VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale del Veneto ha approvato, su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura, Federico Caner, il provvedimento che definisce una nuova tornata di contributi a sostegno delle attività delle Strade del vino e dei prodotti tipici, affidando ad Avepa la gestione tecnica del bando.
“Stanziamo 100mila euro a sostegno di nuove iniziative legate alla promozione del turismo enogastronomico, legato alla conoscenza delle Strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto, segmento in forte crescita in quanto capace di associare la scoperta di territori e di bellezze artistiche alla conoscenza dei prodotti tipici di qualità legati ai diversi territori regionali – ha riferito l’Assessore -. Soprattutto nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale, la tradizione enologica e i prodotti della terra veneta rappresentano una grande opportunità per valorizzare e promuovere le eccellenze regionali, un patrimonio che arricchisce quella che è la nostra offerta turistica tradizionale e che ci posiziona come una delle regioni più visitate d’Italia”.
“I territori dell’entroterra, ricchi di stimoli e capaci di offrire un ventaglio di esperienze sempre più ampio – ha continuato Caner -, meritano di essere sostenuti e valorizzati con azioni precise capaci di supportare le iniziative già avviate dai singoli Comitati di gestione. Da anni essi contribuiscono, infatti, a trasferire ai prodotti dei territori di riferimento tutti i valori produttivi, culturali ed emozionali della terra veneta. Uno sforzo che merita di essere sostenuto per rafforzare sempre di più il legame tra turismo e settore primario: l’immagine del Veneto e la conoscenza dei suoi prodotti tipici viene nutrita da chi ogni giorno favorisce l’integrazione di questi due mondi, per uno sviluppo e una promozione forte anche in ambito internazionale”.
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Veneto, in arrivo contributi per promuovere le strade del vino
Toscana, Giani “Progetto Uffizi Diffusi nuova visione turismo e cultura”
FIRENZE (ITALPRESS) – “Questo progetto nato come intesa da Stato, Regione e Comune di Montelupo Fiorentino, offre una nuova visione al turismo e alla cultura del nostro territorio”. Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, a margine della sua visita, svolta questa mattina insieme al ministro della Cultura, Dario Franceschini, della Villa Ambrogiana a Montelupo Fiorentino (Firenze), che potrebbe entrare a far parte dei luoghi coinvolti nel progetto Uffizi diffusi. “Qui siamo nel cuore della Toscana, a non più di 40-50 km ci sono Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno, Siena-ha aggiunto Giani-. Questo è il vero baricentro della Toscana e quindi il fatto di pensare a quegli Uffizi che io chiamo Toscana, del resto il palazzo degli uffizi fu fatto da Cosimo dei Medici nel 1560 quando la Toscana si costituiva, è un progetto che può dare davvero un senso a quella volontà di rendere più capillare una presenza turistica che oggi segna un fatto storico”. “E’ la prima volta di un ministro della Cultura qua e quindi ringrazio Franceschini-ha concluso Giani-. Intorno a questo luogo, la villa Ambrogiana, la preferita di Ferdinando dei Medici che si fermava qui dal suo traghetto lungo l’Arno, può trovare davvero uno destinazione culturale che da il senso di Uffizi Toscana”.
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Milite Ignoto, Fedriga “Presenza Mattarella è segnale unità per Paese”
REDIPUGLIA (ITALPRESS) – “La presenza oggi ad Aquileia e Redipuglia del Presidente della Repubblica è un omaggio non soltanto alle persone che hanno combattuto per l’Italia, ma anche un messaggio per ritrovare un’unità, oltre che nazionale, anche tra le persone e le comunità. Un segnale di grande importanza in un momento complesso come quello attuale”. Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga al termine delle cerimonie commemorative per il centenario del Milite Ignoto svoltesi al Cimitero degli Eroi di Aquileia e al Sacrario militare di Redipuglia, che hanno visto la partecipazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella, dei ministri della Difesa Lorenzo Guerini e delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e, tra gli altri, delle più alte cariche civile e militari regionali.
Ringraziando il Presidente per le ripetute visite in Friuli Venezia Giulia Fedriga ha evidenziato come “in questi anni siano stati fatti passi avanti importantissimi per superare le divisioni che hanno caratterizzato il Novecento e che hanno insanguinato le nostre terre. La presenza dei Presidenti Mattarella e Pahor a Trieste e Gorizia è un segnale di unità confermato dalla nomina di Nova Gorica e Gorizia a Capitale della Cultura 2025: avere una capitale in due città appartenenti ad altrettanti Stati è un fatto straordinario che rappresenta un evento storico per l’Europe e i nostri popoli”.
Fedriga ha quindi spiegato che “il Milite Ignoto, con la forza dell’esempio e la potenza del suo silenzio, ci ricorda che nei momenti più difficili la nostra comunità è capace di riannodare il filo della concordia e di superare le divisioni e le difficoltà. I valori rappresentati dal Milite Ignoto, oggi celebrati ad Aquileia e Redipuglia, sono quindi un esempio a livello nazionale e meritano di essere recuperati perchè ci ricordano come rimanendo unito il popolo italiano abbia saputo superare i drammi derivanti dalle due guerre mondiali”.
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Toscana. 6 mln ai Pez, più incisività contro la dispersione scolastica
FIRENZE (ITALPRESS) – Più incisività contro la dispersione scolastica. Centralità delle azioni per inclusione, orientamento e contrasto degli stereotipi di genere. Conferma di un investimento da 6 mln di euro. Sono le novità principali per i Progetti educativi zonali (Pez) per l’età scolare che emergono da una delibera approvata nell’ultima seduta con cui la giunta ha dato il via libera definitivo anche per l’anno scolastico 2021/2022 al finanziamento di uno dei perni del complesso di misure che la Regione Toscana promuove e sostiene per favorire il successo scolastico di studentesse e studenti. Per l’anno scolastico in corso, la progettazione educativa zonale potrà contare ancora una volta su un finanziamento complessivo di 6 milioni di euro. Con l’atto deliberato nei giorni scorsi, la Giunta ha infatti stanziato quasi 4,7 milioni di euro per i Pez “età scolare”, che si aggiungono agli 1,3 milioni già destinati nel luglio scorso ai Pez “infanzia”.
“Un impegno importante e tutt’altro che scontato in un momento come quello attuale” sottolinea l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini che aggiunge: “Sono stati mesi davvero difficili per le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, perchè le conseguenze della pandemia hanno pesato moltissimo su di loro, con maggiori rischi di povertà educativa e di aumento delle disuguaglianze. I Pez, da anni, rappresentano uno strumento fondamentale di intervento sul quale, ora più che mai, la Regione Toscana vuole continuare ad investire con convinzione”.
I Pez sono progetti che nascono dai territori per rispondere più da vicino ai bisogni dei territori stessi, grazie alla programmazione delle 35 conferenze zonali per l’educazione e l’istruzione che riescono ad attivare partenariati con tutti i soggetti locali, a partire dagli istituti scolastici.
Con la delibera di luglio erano state approvate le linee guida per i Pez “infanzia”, che hanno l’obiettivo qualificare il sistema educativo 0/6 anni attraverso la formazione di operatrici e operatori ed il coordinamento delle strutture educative. La delibera della scorsa settimana dedicata ai Pez “età scolare” completa la programmazione, disponendo linee guida che puntano a rendere i progetti educativi zonali più incisivi e interamente focalizzati sull’obiettivo primario del successo scolastico e formativo. Inoltre la giunta ha confermato come priorità di intervento l’inclusione di studentesse e studenti disabili e stranieri, il contrasto al disagio e l’orientamento scolastico.
Tra le novità, attenzione particolare viene riservata al contrasto degli stereotipi di genere, che dovrà permeare tutti i progetti, nella prospettiva della promozione delle pari opportunità tra i generi tramite l’azione educativa. “Quest’ultimo indirizzo – conclude Nardini – dovrà attraversare le attività in maniera trasversale, per promuovere pari opportunità e prevenire le discriminazioni. Il cambiamento culturale passa dalla scuola”.
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Marcato “Oltre 33 mln per sostenere la competitività delle Pmi venete”
VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale ha approvato un nuovo bando per la concessione di contributi a favore di imprese, a sostegno di investimenti e promozione della digitalizzazione e di nuovi modelli di economia circolare. “Mettiamo a disposizione altri 33 milioni e mezzo di euro per dare una risposta al mondo delle piccole e medie imprese, per favorirne il riposizionamento competitivo rispetto ai mercati, in ottica di economia circolare e di sostenibilità ambientale, sfruttando anche la digitalizzazione – ha evidenziato l’Assessore regionale allo sviluppo economico, Roberto Marcato -. Con il provvedimento varato in Giunta intendiamo dare una risposta forte al mondo del manifatturiero e dei servizi alle imprese, che chiedono strumenti e risorse a sostegno dell’innovazione e della trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi”.
Il provvedimento rientra all’interno del Piano Sviluppo e Coesione della Regione del Veneto (PSC Veneto) e le azioni saranno finanziate con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) a seguito dell’Accordo tra la Regione del Veneto e il Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale. Le risorse, confluite nella Sezione Speciale del PSC, sono destinate alla prosecuzione e alla realizzazione di interventi che, a seguito della riprogrammazione dei Programmi Operativi Regionali (POR) in risposta all’emergenza Covid-19, non hanno trovato finanziamento nei programmi originari. “La Regione del Veneto – ha continuato l’Assessore – ha già dato risposte concrete e veloci agli interventi ritenuti indispensabili per attutire gli effetti dell’emergenza pandemica, ma ora è necessario pensare alla ripartenza indirizzando le risorse disponibili intorno a nuove priorità”.
“Il bando, in particolare, promuove la trasformazione in chiave 4.0 delle imprese, perchè la digitalizzazione del sistema produttivo rappresenta, insieme alla sfida della sostenibilità ambientale, il più importante fattore di crescita delle imprese per i prossimi decenni ed è anche uno degli obiettivi di politica industriale del PNRR, con la proposta del Piano Transizione 4.0. In questo momento, caratterizzato dalla ripresa economica post Covid-19, si vuole valorizzare e sostenere quei progetti di investimento in tecnologie dell’Industria 4.0 che favoriscano la creazione di economie circolari. Queste tecnologie – ha sottolineato l’assessore regionale Marcato -, sono infatti in grado di ottimizzare l’uso delle risorse, riducendo gli sprechi, semplificando e rendendo sostenibili i processi produttivi”.
“Il bando intende quindi favorire il riposizionamento competitivo delle piccole e medie imprese tramite la loro digitalizzazione – ha concluso Marcato -. Un processo capace di stimolare lo sviluppo dell’economia circolare, ma anche in grado di promuovere la crescita e la competitività di queste aziende, che rappresentano quasi il 99% dell’intero tessuto produttivo Veneto”.
Le domande di partecipazione potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 25 novembre e fino alle ore 12 del 9 febbraio 2022. Il bando e la modulistica saranno disponibili online, a partire dai prossimi giorni, nella sezione “bandi” della pagina “Bandi, avvisi e concorsi” del sito della Regione Veneto www.regione.veneto.it.
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Pnrr, Giani tiene a battesimo la “cabina di regia” in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – “Grande costruttività, concretezza, grandissima maggioranza dei sindaci di capoluogo presenti e dei presidenti di provincia: ogni assessore ha dato il quadro di come le missioni si esprimono in linee di finanziamento e c’è già la concretezza per almeno 1 miliardo e mezzo con bandi e forme di intesa che la Regione ha creato con il Governo, i ministeri e i dipartimenti”. Eugenio Giani esce dalla riunione che per l’intera mattina ha impegnato la platea istituzionale che ha riunito in piazza del Duomo per un primo confronto sul Pnrr.
Al tavolo di presidenza in sala Pegaso, oltre allo stesso Giani, il presidente di Anci, il sindaco di Prato Matteo Biffoni e quello di Upi, Luca Manesini, presidente della Provincia di Lucca. Il direttore generale della Giunta, Paolo Pantuliano e il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo.
In platea gli assessori, che uno a uno illustrano lo stato dell’arte dei progetti – presenti e venienti – nelle loro materie di competenza; i sindaci dei comuni capoluogo – Firenze e Lucca hanno mandato dei delegati -, i presidenti di Provincia, i presidenti di commissione, i capigruppo e il portavoce dell’opposizione del Consiglio regionale. “Al di là di maggioranza e opposizione, delle diverse forze politiche, è stato un dibattito molto costruttivo” spiega Giani, e che prepara le prossime tappe: sabato 6 novembre sarà la volta dei sindaci dei comuni toscani e dei consiglieri regionali e quello successivo, il 15 dei parlamentari.
“Abbiamo offerto un quadro di come si può agire per portare più progetti possibile della Toscana a essere finanziati con il Pnrr” afferma Giani, che durante la riunione ha indicato un metodo da condividere a tutti i livelli istituzionali per far fronte a un lavoro complesso. “Ci sono 6 missioni in cui è articolato il Pnrr, divise in 16 componenti che attivano a loro volta più di 160 linee di finanziamento: a poco a poco ci stiamo sintonizzando tra comuni, province e governo. La Toscana gioca molti dei suoi investimenti futuri e delle sue potenzialità di crescita nel passaggio, più o meno immediato, dai progetti alle realizzazioni: è un volano di crescita”.
In evidenza il fatto che “non ci saranno dei progetti eclatanti come si pensava all’inizio, ma tanti piccoli progetti che corrispondono alla capillarità dei territori”. E anche la necessità, emersa a più riprese, di “superare la burocrazia: dobbiamo dare il nostro contributo perchè il Paese possa fare una bella figura” ha detto il presidente. Nel corso dell’incontro è stato illustrato uno dei passaggi più significativi condiviso dalla Regione con Anci e Upi: la predisposizione di un pool con 53 professionisti assegnati da un decreto legge alla Toscana sui 1000 previsti a livello nazionale: professionisti ed esperti per supportare le amministrazioni nella gestione e semplificazione delle procedure relative ai settori di intervento.
Il confronto di questa mattina ha già fatto emergere alcune necessità, ad esempio nel caso delle energie rinnovabili e dell’ambiente: “Il Pnrr ci dice 25 chilometri di pannelli fotovoltaici, ma dove li collochiamo, nelle superfici coltivate, nei terreni agricoli, nelle arre industriali dismesse?” si domanda il presidente che indica con i giornalisti la necessità di una legge che “identifica il metodo per individuare le superfici adatte, salvaguardando la necessità di tutelare un paesaggio unico al mondo”.
Parlando con i giornalisti al termine della riunione, il presidente ha precisato a domanda che il Pnrr non consente di finanziare grandi interventi infrastrutturali stradali, salvo la strada a 1,5 miglia dal mare a supporto dei porti: nel caso della Toscana l’unica strada finanziata è a supporto dei porti, “quindi ci sarà l’intervento che consente il collegamento dal porto di Piombino alla connessione del Gagno”.
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XII edizione di BuyWine Toscana 2022, iscrizioni online fino al 15/11
FIRENZE (ITALPRESS) – Dopo gli ottimi risultati delle edizioni 2020 e 2021, è stata riconfermata anche per il 2022 l’organizzazione di BuyWine Toscana, la vetrina internazionale dedicata ai vini DOC, DOCG e IGT.
Giunta ormai alla sua dodicesima edizione, la manifestazione si terrà nei giorni 11 e 12 febbraio 2022 a Firenze, presso il Padiglione Spadolini all’interno della Fortezza da Basso.
La domanda di partecipazione da parte delle imprese toscane che producono e commercializzano i vini DOCG, DOC, IGT della Toscana, può essere effettuata esclusivamente on-line, a partire dalle ore 08:00 del 29 ottobre 2021, e fino alle ore 13:00 del 15 novembre 2021, al seguente indirizzo:
https://regionetoscana.crmcorporate.it, alla sezione “Eventi” – BuyWine Toscana 2022.
“Con questo bando – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – intendiamo proseguire nell’alveo delle risposte concrete alle imprese vitivinicole toscane, specialmente le micro, piccole e medie, per assecondare l’accelerazione dell’export agroalimentare toscano post-COVID”.
BuyWine Toscana è una manifestazione, promossa da Regione Toscana, in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, e realizzata da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana. L’obiettivo: favorire l’avvio e il consolidamento di percorsi di internazionalizzazione delle aziende toscane che producono e commercializzano vini a denominazione di origine, tramite l’organizzazione di incontri B2B, con potenziali acquirenti del mercato internazionale.
Per l’edizione 2022, la Regione Toscana ha approvato l’avviso per la manifestazione di interesse a partecipare all’evento B2B con l’obiettivo di favorire l’incontro tra un massimo di 200 imprese (i “seller”) e gli operatori commerciali, nazionali ed internazionali (i “buyers”), appositamente selezionati provenienti da mercati target di comprovato interesse (prevalentemente dal mercato europeo ed americano) tra importatori, distributori, agenti, hotellerie e ristorazione.
L’edizione del 2021, caratterizzata da un format online, aveva dato ottimi risultati, con la partecipazione di 150 imprese vitivinicole provenienti da nove diverse province della Toscana, 138 buyers internazionali da 31 diversi paesi, 886 etichette di vini DOC, DOCG e IGT presentate, 1.100 video meeting per un totale di 125.760 minuti di incontri commerciali e 4.100 assaggi di vini, ed aveva raccolto apprezzamenti positivi dal 90 per cento dei partecipanti.
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Terzo anniversario tempesta Vaia in Veneto, Zaia “Mai visto niente di simile”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Inizialmente fu incredulità perchè mai il Veneto era stato travolto da una simile calamità meteorologica, poi dolore, nel vedere ancora una volta la montagna veneta e non solo ferita così profondamente da far temere il peggio, infine determinazione di tutti, Istituzioni, Regione, Comuni, Province per rinascere facendo squadra. Resta ancora parecchio da fare, ma oggi, a tre anni di distanza da quella catastrofe, possiamo andar fieri di quanto è stato fatto, ben consci che altro lavoro ci aspetta”. Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricordando il terzo anniversario della tempesta Vaia, che in poche ore rase al suolo interi boschi, distrusse strade e opere pubbliche, mise in ginocchio migliaia di cittadini e di attività produttive.Tre anni fa, il 29 ottobre 2018, la tempesta Vaia si abbattè con violenza mai vista sul Veneto, in particolare sulla montagna bellunese e vicentina, spazzando letteralmente via una superficie boschiva pari a 70.000 campi da calcio, abbattendo come stuzzicadenti più di 15 milioni di alberi. I danni arrecati dall’impressionante potenza del vento, che soffiava fino a 200 km orari, sono stati quantificati in una cifra vicina ai 3 miliardi di euro. Case e infrastrutture crollate, frane, strade interrotte, ospedali isolati, scuole e ferrovie chiuse, paesi senza energia elettrica o rete telefonica, laghi interrati e opere naturali come i Serrai di Sottoguda distrutti. Tre morti: un padovano schiacciato da un platano a Feltre, un falcadino scivolato nel torrente, una anziana di Selva di Cadore travolta da un albero nel bosco.
“Il Veneto non si è pianto addosso ed ha ricostruito in fretta – dice Zaia – intraprendendo un piano da oltre duemila cantieri (2.221 ad oggi) per oltre 700 milioni di euro, tra cui le opere simbolo della ricostruzione dei Serrai e della sistemazione del lago di Alleghe. Ne partiranno presto altri 360, pari a circa 270 milioni di euro”.
“Sono lavori su cui abbiamo investito molto, ma che vanno fatti, perchè l’incolumità umana viene prima di tutto – dice il Governatore – e perchè, se un’altra catastrofe come Vaia ricapitasse, non possiamo farci trovare impreparati. Con questa stessa logica, quella della prevenzione e previsione, dopo la grande alluvione del 2010 abbiamo messo in piedi migliaia di cantieri per la difesa del suolo, attuando il Piano d’Alpaos da 3 miliardi di euro. Questa programmazione ci ha evitato – nell’autunno 2019 – il ripetersi di quando avvenuto 9 anni prima. Se piove di più rispetto a eventi che hanno creato disastri e ci sono meno danni, vuol dire che le opere sono efficaci. Non molliamo di un centimetro, perchè si è visto che quello che stiamo facendo ha avuto effetti positivi”.
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