LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Nell’ultimo rapporto semestrale al Parlamento italiano, l’unità antimafia italiana DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ha dichiarato che il regime fiscale favorevole di Malta e le norme facili per avviare una nuova impresa “consentono ai vari clan di svolgere attività di riciclaggio di denaro redditizie”.
La notizia che è stata evidenziata dal settimanale Maltatoday cita nello specifico i forti legami che la mafia italiana ha a Malta, considerata anche base di latitanti.
Il rapporto della DIA referisce regolarmente alla presenza del clan Santapaola-Ercolano a Malta e si ritiene che Malta è base per i suoi fuggitivi.
Nel marzo 2021 “un’operazione di polizia ha svelato la creazione su internet una piattaforma di gioco, non autorizzata ad operare in Italia, ma attribuita a una società maltese, per promuovere gli interessi della famiglia Santapaola-Ercolano. Alcune operazioni di polizia, concluse negli ultimi anni, testimoniano che la criminalità pugliese, come le altre operazioni mafiose, è interessata al mercato del gioco illecito, con proventi che consentono l’acquisizione di partecipazioni societarie, beni finanziari, autoveicoli, imbarcazioni e accessori di lusso, e immobiliare. Come accaduto in passato, il territorio maltese potrebbe continuare ad essere sfruttato da clan prevalentemente legati alla mafia per i suoi latitanti”.
Diverse operazioni condotte dagli investigatori italiani hanno rivelato i reali collegamenti dei clan mafiosi con Malta, l’Italia e altri paesi europei.
Nel 2021, 80 milioni di euro di beni sono stati sequestrati durante scommesse sportive online a Malta, Germania, Polonia e l’Italia. Durante l’operazione ‘Doppio Giocò, la società maltese coinvolta con il clan Santapaola-Ercolano avrebbe agevolato l’evasione di 32 milioni di euro di tasse.
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Malta usata dai clan mafiosi per attività di riciclaggio
Sicilia e Malta uniscono le forze per tutelare le aree marine protette
ROMA (ITALPRESS) – Contribuire a proteggere e salvaguardare la biodiversità marina e terrestre delle Aree Marine Protette di Sicilia e Malta attraverso la creazione di sistemi e servizi per la protezione e il ripristino della biodiversità transfrontaliera, con il coinvolgimento diretto di Enti pubblici, imprese, ONG, pescatori, cittadini, turisti tramite azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Questo l’obiettivo del progetto “AMPPA – Aree Marine Protette e Pesca Artigianale Gestione integrata attraverso la sensibilizzazione ed educazione ambientale”.
Si tratta di una misura finanziata nell’ambito del Programma INTERREG V-A Italia-Malta con asse prioritario III (tutela dell’ambiente e promozione di un uso efficiente delle risorse) e obiettivo specifico 3.1 (Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità terrestre e marina dell’area mantenendo e ripristinando gli ecosistemi e le aree protette).
Capofila è il Comune di Favignana – Ente gestore dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, partner: il Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea; il Comune di Ustica – Ente gestore dell’Area Marina Protetta Isola di Ustica; Gharb (HARB) Local Council; Ghajnsielem (HEIN SELEIM) Local Council.
Il Programma INTERREG V-A Italia-Malta promuove lo sviluppo di ambiti di interesse comune per i territori dell’area, come la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza del territorio e del mare, il patrimonio culturale, la qualità della vita e la salute dei cittadini.
Le Aree marine protette hanno un ruolo cruciale per la tutela dell’ambiente marino, perchè sono “strumenti ideali” per rispondere a tre necessità prioritarie per lo sviluppo sostenibile delle aree costiere e marine: conservare la biodiversità marina, mantenere la produttività degli ecosistemi e contribuire al benessere economico e sociale delle comunità umane. Le AMP, se condotte su basi corrette, sono l’anello trainante del processo d’integrazione tra le esigenze di protezione delle risorse e quelle di sviluppo, assicurando un miglioramento nella qualità della vita delle popolazioni rivierasche e la presenza di strutture idonee a diffondere l’idea di una più profonda conoscenza e di un maggior rispetto dei sistemi naturali.
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Migranti subsahariani a Sfax, Ghribi “La Tunisia subisce intimidazioni”
MILANO (ITALPRESS/MNA) – “La Tunisia è la porta del Mediterraneo. I tunisini sono un popolo accogliente che ha dimostrato, più volte, di stare al fianco di popoli amici. Dobbiamo però affrontare, con responsabilità e nel rispetto della legalità, le manovre intimidatorie contro il nostro Paese. Non tolleriamo quello che sta accadendo”. Lo ha detto Kamel Ghribi, presidente del gruppo GKSD Investment Holding a proposito dell’afflusso di migranti irregolari subsahariani a Sfax, secondo quanto riferisce il sito Tunisie Numerique.
Ghribi ha anche lanciato l’allarme in merito alle conseguenze disastrose sul Mediterraneo e sui Paesi limitrofi che sono chiamati ad affrontare la situazione.
Ha infine ricordato che, conformemente alle condizioni poste dal diritto internazionale, i diritti dei rifugiati sono garantiti a coloro che sono minacciati.
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Malta, il debito pubblico raggiunge quota 9 miliardi di euro
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta ha registrato un deficit di 103,5 milioni di euro alla fine di maggio, mentre il debito pubblico ha raggiunto i 9.083,6 milioni di euro. Si tratta di un aumento dell’indebitamento di 673,8 milioni di euro rispetto a maggio dello scorso anno. Secondo le previsioni attuali, il rapporto debito/Pil di Malta dovrebbe aumentare al 55,3% entro il 2025. I criteri di Maastricht dell’Ue stabiliscono che il rapporto tra debito pubblico lordo e Pil non deve superare il 60%, altrimenti il paese entrerà nella procedura per i disavanzi eccessivi. Tuttavia, i criteri di Maastricht dovrebbero essere rivalutati nel 2024. Le entrate ricorrenti totali dello Stato a fine maggio 2023 ammontavano a 2.454,8 milioni di euro, mentre la spesa totale a 2.558,3 milioni di euro; rappresentano un incremento di 325,4 milioni di euro e 55,3 milioni di euro rispettivamente.
Sebbene la spesa sia stata costantemente superiore alle entrate ricorrenti almeno dal 2003, la differenza tra i due è aumentata in modo significativo durante la pandemia, raggiungendo un picco di 673 milioni di euro nel 2020, e solo ora è tornata ai livelli pre-pandemia. Le entrate ricorrenti provenivano principalmente dalle imposte sui redditi, dall’imposta sul valore aggiunto e dalla previdenza sociale, pari al 78,4% del totale. Hanno contribuito rispettivamente al 36,5%, 21,4% e 20% delle entrate ricorrenti. La spesa è stata per lo più in programmi e iniziative (53,7%), emolumenti personali (17,7%), contributi a enti pubblici (11,6%) e spese in conto capitale (8,7%).
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A Malta il carcere meno sovraffollato dell’Ue
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – L’occupazione del carcere di a Malta è la meno sovraffollata dell’Unione europea, con un tasso di circa il 65% della sua capacità totale.
Secondo i nuovi dati diffusi da Eurostat, dopo Malta seguono l’Estonia e la Lettonia, entrambe un tasso di occupazione carceraria del 66%. Al contrario, invece, Cipro ha registrato il tasso più alto con il 146%, seguita da Romania (116%) e Francia (114%). In un rapporto del 2021, il National Audit Office (NAO) ha segnalato il sovraffollamento come uno dei problemi persistenti, affermando che le 474 celle dovrebbero idealmente ospitare ciascuna una sola persona. Il NAO ha svelato che la condivisione delle celle era diventata una pratica comune, con un dormitorio che ospitava 140 detenuti. Inoltre un investimento pianificato di 1,5 milioni che aggiungerebbe 100 celle alla prigione, non sarebbe sufficiente per garantire ai detenuti standard di vita ideali. In totale nel 2021 erano 475.038 le persone detenute nell’UE, equivalenti a 106 detenuti ogni 100.000 persone. Rispetto alla popolazione, Malta contava la nona popolazione carceraria più alta d’Europa con 118,97 detenuti ogni 100.000 persone. Nel 2021, la popolazione carceraria di Malta ammontava a un totale di 614 persone, in calo rispetto alle 864 del 2020. I tassi più alti di persone detenute in Europa nel 2021 sono stati registrati in Ungheria e Polonia, che avevano entrambi un tasso di 191 detenuti ogni 100.000 persone.
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Immigrazione, Usa “A Malta manca azione contro tratta di esseri umani”
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Nel rapporto annuale del Dipartimento di Stato americano sul traffico di esseri umani, Malta non ha registarto avanzi particolari rispetto agli ultimi cinque anni. Mentre i trafficanti del sesso si approfittano dai maltesi e stranieri, quelli coinvolti in varie industrie ne sfruttano altri dall’Europa orientale, dall’America centrale, dalla Cina e dal sud-est asiatico, principalmente le Filippine.
Secondo gli Stati Uniti, Malta continua a non soddisfare i suoi standard minimi per l’eliminazione del traffico di esseri umani.
Il rapporto ha rilevato che, nonostante gli sforzi significativi nel 2022, tra cui indagare e perseguire più sospetti trafficanti, aumentare i finanziamenti per l’assistenza alle vittime e un’ampia campagna di sensibilizzazione sul traffico di essere umani, Malta non è riuscita a condannare alcun trafficante.
Inoltre, il governo maltese non ha riferito di aver identificato alcun maltese, bambino, richiedente asilo o immigrato privo di documenti come vittima e non ha avuto coordinamento tra i ministeri e non ha mai concesso risarcimenti o indennizzi a nessuna vittima della tratta. Il rapporto afferma che “il governo non ha applicato efficacemente la regolamentazione sul lavoro per impedire le tasse di assunzione addebitate ai dipendenti stranieri, che aumentano la vulnerabilità dei dipendenti al traffico di essere umani, o ha compiuto sforzi concreti per aumentare la supervisione e la regolamentazione delle sale massaggi dove c’era una maggiore incidenza di indicatori di tratta di essere umani”. Molte donne dall’Europa centrale e orientale, dalla Russia e dall’Ucraina tendono a lavorare nei locali notturni, mentre le donne asiatiche tendono a essere reclutate nelle sale massaggi. Il Gruppo di esperti sull’azione contro il traffico di essere umani e le ONG hanno segnalato una mancanza di supervisione e regolamentazione sulle licenze delle sale massaggi. Il rapporto ha anche rilevato che con circa 9.000 rifugiati e 4.000 richiedenti asilo residenti a Malta, questi sono vulnerabili nel mercato del lavoro informale, in particolare nei settori dell’edilizia, dell’ospitalità e del lavoro domestico. Secondo il rapporto, la pratica illegale di addebitare tasse di assunzione ai dipendenti stranieri da parte delle agenzie di collocamento o di reclutamento è rimasta una preoccupazione significativa in quanto non erano state emanate efficaci misure di applicazione della legge per scoraggiare le agenzie dal continuare la pratica. Si dice che le sanzioni per la tratta di essere umani – da sei a 12 anni di reclusione – siano sufficientemente severe. Nel 2022 la polizia ha avviato 12 nuove indagini – sette per traffico sessuale e cinque per traffico di manodopera – un leggero aumento rispetto alle nove indagini avviate nel 2021, ma meno alle 16 nuove indagini avviate nel 2020. I pubblici ministeri dell’ufficio del procuratore generale hanno avviato procedimenti penali contro sei sospetti per traffico sessuale, un aumento rispetto a zero procedimenti penali nel 2021, due nel 2020 e zero nel 2019. Dieci procedimenti sono rimasti in corso dagli anni precedenti, di cui sei per traffico sessuale e quattro per traffico di lavoro. Ma per il secondo anno consecutivo il governo non ha denunciato la condanna di alcun trafficante; questo rispetto alle condanne di tre trafficanti sia nel 2019 che nel 2020, che includevano significative pene detentive. Greta ha criticato Malta per non aver nominato giudici specializzati per i casi di traffico di essere umani e non ha portato avanti le indagini sui crimini finanziari relativi ai casi di tratta di esseri umani. Tuttavia, il governo maltese ha fornito formazione per la polizia e per i funzionari che lavorano con i richiedenti asilo; compresi gli assistenti sociali e gli psicologi – sull’identificazione delle vittime, approcci comunicativi, sull’etica durante il lavoro con i sopravvissuti e sui problemi di salute mentale. Le forze dell’ordine hanno condotto colloqui discreti con potenziali vittime per proteggere le loro identità e garantire la loro sicurezza. Per evitare il trauma, il governo ha fornito alle vittime un sostegno protettivo, inclusa la possibilità di testimoniare tramite video. Le vittime straniere che assistono la polizia nel perseguire i casi avevano diritto a un permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi rinnovabile, alla protezione della polizia, all’assistenza legale e al diritto di ottenere permessi di lavoro flessibili. Tuttavia, il governo non ha riferito se ha fornito queste protezioni a qualsiasi vittima durante il periodo di riferimento. Il governo potrebbe concedere lo status di rifugiato alle vittime in alternativa all’allontanamento verso paesi in cui potrebbero trovarsi di fronte a difficoltà o persecuzioni; tuttavia, il governo non ha nemmeno riferito di aver fornito questo status a nessuna vittima. Nel luglio 2022, il governo ha istituito, il Comitato interministeriale contro la tratta di esseri umani, che si è riunito per la prima volta nell’ottobre 2022 e ancora una volta nel gennaio 2023.(ITALPRESS).
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Pesca, Malta esorta gli Stati non Ue ad adottare le stesse leggi
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il governo maltese ha sottolineato l’urgente necessità di misure efficaci per garantire la sostenibilità dell’industria della pesca nella regione mediterranea. La segretaria parlamentare per la pesca Alicia Bugeja Said, intervenendo a una riunione ministeriale dell’UE a Lussemburgo, ha dichiarato che “anche i Paesi terzi dovrebbero essere incoraggiati ad adottare le stesse misure di sostenibilità” dei pescatori dei paesi dell’UE. Bugeja Said ha aggiunto che dovrebbe esserci uguaglianza tra tutti i paesi della regione. “E’ un dato di fatto che paesi terzi pescano nel Mediterraneo senza attuare o far rispettare le stesse leggi seguite dai pescatori di Malta e di altri paesi dell’UE. C’è bisogno di uguaglianza regionale”, ha insistito. La riunione ministeriale ha discusso gli aspetti della politica comune della pesca, con Malta che ha insistito sul fatto che l’attenzione dovrebbe essere rivolta alla rigenerazione, in particolare attirando i giovani nel settore.
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Malta, legge sull’aborto approvata all’unanimità dal Parlamento
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il disegno di legge che modifica le disposizioni penali di Malta sull’aborto, ha concluso il suo iter parlamentare con l’appprovazione all’unanimità.
Tuttavia, la discussione sull’aborto a Malta non è ancora conclusa, ha dichiarato il primo ministro maltese Robert Abela che ha descritto il voto come “un giorno storico per il nostro Paese. La gente ne sta discutendo comunque e nessun politico, partito di opposizione o Chiesa può fermarlo in una società democratica”. Il disegno di legge è stato reso possibile solo a seguito di modifiche sostanziali per rispondere alle preoccupazioni di coloro che temevano che avrebbe effettivamente legalizzato l’aborto clandestino. Il disegno di legge ora diventerà legge quando sarà firmato dal presidente di Malta. Una formalità che all’inizio del dibattito era tutt’altro che scontata. Il presidente George Vella aveva ripetutamente affermato che preferiva dimettersi piuttosto che dare il suo assenso a un disegno di legge che liberalizzava la legge sull’aborto e fonti vicine a Vella hanno affermato che è stato il no di Vella a costringere il governo a cambiare direzione.
Il disegno di legge consente ai medici di eseguire un aborto se la vita di una donna è a rischio immediato o la sua salute è in “grave pericolo tale da portare alla sua morte”. La cessazione può avvenire solo una volta esaurite tutte le altre cure e la decisione deve essere presa da tre specialisti salvo casi urgenti. Gli interventi possono avvenire solo in cliniche autorizzate e se il feto può vivere fuori dall’utero, i medici devono aiutare la madre a partorire. Malta avrà comunque una delle leggi sull’aborto più severe al mondo, che rimarrà illegale in tutte le altre circostanze inclusi stupro, incesto e gravi anomalie fetali.
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