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Telemedicina, accordo Enel X-Gemelli con l’Ordine degli Avvocati di Roma

ROMA (ITALPRESS) – Promuovere la salute dei professionisti attraverso la predisposizione di un innovativo servizio di telemedicina, che consenta di sviluppare un percorso di assistenza sanitaria personalizzato e digitale, in totale sicurezza e nel rispetto della protezione dei dati. Questo l’obiettivo della convenzione firmata da Enel X e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
L’accordo prevede la possibilità per gli iscritti e i loro familiari di usufruire, a condizioni di costo agevolate, di Smart Axistance e-Well, l’applicazione di telemedicina progettata da Enel X in collaborazione con il Policlinico Gemelli, che consente di migliorare la propria qualità di vita attraverso un percorso di benessere personalizzato.
“Con questo accordo che coinvolge più di circa 30mila liberi professionisti, Enel X si conferma un partner tecnologico di riferimento per tutte quelle aziende e ordini professionali che intendono innovare i propri modelli di welfare, cogliendo a pieno le straordinarie opportunità concesse dalla Telemedicina”, ha dichiarato Alberto Piglia, Head of e-Health di Enel X. “Con questa convenzione l’Ordine degli avvocati di Roma dimostra la sua profonda attenzione al benessere dei propri iscritti e lungimiranza nell’offerta dei servizi di prevenzione”.
“Questa soluzione di telemedicina sviluppata in tempo di Covid per assistere da remoto i pazienti del Gemelli affetti da coronavirus, trova oggi grazie a noi e a Enel X, in una partnership che fonde e integra la nostra esperienza clinica con il loro know-how tecnologico, una nuova applicazione”, ha affermato Marco Elefanti, Direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. “Un programma di wellness orientato alla prevenzione e all’acquisizione di corretti stili di vita pensato per le aziende e per il mercato retail. Siamo orgogliosi dell’accordo siglato con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma che è il primo grande e prestigioso network che con fiducia sceglie questa soluzione di assistenza sanitaria digitale”.
Il Presidente dell’Ordine forense romano, Antonino Galletti ha dichiarato di essere orgoglioso di presentare questo primo progetto integrato per migliorare il benessere e la salute degli iscritti. “Noi avvocati”, ha dichiarato Galletti, “siamo portati ad anteporre la tutela dei diritti e delle libertà dei nostri assistiti addirittura rispetto al nostro benessere fisico ed alla nostra salute; con questo sistema poco invasivo e tecnologico, possiamo prenderci cura di noi stessi ed acquisire buone e sane abitudini di vita che certamente ci consentiranno anche indirettamente di migliorare la qualità delle nostre prestazioni professionali”. Galletti ha poi auspicato che l’innovativo servizio possa essere esteso a breve a tutta l’Avvocatura italiana e ai professionisti in genere.
La convenzione consentirà agli avvocati dell’Ordine di Roma di beneficiare, attraverso Smart Axistance e-Well, di un percorso di benessere che include check-up medico presso il Policlinico Gemelli, valutazione complessiva del proprio stato di salute da parte di una equipe medica, dotazione di uno smartband per il monitoraggio dei parametri vitali nel tempo, televisita con un internista ed un professionista della nutrizione con l’assegnazione di un programma di benessere che include una dieta personalizzata da seguire nel corso dell’anno; a ciò si aggiungono 5 televisite liberamente programmabili per un confronto con le equipe mediche del Policlinico Gemelli.
Grazie alla convenzione, gli iscritti all’ordine degli avvocati potranno scegliere tra tre diversi pacchetti, a cui è associato un set di esami medici a condizioni di costo agevolate. Il servizio è inoltre parzialmente rimborsabile dalla Polizza Sanitaria della Cassa Forense ed è soggetto a uno sconto aggiuntivo del 10% per coloro che si iscrivono entro dicembre 2022.
Da tempo Enel X ha fatto il suo ingresso nel mercato dell’health care, mettendo la sua competenza ed esperienza di abilitatore di tecnologia al servizio di aziende, associazioni professionali e pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di sviluppare soluzioni di Telemedicina sempre più avanzate ed affidabili.
In quest’ottica è stata progettata Smart Axistance e-Well, che integra numerosi servizi per il benessere delle persone e che oggi è offerta nell’ambito dei programmi di welfare delle grandi imprese e associazioni professionali per promuovere stili di vita sani e sostenibili, permettendo innovativi percorsi di assistenza medica anche da remoto, con il supporto di equipe sanitarie d’eccellenza.

– foto: ufficio stampa Enel X-Gemelli

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Covid, In Italia 38.996 nuovi casi. Positività al 16,08%

MILANO (ITALPRESS) Sono 38.996 i nuovi casi di positività al Covid registrati il 3 novembre in Italia, a fronte di 242.433 tamponi effettuati. Lo fa sapere il Ministero della Salute, che da oggi diffonde settimanalmente i dati legati alla pandemia. Nell’ultima settimana i casi di positività al Coronavirus sono stati 9.956. Le vittime, ad oggi, sono 179.436 e il tasso di positività e al 16,08%, rispetto al 15,9% di sette giorni fa. I ricoverati con sintomi sono 6.604, dei quali 238 in terapia intensiva. (ITALPRESS).

Photo Credits: www.agenziafotogramma.it

Covid, Schillaci “Sulle delibere regionali stiamo valutando con legali”

ROMA (ITALPRESS) – “L’aver messo a lavorare persone che comunque sarebbero rientrate tra due mesi è solamente dare un pò di ossigeno a tante carenze. Penso che il rientro di medici e infermieri in anticipo sia anche un segno di pacificazione”.
Così Orazio Schillaci, neoministro della Salute intervistato su Rai Radio1 al Gr1 delle 8.00.
Alla domanda: “impugnerete le delibere di regioni favorevoli alla permanenza dell’obbligo vaccinale per i sanitari?” il ministro ha risposto: “Stiamo valutando con i nostri legali”.
Nel corso dell’intervista si è parlato della fuga dei medici e degli infermieri dai Pronto soccorso: “Bisogna avere una migliore organizzazione, aumentare lo stipendio per tutti i medici che in Italia sono tra i meno pagati d’Europa e prevedere magari delle indennità ad hoc per alcune specializzazioni come il Pronto soccorso”.
Infine, una considerazione sui ritardi negli screening dei tumori e delle malattie del cuore a causa dell’emergenza Covid: “Bisogna rilanciare, con una campagna adeguata, la prevenzione e gli screening. E poi bisogna cercare di recuperare le prestazioni che non sono state effettuate per via del covid. Temo molto che, nei prossimi anni, avremo un impatto maggiore della malattia oncologica legato proprio al fatto che sono saltati dei follow-up e quindi su questo bisogna lavorare in maniera efficace”.
-foto agenziafotogramma.it-
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Salutequità “Rifinanziare misure per il recupero delle liste di attesa”

ROMA (ITALPRESS) – Nonostante il progressivo miglioramento della gestione del Covid-19 da parte del Servizio sanitario nazionale e lo stanziamento dal 2020 ad oggi di circa 1 miliardo di euro per il recupero delle liste di attesa, l’attuale capacità del SSN di garantire ai cittadini l’accesso alle prestazioni sanitarie è ancora inferiore al periodo pre-pandemico (2019) e con inaccettabili differenze tra le Regioni. E’ quanto emerge dall’analisi “Cure mancate e PDTA per la Cronicità” realizzata da Salutequità.
Nel primo semestre 2022 sono saltate in media a livello nazionale circa una prima visita specialistica su 5 rispetto allo stesso periodo del 2019, con punte di oltre una prima visita su due nella PA di Bolzano (-55,2%); circa una su tre in Valle d’Aosta, Sardegna, Calabria Molise; circa una su 4 in Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo e Sicilia.
A rimetterci sono anche le cure per i malati cronici, che hanno visto saltare a livello nazionale circa una visita di controllo su cinque e fino a oltre una su tre rispetto al 2019 in Molise (-36,78%), Sardegna (-36,38%), PA Bolzano (-36,67%), Valle d’Aosta (-38,05%).
“Il recupero e il governo delle liste di attesa rappresentano una priorità per cittadini e Servizio sanitario nazionale, sulla quale tutte le Regioni devono continuare a lavorare con molta attenzione. Infatti, sono diverse le Regioni che ad oggi non hanno ancora raggiunto gli obiettivi programmati di recupero. Inoltre, le risorse stanziate a questo fine si riferiscono al 2022, mentre per il prossimo anno non vi è alcun stanziamento specifico. Per questo nella prossima Legge di Bilancio chiediamo che siano rifinanziate le misure per il recupero delle liste di attesa da parte delle Regioni. Le risorse dovranno essere finalizzate all’obiettivo specifico e, differentemente da quanto previsto oggi, erogate solo contestualmente alla certificazione del raggiungimento degli obiettivi di recupero concordati tra Stato e Regioni”, afferma Tonino Aceti, presidente di Salutequità.
La pandemia ha penalizzato anche il rispetto dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, soprattutto per ciò che riguarda l’aderenza alle terapie e alle prestazioni necessarie per un buon controllo della malattia e della qualità di vita.
Per quanto riguarda ad esempio il controllo annuale dell’occhio per le persone con diabete, tra il 2017 e il 2020 la riduzione della percentuale di pazienti che l’hanno eseguita è stata di circa il 50%, con punte fino a oltre il 68% in Piemonte.
Guardando alla percentuale di pazienti che nel 2020 ha eseguito visite pneumologiche post-ricovero per riacutizzazione di BPCO a fronte di un valore mediano nazionale pari al 46,72%, si pongono al di sopra del 50% Friuli-Venezia Giulia (56,97%), Lombardia (55,82%), Puglia (55,52%), Piemonte (54,32%), Umbria (53,98%), Emilia-Romagna (51,94%). La percentuale più bassa si riscontra in Molise (0) e Basilicata (22,46%).
Anche l’aderenza al trattamento farmacologico per le persone affette da cronicità ha subito variazioni nel periodo pandemico.
Il livello di alta aderenza è molto differenziato tra pazienti affetti da diverse patologie croniche: risulta più alta nelle persone con ipertensione, scompenso cardiaco (hanno alta aderenza oltre il 50%, 1 persona su 2) e si riduce progressivamente tra le persone con asma e BPCO (alta aderenza per meno di una persona su 4) e quelle con diabete (alta aderenza per meno di un paziente con diabete su 3).
La pandemia ha incrementato il numero di persone con bassa aderenza ai farmaci per scompenso cardiaco e ipertensione negli adulti over 45 e nel 2021 le distanze con i livelli del 2019 ancora non sono state recuperate; si è passati dal 17,7 al 18% nel 2021. Il numero dei basso-aderenti è presente specialmente al sud 19,3% e tra le donne (20,8% rispetto a 14,8 basso-aderenti uomini). Nel 2021 è stato recuperato lo 0,1% di basso aderenti rispetto al 2020 (dove la perdita era stata dello 0,4%).
Guardando all’aderenza alle terapie farmacologiche nelle persone con BPCO e asma è molto basso il numero di persone con alta aderenza (24,2%), mentre c’è stato un miglioramento tra il 2019 e il 2021 sulle persone basso-aderenti che passano dal 49,9% del 2019 al 43,5% nel 2021. Al sud solamente si assiste ad un peggioramento tra il 2020 e il 2021, passando dal 46,8% al 47,5%. Problematico, secondo i dati di una revisione sistematica, il tasso di aderenza alla terapia entro l’anno di trattamento nelle persone affette da psoriasi compresa tra il 21,6% e il 66,6%.
“Ora è urgente rilanciare una strategia per la corretta presa in carico delle cronicità. Per questo chiediamo che la prossima Legge di Bilancio preveda un finanziamento finalizzato all’attuazione e all’aggiornamento del Piano Nazionale della Cronicità alla luce delle novità intercorse in termini di politiche del personale, modelli organizzativi e investimenti/riforme PNRR (es. sanità digitale, DM 77) anche integrando le patologie non ricomprese (es. Sclerosi Multipla, Psoriasi, Cefalea cronica, OSAS, Poliposi Nasale, Asma anche nell’adulto, etc.)”, ha concluso Tonino Aceti.
I dati dell’analisi e le proposte dell’ “Osservatorio permanente assistenza pazienti Non-Covid. Focus su cronicità” sono state presentate nel corso di un incontro a porte chiuse con i rappresentanti delle Regioni e i principali stakeholder del SSN, realizzato grazie al contributo non condizionato di UCB, Bristol Myers Squibb, Gruppo Menarini, Sanofi e Beigene.
Ecco le proposte di Salutequità nel dettaglio.
1. Rifinanziare nella prossima Legge di Bilancio il fondo per la riduzione delle liste d’attesa (per corrispondere tempestivamente alle richieste di prestazioni ambulatoriali, screening e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo dell’emergenza epidemiologica), ancorando l’erogazione dei finanziamenti al raggiungimento (verificato) degli obiettivi secondo le tempistiche preventivamente individuate. I dati sulle prestazioni recuperate devono essere forniti e resi pubblici trimestralmente, per ogni area specialistica.
2. Attuare e aggiornare il PNC alla luce delle novità intercorse in termini di politiche del personale, modelli organizzativi e investimenti/riforme PNRR (es. sanità digitale, DM 77) anche integrando le patologie ricomprese (es. Sclerosi Multipla, Psoriasi, Cefalea cronica, OSAS, Poliposi Nasale, Asma anche nell’adulto, etc.).
3. Rivedere il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) rendendo indicatore core quello sui PDTA, prevedere tra gli indicatori core sull’attuazione del Piano Nazionale Cronicità e del Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa.
4. Aggiornare i PDTA indicando dove/per chi/quando/come sono consigliate le prestazioni di telemedicina, supportando i clinici/operatori sanitari nelle valutazioni sulle modalità erogative più opportune (tele o tradizionali).
5. Misurare gli esiti dei PDTA e della telemedicina anche con un aggiornamento del PNE, guardando agli esiti di salute e dimensioni quali ad esempio equità e qualità di vita di pazienti e caregiver (i PREMS e i PROMS devono diventare un valore assoluto per il SSN), impatto sul territorio, umanizzazione, etc.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Covid, in calo Rt e incidenza

ROMA (ITALPRESS) – Cala l’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi covid: 283 ogni 100.000 abitanti a fronte dei 374 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente. Lo riferisce il monitoraggio dell’Iss sulla situazione epidemiologica.
Nel periodo 12-25 ottobre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,95, in diminuzione rispetto alla settimana precedente e inferiore al valore soglia. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero diminuisce e si trova sotto la soglia epidemica.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,4% a fronte del 2,2% della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 10,4%.
Nessuna regione è classificata a rischio alto; quattro sono a rischio moderato e 17 classificate a rischio basso.
-foto agenziafotogramma.it-
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In Italia 99 reazioni avverse ogni 100.000 dosi di vaccino, il 18% gravi

ROMA (ITALPRESS) – L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il tredicesimo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini anti-Covid-19. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 settembre 2022 per i vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso. Nel periodo considerato sono pervenute 139.548 segnalazioni su un totale di 140.689.690 di dosi somministrate (tasso di segnalazione di 99 ogni 100.000 dosi), di cui l’81,5% riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Nel terzo trimestre del 2022 i tassi di segnalazione relativi alla 1a dose restano più elevati rispetto alle dosi successive e sono notevolmente più bassi dopo la 4a dose (2a dose booster) per i vaccini per i quali è prevista.
Le segnalazioni gravi corrispondono al 18,5% del totale, con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, in linea con i precedenti Rapporti. Si ricorda che la gravità delle segnalazioni viene definita in base a criteri standardizzati che non sempre coincidono con la reale gravità clinica dell’evento. Gli eventi avversi più segnalati per tutti i vaccini, indipendentemente dalla gravità, sono febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, brividi, disturbi gastro-intestinali, reazioni vegetative, stanchezza, reazione locale o dolore in sede di iniezione. Al 26 settembre 2022, le vaccinazioni con le formulazioni bivalenti aggiornate alle nuove varianti Omicron erano già iniziate ma non si registravano segnalazioni di sospette reazioni avverse.

– foto agenziafotogramma.it –
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Italiani attenti al consumo di sale ma per 40% rischio cardiovascolare

ROMA (ITALPRESS) – Il 56% degli italiani presta attenzione alla quantità di sale assunta a tavola, nella preparazione dei cibi e nel consumo di quelli conservati. Quasi otto persone su dieci (76%), inoltre, scelgono di usare il sale iodato. Quanto al rischio cardiovascolare, legato anche al consumo di sale nell’alimentazione, il 41% del campione presenta almeno tre fattori di rischio cardiovascolare e appena il 2% risulta libero dall’esposizione a condizioni di rischio note. Sono questi, in sintesi, i principali risultati della sorveglianza Passi nel biennio 2020-2021. E’ quanto emerge dai dati Passi 2020-2021 dell’Istituto superiore della sanità. L’uso consapevole del sale è più frequente fra le donne (61% vs 50% negli uomini), nelle persone più mature di età (raggiunge il 64% fra i 50-69enni vs 45% fra i 18-34enni), fra i residenti con cittadinanza italiana (56% vs 51% fra gli stranieri). Anche l’istruzione ha un ruolo: gli individui più istruiti, in particolare laureati, hanno un’attenzione maggiore all’impiego di sale nell’alimentazione.
Nelle Regioni del Nord è maggiore l’attenzione al consumo di sale (62% vs 51% dei residenti nel Meridione). Il consiglio medico è, invece, uno strumento ancora poco utilizzato e in gran parte finalizzato al contenimento del danno. Infatti, mediamente tra le persone che hanno avuto un contatto con un medico o altro operatore sanitario nei 12 mesi precedenti l’intervista, una su quattro (25%) riferisce di aver ricevuto il consiglio su un utilizzo appropriato del sale nella dieta e, anche se si arriva al 56% fra le persone con ipertensione o insufficienza renale, queste percentuali non migliorano nel tempo.
Relativamente al sale iodato, i dati evidenziano una consapevolezza che cresce nel tempo: il suo consumo veniva riferito dal 67% degli intervistati nel 2015 ed è aumentato al 78% nel 2021. Sono le donne che utilizzano maggiormente il sale iodato (79% vs 73% degli uomini), le persone non in difficoltà economiche (78% vs 70% di chi riferisce di averne molte), più istruite (80% fra i laureati vs 67% fra chi ha al più la licenza elementare). Il suo consumo, inoltre, è maggiore tra i cittadini italiani rispetto agli stranieri (76% vs 68%), al Nord (82%) rispetto al Centro Sud (73%).
Nello stesso biennio 2020-2021, PASSI ha rilevato che su 100 intervistatati 19 riferiscono una diagnosi di ipertensione, 19 di ipercolesterolemia, 34 sono sedentari, 25 fumatori, 43 risultano in eccesso ponderale e meno di otto persone consumano cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, come raccomandato. Inoltre, quasi il 5% degli intervistati riferisce una diagnosi di diabete. Complessivamente il 41% presenta almeno tre dei suddetti fattori di rischio cardiovascolare e solo una piccolissima quota (2%) risulta del tutto libera dall’esposizione al rischio cardiovascolare noto.
Le malattie cardiovascolari comprendono diverse patologie gravi e diffuse (le più frequenti: infarto miocardico e ictus cerebrale), rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale e hanno un notevole impatto in termini di disabilità.

– foto ufficio stampa Istituto superiore della Sanità –
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Schillaci “Aumenteremo lo stipendio dei medici di Pronto Soccorso”

ROMA (ITALPRESS) – La scelta di reintegrare i medici no vax “è stata presa anche un pò in segno di riappacificazione. Dopodichè la mia posizione è sempre stata a favore dei vaccini, lo strumento indispensabile per cambiare la storia della pandemia da Covid”. Lo afferma il ministro della Salute Orazio Schillaci in un’intervista al Corriere della Sera.
Sulle carenze d’organico in medicina d’urgenza, Schillaci spiega: “Credo che sarà utile avere un tavolo con il ministero dell’Università. Purtroppo, alcune specialità, e sono quelle di cui c’è più bisogno, hanno meno appeal di altre per i giovani medici anche perchè danno meno possibilità di lavorare nel privato. Il problema è legato anche agli stipendi: io credo sia giusto, per esempio, per il Pronto soccorso andare a identificare indennità per incentivare i giovani a scegliere Medicina d’urgenza. Aumentargli lo stipendio è l’impegno che mi assumo”.
“Credo che bisogna ribadire l’importanza del sistema pubblico. Serve una migliore organizzazione, i medici se ne vanno anche per questo, ed ogni azione deve essere sempre nell’interesse del paziente. E’ un impegno che sicuramente perseguirò”, aggiunge.

– foto Agenziafotogramma.it –

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