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Malta, in corso preparativi per secondo interconnettore con la Sicilia

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) (ITALPRESS) – Interconnect Malta (ICM), di proprietà del governo maltese, ha emesso un avviso informativo preliminare per la gara d’appalto per la fabbricazione e l’installazione del cavo sottomarino per il secondo interconnettore elettrico tra Malta e l’Italia.
Interconnect Malta ha dichiarato che sta finalizzando la gara d’appalto per l’appalto di cavi sottomarini tra Malta e l’Italia che si stima costerà 185 milioni di euro in preparazione del secondo interconnettore di Malta.
Questo progetto è cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma europeo di finanziamento dello sviluppo regionale 2021-2027, con un feedback positivo del comitato di selezione del progetto. Con 165 milioni di euro stanziati dal programma europeo, questo finanziamento coprirà oltre la metà dei costi totali di investimento stimati in 300 milioni di euro.
La gara cercherà la fornitura e l’installazione di circa 99 chilometri di cavo sottomarino completo di un giunto di transizione a ciascuna estremità, uno a Maghtab a Malta e uno a Marina di Ragusa, in Sicilia, e sarà caratterizzato da un cavo elettrico a corrente alternata ad alta tensione di 121 chilometri. Questo secondo interconnettore via cavo Malta-Sicilia fa parte della futura strategia energetica del governo maltese per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici per il 2030 e gli obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine. L’inizio delle operazioni è previsto per il secondo trimestre del 2026.
Il ministro dell’Energia Miriam Dalli ha notato il ruolo del progetto nel raggiungere gli obiettivi climatici di Malta e nell’affrontare la crescente domanda di energia guidata dalla crescita economica e dall’elettrificazione dei trasporti. Il secondo interconnessore è destinato ad aumentare la capacità di generazione di Malta di 200 MW e sostenere l’integrazione di fonti di energia più rinnovabili.
Inoltre, Interconnect Malta ha rilasciato un avviso di informazioni precedenti per la fornitura e l’installazione di un quadro a 220kV, un sistema di soppressione degli incendi, firewall a Ragusa e un aggiornamento del sistema di controllo.
Questo progetto raddoppierà l’attuale interconnessione elettrica di Malta con l’Europa, garantendo un approvvigionamento energetico più sicuro e facilitando maggiori investimenti nei sistemi di energia rinnovabile. I requisiti tecnici preliminari e il percorso sottomarino di questo progetto sono stati stabiliti da uno studio di progettazione ingegneristica front-end (FEED) e dopo che sono stati commissionati un’indagine preliminare del percorso marino e studi ambientali.
Il contraente sarà anche responsabile dell’esecuzione di un rilevamento topografico dettagliata e di un processo di ingegneria per determinare il percorso finale e la progettazione del cavo sottomarino, la sua installazione e protezione.
La data stimata di pubblicazione di un avviso di appalto nell’ambito di questa procedura è il 1° luglio.
Il collegamento generale del cavo dell’interconnettore sarà composto da un cavo di terra in Sicilia lungo circa 21 chilometri, un cavo sottomarino a tre core lungo circa 99 chilometri e un cavo di terra di 2 chilometri a Malta.
L’autorità di pianificazione maltese ha approvato il permesso di sviluppo del progetto a gennaio.

– Foto: Interconnect Malta –

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Piano Mattei, Urso firma protocollo Italia-Tunisia su sviluppo digitale

TUNISI (TUNISIA) (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nell’ambito della sua missione ufficiale in corso a Tunisi, ha firmato oggi una dichiarazione congiunta con il Ministro delle Tecnologie della Comunicazione della Repubblica di Tunisia, Nizar Ben Neji, finalizzata alla promozione di iniziative di collaborazione economica e industriale nell’ambito dell’Intelligenza artificiale e della ricerca nella transizione digitale, in piena coerenza con i principi del Piano Mattei che vede nella Tunisia un Paese d’interesse prioritario per le azioni di sviluppo. L’intesa Italia-Tunisia è volta a facilitare investimenti diretti e iniziative congiunte tra le imprese dei due Paesi, esplorando forme di cooperazione nell’ambito della transizione digitale, attraverso lo scambio di informazioni conoscenze nel campo della ricerca, delle tecnologie di frontiera e la formazione di nuove competenze.
“Con un focus sull’economia digitale e sulla connettività tra i nostri Paesi, questa intesa apre una nuova frontiera nella nostra cooperazione, quella del futuro”, ha dichiarato il ministro Urso.
La dichiarazione congiunta mette al centro il progetto di costituzione di un hub sull’Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Sostenibile, come previsto dalla ministeriale G7 di Verona sull’industria presieduta da Urso, che fungerà da catalizzatore degli ecosistemi di Intelligenza Artificiale nel continente africano, nell’ottica di favorire sinergie importanti per accompagnare lo sviluppo digitale.
“Tra le grandi aree del Piano Mattei, attribuiamo grande importanza alla transizione digitale, su cui pensiamo che possa consolidarsi una collaborazione con la Tunisia che possa giovare all’intera area mediterranea”, ha dichiarato Urso.
Proprio sul settore dell’economia digitale, Urso si è soffermato sullo “scopo dell’IA Hub, che vuole realizzare partnership che consentano l’accesso per i Paesi Africani alla capacità di calcolo necessaria per i modelli di intelligenza artificiale, potenziando le infrastrutture locali e supportando lo sviluppo delle competenze”.
In attuazione della dichiarazione congiunta, Urso e Ben Neji hanno deciso di costituire un “Gruppo di lavoro per lo sviluppo delle nuove tecnologie”, focalizzato sui temi delle infrastrutture dei cavi sottomarini per la trasmissione di dati sul piano intercontinentale e sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale attraverso l’IA Hub.
“La Tunisia per la sua posizione geografica può svolgere, insieme all’Italia, un ruolo chiave nella connettività tra Europa e Africa” ha dichiarato Urso. “Il nostro Paese, con le proprie connessioni portuali, energetiche e tramite le infrastrutture via cavi con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, vede nella Tunisia un partner fondamentale per lo sviluppo dell’intera area”.

– foto ufficio stampa Mimit –
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Sequi “L’Europa non può più trascurare l’Africa”

ROMA (ITALPRESS) – Conoscere e far conoscere l’Africa, le sue opportunità in termini di sviluppo, ma anche le sue necessità, come quelle sanitarie e formative. Questa la mission di Ecam – European Corporate Council on Africa and the Middle East – e del suo segretario generale, Ettore Sequi, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, per fare il punto sui progetti in via di sviluppo nei vari Paesi africani e fornire un quadro completo fatto di opportunità, criticità e sfide in seno allo stesso continente. Uno sviluppo, quello portato avanti da Ecam, che parte da lontano, andando a coinvolgere le fondamenta di Stati in cui situazioni di profonda criticità interna – sotto molteplici ottiche – rendono preziose anche delle opportunità che in Europa potrebbero essere concepite come scontate o di facile accesso. “Conoscere Ecam significa capire quali opportunità porta con sè il continente africano – ha esordito l’ambasciatore Sequi -. La cooperazione tramite soggetti quali l’Europa, nord e centro Africa e il golfo ha in sè una serie di opportunità, dallo sviluppo del business agli aspetti riguardanti salute, agricoltura e formazione. Ecam ha una vocazione naturale per favorire dialogo e conoscenza, con le proprie risorse rivolte al settore umanitario, fondamentale per assistere popolazioni spesso colpite in maniera grave – parlando della situazione a Gaza -. Dal punto di vista sanitario abbiamo raggiunto risultati importanti. E’ stato creato un importante centro di cardiochirurgia infantile in Tunisia, dove abbiamo anche fornito ossigeno e ventilatori. Quando vi fu il terremoto che colpì Turchia e Siria – ha proseguito Sequi – abbiamo inviato attrezzature di emergenza, ambulanze, medicinali e kit sanitari di assistenza per la popolazione”.
Diversi, infatti, i progetti a sostegno di settori come la sanità e la formazione nei Paesi africani, il tutto nella piena “interazione e cooperazione” con piccole e medie imprese italiane, oltre che Ospedali e Istituti: “In questo senso – ha proseguito Sequi – abbiamo sviluppato un progetto che garantisce la formazione di giovani cardiochirurghi che a Milano imparano a svolgere operazioni delicate per bambini con dei cuori creati da una stampante 3D. Sotto la direzione di un’equipe medica italiana, questi ragazzi si specializzano nell’affrontare patologie che nei Paesi di origine sarebbe complicato trattare. Ancora, in Costa d’Avorio ci stiamo occupando in quanto Ecam di un progetto per fornire, tramite piccole e medie imprese italiane, macchine e tecnologie per la commercializzazione del cacao. Opportunità del genere – ha evidenziato il segretario generale – passano sempre attraverso la formazione, e in questo senso è calzante l’esempio dell’accordo con l’istituto Garibaldi di Roma, attraverso il quale forniamo delle borse di studio a giovani africani in materia agricola e direzione di piccole imprese, contribuendo a creare un certo tipo di stabilità sia in Italia che in Africa qualora questi stessi ragazzi dovessero tornare nei loro Paesi d’origine”.
Il lavoro di Ecam passa tuttavia attraverso situazioni geopolitiche di non semplice risoluzione, con effetti di influenza non solo evidenti nel nord del continente, “ma spesso originati da tutto ciò che accade nel centro Africa”, ha continuato Sequi, osservando la competizione costante portata da Stati come Russia e Cina: “Questi potenze mondiali sono ben presenti in Africa per l’acquisizione di materie prime fondamentali – ha chiosato Sequi -. Basti pensare che dal punto di vista militare la presenza russa è intensa, sia nel Sael che che nell’area mediterranea, dalla Siria alla Libia, fino a Tunisia e Sudan. L’Europa – sottolinea – sta cominciando a comprendere anche i rischi di trascurare l’Africa. Quanto sta capitando nel Mar Rosso – conclude – ha un impatto proprio su piccole e medie imprese, che possono scaricare meno i costi, assicurativi, in termini di carburante e di tempistiche, rispetto a grandi imprese che sono capaci di attutire eventuali perdite dovute a tali conflitti”.

– Foto Italpress –

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Fincantieri consolida la presenza in Arabia Saudita

ROMA (ITALPRESS/MNA) – Fincantieri ha annunciato il suo ingresso in Arabia Saudita con il lancio della nuova società Fincantieri Arabia for Naval Services, in occasione della conferenza tenutasi a Riyad, alla quale hanno partecipato alti vertici istituzionali italiani e sauditi. L’evento è stato l’occasione per discutere di vari temi chiave, tra cui la promozione della cantieristica navale quale industria abilitatrice di un significativo sviluppo socio-economico in Arabia Saudita attraverso la formazione di talenti locali, la creazione di posti di lavoro ad alto valore aggiunto, la costruzione di una filiera locale e il trasferimento di tecnologie avanzate per ampliare la base industriale autonoma locale. Attraverso Fincantieri Arabia for Naval Services, il Gruppo Fincantieri mira a contribuire attivamente alla realizzazione di Vision 2030, valorizzando il proprio modello di business integrato verticalmente, con un’esperienza trasversale unica ed integrata nei segmenti delle crociere, della difesa e dell’offshore. Pierroberto Folgiero, Ad e direttore generale di Fincantieri, ha dichiarato: “Con Fincantieri Arabia for Naval Services rafforziamo la nostra presenza in Arabia Saudita con l’obiettivo di dar vita ad una partnership strategica e di lungo periodo per lo sviluppo della cantieristica navale nel Paese attraverso un approccio di localizzazione multibusiness. E’ per noi motivo di grande orgoglio mettere a disposizione del Regno le nostre competenze, frutto di decenni di tradizione e di eccellenza tutta italiana nel campo navale, al fine di contribuire al raggiungimento degli ambiziosi traguardi delineati dalla Vision 2030. Questo primo passo ci permetterà inoltre di cogliere importanti opportunità in un mercato strategico come quello saudita, creando così ulteriori occasioni di crescita e di espansione nel settore della difesa internazionale”.
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– Foto: ufficio stampa Fincantieri –

Urso a Tripoli. Accordi su energia, materie prime e green

TRIPOLI (LIBIA) (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nell’ambito della sua missione ufficiale in corso a Tripoli, in Libia, ha firmato una dichiarazione congiunta con il ministro dell’Industria e dei Minerali del Governo di Unità Nazionale libico, Ahmed Ali Abouhisa, finalizzata alla promozione di iniziative di collaborazione economica e industriale nei settori energetico, delle materie prime critiche e della tecnologia green.
L’intesa Italia-Libia è volta a facilitare investimenti diretti e iniziative congiunte tra le imprese dei due Paesi, esplorando forme di cooperazione nell’ambito della duplice transizione ambientale e digitale, attraverso lo scambio di informazioni conoscenze nel campo della ricerca, dell’innovazione applicata all’industria manifatturiera e la formazione di nuove competenze.
“Italia e Libia hanno numerosi punti di complementarità sul piano economico e industriale. Per questo, una cooperazione sempre più stretta tra i Paesi rappresenta un valore aggiunto sia per l’Unione Europea sia per il continente africano, così come prevede il Piano Mattei”, ha affermato Urso.
“I nostri Paesi hanno una storica cooperazione nel settore energetico che intendiamo rafforzare, soprattutto nell’energia rinnovabile e al suo trasporto attraverso i cavi di interconnessione tra i Paesi. L’attenzione alle fonti rinnovabili emerge anche alla luce del fatto che l’Italia diventerà presto il primo produttore europeo di pannelli fotovoltaici di nuova generazione con lo stabilimento di 3Sun di Catania”, ha proseguito.
Le sinergie previste dall’accordo riguardano anche il settore minerario, con un focus specifico sulle materie prime critiche, “che rappresentano la nuova frontiera dell’industria e su cui Italia e Libia vogliono impegnarsi nello sviluppo di uno specifico contesto industriale. Il nostro Paese è pronto a mettere a disposizione il suo know-how ingegneristico e imprenditoriale per avviare sinergie che possano guardare ad accordi di collaborazione win-win, volti all’estrazione e alla lavorazione in Libia, a beneficio di entrambe le nazioni e in piena coerenza con la legge sulle materie prime critiche italiana che approderà tra poche settimane in Consiglio dei Ministri” ha affermato Urso.
Nel corso del bilaterale tra i due ministri, sono state inoltre affrontate le sinergie nel campo siderurgico, con un focus sugli investimenti di imprese italiane in Libia, e del trasferimento di competenze nella tecnologia digitale, anche attraverso l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile in cooperazione con l’UNDP, come indicato nella dichiarazione ministeriale del vertice G7 dei ministri dell’Industria, Tecnologia e Digitale realizzato il 14 e 15 marzo a Verona e Trento.

– Foto ufficio stampa Mimit –

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Marocco, alla Fao il Premio Hassan II dell’Acqua

RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS/MNA) – L’8° Gran Premio Mondiale dell’Acqua Hassan II è stato assegnato quest’anno all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).
Selezionata tra 84 candidature pervenute dal segretariato del Gran Premio Mondiale dell’Acqua Hassan II, la FAO ha ricevuto un assegno del valore di 500.000 dollari USA durante la cerimonia di apertura della decima edizione del Forum Mondiale dell’Acqua, che si svolgerà fino al 25 maggio a Bali, per il suo impegno a favore della “sicurezza delle risorse idriche per la sovranità alimentare e la prosperità condivisa”.
Nel suo discorso, il premier del Marocco Aziz Akhanouch ha sottolineato che il Gran Premio Mondiale dell’Acqua Hassan II rende omaggio al defunto sovrano Hassan II per le sue azioni in materia di politica e sviluppo sostenibile dell’acqua, in particolare attraverso la costruzione di dighe e reti di irrigazione.
Un premio che rende omaggio anche a al Re Mohammed VI, che ha avviato un ambizioso programma da circa 14 miliardi di dollari dedicato alla sostenibilità idrica, con l’obiettivo di sostenere la costruzione di dighe idriche, il trasferimento dell’acqua da bacino a bacino e la costruzione di numerosi impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare nelle grandi città marocchine come Casablanca, Agadir e Tangeri, ha aggiunto il Capo del Governo.
Creato nel marzo 2002, il Premio viene assegnato ogni tre anni come ricompensa ai promotori di progetti che hanno dato un contributo significativo nei settori dello sviluppo e dell’uso delle risorse idriche, a livello scientifico, economico livello tecnico, ambientale, sociale, istituzionale, culturale o politico.

– Foto MAP –

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Mondiali 2030, investitori in corsa verso il Marocco

RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS/MNA) – L’organizzazione congiunta della Coppa del Mondo 2030 da parte di Marocco, Spagna e Portogallo sta attirando aziende internazionali desiderose di investire nel Regno. Il Marocco, per prepararsi a questo evento, ha deciso di lanciare una serie di progetti infrastrutturali.
Previste grandi opere per rafforzare ed espandere le reti di trasporto, terrestri e ferroviarie, costruire alberghi e infrastrutture sportive. Oltre alla Spagna e da alcuni paesi europei, molte altre aziende hanno manifestato il loro interesse, tra cui Cina e Stati Uniti.
Alcuni dei progetti in questione sono già stati lanciati, come il progetto di ammodernamento degli stadi che ospiteranno prima coppa d’Africa (CAN 2025) e, successivamente, i Mondiali del 2030.
E’ il caso del grande stadio di Tangeri, il complesso sportivo Moulay Abdellah a Rabat e il complesso sportivo di Fez, nonchè il futuro grande stadio Benslimane, con una capienza di 115.000 spettatori.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha indicato che l’organizzazione congiunta dei Mondiali 2030 potrebbe contribuire alla crescita del PIL, che dovrebbe raggiungere il 3,7% annuo l’anno prossimo. Secondo il ministro, l’organizzazione di questi due eventi mondiali avrà un impatto sul Marocco in termini di sviluppo economico e di creazione di posti di lavoro.
L’organizzazione di competizioni internazionali attrae investimenti esteri e genera benefici economici in termini di crescita, occupazione e sviluppo, che coinvolgeranno non solo gli stadi ma favoriranno lo sviluppo di tutta una serie di infrastrutture, a partire dagli itinerari, centri commerciali, alberghi, parcheggi, stazioni ferroviarie.
Il Marocco si sta dimostrando un cantiere in forte crescita e questo potrebbe rappresentare un’ottima opportunità per aziende internazionali.

– Foto MAP –

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Al via la community MEDITeH Beyond “Women’s Vision”

CATANIA (ITALPRESS/MNA) – E’ stata presentata a Catania al Summit Internazionale MEDITeH Beyond Digital Health Connection Beyond Mediterranean Boundaries il progetto Community Donne & Sanità Digitale: “La visione delle donne per migliorare l’efficacia dei sistemi sanitari digitali”.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le donne rappresentano il 70% del personale sanitario. L’obiettivo della Community e dei gruppi di lavoro che nasceranno è quella di contribuire allo sviluppo, alla crescita e all’innovazione nel campo sociosanitario, mediante l’elaborazione di un pensiero e un approccio femminile con una visione multiculturale e aperta allo scambio e cooperazione con tutti Paesi coinvolti nel programma “MEDITeH Network”: Mediterraneo, Africa e Medio Oriente. La prospettiva professionale e personale delle donne può contribuire fortemente in termini di innovazione all’ambito sociosanitario, offrendo una diversa visione delle relazioni mediate dai sistemi digitali, una complementare sensibilità su questioni cruciali come l’accessibilità ai servizi, la cura del paziente, il ruolo dei care givers e il significato organizzativo della promozione della salute e, infine, l’applicazione e sviluppo delle tecnologie e dell’IA.
La volontà e l’impegno comune emerso da questo primo incontro e Tavola Rotonda è sensibilizzare e promuovere consapevolezza sull’importanza della diversità nei processi decisionali, nonchè nella ricerca e nello sviluppo e implementazione, al fine di raggiungere traguardi di successo per l’intero eco-sistema sanitario.
La cooperazione tra pensiero femminile e maschile deve essere una modalità ordinaria di lavoro decisionale nel design dei progetti di sviluppo per nuovi servizi sociosanitari e soluzioni basati sull’uso di tecnologie digitali.
L’obiettivo di MEDITEH BEYOND “WOMEN’S VISION” è di incoraggiare e favorire la partecipazione di donne provenienti dai diversi Paesi coinvolti nel progetto MEDITeH 2 Beyond (Mediterraneo, Medio Oriente e Africa), ma non solo, e di favorire l’interscambio fra esperienze, cultura, e background per riflettere meglio le esigenze e le sfide che ci troveremo ad affrontare da qui ai prossimi cinque anni nell’individuazione di soluzioni nel sistema sanitario digitale.
«E’ sempre stato importante avere opinioni di uomini e donne perchè è fondamentale il contributo di differenti esperienze e sensibilità, già lo sapevano le Tribù Navajo, nel consiglio sedevano sempre due donne anziane. Poi è diventato anche un valore etico nella civiltà moderna. Oggi, con l’utilizzo delle tecnologie digitali è anche una necessità perchè i sistemi digitali devono essere disegnati e programmati per interagire in modo ottimale anche con le differenze di genere», dichiara il Prof. Francesco Gabbrielli, Responsabile Ricerca e sviluppo sull’attività clinica in telemedicina dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – AGENAS e Co-Chair della Tavola rotonda “Women’s Vision”.
“Nella tavola rotonda siamo partiti da alcune semplici ma fondamentali osservazioni riflettendo su come le tecnologie digitali possano influenzare la salute e le scelte connesse, e come l’analisi femminile e il punto di osservazione delle donne può migliorare i sistemi digitali nell’interazione e nell’esperienza umani-macchine ma anche come le questioni di genere possano essere considerate nel contesto della sanità digitale per disegnare soluzioni sempre più coerenti con i bisogni emergenti e le attese dei cittadini, tutti inclusi.”, ha dichiarato Carola Salvato, Presidente GWPR Italia, Spokeperson Tavolo di lavoro Sanità di #InclusioneDonna, Co-Chair della Tavola rotonda assieme al Prof. Francesco Gabbrielli.
I temi della Community Diverse le tematiche in agenda: valorizzazione delle differenze di genere nel design progettuale dei sistemi digitali, cultura della leadership, valorizzazione della ricerca accademica e non, formazione professionale, rappresentanza delle differenze (how to), networking e progetti di cooperazione internazionali, partecipazione ad eventi (spokes person).
Il progetto Community avrà presto una connotazione internazionale, moltissime le adesioni da parte dei Paesi presenti alla prima edizione del Summit.
La Community desidera sfruttare la multidisciplinarietà, eterogeneità e la complementarità dei membri. Questo approccio consentirà un’esperienza di fertilizzazione trasversale e sinergica sul tema, che verrà approfondito sotto molteplici angolazioni, prospettive e opportunità così da facilitare anche la nascita di alcuni gruppi di lavoro verticali su temi di particolare rilevanza.
Verranno coinvolte esperte internazionali provenienti da differenti settori come la medicina, la ricerca, l’informatica, la sociologia, la comunicazione, stakeholder, il contesto pubblico e privato e altri ancora, per fornire una visione quanto mai completa delle sfide e delle opportunità legate e del potenziale connesso all’intersezione tra donne, sanità digitale, telemedicina e collettività.
Questo primo incontro co moderato dal professore Francesco Gabbrielli e da Carola Salvato ha visto la partecipazione di un importante panel di professioniste e il patrocinio di #InclusioneDonna una rete a cui aderiscono 75 Associazioni e quasi 50 Ambassador, rappresentative di ampi settori del professionismo e della imprenditorialità femminile del nostro Paese, nonchè la presenza di AISIS, ASSD, Donne Protagoniste in Sanità, Federated Innovation @MIND, GWPR Italia, e Leads, Donne Leader in Sanità.
Nel panel a Catania: Debora Angeletti, Membro del Direttivo AISIS – Laura Antonioli, Medical Affairs Head at UCB Italy – Elena Bottinelli, Head of digital transition and transformation, San Donato Group, Milan – Monica Calamai, President of “Donne Protagoniste in Sanità” Association, Ferrara – Marina D’Artibale, Vice President Capgemini Invent, Co founder Leads – Juli Hysenbelli, Global Lead Connected Care, Amazon Web Services – Stefania Mancini, Advocacy, Ambassador #InclusioneDonna, Inspiring Fifty • Laura Patrucco, President of Scientific Association for Digital Health (ASSD) – Carola Salvato, President GWPR Italy, Spokeperson Healthcare Working Group #InclusioneDonna – Paola Testori, Ambassador Future of Health, Federated Innovation @MIND – Lucia Tuccitto, President ADGI Catania.
-foto ufficio stampa Havas –
(ITALPRESS).