che collega Malta alla sottostazione TERNA 220kV di Ragusa è già stato approvato dall’autorità di pianificazione maltese. Il secondo interconnettore è ritenuto essenziale per garantire che Malta disponga di energia sufficiente per soddisfare l’aumento della popolazione, l’elettrificazione del suo parco auto e per sostenere gli attuali livelli di crescita economica. Per la seconda estate consecutiva, Malta si trova ad affrontare un’interruzione della fornitura di elettricità alle famiglie e alle imprese.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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I maltesi mostrano un forte ottimismo sul futuro dell’UE

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Un recente sondaggio Eurobarometro ha evidenziato il forte ottimismo della popolazione maltese riguardo al futuro dell’Unione europea, distinguendola dalle controparti europee. Il sondaggio, condotto tra il 25 giugno e il 2 luglio 2024, ha intervistato 505 cittadini maltesi.
Uno schiacciante 75% degli intervistati maltesi ha espresso ottimismo riguardo al futuro dell’UE, con solo il 22% che ha espresso pessimismo. Ciò colloca Malta tra gli Stati membri più positivi, in netto contrasto con paesi come Francia, Repubblica Ceca e Ungheria, dove i cittadini hanno mostrato i più alti livelli di pessimismo. Tuttavia, i maltesi non sono ciechi di fronte alle sfide che l’UE deve affrontare. Il sondaggio ha individuato tre preoccupazioni principali tra i cittadini maltesi: la guerra in corso in Ucraina, l’immigrazione irregolare e l’alto costo della vita.
Guardando al futuro dei prossimi cinque anni, mentre molti maltesi hanno espresso preoccupazione per la sicurezza continentale, la maggioranza ritiene che la democrazia e l’economia rimarranno robuste durante questo periodo. Il 66% degli intervistati ha espresso preoccupazione per la sicurezza dell’UE. Alla domanda sui punti di forza dell’UE, gli intervistati maltesi sono stati tra i più propensi a citare il rispetto per la democrazia e lo Stato di diritto, nonchè le relazioni tra gli Stati membri. Ciò è in linea con la visione generalmente positiva della nazione nei confronti dell’Unione. Il 48% dei maltesi concorda sul fatto che l’UE dovrebbe affrontare le preoccupazioni legate all’ambiente e al cambiamento climatico il prima possibile.

foto: Agenzia Fotogramma

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Barcone con 40 migranti in difficoltà a largo delle coste siciliane

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La ONG internazionale Alarm Phone Alarm Phone ha confermato di essere in contatto con un gruppo di circa 40 migranti in gravi difficoltà a 70 miglia a sud-est al largo delle coste siciliane. “Sono fuggiti dalla Libia e non c’è cibo e riferiscono di essere rimasti senza acqua e cibo” riferisce la ONG che ha allertato la guardia costiera italiana. Intanto il Centro di soccorso e coordinamento marittimo di Roma ha confermato ad Alarm Phone che nelle ultime ore stava trattando un altro gruppo di 70 migranti su un’imbarcazione in vetroresina al largo della Sicilia. Le autorità italiane sono intervenute in seguito alla mancata risposta da parte del Centro maltese di soccorso e coordinamento. Alarm Phone ha detto che “dopo tre giorni in mare, i migranti erano senza cibo nè acqua e il loro motore si era fermato”. Nel frattempo, altre ONG sono coinvolte nelle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. Tre giorni fa un gruppo di 58 migranti, tra cui 12 minori non accompagnati, che si trovavano in difficoltà in mare sono sbarcati in sicurezza a Civitavecchia a seguito di un’operazione di salvataggio della ONG SOS Humanity.

– Foto Agenzia Fotogramma –
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Sahara, la Finlandia sostiene il piano autonomia del Marocco

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ROMA (ITALPRESS/MNA) – La Finlandia considera il Piano di autonomia regionale presentato dal Marocco come “una buona base per una soluzione” alla disputa regionale attorno al Sahara marocchino. Questa posizione è stata espressa nel comunicato congiunto, pubblicato oggi, a Helsinki, a seguito dell’incontro tra il Ministro degli Affari Esteri, Cooperazione africana e marocchini residenti all’estero Nasser Bourita, e il Ministro degli Affari Esteri finlandese, Elina Valtonen.
“La Finlandia considera il piano di autonomia presentato nel 2007 come un contributo serio e credibile al processo politico guidato dalle Nazioni Unite e come una buona base per una soluzione concordata dalle parti”, prosegue il comunicato stampa, ribadendo il sostegno della Finlandia al “processo politico volto a raggiungere un una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).