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Recovery, Zilli “Regione Friuli Venezia Giunta pronta a convogliare risorse”

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TRIESTE (ITALPRESS) – “La Regione è pronta a ripartire, con cantieri e con proposte progettuali condivise, per gettare le basi di un futuro nuovo convogliando le risorse che giungeranno sul nostro territorio dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e coordinandole con i 350 milioni triennali che abbiamo già disposto nella manovra finanziaria in collegamento con i fondi dei programmi europei Por Fesr 2014-20 e 2021-27”. Così l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli che ha concluso oggi la prima giornata dei lavori del Tavolo per la III Ripartenza del Friuli Venezia Giulia promosso in Consiglio regionale nel corso del quale sono stati auditi il ministro Stefano Patuanelli, parlamentari ed europarlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia. “Stiamo raccogliendo tutti i fabbisogni complessivi del nostro territorio – ha rilevato Zilli – e, definiti i contenitori, troveranno attuazione in una cornice ordinata grandi e piccoli progetti secondo principi di un efficiente utilizzo delle risorse”.
L’assessore regionale ha evocato il ricordo del terremoto, di cui presto sarà celebrato il 45esimo anniversario, e “la capacità di ricostruire fertilità e benessere in reazione a quella tragedia”. Così ora “il momento è straordinario e richiede uno sforzo straordinario, perché è questa l’occasione per l’Italia di invertire il Pil, riavviare la natalità, la crescita dei giovani e lo sviluppo delle imprese”. In tale prospettiva, secondo Zilli, “è importante rafforzare il legame e la collaborazione con tutti i rappresentanti istituzionali al di là della diversa appartenenza politica, che deve costituire più che mai una ricchezza anziché un limite”. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, visto “il ruolo operativo” promesso dal governo Draghi alle Regioni, “sappiamo – ha concluso Zilli – che preparare le strutture tecniche sarà una sfida ardua, ma siamo pronti a mettere in campo in tempi brevi tutte le risorse disponibili con i bandi e gli strumenti necessari”.
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Covid, dal 26 aprile solo la Sardegna in zona rossa

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 26 aprile. E’ in area rossa la Regione Sardegna. Sono in area arancione le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla.
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Toscana, Giani “Dati dicono possiamo sperare zona gialla”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Non posso dare io valutazioni, quelle arrivano il venerdì, e la legge le attribuisce al Ministero della Salute sentito il Comitato tecnico scientifico che domani si riunirà; però i due principali indicatori ci vedono in Toscana in un effetto calante. Sul piano dei contagi noi stamani siamo abbondantemente sotto i 200 casi su 100mila abitanti, è un fatto progressivo da 15 giorni a questa parte da quando eravamo ancora in zona rossa. I nuovi casi stamani sono poco più di mille: quante volte il giovedì abbiamo visto, anche in tempi recenti, 1640 contagi”. Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa svoltasi quest’oggi a Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze, a chi gli ha chiesto se i dati del contagio a suo modo possano portare da lunedì prossimo la Toscana in zona gialla.
“Vediamo una diminuzione del carico degli ospedali dei ricoverati-ha aggiunto Giani-, siamo oggi ad un meno 36, è un fatto progressivo che avviene da qualche giorno; ancora c’è una forte presenza di terapie intensive, ma comunque non siamo vicini alla soglia dei 300 a cui ci siamo avvicinati. L’Rt oggi risulta essere di 0,82-0,86, rispetto alla soglia di 1 della zona arancione, ci può portare a sperare questo”, ovvero che la Toscana possa passare da lunedì prossimo in zona gialla.
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Fedriga “Coprifuoco alle 23 priorità delle Regioni”

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“La nostra priorità come Regioni è quella del coprifuoco. Abbiamo proposto all’unanimità un miglioramento della bozza del decreto, con la richiesta dello spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23”. Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni e delle province autonome, intervenuto a Radio Kiss Kiss. “Pensiamo ai ristoranti, andando a cena fuori nei locali consentiti dovremmo andare via alle 21,30, non penso che rappresenti un serio rischio spostarlo di un’ora”.
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Vaccini, target alle Regioni per raggiungere quota 500 mila al giorno

ROMA (ITALPRESS) – L’attuale Piano vaccinale Anticovid assegna a ciascuna Regione/Provincia Autonoma un target giornaliero di somministrazioni da rispettare nell’arco di una settimana. Tali valori vengono confermati ai referenti regionali dieci giorni prima dell’inizio della settimana.
“Il rispetto da parte delle Regioni dei target giornalieri è essenziale per l’avvicinamento progressivo all’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno indicato nel piano vaccinale, di previsto raggiungimento nell’ultima settimana di aprile, senza che si verifichino soluzioni di continuità nell’attività di somministrazione – si legge in una nota della struttura commissariale -. I valori target sono specifici per ogni Regione, nell’ottica di un aumento progressivo del numero di cittadini cui vengono somministrati i vaccini, e vengono definiti sulla base di una gradualità che consentirà di raggiungere gli obiettivi auspicati, rapportando le capacità di somministrazione alla disponibilità di dosi. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, si evidenzia che il criterio di distribuzione delle dosi è stato rivisto in base al principio “una testa, un vaccino”, a partire da una proposta della Struttura Commissariale, condivisa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il cui contenuto è diventato esecutivo tra il 15 e il 18 aprile”.
Il computo generale delle dosi ad oggi attribuite alle varie Regioni/Province Autonome dall’inizio della campagna vaccinale potrà essere ricondotto al nuovo principio adottato, attraverso un piano di recupero graduale. Ecco i target delle somministrazionin nelle varie regioni (settimana dal 16 al 22 aprile, dato giornaliero e settimanale): Abruzzo 7.050, 49.350; Basilicata 3.100, 21.700; Calabria 9.644, 67.510; Campania 29.500, 206.500; Emilia-Romagna 22.000, 154.000; Friuli-Venezia Giulia 6.140, 42.981; Lazio 30.000, 210.000; Liguria 7.815, 54.703; Lombardia 51.000, 357.000; Marche 9.500, 66.500; Molise 2.000, 14.000; P.A. Bolzano 3.000, 21.000; P.A. Trento 3.100, 21.700; Piemonte 24.000, 168.000; Puglia 20.777, 145.440; Sardegna 11.000, 77.000; Sicilia 25.429, 178.002; Toscana 20.000, 140.000; Umbria 4.800, 33.600; Valle d’Aosta 620, 4.342; Veneto 25.243, 176.699. Totale su scala nazionale: 315.718, 2.210.026.
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Attivatori di comunità in Toscana, al via percorso su politiche salute

FIRENZE (ITALPRESS) – Con il percorso Cantieri della Salute, Regione Toscana e Federsanità Anci Toscana promuovono la creazione di una rete di Attivatori di comunità: persone capaci di attivare e coinvolgere i membri della propria comunità per farli partecipare attivamente alle scelte che riguardano la salute e, in generale, il benessere del territorio. Chi si candida alla manifestazione d’interesse potrà prendere parte ad un percorso formativo in cui verranno trasferiti approcci e strumenti operativi utili a favorire la partecipazione dei cittadini nelle scelte di salute che riguardano la comunità locale. In alcuni casi sarà già possibile mettere in pratica quanto acquisito, e supportare la progettazione e sperimentazione di nuovi servizi rivolti alla cittadinanza nelle zone distretto già coinvolte nel progetto: Alta Val di Cecina Valdera, Amiata Val d’Orcia Valdichiana Senese, Fiorentina Nord-Ovest, Lunigiana, Valdichiana Aretina. Prossimamente questa modalità di partecipazione sarà estesa a tutta la regione. “Oggi, con il progetto Cantieri per la salute, Regione e Federsanità Anci Toscana hanno avviato una serie di azioni volte a rafforzare il sistema di partecipazione sul territorio, insieme a cittadini, operatori, enti del Terzo Settore, attraverso lo sviluppo e il consolidamento di forme di welfare di comunità basato su collaborazioni virtuose tra cittadinanza e i servizi pubblici”, ha detto l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. “Figure come quelle degli Attivatori di Comunità, in grado di creare ponti tra le Istituzioni, il tessuto associativo e la cittadinanza in un’ottica di attivazione del welfare di comunità rappresenta una sfida in cui i Comuni toscani credono moltissimo e su cui Anci da tempo lavora attraverso i tanti ragazzi impegnati nei progetti di servizio civile e nelle Botteghe della Salute”. L’emergenza Covid ci ha mostrato che sui territori c’è tanta voglia di mettersi a disposizione delle comunità, ci auguriamo quindi che questa manifestazione di interesse possa raccogliere le migliori energie di cui disponiamo”, afferma il direttore di Anci Toscana, Simone Gheri.
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Foreste, in Toscana 7 mln per manutenzione e lotta agli incendi

FIRENZE (ITALPRESS) – La Regione Toscana con oltre 7 milioni di euro ha finanziato i programmi forestali annuali con i quali gli Enti delegati gestiscono i complessi agricolo-forestali che fanno parte del patrimonio regionale: oltre 110.000 ettari di territorio, per lo più boscato, che rappresentano quasi il 10% dell’intero patrimonio forestale della regione. Attualmente sono 424 gli operai forestali in forza agli Enti che si occupano della manutenzione e gestione del patrimonio regionale, 17 Unioni di Comuni e 7 Comuni, oltre ad un contingente di circa 120 tra tecnici e personale amministrativo impegnato, tra l’altro, nelle procedure attinenti le pratiche del vincolo idrogeologico forestale. Gli operai forestali, oltre ai lavori di forestazione, assumono inoltre un ruolo essenziale anche nella lotta attiva agli incendi boschivi per i quali sono impiegati insieme alle forze del volontariato toscano.
“E’ essenziale – commenta la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – per la valorizzazione e tutela del patrimonio forestale, poter contare sul presidio territoriale delle maestranze forestali, la cui professionalità ed esperienza è garanzia, ormai da quasi mezzo secolo, di un’azione quotidiana di manutenzione e controllo delle grandi superfici boscate che fanno della nostra regione la più boscata d’Italia”. Sono ormai oltre 6.000 le richieste che ogni anno vedono coinvolti cittadini ed imprese per l’utilizzo del bosco che deve avvenire nel pieno rispetto della Legge Forestale Regionale a tutela della valorizzazione sostenibile ed attenta della risorsa legno. Il patrimonio agricolo-forestale è estremamente variegato e composto non solo da superfici forestali, ma anche da strutture ed infrastrutture che concorrono a valorizzare aree anche di elevato pregio ambientale e naturalistico, per le quali è essenziale, sia in termini economici che sociali, nonchè di manutenzione dell’assetto idrogeologico, la costante presenza e presidio dell’uomo.
Ogni area del patrimonio regionale è inserita in complessi piani di gestione pluriennale che definiscono, per ogni anno, gli interventi da realizzare al fine del mantenimento della risorsa, assicurandone la fruizione pubblica sotto il coordinamento di Ente Terre Regionali Toscane.
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Regioni, Fedriga “Proponiamo coprifuoco alle 23”

ROMA (ITALPRESS) – “Come regioni abbiamo proposto misure responsabili. Chiediamo di ampliare il coprifuoco solo di un’ora, alle 23, per dare respiro alle attività, perchè oltretutto ripartiranno solo i locali che hanno spazi all’aperto, una forte limitazione che spero nelle prossime settimane possa essere superata. Le regioni hanno elaborato linee guida anche per attività al chiuso. Speriamo di ripartire con la ristorazione al chiuso prima del 1 giugno. Poi su questo decide il governo” così Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni, ospite a “The Breakfast Club” su Radio Capital. Sulla scuola il presidente Fedriga scettico sul ritorno in classe al 100%: “Obiettivo di regioni e governo è arrivare il prima possibile al 100% della presenza. Ma abbiamo fatto presente al governo dell’impossibilità oggettiva di tornare tutti a scuola in presenza. Fisicamente mancano i mezzi. Solo nella mia regione, servirebbero 300 bus in più, oltre a quelli già richiesti. Tutte le regioni hanno chiesto aiuto a società private e preso moltissimi bus turistici, ma questi mezzi hanno un limite. I bus turistici non possono essere utilizzati nei centri urbani. Ci sono problemi tecnici importanti. Anche nelle scuole mancano gli spazi fisici per garantire il ritorno in classe di tutti gli studenti. La scuola ha avuto grande attenzione da parte della politica, ora siamo con molte attività chiuse e scuole in presenza al 100% fino alle medie e oltre al 50% nelle scuole superiori. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo lavorato per garantire un diritto ai ragazzi ma anche una prospettiva per il paese”.
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