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Eco Fox, nuova joint venture tra Q8 e Fox Petroli

ROMA (ITALPRESS) – Q8 Italia e Fox Petroli hanno sottoscritto oggi l’atto definitivo di acquisto da parte di Q8 del 50% di Eco Fox S.r.l., azienda totalmente controllata dalla stessa Fox Petroli.
La Eco Fox opera nel mercato dei carburanti di origine biogenica in Italia sin dagli anni ’90, producendo una gamma di biodiesel avanzati e di sottoprodotti per uso industriale. Dispone di uno stabilimento sito a Vasto con una capacità produttiva di 200.000/tonnellate, di un deposito fiscale di 30.000 mc di stoccaggio e di una logistica a supporto in grado di ricevere e spedire i prodotti via mare e via terra.
L’acquisizione delle quote societarie da parte di Q8 è stata approvata dalla Direzione Generale della Concorrenza dell’Unione Europea, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e sottoposta alla disciplina del Golden Power (Legge 21/2012 e s.m.i.).
Oggi si è tenuto anche il primo Consiglio di Amministrazione della Eco Fox che risulta composto da due Amministratori Delegati, espressione dei due soci e cinque Consiglieri di Amministrazione, di cui 3 di nomina Ecofox e 2 Q8 Italia.
“Un’acquisizione particolarmente importante – ha affermato Fadel Al Faraj, Executive Vice President Marketing di Kuwait Petroleum International – poichè rappresenta un punto di partenza per il gruppo Q8 nell’implementazione della propria visione di diventare un player di primo piano nella produzione di biocarburanti sostenibili in Europa. Quest’anno in cui il marchio Q8 festeggia 40 anni in Italia, la nostra storia si intreccia con l’evoluzione della nostra supply chain per garantire ai clienti una mobilità sostenibile, integrata nel nostro modello di business, che assicuri altresì il valore dell’azienda nel lungo periodo e consenta di facilitare una transizione energetica equa e sostenibile. Una sfida complessa – ha proseguito Al Faraj – ma realizzabile con il supporto del nostro prezioso ecosistema di stakeholder”.

– Foto ufficio stampa Q8 –

(ITALPRESS).

L’ex premier maltese Muscat accusato per la vendita di tre ospedali

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La corte ha stabilito che esistono prove sufficienti per giustificare l’incriminazione dell’ex primo ministro Joseph Muscat, dell’ex ministro Konrad Mizzi e dell’ex capo di gabinetto dell’ufficio del primo ministro, Keith Schembri, per crimini relativi alla concessione fraudolenta di tre ospedali statali.
Un decreto prima facie è stato emesso dal magistrato come parte del processo di raccolta di prove contro l’ex primo ministro, l’ex ministro della Sanità e l’ex capo di gabinetto Keith Schembri, che fanno parte del gruppo di 14 persone e nove società imputate penalmente con accuse di corruzione, frode, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro, in relazione alla vendita di tre ospedali statali alla società Vitals Global Healthcare.
La vendita era stata dichiarata fraudolenta dai tribunali e dichiarata nulla nel 2023 a seguito di una causa legale aperta dall’opposizione nazionalista.
All’inizio di quest’anno, le conclusioni di un’indagine avviata nel 2019 su richiesta della ONG Repubblika, avevano raccomandato che fossero perseguiti criminalmente.
Tutti si dichiarano non colpevoli.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Piano Mattei, dall’Eritrea proposta di partenariato con l’Italia

ROMA (ITALPRESS/MNA) – Un partenariato strategico tra l’Italia e l’Eritrea su quattro settori prioritari di intervento: è quanto auspicato dal presidente eritreo Isaias Afwerki nel corso del vertice bilaterale con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla presenza di una rappresentanza di grandi imprese italiane. Energie rinnovabili, acqua, manifatturiero e infrastrutture, per lo sviluppo stradale, ferroviario e della portualità. Questi i comparti prioritari indicati a Urso dal presidente Afwerki per lo sviluppo economico e produttivo dell’Eritrea. Ma anche nuove e ulteriori collaborazioni rispetto all’attività mineraria, all’agricoltura e all’allevamento, al turismo e al trasporto aereo, per il recupero del centro storico di Asmara e in campo sanitario e farmaceutico.
“Emerge ovunque il desiderio di Italia e la consapevolezza che il nostro Paese può svolgere proprio oggi un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Paese e per la stabilità dell’area”, ha affermato il ministro Urso a margine del vertice, continuato oggi con il sopralluogo di alcune aziende e stabilimenti produttivi nella regione di Asmara.
Urso è accompagnato nella sua visita ufficiale nel Paese africano da una delegazione italiana composta dal direttore di Enel Grids & Innovability, dall’amministratore delegato del Polo Fincantieri Infrastrutture, dal responsabile affari internazionali di Ferrovie dello Stato Ferrovie dello Stato, e dal direttore agronomico internazionale di Bonifiche Ferraresi. Questa mattina la delegazione ha visitato alcuni siti produttivi, assieme al ministro degli Esteri eritreo Osman Saleh Mohammed, al consigliere economico Hagos Gebrehiwet e al ministro dell’industria e del commercio, Nesredin Bekit. Visitata la stazione di Asmara, da dove parte il collegamento ferroviario verso Massaua realizzato dagli italiani nel secolo scorso, con lo stabilimento e Ia revisione meccanica; la fabbrica di vetro realizzata dagli italiani ed abbandonata da decenni, una importnate diga recentemente realizzata con un impianto fotovoltaico, un allevamento intensivo e una zona agricola recentemente convertita a piantagione.
“Le imprese italiane hanno una naturale predisposizione a lavorare in Eritrea, come dimostrano i consolidati rapporti sviluppati negli anni e la presenza tangibile dell’Italia ovunque vi sia un sito produttivo, chiaramente ancora visibile nei macchinari e nel know-how”, commenta Urso.
Presente, inoltre, il responsabile della telemedicina del Policlinico “Agostino Gemelli”, che ha potuto approfondire presso il locale ospedale le possibili forme di collaborazione sanitarie con Asmara.

– Foto ufficio stampa Mimit –

(ITALPRESS).

Il Marocco porta aiuti umanitari a Gaza per la seconda volta

ROMA (ITALIA) (ITALPRESS/MNA) – Una nuova operazione umanitaria “targata Marocco” per portare aiuto medico umanitario alla popolazione di Gaza è stata lanciata oggi, come spiega un comunicato diffuso dal ministero degli Affari Esteri del Marocco.
Il Re Mohammed VI, in qualità di presidente del Comitato Al Quds (Gerusalemme), ha infatti dato istruzioni per avviare la seconda operazione umanitaria destinata direttamente alla popolazione palestinese di Gaza. Quaranta tonnellate di prodotti sanitari contenenti, in particolare, dispositivi per il trattamento delle ustioni e delle emergenze chirurgiche e traumatologiche, e medicinali di prima qualità destinati in particolare ai bambini e agli anziani, si legge nel comunicato. Nel marzo scorso, il Marocco è stato infatti il primo paese al mondo a portare aiuti umanitari direttamente alla popolazione di Gaza via terrestre, attraverso l’aeroporto Ben Gurion dallo scoppio delle ostilità.
Anche in questa seconda operazione gli aiuti marocchini verranno trasportati attraverso la stessa rotta terrestre, spiega il comunicato, sottolineando come il sovrano si farà carico di gran parte di questi aiuti dai fondi personali.
(ITALPRESS).
– Foto: fonte Map –

Schifani riceve il ministro maltese Miriam Dalli

PALERMO (ITALPRESS/MNA) – Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha ricevuto questo pomeriggio a Palazzo d’Orlèans il ministro per l’Ambiente, l’energia e la rigenerazione del porto grande di Malta Miriam Dalli.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto in un clima di confronto e collaborazione, si è parlato della costruzione del secondo elettrodotto sottomarino, Interconnector 2, un collegamento in cavo da Ragusa, in Sicilia, a Maghtab, Malta, per il trasferimento di energia elettrica. Nella delegazione maltese anche Ismail D’Amato, amministratore delegato di Interconnect Malta, società a totale partecipazione governativa.
Al momento dei saluti, il presidente Schifani ha donato al ministro Dalli una trinacria in ceramica, ricevendo in cambio la riproduzione di un piccolo veliero in argento.

– Foto: ufficio stampa Regione Siciliana –

(ITALPRESS).

Malta, scoperta resina cannabis da 13 mln euro destinata alla Libia

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Le autorità maltesi hanno scoperto resina di cannabis per un valore di 13 milioni di euro nascosta all’interno di forni industriali destinati alla Libia.
La scoperta ha fatto seguito a un’approfondita valutazione del rischio, che ha portato i funzionari doganali del Malta Freeport Terminal a scansionare ed esaminare un container proveniente dal Marocco e destinato a Tripoli, in Libia. Le scansioni iniziali dei sei forni a induzione all’interno del contenitore hanno rivelato sostanziali incongruenze, richiedendo ulteriori indagini. Successive scansioni hanno confermato la presenza di materiale irregolare celato all’interno dei forni. L’estrazione della droga è stata un processo complesso, durato più di due giorni. L’operazione ha coinvolto le squadre cinofile della Dogana, la squadra antidroga della Polizia e agenti del Dipartimento della Protezione Civile. Dopo aver smontato i pannelli, i funzionari hanno trovato 4.300 kg di resina di cannabis incastonati nelle parti interne dei forni a induzione. Questa quantità notevole, anche per gli standard internazionali, ha evidenziato la costruzione elaborata e ingannevole progettata per eludere il rilevamento. Questo sequestro segue un’altra significativa intercettazione della scorsa settimana, in cui i funzionari doganali hanno confiscato 50 kg di cocaina da un container arrivato dall’Ecuador destinato alla Slovenia. I magistrati inquirenti sono stati informati di entrambi i casi e sono state avviate indagini per indagare ulteriormente. (ITALPRESS).

Foto: Dogana di Malta

Libia, Haftar consolida potere. Usa preoccupati

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La famiglia Haftar sta consolidando il suo potere nella Libia orientale, poiché l’uomo più forte Khalifa Haftar ha nominato suo figlio, Saddam Haftar, come il nuovo capo delle forze armate arabe libiche controllate da Haftar. Anche altri due figli di Haftar hanno posti militari. In considerazione degli ultimi sviluppi, il governo rivale a Tripoli sta sotto pressione per l’ascesa di questo esercito familiare privato an est e che controlla parti della Libia orientale e meridionale. Nel 2019, Haftar ha cercato di prendere il controllo di Tripoli. Ha fallito e mentre ha perso alcuni dei suoi sostenitori, compresi gli Stati Uniti, è una priorità assoluta nella lista della Russia e un terreno chiave per i mercenari e le operazioni di Wagner che si estendono oltre la Libia. Recentemente le forze dell’ordine italiane hanno effettuato l’operazione su richiesta delle autorità statunitensi e hanno sequestrato armi del valore di milioni di dollari presumibilmente destinate a Bengasi in Libia. La grande nave mercantile MSC Arina è partita da Yantian, un distretto portuale di Shenzhen, in Cina, il 30 aprile. Le autorità statunitensi hanno deciso di sequestrare la spedizione di armi e hanno chiesto l’intervento italiano al suo arrivo nel porto meridionale di Gioia Tauro, in Calabria. La nave da carico era destinata alle forze fedeli sostenuto dalla Russia Khalifa Haftar. Le specifiche attrezzature militari a bordo rimangono poco chiare, ma alcuni analisti suggeriscono che potrebbero includere droni armati. Il recente evento sottolinea la crescente rivalità geopolitica tra gli Stati Uniti e la Russia. Washington ha seguito da vicino Haftar dalla sua visita a Mosca a settembre. I funzionari dell’intelligence statunitense sospettano che il Cremlino voglia costruire il suo porto militare a Tobruk, che è controllato da Haftar in Libia. Gli Stati Uniti sono desiderosi di impedire l’espansione russa nel Mediterraneo, in particolare in Libia, che ha un’importanza strategica per la sua vicinanza all’Europa e alle sue risorse. La potenziale creazione da parte della Russia di una base militare a Tobruk aumenterebbe significativamente la sua influenza in Nord Africa e nel Mediterraneo. Una presenza militare russa in Libia sarebbe anche una preoccupazione diretta per la sicurezza dell’UE, in particolare data la sua vicinanza ai confini meridionali dell’UE. Ciò non solo sconvolgerebbe l’equilibrio di potere nella regione, ma potrebbe anche influire sugli interessi dell’UE, comprese le rotte migratorie e le forniture di energia. Nel frattempo, il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti Matthew Miller ha espresso preoccupazione per le missioni navali russe che consegnano attrezzature militari in Libia. Il 18 giugno, il Comando Generale dell’Esercito Nazionale Libico (LNA) ha annunciato l’arrivo di due navi da guerra russe alla base navale di Tobruk per una “visita di lavoro”. Le navi, l’incrociatore missilistico “Varyag” e la fregata “Ammiraglio Shaposhnikov”, hanno lo scopo di migliorare la cooperazione e il coordinamento tra le marine libica e russe. Questa visita mira a migliorare la formazione, la manutenzione, il supporto tecnico e logistico e le competenze in materia di sicurezza marittima. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha espresso preoccupazione per i recenti rapporti secondo cui le navi da guerra appartenenti alla Russia stavano scaricando attrezzature militari in Libia, considerando che Mosca stava cercando di utilizzare la Libia come base per destabilizzare la regione del Sahel. Il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti Matthew Miller ha detto ad Al Hurra TV venerdì che la mossa russa “arriva cinque anni dopo il dispiegamento di mercenari russi che hanno destabilizzato la Libia e la regione”. Miller ha detto che Mosca “non ha nascosto la sua ambizione di approfondire il suo punto d’appoggio in Libia e usarla come base per destabilizzare ulteriormente la regione del Sahel”, osservando che ci sono circa 1.800 membri di una forza sostenuta dal Cremlino attualmente in Libia. “Gli Stati Uniti continueranno a rispettare la sovranità libica e il dialogo facilitato dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di unificare il paese solo attraverso mezzi politici”, ha aggiunto. La Libia è stata un punto focale del conflitto e dell’intervento internazionale dalla rivolta sostenuta dalla NATO del 2011 che ha scaditato il leader di lunga data Muammar Gheddafi. Da allora il paese è stato diviso tra amministrazioni rivali nell’est e nell’ovest, ognuna sostenuta da diverse potenze straniere. (ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Malta, iniziativa Osce giovani diplomatici per cambiamento climatico

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta ha lanciato una nuova iniziativa dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) con l’obiettivo di rafforzare la partecipazione dei giovani alle discussioni e alle decisioni prese dai politici per affrontare il cambiamento climatico. Durante una conferenza sul cambiamento climatico, il presidente dell’OSCE, il ministro degli Affari esteri e del commercio europei Ian Borg, ha sottolineato che l’urgenza di agire immediatamente non è mai stata così grande. La conferenza si è tenuta a Malta, che è attualmente responsabile della guida dell’OSCE. Malta ha lanciato la nuova iniziativa con l’obiettivo di rafforzare la partecipazione di giovani diplomatici ed esperti tecnici alle discussioni e alle decisioni politiche che vengono prese sul cambiamento climatico. L’iniziativa è stata portata dalla Rappresentanza permanente di Malta presso l’OSCE presso i rappresentanti dei 57 paesi di questa Organizzazione, durante una conferenza di alto livello della presidenza maltese dell’OSCE sui cambiamenti climatici. Il rappresentante speciale per la leadership maltese dell’OSCE sui cambiamenti climatici, l’ambasciatrice Simone Borg, ha affermato che questa iniziativa contribuirà a formare nuovi diplomatici con aspetti che si occupano dei cambiamenti climatici, dell’energia, dell’acqua e dell’impatto sulla natura. La lotta contro il cambiamento climatico richiede diplomatici in che possano dirigere gli accordi nella direzione che fa la differenza. La formazione sarà data anche ai giovani in settori come i trasporti e l’agricoltura che si formeranno e impareranno come affrontare le emissioni del loro settore. Il ministro degli Affari esteri e il presidente dell’OSCE Ian Borg hanno affermato che la conferenza si è tenuta in un momento in cui la regione mediterranea sta affrontando sfide legate ai cambiamenti climatici, tra cui ondate di calore, siccità e inondazioni. Ha descritto il lancio dell’iniziativa come significativo per avere funzionari, diplomatici in particolare giovani, che si incontrano e si allenano in modo che anche nelle ambasciate, nelle organizzazioni internazionali ogni paese abbia quegli esperti che possono portare a soluzioni. Il ministro dell’Ambiente Miriam Dalli ha affermato che i governi dovrebbero incentivare le nuove tecnologie per portare avanti le misure per combattere il cambiamento climatico. Ha detto che il cambiamento climatico stava diventando più una minaccia e le condizioni meteorologiche estreme si stanno intensificando, con grandi rischi per le persone. Dalli ha sottolineato l’importanza della ricerca e ha affermato che a Malta i ricercatori stavano arrivando a idee innovative che possono essere attuate a Malta. (ITALPRESS).

Foto: Doi